venerdì 31 maggio 2024

Giorgio Verzotti in dialogo con il critico d'arte Tommaso Trini e l'artista Michele Guido

Martedì 4 giugno 2024 alle 18.00, in occasione del finissage della sede esterna della mostra Hidetoshi Nagasawa. 1969-2018 allestita in quello che fu per trent'anni lo studio dell'artista giapponese presso la Casa degli Artisti, BUILDING presenta un talk tra il curatore della mostra Giorgio Verzotti, il critico d'arte Tommaso Trini e l'artista Michele Guido.

La mostra di Hidetoshi Nagasawa presso Casa degli Artisti si inserisce nel più ampio progetto espositivo che BUILDING ospita fino al prossimo 20 luglio 2024. La conversazione, moderata da Giorgio Verzotti, approfondirà, grazie al contributo di Tommaso Trini, i temi fondanti della ricerca artistica di Nagasawa e il suo legame con la storia di Casa degli Artisti di Milano, dalla fine degli anni Settanta ai primi anni Duemila. Inoltre, Michele Guido offrirà una testimonianza della sua esperienza personale a stretto contatto con Nagasawa, durante il periodo in cui, dal 2001 al 2007, ha lavorato nello studio del Maestro presso Casa degli Artisti. 

Partendo da BUILDING, la mostra Hidetoshi Nagasawa. 1969-2018 (4 aprile 2024 - 20 luglio 2024), si è sviluppata anche in altre due sedi della città di Milano: Galleria Moshe Tabibnia (04.04.2024 - 25.05.2024) e Casa degli Artisti (08.05.2024 - 04.06.2024). Attraverso una selezione di circa 50 lavori tra sculture, disegni, maquettes e schizzi preparatori, l'esposizione intende documentare in sintesi l’intero arco dell’attività dell’artista: dai video che testimoniano le sue performances degli inizi (per certi versi affini alle operazioni delle coeve Land e Body Art), passando per le prime sculture - come Oro di Ofir (1971), Gomito (1972) e Tegola (1977) - dove il gesto è sempre implicato come prima matrice, fino ad approdare alle sculture di grandi dimensioni – tra cui Colonna (1972), Nicchia (1975), Casa del Poeta (1999), e Selinunte Dormiveglia (2009) – spesso giocate su equilibri arditi, che sono state la cifra più tipica di Nagasawa.

Michele Guido (Aradeo, 1976) vive e lavora a Milano. Nel 1999 frequenta il Centro T.A.M. diretto da Eliseo Mattiacci; terminati gli studi all’Accademia di Brera nel 2002, frequenta il master in Landscape Design; dal 2001 al 2007 frequenta la Casa degli Artisti di Milano, dove organizza – con Jole de Sanna e Hidetoshi Nagasawa – Discussione Aperta: il Concetto di MA. Partecipa al progetto di residenza Made in Filandia nel 2011 e riceve il Premio Rotary nel 2010, mentre nell’anno precedente quello della Fondazione Pomodoro per giovani scultori (Milano). Tra le mostre personali: nel 2017, zona maco garden project, Zona Maco art fair, Mexico City; nel 2016, stellaria solaris garden project, Palazzo Comi a Gagliano del Capo, a cura di Lorenzo Madaro; nel 2014, opera delocalizzata garden project nel museo Carlo Zauli e nel museo MIC di Faenza; mentre z2o garden project nel 2009, 02.02.13 garden project nel 2013 e nel 2015 il tesoro di atreo garden project, con Hidetoshi Nagasawa, nella Galleria Sara Zanin di Roma. 

Tommaso Trini svolge attività di storico delle relazioni fra le arti e le tecnoscienze. E’ stato docente di storia dell'arte moderna alle Accademie di Belle Arti di Urbino e Milano dal 1979 al 2007. A Brera si è occupato della formazione multimediale e ha ideato (1997) un master post-lauream per la formazione in Arteterapia, il primo del genere in una scuola d’arte italiana. Come critico ha esordito nel 1964, operando nelle tendenze avanzate (arte concettuale, povera, minimale, ecc.). Ha collaborato con la rivista Domus (dal 1966), il Corriere della Sera (dal 1972 con Maurizio Calvesi) e quindi L’Espresso (con G.C. Argan). Nel 1971 ha fondato e diretto Data Arte, bimestrale internazionale pubblicato fino al 1978. E’ stato redattore della rubrica d’arte radiofonica L’arte in questione (Raitre). Ha svolto incarichi istituzionali per le più importanti rassegne d'arte internazionali, tra cui: Biennale di Venezia (1976-1993), Biennale des Jeunes di Parigi (1975, 1977), Biennale di Sydney (1976), Biennale di Saô Paolo (Brasile, 1977). Nel 1975 ha curato la prima rassegna italiana di videoarte, Artevideo e Multivision, alla Rotonda della Besana di Milano. Dal 1982 al 1987 è stato membro del Direttivo della Galleria d'Arte Moderna di Bologna, svolgendo attività di video-documentazione culminata nella rassegna Magnetica (1983). 

Giorgio Verzotti è critico d’arte e curatore indipendente, è stato curatore presso il Castello di Rivoli e il MART di Rovereto e direttore di Artefiera a Bologna. Ha curato mostre di artisti come Carla Accardi, Vincenzo Agnetti, Carol Rama, Enzo Cucchi, Marlene Dumas, Wim Delvoye, Chiara Dynys, Douglas Gordon, Runa Islam, Mimmo Jodice, Bertrand Lavier, Shirin Neshat, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Haim Steinbach, Armando Testa, Wolfgang Tillmans, Niele Toroni, Grazia Varisco, Luca Vitone e molte mostre collettive. Ha scritto libri su Terry Atkinson, Umberto Boccioni, Claudio Guarino, Imi Knoebel, Mario Merz, Gabriele Picco. Vive fra Milano, la campagna di Novara e la Valle d’Itria. 

BUILDING è un progetto dedicato all’arte nelle sue più varie forme di espressione situato nel centro di Milano. Nata nel 2017 dalla visione di Moshe Tabibnia, BUILDING è incentrata su una ricerca artistica, storica e contemporanea, volta verso una nuova idea di galleria d’arte, in cui cultura e mercato avanzano paralleli.BUILDING si presenta come una costellazione composta da diversi spazi e progettualità, in cui giovani protagonisti della scena internazionale, artisti affermati e storicizzati, così come artigiani e designer si incontrano in un’ottica di scambio intergenerazionale e sconfinamento di discipline, mirando ad una costante sperimentazione e creazione di cultura. In questa visione si inseriscono inoltre: BUILDINGBOX, un progetto espositivo annuale situato all’interno di una delle vetrine di BUILDING, fruibile dall’esterno 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che ospita a cadenza mensile opere legate tra loro da un fil rouge temporale; BUILDING TERZO PIANO, uno spazio che nasce dal desiderio di esplorare la creatività in tutte le sue sfaccettature e la cui identità si svilupperà nel tempo seguendo una programmazione indipendente.

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Installation view, Hidetoshi Nagasawa. 1969-2018, Casa degli Artisti, Milanoph. Michele Alberto Sereni, Courtesy BUILDING

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