venerdì 31 gennaio 2020

One day in London

Palazzo Buonaccorsi ospiterà dal 6 febbraio al 6 marzo la mostra/evento "One day in London" con le opere di Nino Migliori. Si tratta di un’iniziativa promossa all'interno del Festival In-dipendenze giunto alla quarta edizione, organizzata in questa formula innovativa da Accademia di Belle Arti di Macerata, Dipartimento Dipendenze Patologiche Area Vasta 3 ASUR Marche Comune di Macerata e Macerata Musei. Un percorso dedicato a promuovere pensiero critico, espressività, cultura, salute. 

Un sodalizio speciale per realizzare un appuntamento di riflessione a beneficio della cittadinanza e in particolar modo per lanciare un messaggio ai più giovani. In-dipendenze mette insieme i temi sociali e i linguaggi dell'arte, per creare nuovi percorsi di senso, promuovere l'espressività giovanile, lanciare la sfida culturale della lotta alle dipendenze, che purtroppo sono sempre più connaturate al nostro sistema sociale, frammentato e individualista, e ora con l'avvento dell'era digitale ancora più afflitto da derive di isolamento e disagi psicologici. 

Compito delle Istituzioni è anche quello di creare opportunità alternative di dialogo e di confronto sui vari piani della vita sociale – interviene il sindaco Romano Carancini -: l’arte, per sua natura, è fonte di bellezza e di relazione ma altresì strumento di partecipazione e di riflessione. Che siano le opere e l’esperienza di Nino Migliori a veicolare il percorso di sensibilizzazione contro le dipendenze patologiche condotto dal Comune di Macerata, dall’Area Vasta 3 e dall’Accademia di Belle Arti e, ci fa onore: la fotografia di Nino Migliori, oggi ospitata a palazzo Buonaccorsi, diventa voce di racconto per le nuove generazioni e sfida culturale. Essa, infatti, suscita interrogativi che ci invitano a riflettere sulla nostra presenza in un mondo in continua trasformazione.”

È un onore per Macerata ospitare Nino Migliori ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, uno dei più grandi fotografi del dopoguerra – afferma l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde -. Ancora una volta i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi dimostrano di essere la casa dove la comunità si ritrova intorno al patrimonio culturale e all’arte in tutte le sue forme. Per questo progetto è nata una rete di istituzioni che conoscono il valore della cultura per il benessere della società,  perché  la cura del pensiero critico e della libera ricerca artistica rende più forte contro ogni dipendenza.”

Protagonista di questa edizione del festival In-dipendenze – interviene la direttrice dell’Accademia di belle Arti, Rossella Ghezzi - è stato proprio Nino Migliori che ha incontrato gli studenti e le studentesse dell'Accademia di Belle Arti di Macerata lo scorso 4 dicembre nell'Auditorium Svoboda. Contestualmente, alla galleria GABAyoung sono state esposte le opere video e fotografiche degli stessi allievi, ideate e sviluppate, nei mesi precedenti, in seguito al progetto artistico proposto da Emanuele Bajo e Matteo Catani, docenti dei corsi di Fotografia e Multimediale. 

Le opere, sapientemente misurate agli strumenti tecnologici utilizzati, rappresentano riflessioni profonde sul concetto di identità personale e indipendenza, racconti intimi e coraggiosi, espressioni di desideri nascosti e rivelati. Nino Migliori con quell’incontro ha testimoniato l’importanza della fotografia di fermare tutto ciò che suscita un’emozione - prosegue la Ghezzi - per creare dei racconti da rendere pubblici e da condividere, ed è questo il senso più pregnante sotteso alla sua opera. In quell’occasione, non solo l’artista ha mostrato agli studenti e alla città di Macerata il proprio lavoro ma ha permesso alla comunità tutta di cogliere quello spirito sperimentale che muove gli sguardi dei creativi di domani. Con questo stesso spirito oggi Nino Migliori si ridona alla città di Macerata, impaginando una mostra che racconta la sua storia di fotografo ma anche il suo sguardo presente costantemente teso al futuro. 

