venerdì 27 settembre 2019

63 °Festival Internazionale di Musica Contemporanea

Il 63. Festival Internazionale di Musica Contemporanea apre oggi, venerdì 27 settembre, con una giornata dedicata al compositore britannico George Benjamin, Leone d’Oro alla carriera di questa edizione. Alle ore 20.00, Cerimonia di consegna del Leone e rappresentazione di Written on Skin (2012, versione da concerto) al Teatro Goldoni, con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI.


Il Festival, diretto da Ivan Fedele e intitolato BACK TO EUROPE, prosegue fino a domenica 6 ottobre: in programma 16 appuntamenti per un totale di 30 prime esecuzioni, di cui 19 assolute (con 12 commissioni della Biennale) e 11 italiane.
Anche quest’anno il Festival presenta i 4 atti unici della Biennale College Musica: progetti low budget di teatro musicale da camera su tema comico, surreale, fantastico e/o giocoso di una durata non superiore ai 20 minuti, selezionati tramite bando internazionale destinato a team di compositore e librettista di non più di 35 anni. Le 4 brevi opere saranno presentate in prima assoluta domenica 6 ottobre alle ore 19.00 al Teatro Piccolo Arsenale.


ELECTRO: UNA MOSTRA AL CIMM BIENNALE

Si è inaugurata il 23 settembre a Mestre, negli spazi del Teatro del Parco Albanese - Bissuola, la mostra ELECTRO – Elettronica: visioni e musica, organizzata dalla Biennale di Venezia in collaborazione con la Philharmonie de Paris. Una mostra dedicata alla musica elettronica con l’intervento di artisti che esplorano l’immaginario, le innovazioni e i miti di questo genere e le sue relazioni con le altre arti.
“ELECTRO è un contributo alla vita del Centro civico della Bissuola - afferma il Presidente Paolo Baratta - e si presenta come un’appropriata forma di decentramento di attività della Biennale, auspicato dalla città e dai suoi rappresentanti, attraverso un intervento di alta qualità per realizzare nuove occasioni di vita civile e urbana, integrando le attività della Biennale Educational e della Biennale College concepite per il CIMM, (Centro di Informatica Musicale e Multimediale) avviato quest’anno dalla Biennale nelle sue due sedi all’Arsenale e al Parco Albanese - Bissuola”. La mostra presenta installazioni interattive che coinvolgono il pubblico in una nuova esperienza di visita tra musica, immagine e tecnologia. L’esposizione resterà aperta fino a domenica 10 novembre (ore 10-19, ingresso gratuito).
In programma dal 29 settembre al 10 novembre un ciclo di incontri sulla cultura dancefloor, la sua storia e i suoi sviluppi; saranno organizzati DJset durante i week-end condotti da dj e musicisti elettronici con il contributo dei tutor e dei giovani partecipanti al workshop del CIMM. Scopri tutti gli appuntamenti.


MASTERCLASS DI INFORMATICA MUSICALE E MULTIMEDIALE

Il CIMM - Centro di Informatica Musicale e Multimediale della Biennale di Venezia, diretto da Ivan Fedele, promuove un ciclo di sei masterclass che si terrà a Venezia dall’11 al 16 novembre 2019. La masterclass si concluderà il 17 novembre con un concerto (programma da definire) che è parte integrante del percorso.
Il bando è rivolto a giovani compositori selezionati attraverso call internazionale.
Le masterclass prevedono l’intervento di ricercatori, compositori e artisti provenienti da alcuni tra gli studi di informatica musicale e multimediale più all’avanguardia a livello internazionale.
Al termine dei lavori, il Direttore Fedele si riserva la possibilità di segnalare un massimo di tre partecipanti che potranno ricevere una commissione per la Biennale Musica 2020.
INFO: il bando è rivolto a giovani compositori maggiorenni che non abbiano compiuto i 31 anni di età alla data di scadenza del bando. I candidati devono essere in possesso di Diploma di Conservatorio oppure frequentare il terzo anno del Triennio. La direzione artistica selezionerà un massimo di 20 partecipanti. La scadenza per l’invio delle domande di partecipazione è il 5 ottobre 2019.


