lunedì 18 novembre 2024

Giorgio Cutini - Canto delle Stagioni

Da dicembre 2024 a marzo 2025 le sale espositive di Villa Pisani a Stra (VE) ospiteranno per la prima volta una retrospettiva del fotografo perugino Giorgio Cutini. La mostra vuole essere anzitutto un momento di bilancio per l’autore, che è stato uno dei firmatari del Manifesto “Passaggio di frontiera” insieme, tra gli altri, a Enzo Carli, Gianni Berengo Gardin, Mario Giacomelli


Sostenitore di una fotografia di rottura, in antitesi con la fotocronaca e con la proposta neorealista, Cutini viola ogni vincolo estetico e tecnico-operativo per aprire il mezzo fotografico a sorprendenti possibilità espressive e fondative. La sua è una ricerca di nuove possibilità di visione, molto al di là di quella fotografia d'imitazione del reale che l'artista tende a leggere come esibizione dell'assenza delle cose. Concepita come un percorso di introspezione artistica e umana assolutamente personale, Cutini. Canto delle stagioni è anche un viaggio universale dello sguardo attraverso le età dell’uomo.La prima sezione, Inquietudine, racconta dello stato di eccitazione, meraviglia e disagio proprio di un momento di scoperta della vita e della realtà. L’eccedenza della natura e delle cose soggioga l’artista e insieme si sottrae al suo tentativo di controllo. Nascono le condizioni per la scoperta di possibilità espressive al di là delle sicurezze della tecnica e della duplicazione del reale.Solitudine è il tema della seconda sezione. La maturità esige un momento di sosta, un faccia a faccia con quanto sta al di là. E solo nella solitudine, nell’opzione di un rapporto personale e individuale tutto ciò è possibile. La serie Egl’io, in cui Cutini interpella l’archetipo dell’albero e insieme interroga se stesso porta lo spettatore in una nuova situazione, che prepara al Silenzio, tema dominante della terza sezione espositiva.L’artista ritrova qui la fonte della sua fotografia e tende con sempre maggiore decisione al bianco e al nero assoluti. L’immagine del padre perduto in tenerissima età è occasione di riflessione sull’irriducibile assenza di cui vive la fotografia. La vertigine del silenzio è quindi indagata da Cutini negli spazi sovrumani di un appennino divenuto metafora di uno stato dell’anima, disposta a misurarsi con un silenzio potenzialmente definitivo.Punto di approdo è Requie(m), spazio di quiete che Cutini provocatoriamente mantiene in tensione tra definitivo annientamento della rappresentazione ed emersione/ rivelazione di immagini al di là dell’inganno consueto del reale. Il nero dominante è proposto come dimensione del riposo, non negazione radicale della fotografia. Nella crisi del riferimento, nella drastica frammentazione di mondo, è la Temporalità dello sguardo a segnare la via.  Come nella Rothko Chapel di Houston - referente dichiarato di Cutini - il nero si fa ambito di rivelazione, a dirci che c’è ancora la speranza di un’immagine possibile, una speranza per lo sguardo dello spettatore contemporaneo. Nel consegnarci questo intimo percorso dell’anima, Cutini ha voluto gli spazi di Villa Pisani a Stra per via dello spaesamento che essi sanno generare con le loro simmetrie esasperate e le labirintiche ripetitività. La drammatica tensione che porta il fotografo dall'inquietudine al silenzio passando per la solitudine si riverbera nell’esperienza di attraversamento della villa, tra eccitazione e perdita del riferimento. Ma l’incontro di Cutini con Villa Pisani avviene anche nel segno della Natura e del paesaggio, aspetti che connotano un’esposizione in cui la figura umana e il suo mondo di cose è singolarmente lontana quando non del tutto assente. Un’opportunità, per gli spettatori, di farsi guidare dall’immaginario dell’artista per gettare un nuovo sguardo sull'elemento naturale che avvolge la Villa con il suo monumentale parco. Con la mostra Cutini. Canto delle stagioni Villa Pisani si conferma dunque anche come luogo vocato alla fotografia e alla ricerca artistica contemporanea. Il fotografoGiorgio Cutini (1947) nasce fotografo, precocemente concentrato su una fotografia di ricerca attenta alle potenzialità espressive del mezzo tecnico e del processo di stampa anche grazie all’esperienza maturata presso agenzie di foto pubblicitarie. Nel frattempo avvia un’importante carriera chirurgica che lo porta anche a lavorare, ancora studente, come fotografo documentatore nel reparto di chirurgia.Degli anni Settanta è il recupero del cosiddetto fotogramma di scarto. Sconvolto dalle “verifiche” di Ugo Mulas, nel 1973-74 Cutini si interessa al primo tratto della pellicola fotografica del rullino, quello che raccoglie gli scatti involontari. Proprio questi frammenti, che documentano un evento visuale libero e non governato dagli stereotipi, diventano la sua prima esposizione Fotogramma recuperato (1973-82). Ancora, ritrovando in Mulas una forte fonte d’ispirazione, incomincia a occuparsi della documentazione visuale del processo creativo di altri artisti. Una linea di ricerca messa in crisi negli anni Ottanta dalla dichiarazione di morte dell’arte da parte di Argan. Giunto in prima battuta alla conclusione che non sia più possibile documentare con verità il lavoro dell'artista, Cutini reagisce riaffermando la vitalità dell’arte, attingibile nel superamento della fissità e nel movimento.Dall'esperienza concettuale ha inizio un processo costruttivo volto a consegnare allo spettatore nuove possibilità di esperienza, sempre ancorate a una forte istanza narrativa e mai riducibili alla pura astrazione. La sua attenzione alla tecnica unita a una innata vocazione alla ricerca, tra l'altro, fa di lui un innovatore anche nel settore chirurgia segnando un importante avanzamento nell’applicazione della robotica e nella tecnica della laparoscopia. Negli anni Novanta, Cutini suscita il forte interesse di Mario Giacomelli ed Enzo Carli con Omaggio ad Alberto Burri (1991). Da questo incontro scaturirà quel confronto serrato che porterà alla redazione del Manifesto “Passaggio di frontiera” (14 gennaio 1995). Nel segno di questa nuova esperienza le linee di ricerca precedenti trovano una sintesi nuova che, soprattutto nell'ultimo decennio, porta Cutini sulla soglia di una fotografia intesa come traccia di una relazione con il mondo, non trascrizione di realtà nè mera espressione di uno stato emotivo. L'immagine si manifesta come un “non ancora”, un evento sorgivo e fondativo che rende possibile vedere diversamente, vedere qualcosa che l’artista non ha visto ma che si manifesta in forza del dono di esperienza di Cutini. 

