giovedì 30 aprile 2020

Oxygen per Didier Bouvet

Gli artisti del Gurubu Garage 77 di Roma fanno un richiamo disperato alla vita. Con urla, echi di megafoni, amplificatori rotti e opere grafiche aperte, richiamano l'attenzione verso quel rispetto arrugginito dall'incoscienza e dal progresso - troppo spesso macigno assoluto - che decapita la natura, il respiro, la creatività e le cose semplici e fondamentali di questa introvabile giravolta chiamata vita. 

Gli artisti (130 in totale) provenienti da tutto il mondo, capitanati dagli internazionali Gabi Minedi e Patrizio Maria (cantautore-chitarrista/fumettista/storico dell'arte), in collaborazione logistica con l'Ophen Art del Maestro Sandro Bongiani, danno vita a una grande e significativa esposizione virtuale di opere, due per autore. 

Andreina Argiolas-Italia, Alfredo Avagliano-Italia, Franco Ballabeni-Italia, Sabela Bana-Spagna, Calogero Barba-Italia, Vittore Baroni-Italia, Pier Roberto Bassi-Italia, Rodia Bayginot-Francia, Lancillotto Bellini-Italia, Enrico Benaglia-Italia, Luisa Bergamini-Italia, Alejandra Besozzi-Argentina, Tomaso Binga-Italia, Olivier Blot-Francia/Canada, Giovanni Bonanno-Italia, Sylvain Borella-Svizzera, Anna Boschi-Italia, Carlos Botana-Spagna, Didier Bouvet-Francia, Silvano Braido-Italia, Alfonso Caccavale-Italia, Silla Campanini-Italia, Jocelyne Caputo-Francia, Lamberto Caravita-Italia, Alberto Casiraghy-Italia, Land Collodion (Didier Bouvet, Michel Darnis, Norbert Hardy)-Francia, Pino Chimenti-Italia, Ryosuke Cohen-Giappone, Carmela Corsitto-Italia, Maria Credidio-Italia, Maria Crispal-Italia, Paska Deb-Belgio, Bruno Donzelli-Italia, Paolo D’Orazio-Italia, Bruno Chiarlone Debenedetti-Italia, Jakob de Chirico-Italia-Germania, Jakob de Chirico-Germania/Italia con: Lome Menguzzato, Furio Colombo, Jakob de Chirico, Roger Fritz, Eric Demelis-Francia, Eric Demelis, Margaux Salmi, Gaspard Pitiot (Gruppo-Siamo tutti sulla stessa barca)-Francia, Adolfina De Stefani-Italia, Francesco Diotallevi-Italia, Marcello Diotallevi-Italia, Giovanna Donnarumma-Italia, Edizioni Lettere S.Com.Poste Duccio Scheggi, Michela Mascarucci-Italia, Marie-Jeanne Faravel-Francia, Cinzia Farina-Italia, Marco Fattori-Italia, Gretel Fehr-Germania-Italia, Naire Feo-Italia, Luc Fierens-Belgio, Roberto Formigoni-Italia, Aurelio Fort-Italia, Mikel Frank-USA, Ivo Galassi-Italia, Dania Gentili-Italia, Coco Gordon-USA, Lusin Ginosyan-Armenia, Gennaro Ippolito-Italia, Benedetta Jandolo-Italia, Roberto KeppleR-Brasile, Laszlo Ladany-Ungheria, Thierry Lambert-Francia, Ettore Le Donne-Italia, Alfonso Lentini-Italia, Hugues Leroy-Belgio, Giovanni Leto-Italia, Alexander Limarev-Siberia, Adrian Lis-Romania, Pierpaolo Limongelli-Italia, Oronzo Liuzzi-Italia, Serse Luigetti-Italia, Mela M-USA, Ruggero Maggi-Italia, Bibiana Padilla Maltos-USA, Sergio Mammina-Italia, Marcoleptique (Marc Guérin)-Francia, Patrizio Maria-Italia, Lillo Messina-Italia, Gabi Minedi-Italia/Francia, Massimo Monteleone-Italia, Franco Mulas-Italia, Maya Lopez Muro-Argentina, Petra Lorenz-Germania, Theo Nelson-Canada, Carlo Oberti-Italia, Víctor Gabriel Ojeda-Cittá del Messico, Janys Oliveira-Brasile, Nichola Orlick-Japan, Tito S. Remy Orta-Spagna, Shura Oyarce-Perú, Franco Panella-Italia, Claudio Parentela-Italia, Alexey Parygin-Russia, MCA Peintresse-Francia, Corinne Pirault-Francia, Mathias Quetglas-Spagna, Asia Rota-Italia, Mauro Rea-Italia, Martine Rives-Francia, Maurizio Romani-Italia, Claudio Romeo-Italia, Sabine Remy-Germania, Mattew Rose- Francia/USA, Asia Rota-Italia, Alessandro Sala-Italia, Antonio Sassu-Italia, Roberto Scala-Italia, Jack Seiei-Giappone, Veronique Smet-Belgio, Alberto Sordi-Italia, Lucia Spagnuolo-Italia, Fulgor Silvi-Italia, Gruppo Sinestetico-Italia, Dominique Spessiert-Francia, Giannis Stamenitis-Grecia, Renata e Giovanni Strada-Italia, Ernesto Terlizzi-Italia, Patrizia Tictac-Italia, Horst Tress-Germania, Stefano Turrini-Italia, Valmigot Val-Polinesia, Karen Weber-USA