LEONE D’ARGENTO PER LA CREATIVITÀ

È stato annunciato il bando del Concorso online relativo a progetti di creatività per le Scuole italiane. Il Concorso riguarda progetti aventi come finalità lo sviluppo nelle Scuole della creatività applicata nel campo delle arti. Le scuole sono invitate a elaborare progetti creativi finalizzati a sperimentazioni laboratoriali di natura pratico - artistica, coreutica, teatrale, musicale e digitale.
I progetti, originali e in lingua italiana, legati alla creatività e alla produzione di opere artistiche, potranno ispirarsi a qualsiasi disciplina (arti visive, architettura, cinema, musica, teatro, danza ecc.) ed essere realizzati con qualsiasi tecnica.
Alle classi prime classificate per ogni categoria saranno consegnati i Leoni d’Argento per la Creatività nel corso di una cerimonia che si terrà in occasione dell’11. Carnevale Internazionale dei ragazzi (febbraio 2020). Scadenza per la presentazione dei lavori: 15 dicembre 2019.

giovedì 26 settembre 2019

SINFONIE D’INTENTI. Passioni, visioni e progetti di mecenatismo culturale

Come raccogliere i fondi necessari per finanziare progetti musicali? Come intrattenere rapporti redditizi con i mecenati? Come attingere nuove idee per raccogliere fondi? Come creare un networking reale con personalità di solito irraggiungibili?

A queste e ad altre domande risponderà il simposio SINFONIE D’INTENTIPassioni, visioni e progetti di mecenatismo culturale, in programma venerdì 18 ottobre 2019 al Conservatorio della Svizzera italiana a Lugano (Svizzera).

La giornata di studio, con la direzione scientifica di Elisa Bortoluzzi Dubach, docente universitaria e consulente di relazioni pubbliche, sponsorizzazioni e fondazioni, approfondirà le strategie e i nuovi paradigmi del mecenatismo musicale contemporaneo, attraverso gli interventi dei maggiori protagonisti della scena filantropica internazionale.

Il simposio si pone l’obiettivo d’indagare quali siano le tecniche più efficaci per condurre una relazione di successo con un mecenate musicale e propone una nuova riflessione sulle sfide che il sostegno privato, fenomeno in piena espansione, deve affrontare nel mutato contesto contemporaneo.

In una società civile – ricorda Christoph Brenner, direttore del Conservatorio della Svizzera italiana – in cui il ruolo giocato dai privati è sempre più determinante per la qualità e la vitalità culturale dei nostri territori, il mecenatismo è divenuto una delle fonti di finanziamento più importanti anche in ambito musicale. Ma gli scenari sono sempre mutevoli ed è quindi fondamentale anticipare le sfide che i mecenati e i musicisti dovranno affrontare in un’arena globale sempre più digitale, connessa e competitiva”.

Il simposio vedrà anche la partecipazione di affermati musicisti e docenti del Conservatorio della Svizzera italiana e dell’Orchestra della Svizzera italiana, che eseguiranno brani creati nel corso della storia grazie all’intervento di mecenati. Saranno proprio questi intermezzi musicali a ricordare che sostenere la produzione della musica significa riporre fiducia in una capacità espressiva unica, in grado di allargare l’immaginario e l’orizzonte etico, generando libertà e conoscenza e sollecitando un contagio positivo che consolidi una società aperta e basata sul dialogo e sul rispetto dell’altro.

La giornata si svilupperà su due livelli: da un lato si terranno conferenze, con l’intento di passare informazioni dirette di carattere pratico, dall’altro tavole rotonde volte ad approfondire alcune importanti nonché sempre attuali tematiche.

Per maggiori informazioni sulla giornata, sui suoi protagonisti e sulla modalità di iscrizione consultare il sito 
www.conservatorio.ch/simposio oppure scrivere a simposio@conservatorio.ch.