Cutini. Canto delle Stagioni è un'esposizione curata da Francesco Trentini, storico dell'arte, referente della Direzione regionale Musei Nazionali Veneto per la tutela e la valorizzazione di Villa Pisani a Stra (VE), in stretta collaborazione con l’autore. 


L’esposizione sarà accompagnata dal catalogo Cutini. Canto delle stagioni (Macerata, Ephemeria, 2024, 192 pagine, foto b/n) con interventi dell’artista, di Enzo Carli, Gilberto Marconi, Flavia Orsati, Francesco Trentini.


Cutini. Canto delle Stagioni 

13 dicembre 2024 – 16 marzo 2025 

Villa PisaniVia Doge Pisani 7, Stra (VE)


Maria Chiara Salvanelli | Press Office & CommunicationMaria Chiara Salvanelli mariachiara@salvanelli.it | + 39 3334580190Anna Chiara d’Aloja annachiara@salvanelli.it | +39 3293961225 

giovedì 24 ottobre 2024

Arte Conservativa


Lo spazio MADE4ART di Milano è lieto di presentare presso la propria sede in Via Ciovasso 17 a Brera, il quartiere dell’arte nel centro di Milano, “Arte Conservativa”, mostra personale dell’artista, restauratrice e architetto Cristina Corvino a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo

In esposizione una selezione di opere rappresentative della recente produzione di Corvino. Le diverse serie prese in considerazione per questo progetto – “Animali fantastici”, “Tatuaggi murali”, “I Piccozzati”, “Consumati” –, tutti lavori realizzati tra il 2023 e il 2024 come tecniche miste, pigmenti naturali su tele intonacate a calce, ci parlano di noi stessi in modo intimo e inaspettato, rammentando come l’arte e la vita siano inscindibilmente legate, l’una specchio dell’altra. Forme violate o scolorite, lacune e tracce, segni d’appartenenza e di esistenza impressi sul muro (e quindi sulla tela), raccontano ferite e coraggiose rinascite, messaggi di resistenza, prove e ricordi, trasformazioni: frammenti come rappresentazioni di un vissuto. 