Il corpo respira tra battiti e numeri persi, alla ricerca continua di un viaggio pulito, che collega i punti elettrici e sonori del sistem Looka nervoso. Ossigenarsi è purificare la propria insonnia, legata da filosofie presocratiche, intente ad eliminare i concetti cosmici del pensiero. Battere e sbattere il cuore e dare fuoco all'anima, decompone e graffia, tutte quelle strutture che si sgretolano tra il punto di vista atomico e quello rumoroso. Il rimorso pervade e si accentua sul tempo perso del fare, dell ammettere, dell'esplodere costantemente, senza avere sanificato e disinfettato, e glorificato abbastanza quella sintesi completa ed astratta, che il corpo, il tatto, i polmoni e le ossa, chiamano desiderio continuo di pneuma multicolore. Siamo passi inquinati dal nostro stesso respiro deforme.” - Patrizio Maria


La Mostra sarà visibile sul gruppo  Facebook POGA POGA (Una metropoli che balla) Libri D'Artista, sul canale YouTube PATRIZIO MARIA official e sull'account Instagram dell'Ufficio Stampa @giadaferri_ufficiostampa 

La Mostra è dedicata al nostro caro amico Didier Bouvet, girovago sensazionale, fratello degli ingranaggi a molla e di ogni cielo graffiato, fotografo dei secondi, artista per merito della Natura. 

“IL RESPIRO È DISINVOLTURA,  COME L'UOMO È LA PAURA". 
[Patrizio Maria] Associazione Culturale Gurubu - Roma 
Curatori: Sandro Bongiani-Patrizio Maria-Gabi Minedi-Joe Gabriel Walsh 
Ufficio Stampa Giada Ferri-Roma 
Gurubu Garage 77 Roma 
Tel. e WhatsApp +393281553001 
gurubu@mail.com

sabato 25 aprile 2020

Versi per chi è stato portato via...nel silenzio.

In questo breve video ho montato alcune immagini (tratte dal web e lievemente elaborate) su cui ho fatto scorrere i versi di Gustavo Adolfo Bécquer tratti dal suo "Rimas", accompagnandoli con le note di "Horizon Flare" di Alexander Nakarada...Lo edico alle donne e agli uomini che il MALE di questo anno ha portato via da noi nel silenzio, senza un'ultima carezza... 



LXI - Rimas

Per assistere al transito lento
delle mie ore d'insonnia e di febbre
al capezzale del mio letto
chi si siederà?

Quando, vicino a morte, 
si tenda la mano tremante
in cerca di amica mano
chi la stringerà?

Quando la morte appanni
il vetro delle mie pupille,
le palpebre ancora aperte,
chi le chiuderà?

Quando suoni la campana
(se suona al mio funerale),
udendola, una preghiera, 
chi mormorerà?

Quando le mie pallide spoglie
la terra ormai premerà.
sopra la fossa obliata,
chi a piangere verrà?

Chi, infine, al nuovo giorno,
quando il sole torni a brillare,
che io passai nel mondo,
chi si ricorderà?