Nino Migliori rappresenta un testimonial ideale per promuovere pensiero indipendente e percorsi di senso. “La fotografia è più letteratura che arte visuale, serve a raccontare noi stessi, a fare domande ... io trovo che le nuove possibilità di fotografare in digitale siano utili, permettono a tante persone che lo vogliono fare di esprimersi e dare una propria visione, io vi esorto a farlo, raccontate quel che vedete e che vi incuriosisce”, così Nino Migliori ha parlato agli studenti dell'Accademia di Belle Arti e alla cittadinanza di Macerata nell'incontro del dicembre scorso, mostrando a oltre 90 anni un animo rampante, pronto a raccogliere nuove sfide e rilanciarle alle nuove generazioni”.

Sconfiggere le dipendenze è una sfida culturale – interviene il Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche AV3 ASUR Marche Gianni  Giuli - poiché dobbiamo contrastare isolamento, superficialità, individualismo. A favore di relazione, partecipazione e responsabilità. Appunto questo è il cammino intrapreso con l'Accademia in questi quattro anni del Festival Indipendenze. Nino Migliori diviene portatore del nostro messaggio due volte: la prima con la sua vita di artista, mai accomodata e accomodante, vogliosa di comunicare e incidere; la seconda con la sua opera, che anche stavolta ci stimolerà a pensare fuori dal consueto. Perché infine è lì racchiusa la possibilità di difenderci dai mali odierni e costruire una società migliore: nel pensiero che si attiva e diventa espressione condivisa.

La mostra One day in London rappresenta una grande occasione per Macerata: ci paleserà un artista in ulteriore evoluzione, con nuove tecniche e nuovi punti di vista su come Londra si presenti al viaggiatore, frutto di una visione indipendente e fuori dai canoni. La mostra, curata da Roberto Maggiori, è divisa in tre sezioni: dai colori sgargianti del Camdon Market, ai tavoli di un pub segnati dal passaggio degli avventori, infine una visione di nuovo insolita, aggiuntiva, quella che si gode osservando le ombre dai vetri smerigliati di un museo. In tutto 27 scatti, stampati in grande formato. 

Nino Migliori sarà presente all'inaugurazione della Mostra, fissata per giovedì 6 febbraio 2020 alle ore 18, presso le sale espositive di Palazzo Buonaccorsi, con la partecipazione del Sindaco e dell'Assessore alla cultura di Macerata e dei direttori di ABAMC e DDP e dei referenti di Macerata Musei. 

Altra data da tenere a mente è giovedì 13 febbraio 2020 quando si avvierà un laboratorio che coinvolgerà gli studenti delle scuole medie superiori di Macerata dal titolo: "One day in Macerata", presso Palazzo Buonaccorsi. Il laboratorio prevede alle ore 15 un incontro di breve durata in cui verrà spiegato l'obiettivo: fotografare con il proprio smartphone qualcosa che sia in grado di raccontare se stessi e gli altri, il territorio che viviamo, insomma per fare delle foto uno strumento di conoscenza, per porre domande, indagare la realtà, come sostiene Migliori. 
I ragazzi partecipanti avranno solo poche ore, in cui autonomamente si muoveranno in cerca dello scatto giusto, fino all'orario di ritrovo fissato per le 19.


Nino Migliori
“One day in London”
a cura di Roberto Maggiori
Palazzo Buonaccorsi 
Via Don Minzoni, 24, 62100 Macerata MC
www.abamc.it; http://www.comune.macerata.it

Ufficio Stampa Accademia di Belle Arti di Macerata:
Contatti: Marcella Russo//Maria Letizia Paiato
Tel: 0039 349 3999037//0039 348 3556821
Mail: press@rp-press.it
Sito: http://www.rp-press.it
Pagina FB: @russopaiatopress

mercoledì 22 gennaio 2020

Ciò che vedo - Nuova figurazione in Italia in mostra al Mart

Attraverso una selezione di quattordici autori  - a cura di Alfredo Cramerotti e Margherita de Pilati - la Galleria Civica Trento con " Ciò che vedo"  presenta alcune tra le esperienze più significative della figurazione italiana. Nei dipinti esposti, persone e oggetti della quotidianità popolano ambientazioni dalle atmosfere sospese, fiabesche, sensuali, che sorprendono il visitatore e invitano lo sguardo a perdersi nella trama dei dettagli.