L’“Arte Conservativa” di Cristina Corvino è unione di conoscenze, restauro che diventa forma d’arte con il recupero di antichi manufatti abbandonati all’azione del tempo per dare loro nuova forma e dignità attraverso lo studio dei materiali del passato: tramite la sua originale e personalissima sperimentazione antico e moderno si fondono per divenire qualcosa di unico, attuale, del tutto inedito sia in termini formali sia a livello di significato. 

Con queste poetiche e raffinate composizioni, caratterizzate da una stretta connessione con la sua attività di restauratrice e rappresentative della sua poliedrica, ma sempre coerente figura artistica e professionale, Corvino spazia sapientemente tra diversi campi di applicazione rendendo i confini tra di essi labili e in qualche modo privi di significato. Come scrive la stessa Autrice per definire la visione che sta alla base del proprio percorso, «Seppur siano passati molti secoli, mi sono sempre sentita vicina alla concezione di “uomo universale” del Rinascimento, non per presunzione ma per una volontà di distacco in controtendenza alla specializzazione del sapere che la società di oggi ci impone».

“Arte Conservativa” è accessibile dal 6 al 19 novembre 2024 con opening mercoledì 6 novembre dalle ore 18 alle 20; i giorni successivi apertura al pubblico il lunedì dalle ore 15 alle 18, dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 18, il sabato dalle ore 15 alle 18. 



Cristina Corvino. Arte Conservativa 

a cura di Vittorio Schieroni, Elena Amodeo 

6 - 19 novembre 2024 

Opening mercoledì 6 novembre ore 18 - 20 

Orari dal 7 novembre: lunedì 15 - 18, martedì - venerdì 10 - 18, sabato 15 - 18 

Ingresso gratuito, su appuntamento 


Si invita a verificare sempre sul sito Internet e i social network di MADE4ART eventuali aggiornamenti sugli orari e le modalità di accesso allo spazio 

Catalogo della Collana MADE4ART disponibile in sede in versione cartacea o scaricabile gratuitamente da www.made4art.it nella versione digitale 


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Spazio, comunicazione e servizi per l’arte e la cultura 

Via Ciovasso 17, 20121 Milano, Italia | Brera District 

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www.made4art.it, info@made4art.it, +39.02.23663618 

lunedì 7 ottobre 2024

Giulio Cerocchi. ParoleImmagini

Lo spazio MADE4ART di Milano è lieto di presentare presso la propria sede in Via Ciovasso 17 a Brera, il quartiere dell’arte nel centro di Milano, ParoleImmagini, mostra personale dell’artista fotografo Giulio Cerocchi a cura di Gigliola Foschi.


In esposizione una selezione di opere caratterizzate da un legame inscindibile tra parola e immagine in un allestimento che vede sfumare i confini tra arte, fotografia e scrittura. Le diverse serie di lavori prese in considerazione per questo progetto sono state realizzate in un arco di quasi quindici anni – dal 2009 al 2023 – offrendo uno spaccato dell’articolata produzione artistica di Cerocchi e trasportando l’osservatore in una colta e poetica nuova dimensione. Catalogazioni, correzioni, il ricorso a elementi simbolici e alla contaminazione tra differenti linguaggi, estrapolazioni e connessioni sono alcune delle tecniche che Cerocchi ha sperimentato per abilmente manipolare parole e immagini, fornendo in tal modo nuove interpretazioni del reale e punti di vista inediti da cui osservare noi stessi e il mondo che ci circonda.

Come Gigliola Foschi ha scritto all’interno del testo critico presente nel catalogo della Collana MADE4ART dedicato alla mostra, Giulio Cerocchi ha costruito «una costellazione di opere capaci di coniugare assieme fotografia e installazione, libri e scrittura, parole… Con un corpus di opere estremamente ricco, variegato, ma sempre coerente, Cerocchi rivela la sua vasta conoscenza del linguaggio delle immagini, coniugato con il piacere del fare, del leggere e della scrittura».