Gustavo Adolfo Bécquer
(1836-1870)




giovedì 23 aprile 2020

25 aprile, attraverso la figura di Umberto Eco il Festival della Comunicazione celebra online la Festa della Liberazione

Il Festival della Comunicazione celebra la Festa della Liberazione con contenuti digitali esclusivi all’insegna di Umberto Eco.

Su festivalcomunicazione.it il ricordo della Resistenza attraverso la figura di Umberto Eco. Dal suo magistrale intervento alla Columbia University del 25 aprile 1995 al testo originale “Alle armi, o mansueti!” dell’anno successivo, si arriva fino a una versione di Bella Ciao dell’amico e fisarmonicista Gianni Coscia.

Le iniziative del Festival della Comunicazione durante le settimane di emergenza sanitaria – con l’adesione alla campagna #iorestoacasa del Mibact e la produzione di contenuti originali come gli Audiopensieri – si intensificano proprio in occasione del 75° Anniversario della Liberazione d’Italia. In queste settimane così particolari, in cui anche il ricordo della Resistenza sarà celebrato a distanza e in forme digitali, il 25 aprile diventa un’occasione per riflettere con contenuti tematici speciali e vivere appieno questo momento con Umberto Eco protagonista.

La rassegna prende avvio da un messaggio di Umberto Eco, tratto dal suo intervento dal titolo Il fascismo eterno del 25 aprile 1995 alla Columbia University di New York (cui era stato invitato insieme a Elie Wiesel e Giorgio Strehler) proprio in occasione del 50° Anniversario della Liberazione e centrato sul perché non dobbiamo dimenticare: “Libertà e liberazione sono un compito che non finisce mai”. Era presente all’evento anche Danco Singer.

Oggi, a maggior ragione in tempo di emergenza, il 25 aprile è una festa per l’Italia nella sua unità, al di là delle divergenze partitiche e ideologiche. È l’occasione per prendere coscienza della nostra identità, guardare criticamente alla nostra storia, al nostro passato recente, su cui la nostra contemporaneità confusa e smarrita affonda le sue radici, e dare il giusto peso alle parole e ai valori. Esiste una cultura di destra ed esiste una cultura di sinistra è l’articolo di Umberto Eco pubblicato nel 1996 per Golem (la storica rivista online fondata da Umberto Eco con Danco Singer e Gianni Riotta) e disponibile su www.festivalcomunicazione.it.

A introdurre la rassegna del Festival della Comunicazione dedicata al 25 aprile vi è una originale interpretazione di Bella Ciao, eseguita dal compositore e fisarmonicista Gianni Coscia, grande amico e compagno di scuola di Eco, e dal sassofonista Gianluigi Trovesi. In questa occasione Coscia ricorda, in una breve presentazione esclusiva, un personaggio molto caro a Eco, il partigiano il Gragnola catturato dai repubblichini, di cui Eco stesso parla nel libro autobiografico La misteriosa fiamma della regina Loana.

Il Festival della Comunicazione non smette di essere occasione di riflessione e dibattito, con sito, canali social e YouTube che ogni giorno si arricchiscono di contenuti speciali.

Continua il successo della serie degli Audiopensieri, riflessioni originali e inedite sull’impatto sociale dell’emergenza coronavirus e disponibili sul sito 
www.festivalcomunicazione.it/audiopensieri/. 

I protagonisti del Festival della Comunicazione restano a fianco del proprio pubblico anche in queste settimane, con pensieri che approfondiscono l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo attraverso spunti di riflessione profondi e di ampio respiro. In questa rassegna ci sono grandi personalità italiane del mondo del giornalismo, dell’economia, della comunicazione, dell’arte e della scienza, da Gianni Coscia a Gianrico Carofiglio, da Mario Tozzi a Federico Rampini, e poi Aldo Cazzullo, Corrado Augias, Guido Barbujani, Stefano Massini, Gherardo Colombo, Cinzia Leone, Maurizio Bettini, Paolo Crepet, Massimiliano Fuksas, Luca De Biase, Marcello Flores, Salvatore Bragantini, Monica Guerritore, Duccio Cavalieri, Massimo Recalcati, Alberto Diaspro, Pierluigi Pardo, Maurizio Ferraris, Marco Santambrogio, Ivano Dionigi, Gianni Coscia, Vincenzo Roppo, Roberto Zaccaria, Rosangela Bonsignorio, Danco Singer e Francesco Olivari. Questa iniziativa continuerà ad ampliarsi anche nelle prossime settimane.


