domenica 30 marzo 2014

La misura dell'Amore

"Non sono poi così "platoniche" le donne quando ripetono : - Non ti interesso che per questo? - Poi misurano l'amore secondo il numero degli amplessi."
 
"Dopo, il corpo d'una donna risuona lungamente del ricordo del piacere che un uomo può avergli procurato."
 
Testo e disegno di Orfeo Tamburi

giovedì 27 marzo 2014

Hai viso di pietra scolpita

Hai viso di pietra scolpita,
sangue di terra dura,
sei venuta dal mare.
Tutto accogli e scruti
e respingi da te
come il mare. Nel cuore
hai silenzio, hai parole
inghiottite. Sei buia.
Per te l'alba è silenzio.

E sei come le voci
della terra - l'urto
della secchia nel pozzo,
la canzone del fuoco,
il tonfo di una mela;
le parole rassegnate
e cupe sulle soglie,
il grido del bimbo - le cose
che non passano mai.
Tu non muti. Sei buia.

Sei la cantina chiusa,
dal battuto di terra,
dov'è entrato una volta
ch'era scalzo il bambino,
e ci ripensa sempre.
Sei la camera buia
cui si ripensa sempre,
come al cortile antico
dove s'apriva l'alba.

Cesare Pavese

lunedì 24 marzo 2014

Young People’s Business

Dal 24 al 30 marzo 30 giovani creativi provenienti da 8 Paesi si incontrano a Udine per connettere talenti e acquisire strumenti di business per i loro progetti imprenditoriali.

Si tratta di una settimana di formazione organizzata dall’Associazione Culturale Modo con il comune di Udine come partner associato, il sostegno dell’Unione Europea e la partnership di 8 Paesi europei ed extraeuropei (Italia, Slovenia, Polonia, Germania, Brasile, Filippine, Argentina e Kenya).

L’evento rientra nel più ampio progetto europeo Young People’s Business che si articolerà nel corso di tutto il 2014 e che nasce dalla necessità dei giovani artisti e creativi di acquisire gli strumenti indispensabili per comunicare se stessi e i propri progetti.

I partecipanti di Young People’s Business lavorano nell’ambito del design, della moda, del web e della grafica con un progetto imprenditoriale dalla forte valenza sociale che svilupperanno durante la settimana di formazione.

Dal 24 al 30 marzo, infatti, i partecipanti alterneranno laboratori, lezioni di management, business planning, mental training e comunicazione con docenti qualificati in un contesto internazionale. Il tutto avverrà in alcuni luoghi simbolici ed evocativi nella vita culturale della città di Udine (Friuli Future Forum, Factory Banca Manzano, Casa della Contadinanza Castello di Udine, Salone del Popolo, Teatro San Giorgio). Sabato 29 marzo, presso il Teatro San Giorgio di Udine, andrà in scena un “Pecha Kucha” aperto alla cittadinanza per presentare quanto prodotto durante la settimana.

"Con questo evento - spiega l' assessore all’Innovazione Gabriele Giacomini - l’associazione Modo ha colto perfettamente cosa è necessario ai giovani e al territorio per l’innovazione e lo sviluppo futuri. L’amministrazione comunale ha voluto dare il proprio supporto proprio perché il progetto lavora su due aspetti fondamentali: la cultura di impresa da un lato, capace di creare un prodotto innovativo, ma anche una ricchezza che è cultura, che è conoscenza e una rete di relazioni locali e internazionali dall’altro, instaurando già da subito una relazione corretta."

Il progetto sarà presentato durante la conferenza stampa di mercoledì 26 marzo alle ore 12.00 presso il Salone del Popolo del Comune di Udine dove interverranno l'assessore all'innovazione Gabriele Giacomini, i trenta creativi internazionali, i responsabili del progetto e i docenti.

