giovedì 30 luglio 2020

Radici alla Casa della Cultura e delle Arti di Camerota (SA)

Il Laboratorio e La fondazione Meeting del Mare C.R.E.A (Cultura, religioni e arte) organizzano la Mostra “Radici”, un'esposizione che omaggia il Territorio, con ben 28 artisti campani. 

L'esposizione, a cura di Raffaele Avella, mette a confronto due generazioni di artisti che hanno iniziato la loro attività nel territorio campano. 

In Mostra le incisioni di Vittorio Avella, Renato Barisani, Claudio Bozzaotra, Angelo Casciello, Gaetano Di Riso, Salvatore De Judicibus, Riccardo Dalisi, Bruno Donzelli, Salvatore Emblema, Lello Esposito, Sergio Fermariello, Peppe Ferraro, Raffaele Lippi, Pietro Lista, Peppe Maraniello, Annalisa Mazzola, Mimmo Paladino, Mario Persico, Antonio Petti, Perino e Vele, Felix Policastro, Francesca Poto, Aniello Scotto, Ernesto Tatafiore, Giovanni Timpani, Maria Tirotta, Sergio Vecchio e Oreste Zevola

IL Laboratorio - le edizioni di Nola di Vittorio Avella e Antonio Sgambati, dalla metà degli anni settanta, ha avviato con la partecipazione di un gran numero di artisti, critici e scrittori, un recupero della pratica artistica, nello specifico quello della grafica d'arte, come un necessario ritorno alle "pratiche del fare". 

L'esposizione è promossa dalla Fondazione Meeting del Mare C. R. E. A (cultura, religioni e arte) che da anni organizza e promuove eventi ed iniziative culturali, grazie all'impegno di don Gianni Citro, storico organizzatore e ideatore del Meeting del Mare, e di Raffaele Avella, presidente dell’Associazione AMIRA aps e socio de Il LABORATORIO/le edizioni. 

Opening 30 luglio alle ore 20.00 
30 Luglio - 30 settembre 2020 
Tutti i giorni dalle 18:00 alle 22:00 
Casa della Cultura e delle Arti - Camerota (SA) 
Fondazione Meeting del Mare 
Trottastefania87@gmail.com / +393388217328

venerdì 24 luglio 2020

Al CAMeC questa estate vedremo

Conclusa l’esperienza di Radio GAMeC Real Live e di Education Through Art, la rassegna di video arte visibile sulla vetrina di Piazza Carrara fino al 30 luglio, la GAMeC ricorda gli appuntamenti estivi, in attesa delle nuove mostre che apriranno in autunno.



Per tutta l’estate e fino all’1 novembre sarà visitabile Daniel Buren. Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati, la mostra del celebre artista francese presso il Palazzo della Ragione, sede estiva del museo per il terzo anno consecutivo.
Nel suggestivo contesto della Sala delle Capriate, le fibre ottiche di Buren – presentate per la prima volta in un museo italiano – ridefiniscono gli ambienti storicamente destinati all'amministrazione e all'esercizio della giustizia cittadina, gettando “nuova luce” sulle antiche forme del Palazzo e sugli affreschi in esso conservati. 

Prorogata fino al 31 agosto la mostra di Antonio Rovaldi Il suono del becco del picchio, ospitata negli spazi dell’Accademia Carrara.
L’esposizione, secondo capitolo del progetto End. Words from the Margins, New York City, presenta la metropoli più iconica al mondo dal punto di vista delle sue periferie e dei bordi estremi dei suoi cinque boroughs – Manhattan, Brooklyn, Queens, The Bronx, Staten Island – lungo i quali Rovaldi ha camminato, e restituisce l’esperienza dell’artista in una serie fotografica capace di rappresentarne la complessità.

The Museum Is Present, il campus per bambini dai 6 agli 11 anni pensato in collaborazione con Accademia Carrara grazie al sostegno dell’Assessorato all'Istruzione del Comune di Bergamo, prosegue con i laboratori didattici nelle sale della GAMeC fino al 7 agosto, per poi riprendere le attività dal 24 agosto all’11 settembre.