ParoleImmagini è accessibile dal 18 al 31 ottobre 2024 con opening venerdì 18 ottobre dalle ore 18 alle 20; i giorni successivi apertura al pubblico il lunedì dalle ore 15 alle 18, dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 18, il sabato dalle ore 15 alle 18.


Giulio Cerocchi. ParoleImmagini

a cura di Gigliola Foschi

18 - 31 ottobre 2024

Opening venerdì 18 ottobre ore 18 - 20

Orari dal 19 ottobre: lunedì 15 - 18, martedì - venerdì 10 - 18, sabato 15 - 18

Ingresso gratuito

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Ascofoto


Foto Ottica Cavour

domenica 15 settembre 2024

La Finestra Verde di Châssis

Con piacere Châssis presenta: LA FINESTRA VERDE collettiva di pittura a cura di Lorenza Boisi con opere di: Antonio Bardino, Marina Buratti, Vanni Cuoghi, Lorenzo Di Lucido, Elisa Muliere, Enrico Pierotti, Vera Portatadino, Salvo Rivolo, Simone Stuto.


La mostra propone una lettura dell’inesausto interesse dei nove pittori italiani per la rappresentazione possibile e declinabile della Natura, intesa in quanto esperienza, fatto ed ente.

Partendo da approcci assolutamente distinti, i pittori esplicitano una ricerca che si fa cospicua nella frequentazione, sia essa continua o sporadica, conoscenza che spazia dalla disamina alla speculazione, attraversando l’attivazione di riflessioni sui valori plastici e sulla dimensione atmosferica che la Natura può decidere di offrire, restando protagonista dichiarata, senza disperdere il mistero vegetativo di cui è portatrice.

Con questo appuntamento settembrino si inaugura anche una stagione che ospita, nella compilazione grafica di Massimo Dalla Pola, interpretazioni tematiche inedite, dedicateci dall’artista Giulio Catelli.


Châssis è un progetto di carattere non lucrativo, reso possibile dall’ideatrice e dalla buona volontà e gentile dedizione dei suoi colleghi ed amici pittori


La Finestra Verde

a cura di Lorenza Boisi


opere di: Antonio Bardino, Marina Buratti, Vanni Cuoghi, Lorenzo Di Lucido, Elisa Muliere, Enrico Pierotti, Vera Portatadino, Salvo Rivolo, Simone Stuto.


15-22 settembre 2024

Châssis

Torino

Via Sant’Anselmo 8

opening - domenica 15 settembre ore 11.30



mercoledì 4 settembre 2024

FORME DI ADATTAMENTO. Dal mondo vegetale a quello antropico



Maison laviniaturra è lieta di annunciare la ripresa della stagione espositiva con un evento imperdibile, portando avanti così la mission di promuovere le artiste donne attraverso una serie di mostre che fondono abilmente l'arte visiva e l'alta moda. In collaborazione con Associazione Mosaikadal 19 settembre al 17 novembre 2024, il celebre atelier-salotto di moda fondato dalla fashion designer Lavinia Turra ospiterà la nuova mostra dell’artista Gloria Campriani intitolata “FORME DI ADATTAMENTO. Dal mondo vegetale a quello antropico”, a cura di Maurizio Vanni.

 

L’esposizione rappresenta una straordinaria opportunità per i visitatori che vogliono immergersi in un dialogo creativo tra arte, moda ed ecosostenibilità, dove la natura fa da protagonista. Infatti, il lavoro di Gloria Campriani parte dall’osservazione di vari fenomeni ambientali e naturali — dal cambiamento climatico alle sue conseguenze dirette sulla flora e fauna del Pianeta — al fine di esplorare le forme di adattamento che la natura sviluppa in risposta a sfide trasformative.

 

