giovedì 31 ottobre 2019

The Manellis di Giulia Manelli in mostra all' Howtan Space

Mostra fotografica di Giulia Manelli, curata da Alice d’Amelia, allestista dal 5 novembre al 3 dicembre presso Howtan Space (Via dell'Arco de' Ginnasi, 5 Roma). Accompagnata dal testo critico di Stefano De Luigi, " The Manellis" è la storia di una famiglia raccontata tramite lo sguardo della sua ultima generazione. 

Le foto sono state scattate in un arco temporale che va dal 2008 al 2019. L’obiettivo cerca di catturare le trasformazioni, non solo fisiche, dei cinque protagonisti che da bambini diventano adolescenti. Valentina, Ivan, Adrian, Federico e Alessandro indossano i vestiti dei loro avi, nonni, zii, genitori e si lasciano ondeggiare nella terra tramandata di generazione in generazione, simbolo di un legame indissolubile. La vulnerabilità di quell’età, il dolore più acuto e la spensieratezza più incondizionata prendono la forma di un combattimento, di una danza, di una lenta oscillazione tra passato, presente e futuro. I ragazzi attraversano la storia di coloro che non ci sono più e calpestano la terra solcata dalle orme del loro passato. Un cammino temporale che è insieme un’elaborazione del dolore per la scomparsa, dove la vita e il futuro si aprono davanti a noi nelle ondivaghe e sensuali immagini di corpi in trasformazione. Costellazioni familiari che toccano nel profondo ciascuno di noi, portandoci a rileggere i nostri affetti, le nostre perdite, il nostro vissuto. 

Come scrive, nel testo di presentazione per la mostra, il grande fotoreporter Stefano De Luigi: «Sono loro, “I Manellis” che portano in seno la storia che è di Giulia, questo si percepisce molto chiaramente da come l’autrice cerca ogni volta un richiamo al passato, nel tentativo elegante di sottrarre al tempo la sua opera distruttrice di memoria.
Un lavoro profondo, in cui Giulia Manelli si libera, cominciando a scrivere la sua storia di autrice, guardandosi dentro attraverso i corpi, i gesti e le gesta di giovani che hanno la voglia di mangiarsi il mondo. Quella voglia che è anche la sua


Giulia Manelli, fotografa romana, classe 1979. 
Laureata in cinema, sua grande passione, ha iniziato a fotografare per studiare le persone, il loro carattere, la loro potenzialità interpretativa e trasferirlo nella scrittura. Di lì a poco la fotografia è diventata il suo linguaggio, un modo per lasciare una memoria tangibile di sé e del suo entrare in contatto con l’umanità.
Ha lavorato come fotografa di scena nel film di Krzysztof Zanussi “Il Sole Nero”, con Valeria Golino, grazie al quale ha vinto il premio “Giuseppe e Alda Palmas”.
Ha collaborato ad altri progetti cinematografici di Simone Catania, Luciano Melchionna, Vittorio Bongiorno, Salvo Bitonti. Ultimo lavoro cinematografico in uscita a settembre 2019, ”Drive me home” di Simone Catania con Marco d´Amore e Vinicio Marchioni.
Cogliere un istante di realtà e costruire un’intimità con il soggetto fotografato, è il suo tratto distintivo, perché chi guarda si possa rivedere diversamente rispetto la quotidiana percezione di sé.
I suoi lavori e reportage sono comparsi su Venerdì e Donna di Repubblica, Ciak, Fashion, Ottagono e su vari quotidiani nazionali.
Oggi vive a Milano. The Manellis è il suo esordio espositivo. 