La prossima edizione del Festival della Comunicazione è tutt’ora confermata
a Camogli dal 10 al 13 settembre, con il tema “Socialità”.

giovedì 16 aprile 2020

Conversazioni interrotte, manuale di antropologia telefonica a denominazione di origine incontrollata

Scrive Francisetti Brolin Sonia* nella prefazione del romanzo "Conversazioni interrotte, manuale di antropologia telefonica a denominazione di origine incontrollata" della scrittrice Barbara Appiano:

"In una società dominata dalla smania per l’ultimo modello di smartphone, il romanzo di Barbara Appiano mira a essere una sorta di manuale di antropologia telefonica, ove il cellulare acquisisce viva voce, di modo che, attraverso le affermazioni di un oggetto reso parlante, possiamo renderci conto dei limiti del modello “sempre connessi”.

Con uno spirito postmoderno, volto a decostruire il conformismo della mercificazione della cultura stessa, il telefono prende la parola per interrompere in maniera ossimorica le conversazioni, ridotte a stereotipi vuoti, nella bramosia degli aggiornamenti e delle applicazioni, considerate dai giovani “magnifiche sorti e progressive”, per usare un’espressione leopardiana. In tal senso, l’autrice, come è ben ribadito nelle conclusioni, ripercorre l’evoluzione delle comunicazioni telefoniche, per fornire un archetipo di vita alternativo rispetto a quanti in un viaggio in treno, invece di guardare le bellezze del paesaggio o di leggere un buon libro, sono assorti nello schermo di un cellulare, impegnati in attività di ogni genere e, soprattutto, in rumorose conversazioni interminabili.

Si tratta di immagini ormai proprie della nostra vita quotidiana, ma lontane dai tempi dei telefoni fissi e delle cabine telefoniche, quando chiamarsi era davvero un’occasione per socializzare anche in fila.

Ora invece lo smartphone è un mezzo per isolarsi, perché, a partire dai primi cellulari grandi e molto costosi, si è giunti a degli strumenti sottili, agili, in grado non solo di telefonare, ma di contare, scrivere, fotografare, registrare audio o video e similia , tanto che trascorriamo le ore a dialogare con queste intelligenze artificiali, così sfruttate da invocare il riposo serale sul nostro comodino. Anche spente, però, tali macchine intelligenti continuano a funzionare grazie alle segreterie, alle programmazioni di auto-accensione, alle sveglie, come se la nostra intera esistenza di per se stessa non potesse sussistere. Andiamo a dormire e ci svegliamo con lo smartphone in mano, gesto che ha sostituito il segno della croce, la lettura e ogni altro rituale, volto a scandire la giornata in maniera più personale, meno asettica, o semplicemente più umana.

Barbara Appiano di fronte a siffatto modello imperante si erge nella sua resistenza, nell’accanimento rivolto a un mondo passato, ancora vivo però nei nostri ricordi di adulti, perché l’eccessiva dipendenza dagli smartphone sta uccidendo la parte migliore dell’uomo, cioè la fantasia. Infatti, sebbene i cellulari possano essere molto utili quotidianamente, costituiscono un rischio enorme, giacché funzionano con modelli matematici, ma non possono pensare al nostro posto, in quanto mancano del cuore e della sensibilità dell’uomo, inteso quale unione di corpus e animus".


*Prof.ssa Francisetti Brolin Sonia, dottore di ricerca presso L'università La Sapienza di Roma.


lunedì 13 aprile 2020

Alberto Savinio : di arte in arte.




Alberto Savinio pseudonimo di Andrea Francesco Alberto de Chirico (Atene, 25 agosto 1891 – Roma, 5 maggio 1952), è stato un artista italiano, vissuto nel secolo scorso, di quelli che per la loro naturale propensione a 'sfiorare' ogni tipo di linguaggio, definiamo 'a tutto tondo': pittore, scrittore, scenografo, musicista.  

Del suo ondivagare (in senso positivo) amava dire: " Vivo in una perfetta condizione di felicità. E vivo così perchè non do presa alla noia...passo di continuo da arte in arte."