In mostra dal 14 Febbraio al 24 Maggio opere di Giulia Andreani, Elisa Anfuso, Annalisa Avancini, Romina Bassu, Thomas Braida, Manuele Cerutti, Vania Comoretti, Patrizio Di Massimo, Fulvio Di Piazza, Andrea Fontanari, Giulio Frigo, Oscar Giaconia, Iva Lulashi e Margherita Manzelli.


Ciò che vedo - Nuova figurazione in Italia
Galleria Civica Trento

Inaugurazione venerdì 14 febbraio ore 18.00

sabato 18 gennaio 2020

Società per Azioni Artistiche

Giacinto Di Pietrantonio torna dopo un anno alla galleria Enrico Astuni di Bologna curando una nuova mostra collettiva dal titolo, che è tutto un programma: S.p.A.A., ovvero Società per Azioni Artistiche, idea aperta in compagnia di opere e artisti vecchi e nuovi quali: Carla Accardi, Cuoghi Corsello, Alberto Garutti, Peter Halley, Suzanne Lacy, David Medalla, Luca Rossi

S.p.A.A., ovvero Società per Azioni Artistiche, si interroga non sul senso del mercato o dell’economia dell’arte come la sigla a un prima distratta occhiata potrebbe far pensare, ma sulle azioni che le opere d’arte attivano come: l’ azione del pensiero femminista Accardi – Lacy, l’ azione ironico-provocatoria Medalla – Cuoghi Corsello, l’ azione concettuale linguistica sociale Halley – Garutti, l’ azione partecipativa umano e tecnica Garutti – Rossi. Naturalmente queste sono solo alcuni modi di essere o non essere di questi artisti e delle loro relative opere che potrebbero essere o non essere dualmente e significativamente ricombinate come: azione astratto-segnica Accardi – Halley, azione attivazione pubblico Lacy – Garutti, azione linguisticamente aperta Medalla – Cuoghi Corsello, azione in azione …

Per questo le opere in mostra sono messe in relazione con delle frasi pensate da Maura Pozzati per Carla Accardi, Silvia Grandi per Cuoghi Corsello, Antonio Grulli per Alberto Garutti, Marco Senaldi per Peter Halley, Fabio Cavallucci per Suzanne Lacy, Fabiola Naldi per David Medalla, Guido Molinari per Luca Rossi serigrafate sulle pareti della galleria e, of course, pubblicate nel  catalogo – giornale liberamente asportabile.