THE MANELLIS | Giulia Manelli  - a cura di Alice d’Amelia
Inaugurazione: martedì 5 novembre  2019 dalle ore 18.00
Fino al 3 dicembre 2019

Howtan Space - Via dell'Arco de' Ginnasi, 5, 00186 Roma
Telefono: 06 69941673  - www.howtanspace.com – info@howtanspace.com

Orari: dal lunedì al venerdì ore 12.00 – 19.30; dalle 20.00 alle 24.00 la mostra è visitabile contestualmente all’apertura di HLab, il bar a sostegno delle attività dello spazio; sabato e domenica chiuso

martedì 29 ottobre 2019

Le fotografie di Claudio Beorchia Tra cielo e terra

Il Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo presenta venerdì 1 novembre la mostra fotografica Tra cielo e terra, con la ricerca artistica di Claudio Beorchia, a cura di Matteo Balduzzi.

Grazie alle 2.921 fotografie raccolte nel corso del progetto di fotografia partecipata Tra cielo e terra, promosso dal Museo di Fotografia Contemporanea, la mostra presenta un variegato spaccato del paesaggio contemporaneo, da scorci urbani a panorami da cartolina. Lo sguardo, immutato forse anche da secoli, è quello dei santi che dimorano nelle edicole votive, mentre lo scenario che si presenta loro di fronte è mutevole: alcuni di essi hanno ancora oggi come orizzonte campagne estese, fiumi e colline, altri si trovano invece a sorvegliare rotonde, parcheggi o cantieri.

Avviato nella primavera 2019, il progetto Tra cielo e terra – dell’artista Claudio Beorchia (Vercelli, 1979), ideato e curato da Matteo Balduzzi – ha invitato tutti gli abitanti della Lombardia a osservare e fotografare il paesaggio dal punto di vista dei santi che sui quei territori vigilano da tempo. Grazie all’attivazione di 9 poli culturali che hanno consentito di raggiungere in maniera capillare l’intero territorio regionale, oltre 200 persone hanno risposto caricando sulla piattaforma ideata e gestita da Fondazione Rete Civica di Milano (tracieloeterra.opendcn.org) le fotografie delle rispettive città o dei luoghi che hanno visitato tra fine maggio e i primi di settembre.
Oggi quasi 3 mila coppie di immagini – i santi e le viste che hanno di fronte – assumono la forma di una mostra e di un libro che saranno presentati con una serata di festa al Museo di Fotografia Contemporanea proprio il giorno di Ognissanti, venerdì 1 novembre dalle 16.30.

Il significativo numero di immagini raccolte testimonia l’interesse suscitato per un progetto originale che ha sfidato i cittadini a osservare e fotografare da un insolito punto di vista: non il loro, ma quello dei santi presenti fisicamente o rappresentati nelle edicole votive. Queste ultime, nel nostro territorio lombardo, rappresentano una traccia della tradizione religiosa, della nostra storia e sono segni identitari – spiega l’assessore alla Cultura e Identità del Comune di Cinisello Balsamo Daniela Maggi – . Il progetto ha restituito un quadro interessante del cambiamento e delle tante trasformazioni subite nel tempo dal paesaggio delle città”.

La mostra occupa i tre piani del Museo, procedendo verso una sempre maggiore astrazione e formalizzazione del lavoro. Si sviluppa a partire dal piano terra, dove la totalità dell’archivio – composto di immagini, racconti, riferimenti geografici – sarà consultabile grazie a una mappa navigabile della Lombardia. Nello spazio del primo piano una doppia video-proiezione consentirà di immergersi nella quasi totalità dell’archivio. Il percorso si conclude nella sala al secondo piano con le 90 opere che rimarranno parte delle collezioni del Museo, realizzate rielaborando nello spirito del progetto – una sorta di soggettiva della visione dei santi – i codici classici dell’esposizione fotografica: stampa, passepartout, cornice. L’esposizione  è completata dai materiali che raccontano l’intero processo e da video interviste di alcuni partecipanti che racconteranno alcuni aneddoti e punti di vista personali sviluppati durante la ricerca.

Il libro, pubblicato da Viaindustriae, Foligno e curato da Matteo Balduzzi, cita le più classiche tra le edizioni – messale, guida Touring Club Italiano, dizionario – riproponendo in oltre 600 pagine quasi 1000 immagini, tra tavole a colori stampate a tutta pagina e miniature in bianco e nero. Corredato da un indice generale che riporta i dati delle 2921 edicole fotografate, il volume presenta due contributi critici di Don Umberto Bordoni, responsabile della committenza artistica per l’Arcidiocesi di Milano e di Paolo Bossi, professore associato di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano.

