Alla GAM di Torino una mostra dedicata alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo.
Il percorso in mostra prende avvio dal confronto sorprendente tra le figure femminili del Ritratto di Eva di Edoardo Rubino, scultore dei Savoia e Senatore del Regno, e l’implosivo espressionismo de La pazza di Sandro Cherchi, per poi proseguire rievocando le tante declinazioni della scultura informale italiana. Questa prima parte attesta come la scultura cominci ad affrontare una serie di svolte di grande portata. Per illustrare il nuovo corso della scultura di questo periodo, oltre a Cherchi e Giuseppe Tarantino trovano spazio le terrecotte di Leoncillo, i bronzi dinamici di Umberto Mastroianni e di Pietro Consagra, i ferri di Franco Garelli, di Nino Franchina, gli assemblaggi di Ettore Colla. Al contempo, campeggiano in mostra il drammatico gruppo ligneo de Miracolo (Olocausto) di Marino Marini e il grande Concetto spaziale in metallo di Lucio Fontana, cui fanno da contraltare le Donnine in ceramica di Fausto Melotti.
Con il suo tappeto natura La Zuccaia del 1966, Piero Gilardi approda a una inedita scultura morbida, con cui affronta il tema natura/artificio e allo stesso tempo denuncia la mercificazione dell’ambiente. Con ovvie ragioni il binomio arte/natura è più che affrontato dai protagonisti dell’Arte Povera: da Lavorare sugli alberi, Alpi Marittime di Giuseppe Penone, a Senza titolo di Giovanni Anselmo, fino ai processi chimico-fisici proposti da Gilberto Zorio.
Il percorso si conclude con le ultime esperienze degli anni settanta – inizio anni ottanta. Michelangelo Pistoletto lasciava la stagione degli Oggetti in meno a favore di opere specchianti, assorbendo lo spazio circostante come in Raggiera di specchi del 1973 – 1976 e Nanda Vigo, con l’intento di indagare un nuovo esito percettivo, proponeva nel 1976 Frammenti di riflessione (exoteric gate) , in vetro ferro e neon. La riappropriazione della scultura, dopo la stagione concettuale e poverista (ma facendone tesoro) sarà riattivata con la terracotta da Giuseppe Spagnulo e Nanni Valentini, con il gesso da Paolo Icaro, secondo diversi paradigmi, per giungere al trionfo monumentale della ricerca plastica de La Campana di Luigi Mainolfi.
Viaggio al termine della statuaria
Scultura italiana 1940-1980 dalle collezioni GAM
Durata: fino al 10 settembre 2023
Orari di visita: da martedì a domenica dalle ore 10:00 alle 18:00. Lunedì chiuso.
Aperture straordinarie: domenica 9 e lunedì 10 aprile dalle ore 10:00 alle 19:00, ultimo ingresso ore 18:00;
martedì 25 aprile dalle ore 10:00 alle 18:00, ingresso a tariffa speciale a € 1
Sede: GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Torino, Via Magenta 31, 10129, Torino
https://www.gamtorino.it/it/evento/viaggio-al-termine-della-statuaria/
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