SINFONIE D’INTENTI è promosso dal Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano, nell’ambito del Master of Advanced Studies in Cultural Management in collaborazione con la Fondazione Fitzcarraldo e Coro Clairière, con il sostegno di Brain Circle Italia e del Corriere degli Italiani, con il supporto di Gioielleria Argenteria Borghi Varese, Hotel Villa Castagnola, Ticino Wine, Caffè Chicco d’Oro e fundraiso.ch, con il patrocinio di proFonds – Associazione mantello delle fondazioni svizzere di pubblica utilità e di Swiss Foundations.

sabato 21 settembre 2019

Benvenuti nel Golfo dei Poeti

Il Comune di Lerici, nell'incantevole Golfo dei Poeti, in provincia di La Spezia, ha commissionato all’artista locale Carlo Bacci la nuova cartellonistica di benvenuto al paese, insieme a San Terenzo e Tellaro, con protagonista Sovi, il personaggio inventato dalla mente creativa dell’artista.

Carlo Bacci è uno scultore, pittore, illustratore, vive e lavora da più di 25 anni a Tellaro, in Liguria, in uno dei Borghi più belli d’Italia che fa parte del bellissimo Golfo dei Poeti, dove riceve unanimi apprezzamenti di merito.
Le sculture di Carlo Bacci sono principalmente degli ”assemblaggi”, che vogliono raccontare come nella società dell’usa e getta si possano anche recuperare dei materiali e con questi dare vita a nuove creazioni. Le sue opere di pittura sono creazioni originali essenzialmente ispirate dai magnifici luoghi in cui lavora e abita, maggiormente ispirati al mare che lo circonda.

Nato per caso dalla sua penna nel 2010, Bacci dà vita al mondo di Sovi: anagramma della parola viso, il Sovi è un semplice volto con gambe, braccia e pugnetti al posto delle mani, essenziale ma molto artistico e giocherellone,  protagonista di innumerevoli vignette che hanno come location il suggestivo Golfo del Poeti. Sovi personaggio ha conquistato una considerevole notorietà grazie, dal 2018, alla pagina Facebook 'I Sovi di Bacci'


Ora quando andrete a visitare Lerici, San Terenzo e Tellaro, troverete dei cartelloni davvero fantasiosi e colorati, con i Sovi che vi daranno il benvenuto, intenti a svolgere alcune delle attività che si possono praticare in questi borghi, come surfare o andare in canoa, leggere in assoluto relax un libro di poesie di Percy Bysshe Shelley o Lord Byron, suonare o giocare a tennis...



Pagina Facebook: https://www.facebook.com/Carlo-Bacci-artista-529945063877863/




martedì 17 settembre 2019

DIPINTA. La metis dell'acqua

Omar Galliani, DIPINTA
La metis dell'acqua

A cura di Eleonora Frattarolo
Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa
Galleria di Piazza San Marco 71/c, Venezia
28 settembre - 3 dicembre 2019
Inaugurazione: sabato 28 settembre, ore 18.00


La Galleria di Piazza San Marco dell'Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia ospita, dal 28 settembre al 3 dicembre 2019, "DIPINTA. La metis dell'acqua", la prima mostra in assoluto di soli olii su tela di Omar Galliani, eseguiti tra il 1981 e il 2019. Curata da Eleonora Frattarolo, l'esposizione sarà inaugurata sabato 28 settembre alle ore 18.00.

Galliani, conosciuto soprattutto come inarrivabile disegnatore per l'uso della grafite su supporto ligneo e per le invenzioni iconografiche conseguenti all'uso di tali materiali, sin dagli esordi pratica, in realtà, anche la pittura ad olio, sicuramente definibile tecnica imprescindibile della sua ricerca.

Come avviene nell'ambito del linguaggio musicale infatti, Galliani fa della pittura "accompagnamento" al tema centrale del disegno, sviluppando nel suo grembo motivi autonomi di sostegno all'armonia poetica complessiva.