Si ringraziano per la collaborazione: Accademia di Belle Arti “G. Carrara” di Bergamo; Casa Museo Cerveno (BS); Ecomuseo della Postumia (MN); Ecomuseo della Prima Collina (PV); Ecomuseo di Valle Trompia (BS); EUMM – Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord; MUMI – Ecomuseo Milano Sud; Museo Diocesano di Arte Sacra di Lodi; Museo Ma*GA di Gallarate (VA); il Consorzio Brianteo Villa Greppi.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con AESS – Archivio di Etnografiae Storia Sociale e Fondazione Ente dello Spettacolo. Inoltre, ha potuto contare sul sostegno e il contributo di Fondazione Cariplo.

Fondazione Cariplo è impegnata nel sostegno e nella promozione di progetti di utilità sociale legati al settore dell’ arte e cultura, dell’ ambiente, dei servizi alla persona e della ricerca scientifica. Ogni anno vengono realizzati più di 1000 progetti per un valore di circa 150 milioni di euro a stagione. Fondazione Cariplo ha lanciato 4 programmi intersettoriali che portano in sé i valori fondamentali della filantropia di Cariplo: innovazione, attenzione alle categorie sociali fragili, opportunità per i giovani, welfare per tutti. Questi 4 programmi ad alto impatto sociale sono: Cariplo Factory, AttivAree, Lacittàintorno, Cariplo Social Innova. Non un semplice mecenate, ma il motore di idee. Ulteriori informazioni sul sito www.fondazionecariplo.it

Tra cielo e terra
di Claudio Beorchia
a cura di Matteo Balduzzi

Inaugurazione venerdì 1 novembre, ore 16.30

2 novembre 2019-1 marzo 2020
Museo di Fotografia Contemporanea
Orari di apertura:
mer-ven ore 16-19
sab-dom ore 10-13 e 14-19
Ingresso libero

Museo di Fotografia Contemporanea
Villa Ghirlanda – via Frova 10
Milano – Cinisello Balsamo
tracieloeterra.mufoco@gmail.com – tel. 02.6605661
tracieloeterra.mufoco.org – www.mufoco.org

sabato 26 ottobre 2019

Sei in mostra all’Officina del Colore


L’Officina del Colore ospita nei locali di Spazio Prima Materia una mostra d'arte contemporanea di sei artisti: Alessandro Ciarafoni, Katerina Lukasova, Massimo Moavero, Andrea Noseda, Roberta Preti e Fabio Puelli. I sei artisti si esprimono tutti con il linguaggio della figurazione, ma attraverso tecniche diverse: dall’olio su tavola alla porcellana dipinta, dall’acquarello su carta all’assemblaggio.

Ciò che accomuna i " Sei in mostra" è la pittura come gesto estetico, l’arte come rappresentazione della bellezza, ma anche la volontà di questi artisti di auto rappresentarsi: uniti in un collettivo ma autonomi nella produzione delle loro opere, hanno tutti esperienza nella gestione di spazi e nell’organizzazione di mostre autoprodotte.

All’inaugurazione e durante gli orari di visita sarà possibile incontrare gli artisti.

Alessandro Ciarafoni comincia a dedicarsi nell’arte a partire dal 2009, unendo la sua formazione come artigiano ad una vena più sperimentale: dona tridimensionalità alla pittura su tela con “innesti” in vetro e stoffa, inserendo oggetti direttamente nel supporto. L’incontro con l’artista Fabio Puelli si evolve in un rapporto di amicizia da cui nascono collaborazioni prolifiche, e risulta decisivo per la reciproca ispirazione.