Gli spazi espositivi della Galleria riapriranno l’1 ottobre con l’inaugurazione di In The Forest, Even The Air Breathes del curatore indiano Abhijan Toto, progetto vincitore della X edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte - EnterPrize che verte sulla capacità dell’uomo di abitare gli ambienti naturali nel futuro e che coinvolgerà numerosi artisti, provenienti principalmente dall'area del Sud-est Asiatico: Khvay Samnang, Soe Yu Nwe, Sung Tieu, Karl Castro, Robert Zhao Renhui, Joydeb Roaja, Nguyen Trinh Thi, Christian Tablazon, Pujita Guha, Huiying Ng, Bing Hao Wong, Chairat Polmuk.

In contemporanea, la GAMeC presenterà Ti Bergamo, esposizione che trae il nome dall'omonimo disegno realizzato e poi donato al museo dall'artista rumeno Dan Perjovschi (1961) durante l’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus, che ha mutato il volto della città. 
Il progetto nasce dal cortocircuito emotivo innescato dalla concatenazione di eventi drammatici e dai gesti di solidarietà e di coraggio scaturiti durante la crisi sanitaria: attraverso opere d'arte e produzioni dal basso, immagini fotografiche, filmati, gesti e pensieri di quegli autori che hanno raccontato Bergamo, i suoi luoghi e la sua storia nei mesi di lockdown, la mostra darà testimonianza visiva di un momento unico nella storia di una comunità che si è riscoperta tale e che, condividendo il proprio presente, ha saputo ritrovare anche il proprio passato. 


Daniel Buren – Illuminare lo spazio, lavori in situ e situati
Palazzo della Ragione, Sala delle Capriate
Piazza Vecchia - Bergamo 

Martedì-Venerdì, ore 16:00-20:00
Sabato e Domenica, ore 10:00-22:00
Lunedì chiuso

Ingresso gratuito
Aperta sabato 15 agosto e mercoledì 26 agosto, ore 10:00-22:00 

Antonio Rovaldi – Il suono del becco del picchio
Accademia Carrara, Ala Vitali
Piazza G. Carrara - Bergamo 

Venerdì, ore 15:00-22:00
Sabato, ore 10:00-22:00
Domenica, ore 10:00-19:00

Ingresso a pagamento (Accademia Carrara+Mostra) – lacarrara.it 
Aperta sabato 15 agosto, ore 10:00-22:00


GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via San Tomaso, 53
24121 Bergamo
Tel. +39 035 270272
gamec.it

lunedì 20 luglio 2020

La Fondazione Armani al fianco del Bagatti Valsecchi


Il Museo Bagatti Valsecchi annuncia l’ingresso della Fondazione Giorgio Armani nel suo Albo d’oro, il circolo di sostenitori nato nel 2019 per supportare le attività e lo sviluppo dell’istituzione milanese.

La Fondazione Armani, legata al noto brand di moda, ha accolto con generosità la richiesta fatta ad aziende e imprenditori di offrire un sostegno per affrontare le importanti spese di gestione e conservazione del Museo in assenza dei consueti introiti derivanti dal pubblico, dai numerosi eventi privati e dalle attività sostenute da sponsor, tutti bloccati dal lockdown dovuto al Covid 19.

Nata nel 2016, La Fondazione Giorgio Armani ha l’importante compito di salvaguardare e tramandare i valori e i principi che hanno fatto del Gruppo Armani, nel tempo, una realtà unica e ha l’obiettivo di realizzare progetti di utilità pubblica e sociale, con particolare attenzione alla cultura e al supporto delle giovani generazioni.

La Fondazione Giorgio Armani e il Museo Bagatti Valsecchi hanno in comune una storia legata al territorio lombardo, all’eccellenza e all’attenzione per un patrimonio di valori e di cultura che è importante preservare e trasmettere.


mercoledì 15 luglio 2020

Un Ritorno al disordine per Maicol Borghetti

L'artista Maicol Borghetti torna al Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art con un nuovo progetto installativo dal titolo “Ritorno al disordine” in omaggio alla mostra in corso “Storie del Novecento in Toscana. Soffici, Viani, Rosai, Maccari, Marcucci, Venturi: dal ritorno all'ordine alla conquista del disordine”. Dal 16 luglio al 30 agosto 2020 sarà visibile nella Sala Lounge al primo piano del museo lucchese la sua installazione tratta dal progetto Nebula ovvero una proiezione audiovisiva su scultura “Untitled” da Mythos e Protos, ciclo di opere esposte nel Lu.C.C.A. Lounge&Underground lo scorso anno.  