Con le opere di questi artisti si vuole mettere in mostra una complessità discorsiva (Derridà), rizomatica – millepiani (Deleuze – Guattarì) tant’è che l’ Azione Carla Accardi è astratto scritturale che, oltre a proporre un’uscita della psicologia informale, si colloca in quella linea che agisce nella società sottolineato anche dalla stagione femminista dell’artista. Opere di resistenza linguistica di arte e vita visto i tempi in cui nacquero; l’ Azione Cuoghi Corsello (Monica Cuoghi e Claudio Corsello) nasce da una sodale sensibilità che attinge alla vita del mondo reale a 360°: arte-musica-comunicazione-occupazione-alterazione-riappropriazione-rianimazione dei luoghi cittadini,  oppure nel soccorrere oggetti e cose andate a cui dare un nuovo spirito; l’ Azione Alberto Garutti è data da opere che sono dichiarazioni programmatiche, dispositivi attivatori che parlano dell’arte e dei suoi meccanismi. Opere-metodo di un artista responsabile attivo nel ri-definire il ruolo e la relazione con i cittadini, instaurando un dialogo di opere specchio che permette di portarsi a casa un’immagine autoritratto mentale e altre tre opere ognuna sotto forma di blocchi di fogli-didascalia tra cui: I LAMPIONI DI QUESTA PIAZZA SONO COLLEGATI CON IL REPARTO MATERNITÀ DELL’OSPEDALE DI … OGNI VOLTA CHE LA LUCE LENTAMENTE PULSERÀ VORRÀ DIRE CHE È NATO UN BAMBINO. L’OPERA È DEDICATA A LUI E AI NATI OGGI IN QUESTA CITTÀ. Opera-Natività contemporanea parte integrante dell’andare verso lo spettatore-cittadino la cui didascalia è il dispositivo cruciale affinché l’opera possa prendere forma di un luogo toccato e trasformato dall’azione dell’arte; l’ Azione Peter Halley, la voce impegnata del postmoderno, è fatta di opere solo apparentemente astratte e autoreferenziate nate, invece, dall’osservazione-riflessione di meccanismi di analisi e relazione con i dispositivi della civiltà contemporanea quali circuiti chiusi (sistemi di celle carcerarie, Foucault) e aperti (reti di connessione della digitalità, de Kerckhowe). Rappresentazioni di strutture ortogonali dai fluorescenti colori acidi, mappe emozionali che ci parlano del flusso di dati da cui siamo quotidianamente avvolti, dove “ Lo spazio in cui viviamo è definito da comparti collegati da percorsi predeterminati” (Peter Halley); l’ Azione Suzanne Lacy, artista e attivista con opere risultanti della sua continua lotta per il diritto di parità uomo-donna e dunque artisti-artiste e dei diritti civili in generale. Promotrice di un cambiamento epocale attraverso performance, foto, video attivismo con azioni tutte volte a coinvolgere più artisti e cittadini. Opere volte a coinvolgere il grande pubblico, perché pubbliche e grandi sono le questioni che affronta. Arte e teoria dell’arte si fondono in un’artista che mette realmente anima e corpo in tutto ciò che fa, mettendo a fuoco il concetto di arte pubblica con opere di caratura politica che cercano di contribuire alla coscienza di giustizia sociale; l’ Azione David Medalla è quella di un artista cittadino del mondo, viaggiatore e pioniere dell’Arte Cinetica, Land Art, arte partecipativa e Live Art. “Artista uomo-super che cerca di operare fuori dai valori prestabiliti, mettendo in dialogo letteratura, poesia e arti visive. Eclettico flaneur padre della scultura effimera, ma dal lavoro atomico” (Guy Brett) come le Bubble Machines e le Sand Machines, ma che mantiene attivo anche con quelle legate al progetto ‘Mondrian Fan Club’ portata avanti dal 1992 con Adam Nankervis; l’ Azione Luca Rossi è artista commentatore compulsivo, di cui quest’anno ricorre il decennale, che si serve di qualunque mezzo, ma soprattutto agisce con interventi attraverso i social media. Il suo lavoro è un’azione rivolta a utilizzare le pratiche attive in internet: Facebook, instagram, blog, … con cui e in cui compiere interventi di critica attiva del mondo dell’arte. Per i suoi post, nei blog iniziali come Whitehouse e poi  con lucarossilab.it e lucarossicampus.com, è amato e odiato Rossi, in quanto la sua poetica assume la riflessione deleuziana: “ L’atto creativo è un atto di resistenza verso noi stessi, o: Non c’è bisogno di esprimersi, lo facciamo già troppo”, perché, continua Rossi: “Senza un sistema critico, che sembra paralizzato dalla “Dittatura del Mi Piace”, come fare le differenze tra una foto di Luigi Ghirri o quella che posta Cristiano Ronaldo che su Instagram ha 114 milioni di persone che lo seguono?

Insomma abbastanza artisti e opere con cui e su cui fare Azioni di riflessione.