Maggiori info su www.associazionemodo.it oppure www.facebook.com/associazionemodo  
 
 Young People’s Business
Lunedì, 24 Marzo, 2014 - 17:00
Friuli Future Forum
via dei Calzolai n.5 Udine

mercoledì 5 marzo 2014

Jep Gambardella e La grande bellezza

Ricevo da Fedele Boffoli e volentieri pubblico . " Nel film, di Paolo Sorrentino (ambientato ai nostri giorni) e premiato Oscar,  “La grande bellezza”, il protagonista è Geppino Gambardella (in arte Jep - Tony Servillo), un giornalista napoletano, di successo, con al suo attivo un unico formidabile romanzo giovanile, che ha svolto la sua carriera a Roma e che al traguardo dei suoi 65 anni di vita intraprende, con se stesso e con l’ambiente romano, una drastica meditazione sul senso del “Bello”; una riflessione molto amara, di pentimento e di autocritica, scaturita dalla consapevolezza di aver svolto una vita all’inseguimento del potere e dell’effimero, vissuta nella vacuità e nel degrado di feste e circuiti altolocati romani, dove i valori spirituali della vita sembrano smarriti, ma in contraltare, gli si affianca, nell’opera cinematografica, la bellezza universale della città eterna, con i suoi intramontabili monumenti, piazze, fontane, piscine, fiume, ponti, opere d’arte ed anche il mare… accompagnati da musiche celestiali, da chiesa mistica. 
 
Alcuni particolari incontri e compagnie favoriscono i contorni della riflessione dell’attore principale Gambardella, come quello dell’amico autore-attore teatrale (Carlo Verdone), trasferitosi a Roma da una vita e mai realizzato professionalmente, sentimentalmente frustrato, deluso dall’ambiente romano, culturalmente degradato, a cui si è inutilmente rivolto (torna, alla fine, al suo paese di origine). Altro soggetto importante per la contemplazione del protagonista, è l’incontro, non a lieto fine (lei muore) con la ballerina di night club (Sabrina Ferilli) che fa riscoprire in Gambardella, dopo una vita arida di sentimenti, l’attitudine rinnovata, a volersi bene.
 
Altre vicende tragiche incrociano il protagonista come quella di una ex fidanzata giovanile morta, a distanza di molti anni, ancora innamorata di lui, ecc.
 
Chiave di volta, del film, è l’asceta mistica e santa “La suora”, che incontra Gambardella, che rifiuta l’intervista (“io ho sposato la povertà e la povertà non si racconta, si vive”), che indica a lui, infine, l’importanza delle “radici”... e che lui sembra accogliere, in coerenza con le sue stesse riflessioni. La meditazione di Gambardella è ormai matura, può incominciare a scrivere, dopo molti anni, il suo secondo romanzo, finalmente ispirato, nella consapevolezza che la morte e la vita, legate ad un filo, con sprazzi di bellezza, si avvicendano in un atto trasformativo, con in sottofondo un bla bla quotidiano. 
 
Non mancano nel film sciabolate ad un’arte contemporanea mercificata, privata dei suoi contenuti e mera cronaca di un disagio di vita collettivo; come anche si evincono contrapposizioni tra una chiesa secolare ed una mistica (il Cardinale - La Suora santa) ed anche riferimenti alla corruzione di un mondo del malaffare intrecciato con quello della politica (il Latitante, vicino di casa di Gambardella, poi arrestato). Un film, forse, di triste cronaca quotidiana e, solamente, ammiccante slogan sulla bellezza? Già Sorrentino si presta ad uno spot per la Nuova Fiat 500 (l’Arte e il denaro sono, in realtà, incompatibili… tutti i salmi finiscono in business?); o proprio, paradossalmente, parafrasando la Santa Suora, del film, chi sceglie la Bellezza la testimonia e non la racconta? Oppure una reale intuizione, magari limitata da quel bla bla di fondo, che riferisce, in conclusione, lo stesso Gambardella che, se però troppo preso in considerazione, ci impedisce di cogliere, nella vita-morte-rinascita quotidiana, perenne Bellezza, Profondità e Unità delle cose e che ci condanna ad una vita di oscillazione dualistica? Ad ognuno, di certo, le sue conclusioni; quello a cui, comunque sia, vogliamo credere e che, quest’opera di Sorrentino, e di tutto il suo staff, sia un autentico segnale innovatore ed augurale: un sasso, necessario, che, lanciato nello stagno del grigiore quotidiano, attivi, dopo lunghi e lunghi secoli, finalmente, le acque di una nuova Rinascenza.
 
Trieste, 5 marzo 2014
Fedele Boffoliinfo@fedeleboffoli.it
www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm
http://anforah.altervista.org/
Bari/Trieste - tel. 338/2246495