Se per ordine intendiamo un riferirsi alla cultura del passato per ritrovare la nostra identità – evidenzia il direttore del Lu.C.C.A. Maurizio Vanni – e per disordine un ricorrere con sistematicità a soluzioni creative inedite, la proposta di Maicol Borghetti vuole indagare la forza di segni e simboli di un passato remoto violato attraverso l’utilizzo di immagini proiettate e di una regia acustica accattivante, ma improbabile. Borghetti, ispirandosi alle sperimentazioni pittoriche dei primi decenni del Novecento, cerca di indagare volumi e luce attraverso una dimensione temporale non concepita in ordine cronologico. Rendere la materia avulsa dal tempo può significare proiettarla al di fuori dello spazio creando un concetto metafisico che pone il pensiero dell’artista al di fuori di qualunque intento estetico”.

Da sempre la ricerca di Borghetti, che si nutre dell'uso di nuove tecnologie, si focalizza sulle archeologie e sulle forme di vita del futuro. Su questi temi si concentra quindi anche il progetto Nebula, termine che indica la nebulosa ovvero un agglomerato interstellare di polvere, idrogeno e plasma. “Nebula racchiude la mia ricerca sperimentale 'totale' – sottolinea Borghetti –. Nebula è il non avere pregiudizi verso il cambiamento e verso l'ignoto sia quello esterno, sia quello interiore e personale. Il lavoro inizia con effimere sperimentazioni audio digitali, attraversa la fissità della scultura e viene 'distrutto' con la luce in movimento di un video. In Nebula si trovano tutte le potenziali definizioni di una cosa che è in costante divenire: la sperimentazione creativa (il gioco) trova una forma non ancora definita e in costante mutazione e movimento. Nebula non è né contenitore né contenuto, è potenziale genesi di ogni cosa”. 


Note biografiche Maicol Borghetti
Nato nel 1976 a Pietrasanta, vive e lavora in Toscana, a Viareggio, dove ha sede lo Studio B19. Fotografia, design 3D, cinema, scultura e sperimentazioni sonore sono le arti che gli consentono un’espressività fuori dagli schemi. Si avvicina fin da giovanissimo alla fotografia e alla computer grafica e, con il progetto fotografico “Immagini Zero”, nel 2005 vince il concorso romano MArteLive. Negli anni seguenti espone i suoi progetti fotografici a Roma, Milano e Parigi. Fin da subito, alla produzione fotografica, si affianca il mondo del video.
Collaborazioni trasversali tra cinema e arte si concretizzano nel mediometraggio Osmosi, realizzato insieme all’artista Mario Francesconi nel 2008. Sempre nello stesso anno realizza il progetto fotografico Alieni, esposto alle Giubbe Rosse a Firenze. All’interno di Alieni per la prima volta si concretizza il concetto di scultura come “fotografia da vedere a tutto tondo”: un personaggio fotografico diventa un’installazione a 360 gradi.
Nel 2009, insieme a Igor Bertolucci e Francesco Basso, fonda lo Studio Sumatra, il primo studio di produzione video in Italia a possedere una cinepresa Red 4K. Nello stesso anno partecipa al Seravezza Teatro Festival con un’installazione di sculture figurative realizzate con materiale di recupero.
Da sempre affascinato dalla fantascienza, nel 2011 dirige e produce Dispenser, cortometraggio tratto da un racconto di Stefano Nicoletti. Negli anni seguenti è direttore della fotografia e supporto tecnico per i videoclip di Franco Battiato, Lorenzo Jovanotti, Laura Pausini, Nesli, Nina Zilli, video prodotti da SugarKane Studio. Realizza inoltre videoclip per gruppi indipendenti di cui cura anche regia e montaggio. Nel 2013 dirige Acronos, cortometraggio che unisce fantascienza e video arte, realizzato e prodotto insieme all’artista Antonino Bove e presentato al Trieste Science+Fiction Festival. Acronos vede Borghetti realizzare regia, montaggio e colonna sonora. Negli anni seguenti con i cortometraggi di fantascienza Ison e The Liw precisa il suo punto di vista sul futuro in chaive tecnologica. Nel 2015 Ison è accolto con successo al Trieste Science+Fiction Festival.
Parallelamente alle realizzazioni video e fotografiche, il know-how di grafico e designer 3D prepara il terreno fertile ad una nuova creazione: Mythos e Protos, progetto di scultura archeologica di fantascienza. Ecco che con l’utilizzo della tecnologia digitale, i mondi creativi esplorati in precedenza si materializzano a 360 gradi.
Nel 2020 continua la produzione di sculture archeologiche di fantascienza e tutte le espressioni artistiche convergono nel progetto Nebula: la musica elettronica sperimentale fa da soundtrack a video che indagano su sculture e mondi alieni, in un corto circuito espressivo unico e inequivocabile.