S.p.A.A.
Società per Azioni Artistiche
Se ne prende cura
Giacinto Di Pietrantonio
con
Carla Accardi, Cuoghi Corsello, Alberto Garutti, Peter Halley,
Suzanne Lacy, David Medalla, Luca Rossi

Inaugurazione 24. 01. 2020 ore 18
24.01 – 09. 05.2020

Sede e Orari
GALLERIA ENRICO ASTUNI
Via Jacopo Barozzi 3, Bologna
051 4211132
info@galleriaastuni.net – www.galleriaastuni.net

Dal lunedì al venerdì ore 9-13 / 15-19. Sabato e domenica su appuntamento.

Orari di apertura in occasione del weekend di ART CITY Bologna
Venerdì 24 gennaio ore 9-20
Sabato 25 gennaio ore 9-24
Domenica 26 gennaio ore 9-20

martedì 14 gennaio 2020

Filigrana ad ART CITY Segnala 2020

Inaugura venerdì 24 gennaio 2020 alle ore 18.00 a Palazzo Vizzani a Bologna (via Santo Stefano 43) la mostra Filigrana, che propone un dialogo tra le opere, per la maggior parte inedite, di Stefano Arienti, Pierpaolo Campanini e Maurizio Mercuri, a cura di Fulvio ChimentoFiligrana è promossa e organizzata dall’Associazione Alchemilla in collaborazione con Associazione Controcorrente nell'ambito di ART CITY Segnala 2020 e in occasione di Arte Fiera.

L’idea di coinvolgere Arienti, Campanini Mercuri nella mostra Filigrana, nata per gli ambienti settecenteschi di Palazzo Vizzani, ha lo scopo di offrire al pubblico un percorso espositivo ricercato dal punto di vista teorico ed estetico. La filigrana, antica tecnica di impressione visibile su carta solo in trasparenza o in controluce, rimanda infatti alla preziosità e alla sapienza del processo di elaborazione artistica, ma costituisce simbolicamente anche l’anima dell’opera d’arte che può manifestarsi o rimanere quieta, in attesa di un atto critico in grado di ridestarla.

Stefano Arienti presenta esclusivamente opere inedite, frutto della sua attuale ricerca, che prevede la stampa di immagini, prodotte dallo stesso artista, su materiali di uso comune, come tappetini in ciniglia o carta da manifesto sapientemente lavorata fino a ottenere una resa quasi scultorea. In altra serie di lavori la superficie fotografica è cucita a macchina, l’ordito della trama costituisce il codice-segno impresso dall’artista sulla propria opera. Arienti si serve di un raffinato linguaggio metamorfico che gli consente di manipolare gli oggetti con cui si misura, trasformandoli in veicolo e supporto di forme e colori, a un primo sguardo non riconducibili alla realtà.

Le opere realizzate da Pierpaolo Campanini dialogano con affreschi, tessuti e carte da parati che decorano gli ambienti di Palazzo Vizzani: la pittura diviene quasi “araldica” e infonde carica simbolica al percorso espositivo. Gli interventi di Campanini rifuggono dalla classificazione di “dipinti” o di “oggetti”: l’artista accentua la dimensione mimetica delle opere. Uno di questi interventi contempla la presenza di un’opera preesistente di Luca Bertolo, in un confronto teso a esplorare le potenzialità del linguaggio pittorico nel misurarsi con un contesto ambientale caratterizzato dall’azione del tempo.

Il suono, la luce e la fotografia sono gli elementi che qualificano la presenza in mostra di Maurizio Mercuri (che presenta un consistente numero di lavori inediti), artista dotato di un talento cristallino che gli permette di formalizzare con immediatezza la sorgente concettuale delle sue intuizioni artisticheAlcuni lavori installativi di Mercuri si misurano con lo stesso grado di magnificenza degli ambienti di Palazzo Vizzani, mentre altri interventi minimali (alcuni pensati come “opere da viaggio”) risultano quasi incastonati nella memoria delle strutture architettoniche.