Katerina Lukasova, dopo gli studi in Storia dell’Arte all’Università di Brno, si trasferisce a Milano, dove si diploma in Pittura all’Accademia di Brera. Insegna tecniche pittoriche e conduce laboratori di arti visive. Ha vinto numerosi premi ed esposto in prestigiosi spazi espositivi, tra cui il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e il Museo della Permanente. Predilige la tecnica ad acquarello, la ritrattistica e il paesaggio.

Massimo Moavero ha studiato Architettura a Palermo. Ha esposto con Salvatore Fiume, Guttuso e Manzù in occasione della “Prima rassegna della pittura siciliana contemporanea”, 1982. Dagli anni ’80 comincia a lavorare come designer nella decorazione e arredamento di negozi di abbigliamento, collaborando con importanti brand della moda italiana. Parallelamente all’attività di designer del prodotto e della moda, ha continuato a dipingere a olio, e a presentare i suoi lavori in importanti sedi espositive, tra la Sicilia, Milano e la Spagna.

Andrea Noseda ha studiato pittura e figura dal vero alla scuola d'arte del Castello Sforzesco. Sperimenta con diverse tecniche pittoriche, dall’acrilico all’acquarello, prediligendo la copia dal vero e lo studio della figura umana.
 Roberta Preti è specializzata in pittura su porcellana a terzo fuoco, che impreziosisce con innesti in oro puro. Di recente si è avvicinata anche alla tecnica dell’olio su tela e all'acquarello botanico, dove l’interesse predominante è sempre rivolto allo studio della natura e del regno animale. 


Fabio Puelli si forma come scultore negli studi di Flavio Roma e Vittorio Pelati, per poi dedicarsi alla pittura a olio. Dipinge per serie affrontando tematiche attinenti l’analisi della contemporaneità, il sogno, il mito e la leggenda, la satira e l’allegoria. Diverse opere sono state acquistate e sono ora parte di collezioni private.


Sei in mostra
Sei artisti contemporanei all’Officina del Colore


Via Giacosa 39, Milano - 1° piano cortile interno
11-15 novembre 2019

Vernissage: venerdì 8 novembre ore 18

Finissage: venerdì 15 novembre ore 18


La mostra è visitabile nei giorni feriali, dalle 14 alle 19 e di mattina su appuntamento




giovedì 24 ottobre 2019

Re-Flow

Il 31 Ottobre 2019 alle ore 20.30 nell'ambito della mostra " The Others Art Fair" che si sta tenendo presso l'Ex Ospedale Militare A. Riberi (Corso IV Novembre 80a - Torino) si terrà la performance " re-Flow".

re-FLOW è un‘opera di danza transmediale, vincitrice dell’edizione 2018 del bando “ORA! Produzioni di Cultura Contemporanea" della Compagnia di San Paolo di Torino e con il sostegno del Mibac e di SIAE, nell’ambito del programma Per Chi Crea, che si sviluppa attraverso una performance dal vivo di lunga durata (ottobre 2019) e di una successiva installazione, realizzata con i dati raccolti nella prima parte del progetto (maggio 2020).

Una performance che lega danza e intelligenza artificiale, corpi e macchine che trasforma battiti, fiato, sudore e storie in suoni e videoproiezioni in tempo reale, mappandoli direttamente sulle pulsazioni e sui movimenti dei performer e del pubblico.

L’atto performativo è ispirato dal flusso dei migranti del pianeta, dalle rotte che da sempre graffiano il planisfero dal Sud al Nord del mondo. E diventa flusso di muscoli, parole, pulsazioni: un dialogo serrato tra essere umano e intelligenza artificiale. La trasmigrazione, la mutazione e l’interpretazione algoritmica sono il perno della ricerca artistica e tecnologica del progetto che fonde insieme coreografia, videografia, arti visive e plastiche, robotica e software interattivi.

