Il Festival della Comunicazione celebra la Festa della Liberazione con contenuti digitali esclusivi all’insegna di Umberto Eco.
Su festivalcomunicazione.it il ricordo della Resistenza attraverso la figura di Umberto Eco. Dal suo magistrale intervento alla Columbia University del 25 aprile 1995 al testo originale “Alle armi, o mansueti!” dell’anno successivo, si arriva fino a una versione di Bella Ciao dell’amico e fisarmonicista Gianni Coscia.
Le iniziative del Festival della Comunicazione durante le settimane di emergenza sanitaria – con l’adesione alla campagna #iorestoacasa del Mibact e la produzione di contenuti originali come gli Audiopensieri – si intensificano proprio in occasione del 75° Anniversario della Liberazione d’Italia. In queste settimane così particolari, in cui anche il ricordo della Resistenza sarà celebrato a distanza e in forme digitali, il 25 aprile diventa un’occasione per riflettere con contenuti tematici speciali e vivere appieno questo momento con Umberto Eco protagonista.
La rassegna prende avvio da un messaggio di Umberto Eco, tratto dal suo intervento dal titolo Il fascismo eterno del 25 aprile 1995 alla Columbia University di New York (cui era stato invitato insieme a Elie Wiesel e Giorgio Strehler) proprio in occasione del 50° Anniversario della Liberazione e centrato sul perché non dobbiamo dimenticare: “Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai”. Era presente all’evento anche Danco Singer.
Oggi, a maggior ragione in tempo di emergenza, il 25 aprile è una festa per l’Italia nella sua unità, al di là delle divergenze partitiche e ideologiche. È l’occasione per prendere coscienza della nostra identità, guardare criticamente alla nostra storia, al nostro passato recente, su cui la nostra contemporaneità confusa e smarrita affonda le sue radici, e dare il giusto peso alle parole e ai valori. Esiste una cultura di destra ed esiste una cultura di sinistra è l’articolo di Umberto Eco pubblicato nel 1996 per Golem (la storica rivista online fondata da Umberto Eco con Danco Singer e Gianni Riotta) e disponibile su www.festivalcomunicazione.it.
A introdurre la rassegna del Festival della Comunicazione dedicata al 25 aprile vi è una originale interpretazione di Bella Ciao, eseguita dal compositore e fisarmonicista Gianni Coscia, grande amico e compagno di scuola di Eco, e dal sassofonista Gianluigi Trovesi. In questa occasione Coscia ricorda, in una breve presentazione esclusiva, un personaggio molto caro a Eco, il partigiano il Gragnola catturato dai repubblichini, di cui Eco stesso parla nel libro autobiografico La misteriosa fiamma della regina Loana.
Il Festival della Comunicazione non smette di essere occasione di riflessione e dibattito, con sito, canali social e YouTube che ogni giorno si arricchiscono di contenuti speciali.
Continua il successo della serie degli Audiopensieri, riflessioni originali e inedite sull’impatto sociale dell’emergenza coronavirus e disponibili sul sito
www.festivalcomunicazione.it/audiopensieri/.
I protagonisti del Festival della Comunicazione restano a fianco del proprio pubblico anche in queste settimane, con pensieri che approfondiscono l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo attraverso spunti di riflessione profondi e di ampio respiro. In questa rassegna ci sono grandi personalità italiane del mondo del giornalismo, dell’economia, della comunicazione, dell’arte e della scienza, da Gianni Coscia a Gianrico Carofiglio, da Mario Tozzi a Federico Rampini, e poi Aldo Cazzullo, Corrado Augias, Guido Barbujani, Stefano Massini, Gherardo Colombo, Cinzia Leone, Maurizio Bettini, Paolo Crepet, Massimiliano Fuksas, Luca De Biase, Marcello Flores, Salvatore Bragantini, Monica Guerritore, Duccio Cavalieri, Massimo Recalcati, Alberto Diaspro, Pierluigi Pardo, Maurizio Ferraris, Marco Santambrogio, Ivano Dionigi, Gianni Coscia, Vincenzo Roppo, Roberto Zaccaria, Rosangela Bonsignorio, Danco Singer e Francesco Olivari. Questa iniziativa continuerà ad ampliarsi anche nelle prossime settimane.
La prossima edizione del Festival della Comunicazione è tutt’ora confermata
a Camogli dal 10 al 13 settembre, con il tema “Socialità”.