Scrive in catalogo Eleonora Frattarolo: «Con la presentazione di circa venti grandi quadri dedicati all'acqua, ai suoi addensamenti, ai suoi infiniti moti visibili e invisibili, DIPINTA è una riconsiderazione dello statuto della pittura e una ricapitolazione sul senso dei suoi gesti, moti fondamentali per produrre la forma. Il fluire dei pennelli rimanda d'altronde, per Galliani, inequivocabilmente alla metis dell'acqua e ai cangianti riflessi del mutamento e delle sue leggi».

La mostra, realizzata con il sostegno di Studio Vigato Arte Contemporanea e Caffè Florian, sarà visitabile da mercoledì a domenica con orario 10.30-17.30. Ingresso libero. Catalogo Vigato Editore con testo di Eleonora Frattarolo e ricco apparato iconografico. 

Per informazioni: 
T. +39 041 5208879, info@bevilacqualamasa.it, www.bevilacqualamasa.it.

CSArt - Comunicazione per l'Arte
Via Emilia Santo Stefano, 54
42121 Reggio Emilia
T. +39 0522 1715142
info@csart.it 
www.csart.it

sabato 14 settembre 2019

Gli appuntamenti del Festival della Peste!

A Milano dal 7 al 10 novembre 2019 la seconda edizione del Festival della Peste! promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto e dedicato alla contaminazione tra linguaggi delle arti e pratiche psico-fisiche.

Quattro giorni di performance, concerti, mostre, conversazioni, laboratori, a Milano, nella sede della Fondazione Il Lazzaretto e in vari spazi della città. Al centro della seconda edizione: il tema della vecchiaia per interrogarsi su tempo, memoria, confronto tra generazioni e trasformazioni dei corpi.



Di seguito gli appuntamenti del Festival della Peste! 2019 (in progress) :

Volto Manifesto
A cura di Lorella Zanardo con Cesare Cantù

Ad aprire il Festival della Peste! l'anteprima del video inedito Volto Manifesto realizzato dall'attivista Lorella Zanardo - già autrice de Il corpo delle donne - con Cesare Cantù e in collaborazione con la Fondazione Il Lazzaretto. Avatar indistinguibili dai volti reali, chirurgia estetica a diffusione popolare, fotoritocco massiccio sui social network: il progetto nasce per stimolare una riflessione aperta sulle implicazioni connesse alla trasformazione del volto umano al tempo dell'era digitale, evidenziando l'urgenza di promuovere il Volto come patrimonio dell'Umanità. Il video sarà accompagnato dalla presentazione di un manifesto e una mostra sul tema.


Mostra di Gaia De Megni, vincitrice del premio Lydia! 2019
A cura di: Fondazione Il Lazzaretto

La mostra presenta il lavoro di Gaia De Megni, vincitrice dell'edizione 2019 del premio Lydia! per artisti under30, promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto con la mentorship dell'artista Adrian Paci. Attraverso la rielaborazione di sceneggiature cinematografiche, l’opera propone un dialogo tra spazio e narrazione. La filmografia evocata è quella riconducibile all’immaginario collettivo, quella prodotta dallo spettatore sulla scorta della propria esperienza, quella immateriale, metafisica, visibile solo agli occhi di chi esercita ancora il potere della fantasia.


Macerie di DNA
Opera musicale per voce, corde, tasti e oggetti spettrali
Progetto e ideazione di: Camilla Barbarito, in arte Nina Madù

Concerto di musiche originali ispirate dalla raccolta di vecchi oggetti, lettere, diari, fotografie e documenti vari ritrovati negli scorsi mesi durante un evento ospitato dalla Fondazione e che ha coinvolto circa un centinaio di persone, intrigate dall’idea di far parlare il passato.