La performance ha una durata complessiva di 3 ore durante le quali il pubblico è invitato a entrare in qualsiasi momento. Tuttavia si consiglia la partecipazione per almeno 50 minuti.




lunedì 21 ottobre 2019

Nel colore di Domenico Asmone

Dal 27 ottobre al 10 novembre 2019 la Galleria Sanlorenzo Arte di Piazza Bordoni 4, a Poppi (AR), ospita “Nel colore” , personale di Domenico Asmone a cura di Silvia Rossi e patrocinata dall'Amministrazione comunale.

Tra le ombre e le luci, le dense masse e lo scintillio tipico della pittura a olio, scivola sulle opere di Domenico Asmone l’occhio dello spettatore, abilmente guidato dalle scansioni cromatiche e dal viraggio del colore che contraddistingue l’operato del pittore pistoiese.

Laddove la pittura potrebbe apparentemente definirsi informale, osservando meglio, ci accorgiamo invece che nulla è lasciato all’impulso o al caso, ma che ogni mutamento è studiato con cura, in una composizione che non si limita a un assemblaggio cromatico ma che vive il colore in ogni sua intensa variante. Le masse e le loro convessità interagiscono con l’ambiente circostante, con le sue luci e con il movimento dell’osservatore, che animano le superfici poggiate sulla tela, in un gioco che proietta “nel colore”. L’approccio sensoriale diventa così estremamente stimolante e coinvolgente.

Ecco allora che l’ex chiesa di San Lorenzo, oggi Galleria San lorenzo Arte,con le sue peculiarità ambientali, diventa il palcoscenico perfetto per una full immersion nella produzione pittorica di Asmone, che, in questa ricca personale, avrà modo di raccontarci, a colpi di spatola e pennello, la sua interessante ricerca, frutto di lunghi studi e sperimentazione i cui risultati sono tutti da scoprire.


Domenica 27 ottobre, alle 17, l’inaugurazione ufficiale alla presenza dell’artista.

Visitabile tutti i giorni, dalle 9 alle 19, a ingresso libero.


Evento segnalato da Marco Botti.

giovedì 17 ottobre 2019

Primitive Elements

Dal 22 ottobre al 14 dicembre 2019 negli spazi della Galleria delle Stelline in Corso Magenta 59 a MILANO, la mostra personale Primitive Elements del fotografo Francesco Bosso curata da Filippo Maggia.

Oltre quaranta fotografie di medio e grande formato, le opere selezionate per l’esposizione PRIMITIVE ELEMENTS a Milano, realizzate nell’ultimo decennio, sono una raccolta sintetica di un pensiero, maturato dall’Autore nel corso degli anni e in costante tensione tra profondità analitica, creazione e spirito riduzionista.

Primitive Elements propone un percorso di conoscenza chiamando in causa i simboli più “puri” in Natura, presentandoli in una veste rinnovata, tra scenari e paesaggi naturali fatti di ghiacciai, scogliere, oceani, isole vergini, foreste pluviali: ritratti di una terra ideale, luoghi incontaminati ormai in via di sparizione che non saremo in grado di lasciare in eredità alle generazioni future. La scelta delle foto in mostra vuole stimolare nel pubblico la consapevolezza, sempre più urgente, della necessità di tutelare l’ambiente e di promuovere con convinzione un cambiamento culturale che affondi le sue radici nell’uso responsabile delle risorse naturali e in particolare dell’acqua, elemento centrale del paesaggio naturale e antropico su cui Bosso ha lavorato intensamente realizzando immagini in tutto il mondo. Particolarmente significativi, in questo senso, gli scatti realizzati dall’autore in ambiente Artico, dove il riscaldamento globale sta facendo sentire i suoi effetti in modo drammatico, a testimonianza dello stato di emergenza a cui siamo giunti.

Il progetto è caratterizzato da una sorta di integralismo minimalista, “un lavoro di ossessiva sottrazione” racconta l’Autore, riducendo le scene ai minimi termini, perché il superfluo diventa caos, sovvertendo quindi il contesto contemporaneo che va in tutt’altra direzione.

