domenica 31 marzo 2019

Siamo nati per camminare - edizione 2019

Torna anche quest’anno una nuova edizione di SIAMO NATI PER CAMMINARE: dall’1 al 5 aprile saranno infatti 14.871 i bambini di 50 scuole primarie che parteciperanno all’iniziativa nata per promuovere l’uso dei mezzi alternativi all’auto privata per i percorsi casa scuola. Anche per questa edizione sarà presente una scuola di Assago, a confermare un allargamento progressivo del progetto verso la più ampia città metropolitana.

Siamo nati per camminare è realizzato e curato da Genitori Antismog, con la collaborazione del Comune di Milano e il sostegno di Fondazione Cariplo, e grazie al contributo del main sponsor Centro Medico Santagostino e di ConsiliaRegulatory, Giochi Preziosi/GoPop, Clear Channel/Bikemi.
 
Con il claim “Il nostro bagaglio per andare da soli”, l’obiettivo dell’edizione in avvio è quello di invitare i bambini a riflettere su cosa significhi muoversi da soli. Quali sono le capacità necessarie, cosa devono avere nel loro “bagaglio” per fare a meno di mamma e papà in determinate situazioni? Che sensazioni provano quando finalmente riescono ad essere autonomi? Cosa vuol dire per un bambino o una bambina andare per la prima volta a portare un avviso in un’altra classe o prendere un mezzo pubblico per andare a teatro con i propri compagni? Quali sono le capacità necessarie per andare a scuola con gli amici? E allo stesso tempo che ruolo giochiamo noi adulti?

SNPC 2019 vuole essere un’occasione per aiutare i bambini e gli adulti a riflettere sul tema dell’autonomia. Quello della promozione dell'autonomia negli spostamenti quotidiani dei bambini è stato scelto perché rappresenta un problema importante, anche se sottovalutato, della realtà milanese (e italiana): a Milano infatti solo il 2% degli alunni delle scuole primarie vanno a scuola senza essere accompagnati da un adulto (dati Comune di Milano/Abcittà, Progetto Pedibus). Questa scarsissima autonomia ha implicazioni negative sullo sviluppo psico-fisico dei bambini e in particolare sulla loro autostima, sulla loro capacità di orientarsi, di socializzare etc. 


L’obiettivo è quindi puntato sugli spostamenti, non solo casa–scuola, ma anche all’interno della propria casa, della scuola e all’aperto. Il tema porta inoltre con sé una riflessione su come i genitori, gli insegnanti, i membri di una comunità, possono trovare un giusto equilibrio tra il desiderio di proteggere i bambini e quello di garantire il soddisfacimento del loro naturale bisogno di autonomia.

L'edizione 2019 sarà per questo, ancora di più, un'occasione importante per festeggiare un risultato straordinario e unico tra le metropoli italiane, frutto di anni di lavoro e dialogo tra la Associazione Genitori Antismog e le istituzioni: la proposta di Palazzo Marino di estendere la gratuità dell’uso dei mezzi pubblici a tutti i bambini e ragazzi sotto i 14 anni residenti a Milano. 

Un’occasione preziosa e di grande rilievo per i bambini e le bambine delle nostre scuole che aderiscono, che si inserisce in un percorso che anche il Comune di Milano porta avanti, attraverso iniziative come Scuola Natura: quello dell’autonomia. Oltre alla valenza ambientale, infatti, Siamo Nati per Camminare è un progetto che aiuta i più piccoli ad avere fiducia in sé stessi e nelle proprie capacità e a vivere il quartiere e la città con una consapevolezza reale e non mutuata dallo sguardo degli adulti. E in qualche modo insegna anche agli adulti a fidarsi dei piccoli: in un circolo virtuoso che non può che far bene a tutta la società”, commenta l’Assessore all’Educazione Laura Galimberti.

La nuova edizione di Siamo nati per camminare conferma il successo delle precedenti edizioni, che hanno sempre visto una grande e attiva partecipazione grazie anche alla connessione forte tra il tema dell'educazione ambientale e quello della conoscenza, giustamente intesi come strumenti per una crescita sana e consapevole, attenta al tempo stesso all'ambiente e alla propria salute", afferma l'Assessore alla Cultura Filippo Del Corno.
 