When the Towel Drops Vol. 1 Italia
Performance artistica su censura e rappresentazione della sessualità femminile nella storia del cinema
Di: Elisa Giardina Papa e il collettivo Radah May
A cura di: Claudia D'Alonzo | In collaborazione con: Accademia G. Carrara di Bergamo e Codici - Ricerca e Intervento | Media partner: CheFare, Digicult

Il progetto artistico in progress del collettivo Radha May (Elisa Giardina Papa, Bathsheba Okwenje, Nupur Mathur) esplora le rappresentazioni censurate della sessualità femminile dagli anni Cinquanta, attraverso sequenze mai viste di film e documenti provenienti dall’archivio della Revisione Cinematografica. Le scene tagliate e i documenti redatti dalla commissione di censura cinematografica diventano un archivio basato su un paradosso: proprio ciò che è stato rimosso in passato racconta nel presente le trasformazioni della società su temi quali la sessualità, il pudore, la moralità, il potere nel corso di decenni di grande cambiamento nel paese. Il materiale così raccolto è stato al centro di un laboratorio partecipato condotto dall'artista Elisa Giardina Papa. Da questo percorso nasce una versione inedita della performance durante la quale i partecipanti al laboratorio daranno corpo e voce ai documenti e ai momenti storici che testimoniano.


Nessun Dorma: Pratiche di risveglio sulla vecchiaia. Scritti – corpi - visioni
Laboratorio pratico aperto a tutti, performance, esperienze di improvvisazione/composizione in sottogruppi con condivisione finale. 
Condotto da: Simone Lampis, Cristina Negro, Roberta Secchi.

Durante l'anno, la Fondazione Il Lazzaretto ha ospitato un laboratorio nel quale il tema della “vecchiaia” ha incontrato i corpi e le menti dei giovani partecipanti con cadenza regolare. Tre conduttori - danzatrice, attore, esperta di scrittura creativa - si sono alternati e combinati nel guidare gli incontri con il gruppo, formato da persone che si conoscono già da diversi anni di pratica laboratoriale. Ne sono emerse improvvisazioni, coreografie, scene, movimenti, oggetti, gesti, parole, frasi, scritti. Durante il Festival della Peste!, il pubblico sarà coinvolto a sua volta nell’esperienza: avrà spazio per improvvisare, creare, fare, comporre e dire.


Un'ora sola ti vorrei, più ventitré minuti
Da un’idea di: Cristina Pancini
Per e con: Fondazione Il Lazzaretto, Casa Museo Boschi Di Stefano, Casa di Riposo Don Leone Porta.
Con la collaborazione di: Federico Primavera (elaborazioni sonore)

Tra La Fondazione Il Lazzaretto, la Casa Museo Boschi Di Stefano e la Casa di Riposo Don Leone Porta ci sono pochi minuti a piedi. Un’ora sola ti vorrei, più ventitré minuti, nasce dalla voglia di percorrerli, per fare incontrare queste realtà. Il pubblico sarà in movimento tra arte moderna e contemporanea, perché spalancano lo spazio e il tempo, e insegnano a incontrarsi. Si troverà l'occasione per aver cura l’un l’altro, soprattutto se fragile, perché c'è bisogno di rivoluzioni delicate: è grazie a certi incontri che il mondo si riempie di possibilità.


1 Museo+1 Kit = 3 Strumenti
Workshop rivolto a persone anziane, ai loro parenti e caregivers, agli operatori e al pubblico interessato.
Condotto da: Maria Chiara Ciaccheri e Anna Chiara Cimoli

Il museo può essere un luogo d'interlocuzione e apprendimento, una possibilità di socializzazione di memorie e intuizioni sul tempo della vecchiaia. A partire da un kit di pratiche ed esperienze elaborato nel corso di aggiornamento per professionisti della cultura DIVENTARE ANZIANI / RIMANERE PUBBLICI, il workshop sarà l’occasione per sperimentare attività finalizzate a familiarizzare con nuovi approcci per il coinvolgimento delle persone anziane, da declinare poi in autonomia e da insegnare ad altri. Al workshop sono invitate persone anziane con un interesse per la cultura, ma anche operatori, figli e nipoti, badanti e curiosi. Con loro, si sperimenteranno attività di facilitazione all’opera d’arte, lavorando a coppie o piccoli gruppi: le attività potranno essere ripetute anche a casa, oppure in museo, e insegnate ad altri.