Tra il giardino, il portico e parte del salone d’ingresso dell’atelier prenderà vita un progetto installativo site specific dove verranno esposte 7 opere strutturate con materiali di riciclo, rielaborati, riannodati, riutilizzati e modificati di nuovo per la trasformazione definitiva, attraverso un processo artistico che esprime una forte affinità con il mondo dell'eleganza sostenibile. Le opere, caratterizzate da colori luminosi e contrasti audaci, offrono una riflessione sull’incredibile capacità di resilienza della natura, sottolineando come la vita, in tutte le sue forme, possieda la straordinaria abilità di adattarsi ai cambiamenti climatici in corso. Il curatore Maurizio Vanni spiega: “Gloria Campriani considera le arti come prezioso strumento di conoscenza e auto-conoscenza, prima ancora che opportunità comunicativa, e forse anche per questo è sempre stata attratta dalle tematiche connesse all'ecologia, alla sostenibilità ambientale e, di conseguenza, alle reti sociali propedeutiche alla comprensione delle relazioni umane. Dopo aver preso coscienza delle questioni legate alla transizione climatica e alla necessità, nei mondi animali e vegetali, di adottare modelli di resilienza per proteggersi e perpetuare la specie, la Campriani ha cercato di immaginare un mondo in cui la trasformazione possa diventare un'ancora di salvezza. Ne risultano forme improbabili, colori meravigliosamente inverosimili, istallazioni metamorfiche (il cambiamento è in essere) e performance che sembrano alludere a un eterno scenario effimero in cui vivere corrisponde a una continua ricerca temporanea di stabilità. Gloria lancia la sfida, ci spinge a non mollare e invita le persone ad accogliere le evoluzioni perché, in fondo, risulteranno essere l'unica certezza per la sopravvivenza a patto che il genere umano si impegni in un dialogo di infinito confronto collaborativo”.

 

L’inaugurazione della mostra si terrà giovedì 19 settembre alle ore 18.00 e sarà divisa in due momenti ben definiti, l’uno complementare all’altro. Il primo prevede una parte verbale condotta e disciplinata dal curatore Maurizio Vanni, specialista del rapporto cultura, musei e sostenibilità e di Biomuseologia, che prenderà consistenza con un'introduzione e un talk show dal titolo Dalla coscienza ecologica alla psicologia ambientale. La creatività diventa sostenibile che approfondirà, a livello interdisciplinare, le questioni legate alla presa di coscienza ambientale e alla consapevolezza ecologica legate sia alla moda che alle arti. Interverranno la stessa artista Gloria Campriani, la stilista Lavinia Turra, il violinista Valentino Corvino e l'attrice Tita Ruggeri“La psicologia ambientale – scrive Maurizio Vanni – è la disciplina che studia la relazione tra le persone e l'ambiente, che indaga la risposta emotiva degli individui nei confronti del cambiamento climatico e della transizione energetica. La sfida ambientale si può vincere anche partendo dalle buone abitudini, facendo entrare la sostenibilità ecologica nel nostro stile di vita e condividendo con gli altri la coscienza ambientale”.

Alle ore 19.00 seguirà “Nuovi equilibri”, una live performance ideata e realizzata da Gloria Campriani che coinvolgerà il pubblico, emotivamente e fisicamente, in azioni fortemente simboliche ed evocative. “Nella performance intitolata 'Nuovi equilibri' – scrive Gloria Campriani – metto in evidenza le tensioni, la fatica, le difficoltà, la rabbia, che incontro durante il mio percorso e che mi impediscono, insieme allo 'strumento' instabile, con cui mi muovo, il raggiungimento di un equilibrio che sembra impossibile da ottenere. I conflitti che si generano durante il tragitto, anche di natura pratica, fra l’interno e l’esterno di una 'vecchia carcassa', non ti permettono di andare avanti. Io ondeggio come se fossi una barca in mezzo al mare mi spingo da una parte all’altra perché non ho abbastanza spazio all’interno. La struttura della 'scultura', con cui mi muovo e che mi ospita e contemporaneamente mi protegge è così instabile che mi impedisce di raggiungere l’insperato. Vacillo ma non mollo”.


“FORME DI ADATTAMENTO. Dal mondo vegetale a quello antropico” vuole essere uno spunto di riflessione sul legame tra arte e natura che, come dice il curatore della mostra Maurizio Vanni “nasce con il desiderio dell'uomo di conoscere l'ambiente che lo circonda e di prendere coscienza delle modalità più appropriate per condividerlo con altre persone”.  Inoltre Vanni si esprime su Gloria Campriani e afferma: “Attraverso le sue proposte artistiche, la Campriani riesce a stimolare la riflessione e avviare un dialogo sulla relazione tra l'individuo e se stesso, tra l'individuo e gli altri individui, e tra le persone e la natura. I suoi colori esondano nel loro richiamare sentimenti, stati d'animo e sensazioni sempre nuove. Le sue forme prendono possesso dello spazio e, senza necessariamente stravolgerlo, tendono ad alterarne l'impatto morfologico aprendo un varco verso quella che potremmo definire dimensione emotiva del fruitore. Le sue istallazioni, ma soprattutto le sue performance, hanno come obiettivo quello di creare stupore in uno spettatore chiamato a vivere un'esperienza estetica in divenire mentre scopre qualcosa di inedito che, seppur mai incontrato, risulta stranamente familiare. Quelle dell'artista toscana sono rivelazioni silenziose, mai gridate e imposte, ma sussurrate direttamente a coloro che ancora manifestano amore per la vita, concedendosi ai propri sensi”.