In questo video parte della sua produzione pittorica intervallata da citazioni estrapolate da alcuni dei suoi libri.


Il brano che accompagna la visualizzazione delle immagini e dei testi è "Limit 70" di Kevin MacLeod.



Live from Space al Trieste Science+Fiction Festival

Lunedì 13 aprile alle 18, nell’ambito del Trieste Science+Fiction Festival, il compositore e musicista romagnolo, di base a Milano Luca Maria Baldini protagonista di Live from Space nonché multistrumentista in forza all’etichetta Blooms Recordings suonerà in diretta streaming su immagini video della Terra concesse dalla Nasa.

Questa di certo non sarà una Pasquetta come tutte le altre: in quella che storicamente è una giornata dedicata ai picnic, all'aria aperta, allo stare insieme, ci vedrà costretti a casa per il bene di tutti

È per questo che il Trieste Science+Fiction Festival ha deciso di regalare a tutti una gita fuori porta: un live direttamente dallo spazio. Il ravennate Luca Maria Baldini, protagonista all'ultima edizione del festival con le sonorizzazioni de L'uomo meccanico e di Moon, suonerà alle ore 18 live in diretta Facebook sulla pagina del TS+FF, sullo sfondo di immagini della nostra Terra vista dallo spazio pescate direttamente dagli archivi della Nasa.
Sarà un bel viaggio da fare tutti assieme, per aspera ad astra.


Luca Maria Baldini
La musica di Luca Maria Baldini trova la sua libertà espressiva nel mondo cinematografico. In una dimensione priva di etichette e necessità identificative, essa spazia dall’elettronica, al postrock/shoegaze, passando per minimalismo e neo-classica senza barriere. Nel suo processo creativo il suono nasce dalle immagini, poi si separa da esse e vivendo di vita propria acquisisce altri significati. I suoi brani sono come una colonne sonore senza film, dove le immagini di ogni ascoltatore hanno lo spazio per essere vissute. La sua ricerca è focalizzata sull’uso della melodia attraverso la contaminazione di musica elettronica, strumenti analogici e sound design.

Info:
https://www.sciencefictionfestival.org/2020/04/09/tsff-live-from-space/
www.facebook.com/TriesteScienceFiction/
www.lucamariabaldini.com

mercoledì 8 aprile 2020

L' arte non si ferma allo Spazio Comel

Leonardo Basile: Da.Conflitto.90
[immagine digitale da collage ]
Prosegue con successo la mostra virtuale #lartenonsifermaallospaziocomel, inaugurata lo scorso 21 marzo con l’invito a tutti gli artisti a partecipare. Questa raccolta di opere è diventata un diario quotidiano delle idee, delle speranze e dei desideri di quasi 70 artisti, consultabile sulla pagina Facebook e sul profilo Instragram dello Spazio COMEL Arte Contemporanea.
Pittura, scultura, fotografia, disegni, collage, digital art: tante le tecniche, i linguaggi e gli stili per una variegata panoramica sul momento attuale. Un momento di grandi incertezze in cui l’arte oltre ad avvicinare, può donare un momento di svago, di nostalgia, come pure di riflessione su quanto ci circonda in questo periodo.
Gli artisti, dai più navigati ai giovani talenti, nuove e vecchie conoscenze dello Spazio COMEL provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, hanno generosamente partecipato inviando la foto di un’opera relativa alla produzione più recente, rappresentativa del proprio stato d’animo al momento o semplicemente del proprio percorso artistico.
Ma la mostra virtuale non finisce qui: chiunque voglia partecipare può continuare a farlo, perché finché questa terribile epidemia continuerà, anche lo Spazio COMEL, per ora solo on line, vorrà continuare a tenere compagnia ai tanti appassionati d’arte con immagini positive, contenuti interessanti che possano per qualche momento distrarci dalle brutte notizie e dalla preoccupazione di questi giorni.
Dunque l’invito è sempre aperto: tutti gli artisti possono inviare la fotografia di una loro opera con la didascalia completa all’indirizzo email eventi@spaziocomel.it, la partecipazione è gratuita.





Spazio COMEL Arte Contemporanea
via Neghelli, 68 - Latina
tel. 0773.487546 - email: info@spaziocomel.it 
sito:  www.spaziocomel.it  
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