La filigrana è espressione di una stratificazione di senso, di un presente sul quale incide un involontario processo di conservazione/disgregazione esercitato dal tempo, lo stesso che ha permesso agli ambienti di Palazzo Vizzani (la cui direzione artistica è affidata a Camilla Sanguinetti) di mantenere intatta la sua essenza.

ASSOCIAZIONE ALCHEMILLA - APS
L’Associazione Alchemilla nasce nel 2019 da un incontro fortunato tra persone già impegnate a vario titolo in ambito culturale: artisti, curatori, collezionisti, performer, appassionati d’arte. L’intento del progetto Alchemilla è di sostenere la ricerca e la sperimentazione in ambito artistico, la programmazione annuale si arricchisce della presenza di artisti in studio e in residenza. Gli spazi messi a disposizione di artisti e performer costituiscono un luogo ideale che permette a questi di dare sostanza alle loro istanze creative. I sostenitori di Alchemilla credono nella funzione pubblica dell’arte quale collante sociale e di crescita individuale, veicolo di opportunità lavorative e di sviluppo in ambito economico.

MostraFILIGRANA.
Artisti: Stefano Arienti, Pierpaolo Campanini, Maurizio Mercuri
Sede: Palazzo Vizzani, via Santo Stefano 43, Bologna
A cura di: Fulvio Chimento
Periodo: 24 gennaio – 7 marzo 2020
Organizzata da: Associazione Alchemilla APS nell'ambito di ART CITY Segnala 2020 in occasione di Arte Fiera
Con il sostegno di: Associazione culturale Contro-corrente, Studio legale associato Zunarelli, Modern English Study Center, Rotary Club Bologna.
Progetto grafico: Elisa Campagnaro
Ingresso libero
Inaugurazione: 24 gennaio, ore 18
Anteprima riservata alla stampa: mercoledì 22 gennaio ore 11:30 presso Palazzo Vizzani (a seguire, visita alla mostra con artisti e curatore)
Il 25 gennaio il curatore conduce due visite guidate gratuite, alle ore 19 e alle ore 21.
Il 25 e 26 gennaio alle ore 11 e alle ore 12 vengono eccezionalmente proposte visite guidate negli studi/atelier messi a disposizione degli artisti dall’Associazione Alchemilla.
Info e prenotazioni per visite guidate alla mostra e agli studi: info@alchemilla43.it (consigliata prenotazione)

Dal 20 novembre 2019 al 28 febbraio 2020 gli spazi di Palazzo Vizzani accolgono anche la residenza del duo artistico formato da Saggion-Paganello, a cura di Fulvio Chimento.

ORARI
Nei giorni di ART CITY Bologna
Venerdì 24 gennaio: ore 18-22.30
Sabato 25 gennaio (Art City White Night): ore 10-24
Domenica 26 gennaio: ore 10-20
Nei giorni successivi
Tutti i venerdì e sabato: ore 16-20
Gli altri giorni la mostra è visitabile su appuntamento: tel. 340 4700468 – 333 2915615

Ufficio stampa
Irene Guzman: irenegzm@gmail.com, tel. 349 1250956

Info

sabato 11 gennaio 2020

L'Esistenze Inafferrabili di Dario Ballantini

Esistenze Inafferrabili è il titolo della mostra personale dell'artista Dario Ballantini allestita alla Galleria d'Arte La Fonderia di Firenze, dall'undici al 31 gennaio 2020 . 21 opere che raccontano la fragilità della condizione umana nella pittura di sensazioni dell'artista. 

Scrive Ilaria Giannotti: "Artista livornese dalla personalità poliedrica, Dario Ballantini, si dedica all’arte e alle arti performative da oltre trenta anni. Abile imitatore e attore, noto al grande pubblico per la sua camaleontica capacità di trasformista, l’artista rivela il suo volto più sincero nella pittura: un atto liberatorio che nasce da una profonda e inesauribile necessità espressiva. 