 

 

GLORIA CAMPRIANI

Nata e cresciuta a Certaldo nel laboratorio artigianale tessile di famiglia, Campriani possiede una formazione multidisciplinare che passa attraverso lo studio delle lingue, della pedagogia, del teatro e dell’arte. Ha lavorato per anni in aziende che collaborano con i migliori brand di moda internazionali e i suoi primi maestri vanno ricercati fra i designer con i quali è entrata in contatto durante la sua attività professionale. Queste esperienze si sono rivelate, più tardi, determinanti nella scelta dell’utilizzo del filo come uno degli strumenti principali del suo percorso artistico. La familiarità con questo materiale, infatti, ha facilitato le capacità espressive e dopo un’analisi basata sul confronto di vari materiali ha ritenuto il filo, per la sua flessibilità, lo strumento più idoneo per le sue forme espressive.

 

MAURIZIO VANNI

Museologo, Critico e Storico dell’arte, specialista in Sostenibilità, Valorizzazione e Gestione museale, in Biomuseologia in Marketing non convenzionale per la cultura. Già chief curator del MARS – Modern Art Center di Mosca (2002-2004), Curatore Museale della Fondazione Primo Conti (2005-2006), Direttore della Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea (2007-2008), Direttore Generale del Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art (2009-2021), dal 2008 al 2012 è stato Responsabile del Tavolo della Cultura della Provincia di Grosseto e Project Manager di “Maremma in Contemporanea”. Già docente di Museologia e Marketing museale presso UMSA – Universidad del Museo Social Argentino di Buenos Aires (2013-2018). Attualmente collabora con il Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara, è docente di Museologia presso l'Università degli Studi di Pisa, Docente di Marketing non convenzionale alla Facoltà di Economia di Roma Tor Vergata nel Master “Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media”, Docente di Valorizzazione e gestione culturale presso il Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca nel Master MaDAMM.

È Coordinatore dell'Osservatorio di Storia dell'Arte della Pontificia Accademia Mariana Internazionale. Fa parte del Consiglio Direttivo dell'Associazione Greenaccord onlus.

Ha curato più di 700 eventi, tra mostre e progetti legati alla museologia del presente, alla gestione museale e al marketing non convenzionale, in oltre sessanta musei di trenta paesi del mondo e ha tenuto corsi, seminari, convegni e lectio magistralis in oltre quaranta università internazionali. Ha al suo attivo oltre 600 pubblicazioni.

 

 

LAVINIA TURRA

Nata a Bologna, cresciuta fra donne che tagliavano e cucivano, ha frequentato da bambina antiche sartorie e imparato l'amore per questo lavoro. Il suo mestiere nasce e cresce con l'uso delle mani, che conoscono e usano non solo i colori e le matite, ma soprattutto le stoffe e i tessuti, adoperando forbici, ago e filo. Arriva a questo lavoro attraverso un'attrazione e una lunga strada di "connivenze" e "complicità" legate all'arte, alla pittura, al teatro.

Curiosa per natura, la relazione personale e l'ascolto sono alla base del suo modo di “vestire” perché l’abito, “deve rappresentare la donna e non travestirla”. Nel 2017 fonda Maison laviniaturra, sentendo la necessità di uno spazio che non solo offra ma accolga, come solo una “casa” sa fare. L’apertura della Maison coincide anche con l’inizio della collaborazione creativa con la figlia Cecilia Torsello, rinnovamento e fresca energia del brand. Un prodotto 100% Made in Italy, tessuti di ricerca, forme timeless e dettagli all’avanguardia: Maison laviniaturra propone una propria idea di lusso, legato all’etica di produzione, all’individualità e ispirata alla cultura del bello.

