venerdì 17 novembre 2017

Restauro di due dipinti Santa Caterina d’Alessandria e San Sebastiano, di Francesco Zaganelli da Cotignola

Il percorso di riallestimento di una delle sale più rilevanti del Mar giunge ora ad un nuovo appuntamento con il restauro di due dipinti Santa Caterina d’Alessandria e San Sebastianodi Francesco Zaganelli da Cotignola (Cotignola, 1460/1470 – Ravenna, 1532), eseguito a cantiere aperto in pinacoteca, nella sala di Sant’Apollinare.

Il riallestimento, promosso dal Comune di Ravenna, Assessorato alla CulturaMuseo d’Arte della città di Ravenna, è stato eletto dall’Istituto Beni Artistici Culturali Naturali della Regione Emilia-Romagna tra quelli ammessi a contributo regionale con i Piani Museali 2016 (L.R. 18/2000), ed è condotto sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Ravenna.

Nelle giornate di martedì 21, 28 novembre e 5 dicembre dalle 16.30 alle 18.00 il museo apre le porte per incontri nella sala di Sant’Apollinare, dove è allestito il set operativo, per assistere in diretta alle operazioni di pulitura, stuccatura e integrazione pittorica. La conservatrice, Alberta Fabbri, e il restauratore, Michele Pagani, incontreranno il pubblico per approfondire la personalità di questo straordinario pittore, irregolare, dalle suggestive bizzarrie nordiche e anticlassiche, e, insieme, affrontare il delicato tema della metodologia conservativa.
Attraverso la visione ravvicinata del corpo del dipinto si può così comprendere l’universo di Francesco Zaganelli, con l’imperdibile occasione di vedere ripristinata l’unità compositiva delle due tavole con la grande pala della Adorazione dei pastori con i santi Girolamo e Bonaventura, proveniente dalla chiesa di San Nicolò – oggi sede di Tamo –, e ora conservata in pinacoteca nella sala di Sant’Apollinare. Grazie a ricuciture come queste, e altre ancora in programma, la trama del patrimonio si sgrana acquistando ulteriore, e più pregnante, leggibilità.

Nel piano dei restauri si è valutato, nel caso delle due tavole di Zaganelli di procedere in situ. Si tratta di una forma, quella del cantiere aperto, particolarmente efficace per condividere le fasi operative e diffondere la cultura della conservazione, attraverso la quale tramandiamo opere di grande fragilità come i dipinti su tavola. 

«Il percorso di dialogo con la città prosegue nella forma del “cantiere aperto” – afferma l’Assessora alla Cultura, Elsa Signorino – una modalità molto apprezzata al giorno d’oggi, e da noi fortemente sostenuta, per le eccellenti opportunità che offre nella partecipazione al progetto di conservazione e riallestimento». Si tratta infatti di una forma auspicabile, laddove possibile, per divulgare la pratica del restauro, fra interpretazione e intervento.

«La progressiva restituzione delle due tavole a nuova leggibilità – prosegue il Direttore, Maurizio Tarantino – si arricchisce di un’esperienza, anche emozionale, che ci permette di accostarci alle opere attraverso l’irripetibile opportunità di coniugare conoscenza ed esperienza, teoria e prassi».

Il progetto ha preso avvio dallo studio delle condizioni conservative dei dipinti che compongono i paliotti d’altare ascrivibili alla pittura su tavola in Romagna dalla fine del Quattrocento fino alla metà inoltrata del Cinquecento. La ricognizione conoscitiva, condotta sotto la direzione scientifica di Alberta Fabbri, conservatrice del Mar, con il supporto dei restauratori – Adele Pompili di Bologna, Etra di Michele Pagani e Maria Lucia Rocchi di Lugo, Laboratorio del Restauro di Ravenna, Sandro Salemme di Imola, Diagnostica per l’Arte Fabbri di Davide Bussolari di Campogalliano, Articolarte di Montecompatri – nel costante confronto con la Soprintendenza, ha portato in luce le criticità determinate dalle inevitabili alterazioni che i materiali subiscono nel tempo, a cui si sommano ridipinture antiche e lacune risarcite in forma non sempre coerente, esito di trattamenti che necessitano di periodica revisione critica. Le acquisizioni diagnostiche, basate sulle rilevazioni riflettografiche all’infrarosso e all’ultravioletto, unite allo studio dei precedenti restauri, hanno permesso di determinare un quadro piuttosto preciso dello stato di conservazione.

Incontri con il pubblico
martedì 21, 28 novembre e 5 dicembre ore 16.30
Cantiere aperto ingresso libero
Per i partecipanti tariffa agevolata €4 alla 
mostra Montezuma Fontana Mirko. La scultura in mosaico dalle origini a oggi 
Info e prenotazione : 0544 482487

Il restauro è eseguito da
ETRA di Lugo, di Michele Pagani e Maria Lucia Rocchi
La diagnostica è eseguita da
Diagnostica per l’Arte Fabbri di Davide Bussolari