Affascinato dagli esiti formali raggiunti dalle avanguardie storiche del primo ‘900 e in particolar modo dall’espressionismo tedesco, Ballantini elabora un linguaggio espressivo libero da schemi progettuali, caratterizzato dall’ uso dinamico del segno e del colore, con il quale esterna la sua visione del mondo. In mostra a Firenze, una selezione di opere realizzate ad acrilico su tela, carta intelata e tavola, frutto della sperimentazione stilistica dell’ultimo decennio. 

Opere che presentano come tema fondante la condizione esistenziale dell’essere umano. Pennellate dal cromatismo accentuato con una prevalenza di toni rossi, blu e neri, magistrali quanto frettolose, mettono in scena quanto di più inafferrabile esista nell’esistenza umana: l’uomo, vittima e carnefice del proprio tempo, si trova smarrito e inerme davanti all’incessante scorrere del tempo. 

Con semplicità e immediatezza di espressione, l’uomo di Ballantini si dimena nel caos generato dall’angoscia e dalla solitudine, e si interroga sul mistero della vita in un mondo incarnato dalla grande metropoli industriale. La città frenetica e allucinata, composta dai suoi edifici, lamiere e strade, ingloba, travolge e risucchia l’esistenza umana, in un gioco di decostruzione e ricostruzione del corpo umano, nel quale il volto tuttavia permane. 

Volti deformati e rapiti dall’angosciante presente, ancora capaci di reagire all’ineluttabilità della vita, come suggerito dai titoli delle opere trascritti sul recto dei suoi dipinti. Ed è proprio il volto dell’essere umano indagato nelle sue mille sfaccettature e maschere, “il miglior paesaggio che ci possa essere in pittura”, così come afferma lo stesso Ballantini, a suggerirci una via di fuga dall’immane crisi esistenziale contemporanea: in quei volti, l’osservatore si riconosce e immedesima, trovando un principio di speranza e rinascita." 



Dario Ballantini – Esistenze Inafferrabili
Dall'undici al 31 gennaio 2020

GALLERIA D’ARTE LA FONDERIA
Firenze, Via Della Fonderia, 42r, (Firenze)

Orario di apertura
da martedì a sabato 10-13 e 15.30-20

Vernissage
11 gennaio 2020, ore 18.00 alla presenza dell'artista

Sito web
https://www.galleriafonderia.com/esistenze-inafferrabili-mostra-personale-di-dario-ballantini/





mercoledì 8 gennaio 2020

IL GESTO - Forma e colori di Giannino Ferlin

MADE4ART inaugura il nuovo anno espositivo con la mostra " IL GESTO - Forma e colori", personale di Giannino Ferlin (Trecenta, Rovigo, 1951) a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni

A oltre sei anni dalla sua prima solo exhibition presso lo spazio d’arte milanese, Giannino Ferlin presenta al pubblico per la prima volta l’intera serie che dà il titolo alla mostra, IL GESTO - Forma e colori, composta da quindici acrilici su tela di forma romboidale di 30x30 cm ciascuno, tutti realizzati nel 2019: quindici opere come le quattordici stazioni della Via Crucis, a rappresentare l’infinito cammino di sofferenza e tribolazione che da sempre l’umanità ha in destino di percorrere, più una stazione aggiuntiva che per l’artista simboleggia una vagheggiata redenzione, un messaggio di speranza e di fiducia nei confronti del futuro. Dipinti dove ogni composizione realizzata dall’artista attraverso il gesto, la forma e i colori diventa croce in grado di rappresentare le pene e i tormenti, ma anche il desiderio di riscatto e di gioia, dell’essere umano. 

Accanto alle opere inedite protagoniste dell’esposizione verrà presentata anche una selezione di lavori appartenenti alle serie Chromatic codes e My time, che rappresentano due tappe fondamentali del percorso artistico di Giannino Ferlin, spaziando dal colore al bianco e nero, dalla dimensione geometrico-astratta a quella gestuale e viceversa. 

IL GESTO - Forma e colori, con data di inaugurazione giovedì 16 gennaio 2020, alle ore 18, rimarrà aperta al pubblico fino al 31 dello stesso mese. 