Esercizi di filatura del tempo tra arte e bioenergetica
A cura di: Chiara Ronzoni e Gianni Moretti

Esercizi di filatura del tempo è un percorso laboratoriale portato avanti durante l’anno negli spazi della Fondazione Il Lazzaretto in cui partecipanti hanno sperimentato il senso dell’invecchiare in una prospettiva collettiva e comunitaria mettendo in sinergia i metodi della bioenergetica con un lavoro artistico espressivo. Il Festival della Peste! sarà un momento per restituire al pubblico questo percorso, le memorie del gruppo e le sue trasformazioni.


Collective Memories
A cura di: Laura Colomban

Collective Memories è un viaggio attraverso il corpo considerato come archivio vivente di memorie, sede di archetipi e mitologie che si annidano nelle pieghe del quotidiano. Questo life-art process ha l’obiettivo di farle riemergere attraverso un’esperienza condivisa in cui il gruppo e la collettività sono testimoni di una vera e propria epifania sulla complessità dell’essere umano. L’esplorazione emotiva coinvolgerà in particolar modo le gambe in quanto mezzo per il movimento del corpo nello spazio e nel tempo, riflettendo sul significato del cammino percorso, dal punto di partenza a oggi, indagando il passato per comprendere meglio il presente.


Festival della Peste!
Dal 7 al 10 novembre 2019

INGRESSO GRATUITO

Via Lazzaretto 15 - 20124 Milano
Tel. +39 0245370810 | info@illazzaretto.com | www.illazzaretto.com

giovedì 12 settembre 2019

La stanza del tempo di Fiona Annis

La galleria per le arti contemporanee Intragallery è lieta di inaugurare la stagione espositiva 2019 / 2020 con la mostra personale La stanza del tempo dell’artista canadese Fiona Annis, venerdì 27 settembre 2019 dalle ore 18.00 alle 21.00. La mostra è accompagnata da un testo critico di Alessandra Troncone.

Fiona Annis, durante il suo precedente periodo di residenza a Napoli, ha lavorato sulla collezione del MuSA - Museo degli Strumenti Astronomici di Capodimonte, una ricca raccolta di strumenti datati dalla metà del XVI secolo fino alla metà del XX che documentano la ricerca astronomica svolta presso l’Osservatorio di Napoli.

 “Una raccolta di oggetti, stampe e disegni che accompagnano il visitatore alla scoperta delle più straordinarie intuizioni e invenzioni, mosse dal desiderio di abbracciare l’universo con lo sguardo e di trovare, proprio lì dove lo sguardo si perde, le risposte a ciò che accade nel nostro piccolo quotidiano.

Fiona Annis si è avvicinata a questi preziosi dispositivi interrogandosi sul contesto museale, quale luogo di preservazione della storia materiale, e sulla relazione tra il sapere e l’infinito, due concetti in apparente tensione laddove “conoscere” vuol appunto dire definire, circoscrivere, incasellare e misurare, dotandosi dei giusti strumenti. Un’ambizione profondamente umana che si traduce in parametri di convenzione, a partire dalla scansione del tempo. Ed è proprio La stanza del tempo il titolo della mostra di Annis presso Intragallery, in riferimento a quella stanza speciale presente in passato in molti osservatori astronomici, dove gli orologi sono accuratamente calibrati per mantenere il tempo e conservarne uno standard condivisibile. 

Ricorrendo ad un uso inaspettato - e per certi versi improprio - della fotografia, Fiona Annis ha sottoposto gli oggetti della collezione museale, quali telescopi celestiali, cannocchiali, globi, specchi, pendoli, a un rovesciamento di prospettiva, trasformandoli da strumenti di ricerca in oggetti di studio. Lo ha fatto puntando l’obiettivo su di loro, per ottenerne un’immagine. Ma ha impostato la messa a fuoco scegliendo l’opzione “infinito”, con il risultato di perdere completamente i contorni dell’immagine, cercando il fuoco lontano, ben al di là degli oggetti stessi, e quindi in un luogo non visibile. Proiettando idealmente questi stessi oggetti nelle galassie di cui loro dovrebbero restituirci la visione. 
“Eludendo una rappresentazione oggettiva in favore di un'identificazione empatica”, afferma l’artista. Il risultato è un’immagine incerta alla quale non siamo più abituati nell’era dell’alta definizione, ma che proprio per la sua inconsistenza allude ai mondi ancora da scoprire, quelli che ancora non scorgiamo con nitidezza ma di cui già percepiamo la presenza. In questo processo, l’arte si prende quelle libertà che alla scienza non sono concesse per suggerire ed evocare una materia impalpabile, che ancora non è stata misurata e classificata, sciogliendosi da immagine in immaginazione. 