 

 

INFORMAZIONI UTILI

 

TITOLO: FORME DI ADATTAMENTO. Dal mondo vegetale a quello antropico

DI: Gloria Campriani

DOVE: Maison laviniaturra, via dei Sabbioni 9, Bologna

OPENING: Giovedì 19 settembre 2024 alle 18.00

QUANDO: Dal 19 settembre al 17 novembre 2024

ORARI: Da lunedì a sabato su appuntamento dalle ore 17.00 alle 19.00

Su appuntamento. Per visitare la mostra è necessario telefonare al 320 9188304

In collaborazione con Associazione Mosaika

 


CONTATTI MAISON LAVINIATURRA

FACEBOOK: Maison laviniaturra

INSTAGRAM: maisonlaviniaturra

SITO: maison laviniaturra

 

CONTATTI GLORIA CAMPRIANI

FACEBOOK: https://www.facebook.com/gloria.campriani

INSTAGRAM: https://www.instagram.com/gloriacampriani/

LINKEDIN:https://www.linkedin.com/in/gloria-campriani-a8773012a/?originalSubdomain=it

domenica 1 settembre 2024

Fabiana Bassetti. Infiniti istanti

MADE4ART di Milano è lieto di presentare presso la propria sede in Via Ciovasso 17 a Brera, il quartiere dell’arte nel centro di Milano, “Infiniti istanti”, mostra personale dell’artista fotografa svizzera Fabiana Bassetti a cura di Gigliola Foschi


In esposizione due serie di opere che rappresentano gli esiti della recente ricerca artistica di Bassetti tesa a indagare in maniera intima e poetica il contesto naturale come spunto per una riflessione sul mondo circostante e sull’interiorità dell’essere umano. Se nel progetto “Le arterie della vita” a essere protagonista è un cielo vastissimo e neutro osservato attraverso il silenzio del bosco, dove gli alberi protendono i propri rami per diffondere nutrimento e vita, nei lavori che fanno parte de “Il silenzio dell’acqua” l’autrice coglie bagliori e ombre, sfumature e riflessi su una superficie in movimento che sembra alludere alla transitorietà e al cambiamento come elementi imprescindibili dell’esistenza. Immagini che, scrive la curatrice Gigliola Foschi nel suo testo critico all’interno del catalogo della Collana MADE4ART dedicato alla personale di Fabiana Bassetti, «sono figure dell’impermanenza rese permanenti. Sono un “Infinito istante” – per citare il titolo stesso di questa sua mostra – sono segreti accolti come segreti, come pagine musicali, che solo un occhio aperto alla meraviglia riesce a cogliere con un tocco di grazia». 

«La fotografia non è qui un progetto tecnico o astratto, bensì un processo con limiti precisi, dati dal materiale e dalla nostra stessa struttura corporea e fisiologica, oltre che dai contesti culturali che viviamo. In tali limiti, tuttavia, la questione della “rappresentazione del mondo” non è un gioco autoreferenziale, bensì l’illustrazione dei modi per ricavare da esso conoscenze che sviluppino, su vari piani, la nostra capacità di manipolarlo, ovvero di trarne qualità, di comprenderne il tessuto vivente, in cui si svolge la nostra stessa vita». 

Elio Franzini 

Rettore dell’Università degli Studi di Milano 

nel testo critico “Fabiana Bassetti e l’interpretazione della natura” presente in catalogo


“Infiniti istanti” è accessibile dal 12 al 27 settembre 2024 con opening giovedì 12 settembre dalle ore 18 alle 20; i giorni successivi apertura al pubblico il lunedì dalle ore 15 alle 18, dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle 18. 


Fabiana Bassetti. Infiniti istanti 

a cura di Gigliola Foschi 

 

12 - 27 settembre 2024 

Opening giovedì 12 settembre ore 18 - 20 

Dal 13 settembre: lunedì ore 15 - 18, martedì - venerdì ore 10 - 18 

Ingresso gratuito 

Si invita a verificare sempre sul sito Internet e i social network di MADE4ART eventuali aggiornamenti sugli orari e le modalità di accesso allo spazio 


Catalogo della Collana MADE4ART disponibile in sede in versione cartacea o scaricabile gratuitamente da www.made4art.it nella versione digitale 


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