Francesco Bosso, è uno dei principali interpreti italiani del paesaggio e della natura selvaggia in bianconero. La straordinaria padronanza della tecnica di ripresa in grande formato e il suo virtuosismo in camera oscura, utilizzando procedimenti esclusivamente analogici, gli consentono di ottenere pregiate stampe alla gelatina d’argento, che intensifica la pulizia dei bianchi e la profondità dei contrasti tonali.

Le sue opere fanno parte di importanti collezioni private e pubbliche, mentre i suoi progetti espositivi sono stati ospitati in istituzioni nazionali e internazionali come il Museo delle Arti Visive di Spoleto, il Museo Pino Pascali di Polignano, il Museo Camera di Torino, il Centro Culturale Candiani (Venezia), il Museo Nazionale della Fotografia (Brescia) e il Cultural Centre Museum di Hong Kong, M50 Space Gallery di Shanghai, oltre ad importanti mostre personali a  Monaco di Baviera, Parigi, Karlsrhue e Bruxelles.

GALLERIA DELLE STELLINE
C.so Magenta, 59 Milano
OPENING 22 OTTOBRE ore 19.00
www.francescobosso.com
info@francescobosso.it
www.stelline.it

lunedì 14 ottobre 2019

Opera Viva Barriera di Milano 2019

Inaugura il 17 ottobre il quinto manifesto del progetto Opera Viva Barriera di Milano 2019, ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto da Flashback (Pala Alpitour, 31 ottobre > 3 novembre), che quest'anno si ispira al tema scelto per la fiera Gli Erranti.



Il manifesto è opera di Alessandro Bulgini (Taranto, 1962) e si intitola Opera Viva - Guardiani.

Protagoniste della sua serie più recente di lavori sono, infatti, semplici bottiglie di plastica decorate con figure primordiali e tribali, che prendono vita sulla spiaggia grazie alla luce solare e che Bulgini stesso definisce “sculture solari per naufrago”.

Chi è dunque il naufrago nominato nel sottotitolo dell’opera?

L’artista, innanzitutto, “errante” per eccellenza del presente e di tutti gli altri tempi - che come Giorgio de Chirico attraversa le epoche e assembla frammenti e territori apparentemente incongrui: “in una sua tela, gli oggetti non si sono dati appuntamento”, scriveva Jean Cocteau nel 1928. Le bottiglie animate da queste presenze sciamaniche eppure domestiche sono scaglie del presente precipitate in una sorta di post-apocalisse festosa: è come se Chuck Noland, il protagonista di Cast Away (Robert Zemeckis 2000) interpretato da Tom Hanks, invece del pallone-amico Wilson si fosse fatto venire in mente di fabbricarsi un’intera schiera di spiriti protettori, sorta di lari - tutto sommato molto bonari - che sorvegliano il naufragio contemporaneo di questo vagabondo.

Oppure i naufraghi siamo noi, che abbiamo l’occasione di affidarci a queste divinità familiari, alla portata di tutti, nella nostra personale e collettiva “allegria di naufragi”.

Quest’opera rappresenta così l’approdo ideale del percorso tracciato dai manifesti di questa edizione di questa edizione di Opera Viva Barriera di Milano, all’insegna degli “erranti”.


Opera Viva Barriera di Milano
Un progetto di Alessandro Bulgini
A cura di Christian Caliandro
Promosso da Flashback, l’arte è tutta contemporanea
V artista: Alessandro Bulgini, inaugurazione 17 ottobre ore 18.30
17 ottobre > 10 novembre 2019

Con il Patrocinio di
Città di Torino
Circoscrizione 6

Ufficio Stampa
Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499

giovedì 10 ottobre 2019

Natura, Vita significativa

Danza del Gallo, olio su tela, cm 80x80, anno 2019
Verrà inaugurata il 16 ottobre a Venezia, presso Palazzo Albrizzi Capello (Cannaregio 4118) l'antologica del Maestro Nino Perrone che proseguirà fino al 30 Ottobre. 

