domenica 10 luglio 2016

Lola Garrido introduce Women (are beautiful) di Garry Winogrand

Introduzione alla mostra "Garry Winogrand - Women (are beautiful)", a cura di Lola Garrido,  in esposizione al Museo MAN, Nuoro dal 15.07 al 09.10.2016 

Durante gli anni ‘60 assistiamo a un cambiamento radicale nella condizione delle donne, basato su un intenso esercizio della libertà interiore ed esteriore. L'obiettivo fotografico di Garry Winogrand descrive meglio di ogni altro questa trasformazione sociale e, per un intero decennio, costruisce un documento unico, senza precedenti, che immortala questo cambiamento, entrando a far parte della storia della fotografia. Il "principe delle strade", come veniva chiamato, si guadagna questo titolo fornendo un ritratto profondo degli atteggiamenti delle donne nella loro vita quotidiana. Atteggiamenti che, nella sua opera, diventano forme.

Garry Winogrand non rincorre una precisione compositiva. Il fotografo disobbedisce più e più volte agli insegnamenti di base in merito agli “aspetti formali di un'opera d'arte", diventando il “maestro” del momento. Per tanti motivi, Winogrand è considerato un erede di Robert Frank, che sosteneva la necessità di una perdita intenzionale di equilibrio nell’immagine, dichiarando: "quanto piccola può essere una cosa in una fotografia e tuttavia importante!". Questo quadro metaforico non è altro che la disorganizzata esperienza della realtà stessa. Winogrand, di fatto, cattura ogni dettaglio, componendo e dando significato naturale alla rappresentazione. La città è lo scenario prediletto da Winogrand, nel quale, in relazione a edifici, marciapiedi, semafori e persone, verifica i limiti della scala umana.

“Women are beautiful” appare nel 1975. Nei quindici anni precedenti Winogrand era stato impegnato a scattare fotografie di donne un po’ ovunque: nelle piscine, nelle mense, nelle feste dell'alta società e, soprattutto, per le strade di New York. Evitando foto di nudo e ritratti in studio, Winogrand esplora il modo in cui le donne esprimono la propria sessualità con i vestiti, le acconciature, i gesti, il modo di ridere o sussurrare. Una delle immagini rappresenta una donna che ride vistosamente, con un cono gelato in mano, di fronte a una vetrina con un busto di manichino che ricorda quelli ritratti da Atget all'inizio del 20° secolo.

Una delle cose che sono state dette su Winogrand è che  “il suo piacere per la vita era più forte del suo interesse per l'arte, piacere che gli fa affrontare, attraverso le immagini, la commedia del nostro tempo". Non si tratta dunque di un saggio superficiale sui nuovi tipi di bellezza, ma piuttosto una riflessione sociale sulla contro-cultura e sulle manifestazioni a sostegno della libertà delle donne. Tuttavia, è impossibile negare l'elemento estetico sottostante, la bellezza di figure femminili libere da complessi, sicure del loro aspetto e coerenti con la nuova era del benessere americano. 

Lo stile apparentemente freddo e “parziale” di Winogrand è stato associato a quello dell’Espressionismo astratto. Le diagonali nitide delle sue fotografie, alla maniera della pittura di quegli anni, sono come pennellate di vernice. Winogrand coglie la vita e i suoi sviluppi, con un evidente trasporto verso ciò fotografa. Le sue donne sono vitali, sicure di sé, felici, senza complessi, donne che vanno per la propria strada e la cui libertà le rende più affascinanti. E ' il momento in cui ci si rivella contro la dittatura di "ciò che gli altri potrebbero dire". 

Se Robert Frank è stato il fotografo degli anni '50, Garry Winogrand è  senz’altro uno dei più grandi del decennio successivo e l'artista del suo tempo. Le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più grandi musei: dal MoMA, alla Tate Modern, al Centre Pompidou.

Lola Garrido

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