Rispecchiando la disposizione di questi oggetti nelle sale museali, nella mostra da Intragallery le stampe sono intervallate da citazioni di scrittori, poeti, filosofi, scienziati che costruiscono una trama di pensieri sui temi dell’infinito, della conoscenza e dell’ignoto, allargando il campo ad altre discipline. Infine, nell’ultimo spazio della galleria, una linea d’oro lunga precisamente 29,9.792.458 cm corre sul muro. La sua estensione misura la distanza che la luce percorre in un miliardesimo di secondo, da cui il titolo Un Miliardesimo di Secondo luce. Con quest’opera, Fiona Annis torna sulla necessità di dare una consistenza visibile a ciò che non lo è: la velocità della luce a dispetto di una linea visibile che ne raffigura la distanza percorsa. Nella semplicità di un orizzonte continuo, due punti ideali si ricongiungono in maniera apparentemente statica, lasciando tuttavia intuire l’impercettibile e sfuggente movimento del tempo.” (cit. Alessandra Troncone). 
Fiona Annis (Glasgow, 1983 - vive a lavora a Montréal) 
  

Una tendenza costante al centro della pratica dell’artista canadese è l’esplorazione di materiali, di immagini dal passato e di tecnologie già esistenti, alla ricerca di nuovi significati. Il suo è un percorso artistico che evoca sia l’eredità del passato che la promessa di un futuro. Fiona Annis mette in atto un’azione di recupero, o meglio, di riformulazione di un materiale culturale in pericolo di estinzione o relegato ai margini della conoscenza collettiva. Attualmente sta lavorando ad un progetto di ricerca-creazione all’osservatorio Astronomico di Capodimonte che affronta il rapporto strano e misterioso che la fotografia intrattiene con il passato. Fiona Annis ha esposto in centri d’arte, gallerie e musei nazionali ed internazionali. Collabora costantemente con la Società di archivi affettivi.



LA STANZA DEL TEMPO
Fiona Annis
Testo critico di Alessandra Troncone

OPENING
venerdì 27 settembre 2019
dalle 18.00 alle 21.00
27 settembre / 6 novembre 2019

Intragallery
Via Cavallerizza a Chiaia, 57
80121 Napoli

lunedì 9 settembre 2019

Franco Onali - Arezzo 2019

Dal 14 settembre al 6 ottobre 2019 il Circolo Artistico di Arezzo, in Corso Italia 108, ospita la mostra Franco Onali - Arezzo 2019 a cura di Danilo Sensi e Anna Roncoroni.

L’evento, a ingresso gratuito, verrà inaugurato sabato 14 settembre alle ore 19, preceduto dalla presentazione, alle ore 17,30, del catalogo curato da Mariano Apa

LA MOSTRA
“Realizzare una mostra di Franco Onali non è solo esporre le sue opere, ma un modo per riavvicinarsi al maggior artista vivente che Arezzo può vantare e per riavvicinare Onali alla sua città, da troppo tempo lontana dal suo cuore”. Esordisce così Danilo Sensi nella presentazione della retrospettiva dedicata al grande pittore.  

Onali abita fra Roma e Sansepolcro, ma Arezzo è il luogo della giovinezza, delle prime opere, della prima ispirazione. “Franco Onali - Arezzo 2019” raccoglie il meglio della sessantennale attività dell'artista, dai primi importanti lavori di fine anni Cinquanta alle ultime opere ancora fresche di stesura, dall'attività di grafico e designer ai gioielli realizzati per note aziende aretine.

