domenica 28 ottobre 2012

Pablo Neruda e "Il tuo sorriso"

Il tuo sorriso
Toglimi il pane, se vuoi, toglimi l'aria, ma non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa, la lancia che sgrani, l'acqua che d'improvviso scoppia nella tua gioia, la repentina onda d'argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno con gli occhi stanchi, a volte, d'aver visto la terra che non cambia, ma entrando il tuo sorriso sale al cielo cercandomi ed apre per me tutte le porte della vita.

Amor mio, nell'ora più oscura sgrana il tuo sorriso, e se d'improvviso vedi che il mio sangue macchia le pietre della strada, ridi, perché il tuo riso sarà per le mie mani come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno, il tuo riso deve innalzare la sua cascata di spuma, e in primavera, amore, voglio il tuo riso come il fiore che attendevo, il fiore azzurro, la rosa della mia patria sonora.

Riditela della notte, del giorno, della luna, riditela delle strade contorte dell'isola, riditela di questo rozzo ragazzo che ti ama, ma quando apro gli occhi e quando li richiudo, quando i miei passi vanno, quando tornano i miei passi, negami il pane, l'aria, la luce, la primavera, ma il tuo sorriso mai, perché io ne morrei.   Pablo Neruda

venerdì 26 ottobre 2012

Corpo di donna

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.

Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.

da Venti poesie d'amore e una canzone disperata di Pablo Neruda.


Nell' immagine il testo della poesia sovrapposto ad una foto dell'artista Daniela Addante

La luce crea dove la materia finisce

"Ballerina" - Scultura di Davide Dall'Osso
"La scultura è la più materica delle arti e proprio per questo la più sorprendente quando riesce a mostrare il suo opposto, il vuoto, lo spirito, l'incompleto oppure il mutare, il divenire; usare la materia per fare apparire lo spirito. Il fine della mia creazione è riuscire a mostrare quello che a volte intuiamo vedendo attraverso quello che rimane. La luce che attraversa i materiali trasparenti delle mie opere è fondamentale all 'opera stessa. La luce crea dove la materia finisce o meglio dove la materia non può più creare. Arrivare a un solo segno materico per definire uno spazio, una tensione, uno stato dell'animo, arrivare sino a sfiorare il grado zero della materia per definire l'indefinibile." - Davide Dall'Osso

giovedì 25 ottobre 2012

Amore e orgoglio

"Si è orgogliosi quando si ha qualcosa da perdere e umili quando c'è qualcosa da guadagnarci." Mi diceva Herny James, guardandomi fisso negli occhi e appoggiando il suo pollice della mano sinistra nel taschino del corpetto ....... un pò come lo vedete in questo ritratto di John Singer Sargent.

lunedì 15 ottobre 2012

Posso fare a meno dell' iPhone 5...... ma di lei NO.

 
"Posso fare a meno dell' iPhone 5...... ma di lei NO."
 
 
 
Ma nooooo!!!! Non fatemi così MATERIALISTA....... non intendo nessuna Donna : Penso all' ARTE..... in senso lato..... ma, lato-lato-lato.....d' accordo : lato femminile.
 
 

mercoledì 10 ottobre 2012

Un Viaggio alla Galleria Francesco Zanuso con Michelle Hold e Margherita Martinelli

Presso la Galleria Francesco Zanuso (MI) dal 10 ottobre verrà presentata una bi-personale che affronta il tema del viaggio: nel mistero e nell’enigmatico universo energetico in Michelle Hold, tra il fisico e l’onirico in Margherita Martinelli.
 
L’esistenza stessa è sinonimo di viaggio, prima di tutto tra età che si succedono. Ogni essere umano è viandante tra le stagioni della sua vita: infanzia/adolescenza, età adulta, vecchiaia. Secondo la teologia cristiana tutto inizia da una fase che Hugo von Hofmannsthal chiama di “pre-esistenza”, nell’attimo in cui si abbandona il paradiso, quella  sfera chiamata eden dove l’io e il cosmo sono tutt’uno per giungere dunque all’esistenza stessa e al diramarsi delle sue età. O forse chissà la verità risiede nell’eterno ritorno, filosoficamente parlando, teoria descritta da Friedrich Nietzsche, nella quale si presuppone la circolarità del tempo esistenziale e si nega per ciò la concezione lineare del tempo di natura cristiana, vissuta come un susseguirsi di attimi che hanno senso solo se riferiti gli uni agli altri. Per Nietzsche il senso dell’essere non sta fuori dall’essere in un aldilà irraggiungibile ma nell’essere stesso. L’uomo in tal modo è pronto a vivere la propria vita come coincidenza di essere e senso, dando una pienezza di significato ad ogni momento, in quanto ritornerà per l’eternità. Ciò che segue la morte e precede l’esistenza resta comunque un mistero. Misterioso ed enigmatico come il viaggio intrapreso da Michelle Hold.  Nell’esplicarsi di tinte acriliche e pigmenti in Michelle Hold si celebra infatti la visone del mistero che rimane tale ai suoi occhi anche se crede nella possibilità d’inoltrarsi all’interno d’esso. Partendo dal colore e attraversandolo giunge al colore; astratti che nel silenzioso scorrere d’esso conducono al miraggio della verità. Disegni incorporei che nell’insieme inseguono la percezione dei sensi fino alla ricerca della purezza del significato primo. Con Margherita Martinelli e le sue carte da incisione dipinte, disegnate e cucite si torna alla concretezza dell’esperienza itinerante quando si vive la fisicità del viaggio tra casette, radici, scarpe, valige, abiti… ma allo stesso tempo si libra leggeri  entrando in un percorso onirico legato al sonno dove si giunge oltre i confini del pensabile, tra uccelli, fenicotteri e letti in successione.


Info: 3356379291; www.galleriafrancescozanuso.com