La fortunata carriera espositiva dell’artista, allievo di Bibbò, Stifano, Calzi e Spizzico inizia già negli anni ottanta con importanti mostre in Italia e all’estero a seguito delle quali consegue importanti riconoscimenti. Strette analogie legano la sua produzione a quella di Van Gogh e Matisse laddove dal primo trae la valenza materica ed espressiva nella stesura del colore e dal secondo attinge un arte sentimentale, lirica. 

Perrone difatti afferma come sia importante nella sua figurazione “Osservare, guardare, immaginare. La natura richiama l’attenzione in ogni dove, in ogni forma, nelle miriadi combinazioni di colore che si offrono alla vista. Ogni particolare, sfumatura, vibrazione solletica la fantasia e la curiosità.” 

Energia vibrante, olio su masonite, 69x69 cm, anno 2012
Nascono così composizioni intense che raffigurano le origini, la natia terra pugliese resa attraverso piccole pennellate materiche decise, i cui brillanti cromatismi mutuano dalle sfumature del creato, da dettagli impressi nella memoria, da un passato che fa fatica a tornare ma vive, eterno, nell’arte del Maestro e di chi avrà la fortuna di visitare questa autorevole rassegna.



Natura, Vita significativa

Mostra personale M° Nino Perrone, dal 16 al 30 Ottobre

Sede Palazzo Albrizzi Capello, Cannaregio 4118 Venezia

Curatore Gianni Dunil

Ingresso libero tutti i giorni (10/18) eccetto lunedi

Tel. 041 522 5475

martedì 8 ottobre 2019

Carlos Cruz-Diez. Colore come evento di spazi

Si svolge alla Dep Art Gallery di Milano, a partire dal 9 ottobre, la prima mostra personale di Carlos Cruz-Diez dopo la sua recente scomparsa. 

Fino al 21 gennaio 2020 la mostra “Carlos Cruz-Diez. Colore come evento di spazi” – realizzata in collaborazione con Articruz – ripercorre attraverso sedici grandi opere le fasi salienti del percorso dell’artista franco-venezuelano e ne mette in luce l’originalità della ricerca includendo lavori tratti da cinque delle sue serie più significative – Couleur Additive, Physichromie, Induction Chromatique, Chromointerférence, Couleur à l'Espace – oltre a uno spazio interattivo realizzato appositamente per la galleria milanese: Pyramide d'Interferences Chromatiques (2018). 

Considerato tra i maggiori esponenti dell'arte cinetica e ottica, la sua opera lo ha portato ad affermarsi come uno dei principali pensatori del XX secolo nell’ambito del colore e a essere presente nei più prestigiosi musei del mondo come il MoMA Museum of Modern Art a New York, la Tate Modern a Londra, il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris e il Centre Georges Pompidou a Parigi, il Museum of Fine Arts a Houston, il Wallraf-Richartz Museum di Colonia. 

Il titolo della mostra “Colore come evento di spazi” richiama il fondamento dell’opera di Cruz-Diez, che dagli anni Sessanta si è concentrata sull’indagine percettiva del colore non come elemento compositivo ma come accadimento reale. Le opere della serie Couleur Additive, per esempio – presente in mostra con alcuni importanti lavori come Color Aditivo Yuruani (2017, cromografia su alluminio, 80x240 cm) – si basano sulla radiazione del colore: quando un colore tocca un altro, nel punto di contatto appare una linea verticale più scura. Questa linea virtuale contribuisce all’opera con un terzo colore che non è stato inserito dall’artista. Il colore diventa oggetto di una ricerca ottico-cinetica declinata non unicamente sulla superficie visuale ma nello spazio fisico e concreto dell’esperienza sensoriale. 

