sabato 2 dicembre 2017

Mi basta vederti ridere.

"Mi basta vederti ridere" è il secondo lavoro letterario di Giandomenico Basile (sulla scia ancora viva del primo "I cerchi nell'acqua"). 

L'ennesima storia d'amore, raccontata dal giovane autore,  da "consumare" in un pomeriggio sdraiati su un divano oppure seduti in tram, tornando a casa. Un romanzo che si fa leggere tutto d'un fiato e che alla fine - un pò come il primo - non ti lascia col fiatone ma con il soddisfatto sospiro del lieto fine... perchè non può piovere sempre. Diamine.

"Con questo nuovo romanzo - scrive Basile - inizia una nuova avventura. Spero di emozionare e rapire l'interesse di coloro che decideranno di leggerlo. La più grande soddisfazione per me è quella di riuscire a trasmettere ai lettori quelle emozioni che hanno fatto da motrice per la creazione di questo mio nuovo lavoro."

Da "Mi basta vederti ridere" di Giandomenico Basile :
"(..) - Che brutta cera! C'hai la faccia de' uno che non s'è divertito pe' niente. - Affermò Angela, rivolgendosi a Giacomo. Carmelo, continuava a sorseggiare tranquillamente il suo caffè e spostò per un attimo lo sguardo dal suo giornale per osservare suo figlio.
Giacomo non rispose e mangiò un frollino.
- M'ha detto mamma che te sei fidanzato. Quand'è che ce la porti a casa sta' meraviglia?- Quelle parole, furono per Giacomo, come un pugnale al cuore. Non ne voleva assolutamente parlare, anzi avrebbe voluto rimuovere completamente quel pensiero fisso che adesso lo faceva stare male. Il fatto che i suoi sapessero di Francesca, però, non faceva altro che rendere più difficile quell'operazione di rimozione-software che Giacomo si era convinto ad intraprendere.
- Io e Francesca non siamo fidanzati e non lo saremo mai e con questo vorrei mettere una pietra bella grossa su questa questione. - Disse Giacomo cercando di sembrare il più convincente possibile alle orecchie dei suoi genitori.
Evidentemente però, quelle parole non erano state abbastanza incisive, dato che Angela continuò a toccare più volte l'argomento, durante il corso della colazione.
- Sei troppo rigido a’ Già! - Esclamò ad un tratto Angela. - Devi essere più naturale con le donne, stupirle, affascinarle e soprattutto... le devi fa ridere, Giacomo mio. Quella è la chiave del successo. - Giacomo lo sapeva. Purtroppo però, il problema consisteva proprio nel suo limite.
Non sarebbe mai riuscito ad affascinare Francesca o a stupirla. Per quanto riguarda la parte delle risate poi, riusciva a farla ridere, solo grazie al suo essere maldestro. Non bastava. Il cuore di Francesca poi, apparteneva ad un altro. Tra lui ed il bello e dannato Vanni, non ci sarebbe mai stata storia. Farla ridere. Per sua madre forse, sembrava una cosa da niente, ma per Giacomo, un'ardua impresa. Riusciva a farla sorridere solo quando la sua goffaggine si rendeva palese.
Accese il portatile, deciso a buttar giù qualche riga. Il motore di ricerca sembrava invitarlo a cercare qualcosa. - Magari potessi cercare e trovare quel che voglio su Google. Digitò qualcosa nel riquadro: Per farla ridere. In prima pagina una serie di siti a cui quella frase aveva riportato ma la frase che colpì Giacomo fu una citazione. Un certo Tommaso Ferraris scriveva: "Mi dissero che per farla innamorare dovevo farla ridere, ma più lei ride e più mi innamoro io."
Aveva dannatamente ragione quel Ferraris. Giacomo si lanciò sul letto e chiuse gli occhi stanchi. (..) "