  
Giannino Ferlin 
IL GESTO  - Forma e colori 
a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni 
16 - 31 gennaio 2020 
Inaugurazione giovedì 16 gennaio, ore 18 
Orari di apertura: lunedì ore 15 - 18.30, martedì - venerdì ore 9.30 - 13 / 15 - 18.30 

MADE4ART 
Spazio, comunicazione e servizi per l’arte e la cultura 
Via Voghera 14, 20144 Milano 
www.made4art.it, info@made4art.it, t. +39.02.39813872 
Media Partner Gaiaitalia.com Notizie Milano 
  
Scopri le opere di Giannino Ferlin sul sito Internet 
MADE4EXPO - www.made4expo.it 
la galleria d’arte online di MADE4ART 
l’arte di qualità per la tua collezione o per un regalo esclusivo 




lunedì 6 gennaio 2020

I Corpi Fluttuanti di Albina Onda in mostra alla Trattoria Moderna di Firenze.

Il nuovo anno inaugura un nuovo concetto di esposizioni presso l’elegante location Trattoria Moderna (Firenze, Lungarno del Tempio, 52) : Da gennaio espongono nove artiste, in nove mesi circa. Un ciclo vitale della nascita e una caratteristica comune: le artiste saranno tutte donne.

La prima mostra,  " Corpi Fluttuanti", è dell’ artista Russa Albina Onda; è curata da Silvia Balestri; verrà inaugurata l' 8 gennaio, alle ore 17.30, e potrà essere visitata fino all'11 febbraio. 

Nei suoi dipinti Albina Onda crea da un lato quadri astratti, dove colori e luci si susseguono, e dall’altro opere figurative; le linee sono nette ma i corpi dolci, donne che osservano spazi pieni di tonalità e colori o guardano lo spettatore intimidite. 

Le prime quattro tele all’ingresso caratterizzate dal colore bianco, puro e dal rosso, passione; tre astratti, due di questi vicini al quadro che rappresenta una donna di spalle, su uno sfondo bianco e un rosso acceso che sfuma verso l’arancione. 
Tradizione e innovazione, si fondono nelle opere di Albina, dove i suoi studi accademici si evolvono a creazioni sperimentali e di ricerca. Per continuare all’interno della prima sala, una donna chinata con lo sguardo rivolto verso la parete, a metà sala un quadro che irrompe con le le tonalità fredde del verde, la natura, la ricerca di uno spazio confinato da linee che si trasformano in colore materico. 

L’ultima sala al primo piano conduce a una donna diversa, nei colori e nello stile, moderna giovane su fondo rosa, che guarda un po' intimidita, un po' con aria di sfida il pubblico


L’astratto e la donna sono al centro di questa mostra, come il concept delle prossime nove esposizioni presso Trattoria Moderna, in cui saranno presentate nove artiste donne, con diversi stili, carattere e immaginari. 





giovedì 2 gennaio 2020

La mostra Mutazione di Mariangela Baldi proroga.

La mostra personale di pittura “Mutazione” di Mariangela Baldi, inaugurata lo scorso 1° dicembre nel Museo Civico Archeologico di via del Tribunale 8, a Castiglion Fiorentino (AR), è stata prorogata fino al 19 gennaio 2020.

Tanti apprezzamenti per la mostra dell’artista figurativa aretina, che senza lasciarsi ingabbiare in una precisa corrente affronta varie tematiche: i viaggi in terre lontane, i paesaggi del cuore, la tecnologia che incalza il presente, l’attenzione alla natura sempre più vittima dell’uomo, fino ad arrivare a momenti di pura poesia, dove le sensazioni, le emozioni e i ricordi vengono fissati sulla tela prima che svaniscano per sempre.

L’evento espositivo, curato da Marco Botti e patrocinato dal Comune di Castiglion Fiorentino, sarà visitabile dal giovedì alla domenica negli orari 10-12.30 e 15.30-18.