“Con le immagini Onali ricrea continuamente la sua storia – scrive la co-curatrice e moglie Anna Roncoroni, – ed è continuo nell'affrontare per centomila volte lo stesso problema, variando l'approccio. È agile nel passare da un tema a un altro e non si preoccupa se un quadro sembra apparentemente non finito.
La continua ricerca dà potenza alla sua arte e i suoi quadri-fotogrammi, con i colori dai rapporti tonali, scaturiscono dalle sue idee-pensieri. L’artista sa essere affascinante o scostante a seconda dell'umore, ma resta inflessibilmente fedele a una unica passione: la libertà.

Nonostante l'avanzare degli anni, la vitalità di Onali continua a essere foriera di pura creatività e poesia, che si manifestano anche in questo evento espositivo dai molteplici significati.
“La grande mostra – spiega Sensi – intende essere il preludio di una attività molto più importante che, per volere dell'artista e della moglie, veda la creazione di una Fondazione per la catalogazione del suo lavoro e la realizzazione di un archivio generale. Tutto ciò potrà colmare lacune biografiche e storicizzare finalmente uno dei più importanti esponenti del secondo Novecento italiano, nella futura speranza di dotare la città di Arezzo di un luogo espositivo permanente del lavoro di Onali”.





mercoledì 4 settembre 2019

Daniel Steegmann Mangrané - A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand


Prima personale in Italia di Daniel Steegmann Mangrané, la mostra raduna oltre venti opere prodotte dal 1998 ad oggi – tra cui disegni, installazioni, film, video, sculture e ambienti di realtà virtuale – in un percorso che pone lo spettatore in un confronto intimo con la rappresentazione della natura e dei sistemi ecologici.

Da sempre affascinato dalla biologia, con il suo lavoro l’artista dà vita a un immaginario dal forte impatto visivo fatto di rami, foglie e animali, ma anche di motivi geometrici e astratti che aprono a riflessioni sulle complesse dinamiche tra gli elementi che ci circondano. Nella sua pratica numerosi sono i riferimenti alla foresta pluviale in Brasile, presenti in opere come il film Phasmides (2012) in cui attraverso l’osservazione di un fasmide, nome entomologico dell’insetto stecco, i confini tra realtà e finzione sembrano sfaldarsi. Inoltre, nell’installazione A transparent Leaf Instead Of The Mouth (2016–2017), concepita come un terrario che nel suo insieme suggerisce l’atmosfera della foresta tropicale, piante e arbusti locali convivono con diverse specie di insetti stecco e insetti foglia esotici.

Il percorso espositivo è caratterizzato dall’alternarsi di esperienze materiali a situazioni immateriali, attraverso un’installazione site-specific realizzata con partizioni in tessuto bianco trasparente che ridefiniscono il carattere industriale di Pirelli HangarBicocca, accogliendo e rivelando le opere esposte. Come membrane fluttuanti, questi elementi dividono lo spazio in aree diverse consentendo al tempo stesso, con la loro trasparenza, una visione d’insieme immediata dell’intera mostra.




Daniel Steegmann Mangrané
A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand
A cura di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli
Mercoledì 11 settembre 2019, ore 19
Anteprima riservata ai Member: ingresso alla mostra dalle 17.30 alle 18.30

12 settembre 2019 – 19 gennaio 2020
giovedì-domenica 10-22
INGRESSO GRATUITO



Public Program | Daniel Steegmann Mangrané

Giovedì 26 settembre 2019, ore 19
Incontro con Kaira Cabañas, professore associato di arte moderna e contemporanea alla University of Florida, USA

Giovedì 21 novembre 2019
Simposio multidisciplinare con l’artista e la partecipazione di antropologi, filosofi, storici dell’arte e scienziati

Mercoledì 11 dicembre 2019
Sound project con Arto Lindsay


Pirelli HangarBicocca
Via Chiese 2
20126 Milano

T (+39) 02 66 11 15 73


Daniel Steegmann Mangrané, Mano con hojas, 2013. Courtesy l’artista, KADIST collection.