INSTALLAZIONE “RITORNO AL DISORDINE” DI MAICOL BORGHETTI
Installazione dal progetto Nebula
Proiezione audiovisiva su scultura “Untitled” da Mythos e Protos, 2020
Sala Lounge del Lu.C.C.A. - 1° piano
dal 16 luglio al 30 agosto 2020
orario: da martedì a venerdì ore 14-18; sabato e domenica 11-18; chiuso lunedì.
Ingresso incluso con biglietto per la mostra “Storie del Novecento in Toscana” 


Per info:
Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca
tel. +39 0583 492180   www.luccamuseum.com  info@luccamuseum.com

Addetto Stampa Lu.C.C.A.
Michela Cicchinè mobile +39 339.2006519 m.cicchine@luccamuseum.com

giovedì 9 luglio 2020

Falce e martello. Tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe

Il 9 aprile del 1973 Carla Pellegrini inaugurava la nuova sede della Galleria Milano in via Turati/via Manin, dove si trova tuttora, con una personale di uno dei più grandi artisti e designer italiani, Enzo Mari

La mostra, dal titolo " Falce e martello. Tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe", suscitò grande scalpore e successo di pubblico. Oggi, a distanza di quasi cinquant’anni, è proposta una riproduzione fedele della stessa mostra, ricostruita filologicamente grazie ad un’operazione di ricerca che ha coinvolto principalmente l’Archivio della Galleria Milano e l’Archivio Enzo Mari. Nell’abisso che separa la percezione del simbolo dagli anni Settanta ai giorni d’oggi, attraverso la visione di un autore illuminato come Mari, è possibile leggere il cambiamento epocale che ha riguardato non solo la società, ma anche il tessuto culturale e lo spirito più profondo della città di Milano.
  
Il progetto allora nacque da un esercizio proposto ad una studentessa, Giuliana Einaudi, di studio di un simbolo diffuso e noto a tutti: la falce e martello. Il punto di partenza fu una raccolta di dati, in cui vennero confrontati emblemi riprodotti sui muri, le comunicazioni di partito, i volantini, nel tentativo di allargare la ricerca a più luoghi possibili. Il secondo momento fu la progettazione di un simbolo di qualità esteticamente elevata, per giungere alla conclusione che il valore formale non incide sul significato veicolato. Da qui le opere in mostra, raffiguranti tutte la falce e martello: i due singoli oggetti d’uso, il simbolo progettato in studio, una grande scultura lignea, bandiere in lana serigrafate in diversi colori, una litografia riproducente la ricerca con 168 simboli, una serigrafia in due colori. Questi ultimi tre elementi furono inclusi insieme ad una piccola pubblicazione in una cartella pubblicata dalle Edizioni O, la casa editrice della Galleria Milano fondata da Baldo Pellegrini, marito di Carla. 

Dopo un animato dibattito, la stessa sera dell’inaugurazione fu proiettato il film Comitati politici – Testimonianze sulle lotte operaie in Italia nella primavera del ’71, realizzato da Mari con il Gruppo di Lavoro, composto da alcuni studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Il documentario, ritrovato dopo una lunga ricerca, è stato digitalizzato dall’Archivio Home Movies di Bologna e sarà visibile in mostra. 