Come ricorda Francesca Pola, autrice del testo in catalogo, già dal 1963, l’artista descrive in questa chiave le sue Physi chromie (Fisicromie) che costituiscono uno dei nuclei principali della mostra: “Le Fisicromie, queste strutture cangianti che proiettano il colore della superficie nello spazio creando un’atmosfera che varia con l’intensità e la posizione della luce, con la posizione e la distanza dello spettatore, finalmente riuniscono tre modalità del colore che toccano stati emotivi quasi ossessivi: l’addizione, il riflesso, la sottrazione”. Ancora, Couleur à l'Espace – di cui in mostra si ammirano due opere – fa parte degli esperimenti, che dal 1959, Cruz-Diez ha condotto sul colore irradiato. Ponendo sulla superficie multicolore un’asta di metallo, emerge uno spettro di colori nuovi che l’osservatore può autonomamente “creare” e mutare muovendosi nello spazio e cambiando le condizioni di luce. 

Sono queste coordinate a caratterizzare l’opera di Cruz-Diez dalla fine degli anni Cinquanta, in un contesto che lo vede attivo da subito in un dialogo serrato con le emergenti tendenze del cinetismo internazionale. Il suo lavoro si connota da subito per questo dinamismo luminoso del colore, in una continua vibrazione determinata dalle relazioni reciproche di addizioni e sottrazioni, riflessi e interferenze, saturazioni e proiezioni. Il colore non è per Cruz-Diez elemento compositivo o simbolico, quanto invece materia concreta che costituisce la possibilità di creare uno spazio emozionale autonomo, dove l’evento spaziale si materializza davanti ai nostri occhi e viene continuamente riconfigurato attraverso le nostre dinamiche percettivo-sensoriali. È un colore “in tempo reale” quello che gli interessa, e che con precisione scientifica egli modula e declina nella relazione percettivamente significante, e mai nella semplice giustapposizione decorativa. 

Completa la mostra un catalogo bilingue, italiano ed inglese, con un testo critico di Francesca Pola.


GALLERIA DEP ART
Milano, Via Comelico, 40, (Milano)

venerdì 4 ottobre 2019

Art on paper di Josine Dupont

In occasione della Quindicesima Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI - Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, presso D Studio - Private Gallery di Milano si terrà una mostra personale dell’artista milanese Josine Dupont a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni con una selezione di opere su carta: disegni realizzati a china, olio, fusaggine e colori acrilici.
Il progetto espositivo ripercorre le principali tappe del percorso artistico di Josine Dupont: dagli studi accademici ai lavori riconducibili al periodo figurativo, tra i quali spicca una serie di ritratti e schizzi a figura intera, fino alle immagini a china dominate dalla libertà dell’informale gestuale.
Corpi caratterizzati da un ampio ricorso alle forme geometriche e nudi femminili aggraziati e voluttuosi, ritratti eseguiti con perizia ma sfuggendo alla definizione dei dettagli e volti appena abbozzati, realizzati con un uso sintetico del segno: l’eterogeneità della proposta espositiva mette in luce tutte le tipologie di opere che Josine Dupont ha realizzato nel corso del tempo su supporto cartaceo, facendo ricorso a tecniche, stili e sensibilità differenti, che hanno accompagnato l’evoluzione della personalità artistica della pittrice milanese.
A completare il percorso espositivo è una serie di recenti dipinti su tela raffiguranti bouquet, piccole opere nelle quali si assiste all’esplosione dei colori accesi dei fiori che spiccano su un fondo scuro e monocromo tale da accentuare la forza e al contempo l’armonia della composizione.
Art on paper, con data di inaugurazione venerdì 11 ottobre 2019, alle ore 18, rimarrà aperta al pubblico fino al 18 dello stesso mese. Apertura speciale Giornata del Contemporaneo sabato 12 ottobre dalle ore 11 alle 19. Un evento realizzato con la collaborazione di MADE4ART di Milano.
Josine Dupont
Art on paper

a cura di Elena Amodeo, Vittorio Schieroni
Inaugurazione venerdì 11 ottobre, ore 18
R.S.V.P. press@made4art.it
12 - 18 ottobre 2019
Orari di apertura: lunedì - sabato ore 15 - 19,
la mattina su appuntamento: +39.338.2006730
Apertura speciale GDC sabato 12 ottobre ore 11 - 19
D Studio, Via della Spiga 7, Milano
+39.338.2006730
www.josdupont.com