La mostra attuale è corredata da un volume edito da Humboldt books, a cura di Nicola Pellegrini, con testi di Bianca Trevisan e Riccardo Venturi. La pubblicazione riproduce in anastatica il catalogo del 1973, insieme ad una ricca selezione di materiali d’archivio che restituiscono la temperatura dell’epoca: fotografie, progetti, rassegna stampa ed ephemera vari. Il saggio di Bianca Trevisan ricostruisce filologicamente il processo alla base di questo progetto di Enzo Mari, riportando alla luce aspetti ancora poco studiati del suo lavoro, mentre Riccardo Venturi intreccia una narrazione sfaccettata ricca di citazioni eterogenee. 

Falce e martello è una mostra realizzata con il prezioso aiuto dell’Archivio Enzo Mari.


ENZO MARI - FALCE E MARTELLO
Tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe

Inaugurazione: mercoledì 9 settembre 2020 (orari e modalità saranno comunicati in seguito)
Periodo espositivo: da giovedì 10 settembre a sabato 28 novembre 2020
Orari della Galleria: da martedì a sabato dalle ore 10,00 alle 13,30 e dalle 15,00 alle 19,00



Ufficio stampa
Maria Chiara Salvanelli Press Office & Communication
Maria Chiara Salvanelli | mob +39 333 4580190 – email mariachiara@salvanelli.it 
Valeria Frisolone | mob + 39 334 3523916 – email valeria.frisolone@salvanelli.it

domenica 5 luglio 2020

Una serie di esercizi inutili e altre storie

L’ OPIFICIO PUCA centro per l’arte contemporanea e galleriastudiolegale comunicano la riapertura degli spazi espositivi, domenica 5 luglio 2020, con un nuovo progetto espositivo in cui pratiche performative sperimentali dialogheranno con le opere di artisti di diverse generazioni e che utilizzano diverse tecniche espressive, dalla pittura alla scultura, dal disegno alla installazione ed al video

Maria Giovanna Abbate, Dario Agrimi, Teresa Antignani, Vincenzo Borrelli, Raffaele Bova, Francesco Capasso, Mary Cinque, Nicola D Ambrosio, Matilde di Pietropaolo, De Goya, Silvio Delle Moske, Francesca Dondoglio, Erik Gustafsson, Gaetano Fabozzi, Kinu Kamura, Tammaro Menale, Ryan Mendoza, Alessandro Passaro, Antonio Pauciulo, Rosanna Pezzella, F rancesca Rao, Giorgi Shengelia.

Ad un numero imprecisato di artisti e non, è stato chiesto di praticare una serie di esercizi inutili ma necessari, gag semiserie trovate nei bidoni della spazzatura, azioni prescritte con minimi margini di improvvisazione,
performance pensate un'istante prima o immaginate da sempre.
Le azioni, di breve durata, intese come pratiche esperienziali, accadono nell’arco dell’intera giornata, chi le compie, dal nulla, pratica un’esplorazione individuale, asseconda una illogicità precisa. Una pratica che riporta l’atto creativo nei suoi confini, nel suo perimetro inaccessibile.

Per visitare la mostra, scrivere un'email a galleriastudiolegale@gmail.com o chiamare al 3806562677-3396944562.
Saranno garantite tutte le misure necessarie per la sicurezza dei visitatori, in accordo con le prescrizioni governative

sabato 4 luglio 2020

Agnese Skujina - Se togli tutto, resta tutto

Circoloquadro riapre con la mostra personale (visitabile previo appuntamento) di Agnese Skujina. In esposizione dal 4 luglio al 24 settembre  una selezione dei suoi lavori dedicati ai paesaggi: carte di grandi e piccole dimensioni attraverso cui l’artista lettone ricrea un viaggio nella natura incontaminata del suo Paese d’origine.  

Inaugurazione sabato 4 luglio 2020 dalle 16 alle 20
Apertura straordinaria domenica 5 luglio 2020 dalle16 alle 20

CIRCOLOQUADRO arte contemporanea
Via Gian Battista Passerini 18 Milano
Telefono +39 324 8392144 | Email: info@circoloquadro.com

https://www.circoloquadro.com/