"Milano si è data delle scadenze stringenti per abbattere il traffico soprattutto dei veicoli più inquinanti con l'obiettivo di migliorare la qualità dell'aria che respiriamo in città. Stimolare i bambini a usare fin da oggi le gambe, la bicicletta, i pattini, insomma tutti i mezzi alternativi e sostenibili, perché domani non debbano avere sempre bisogno dell'auto è certamente la migliore delle strategie e anche la più divertente", afferma Marco Granelli, Assessore a Mobilità e Ambiente.
 
Fondazione Cariplo punta sulle nuove generazioni, sui ragazzini che salveranno il mondo. Le nuove generazioni ci hanno dimostrato proprio in questi ultimi giorni come hanno a cuore l’ambiente e come sono in grado di introdurre nella loro quotidianità piccole abitudini anche quelle più semplici come il percorso casa-scuola. Fondazione Cariplo ha destinato al settore Ambiente dal 1991 ad oggi oltre 150 milioni di euro in parte destinati proprio a progetti di educazione alla Mobilità sostenibile”, afferma Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo. “Siamo infatti convinti che la sensibilizzazione alle tematiche ambientali e il semplice rispetto dell’educazione civica potranno offrire ai ragazzi un futuro migliore”.
 
I premi. Saranno tanti, anche per questa edizione di Siamo nati per camminare, i premi attribuiti ai vincitori in occasione della premiazione finale. Grazie al rinnovato accordo con il Comune di Milano– Assessorato alla Cultura, come avvenuto negli ultimi anni, i bambini delle classi vincitrici avranno la possibilità di assistere gratuitamente ad alcuni degli spettacoli per ragazzi più belli della stagione del Teatro alla Scala Piccolo Teatro. E potranno inoltre orgogliosamente far entrare gratuitamente all’Acquario Civico o al Museo di Storia Naturale un primo adulto che li accompagna, mentre un secondo adulto pagherà 3 euro invece di 5 (2 maggio-31 dicembre 2019).
 
Tra i premi previsti vi saranno anche 40 abbonamenti gratuiti annuali offerti da BikeMi con Clear ChannelGiochi Preziosi darà invece in omaggio una fornitura di 25 trolley GoPop per una delle classi vincitrici, Granarolo offrirà la merenda all'evento conclusivo e Cooperativa Demetra e i Ludosofici organizzeranno dei laboratori didattici per le classi vincitrici.
Iniziative collaterali. Giovedì 4 aprile alle ore 11.30 si svolgerà presso l'esedra all'incrocio tra Via Rovereto e Via Giacosa all'entrata del Parco Trotter una presentazione stampa dei due progetti dell'Associazione Genitori Antismog: 'Tréntami in verde", una sperimentazione di Zona 30, e Siamo nati per camminare. La finalità di entrambi i progetti è quella di dimostrare, attraverso iniziative concrete, come la città (e in particolare lo spazio pubblico) possa diventare un luogo più rispettoso e accogliente nei confronti di tutti gli abitanti.

Cos’è Siamo nati per camminare. È un progetto-gioco sul tema della mobilità sostenibile rivolto agli alunni delle scuole primarie, pubbliche e paritarie, della città di Milano. Per una settimana, dall’1 al 5 aprile 2019, i bambini sono invitati ad andare a scuola a piedi, in bicicletta, skateboard, monopattino, con i mezzi pubblici. Alla base dell’iniziativa è l’idea che un reale miglioramento delle condizioni di vivibilità della città non possa che essere il risultato di un’azione collettiva sinergica di tutte le parti in gioco: i bambini insieme alle loro famiglie, gli insegnanti, le istituzioni pubbliche e private.

Le tappe di SNPC: come si svolge il progetto.
>Le iscrizioni| 20 gennaio – 16 febbraio 2019

Le scuole si iscrivono a SNPC 2019, 
tramite il sito www.siamonatipercamminare.it.
La partecipazione può avvenire sia con l’iscrizione di tutte le classi sia solo di alcune. A seguire le scuole ricevono i materiali utili per partecipare a SNPC, tra cui il gioco di SNPC2019, appositamente ideato per questa edizione.
 
>La settimana SNPC | 1 – 5 aprile 2019
In queste date è prevista la settimana di Siamo nati per camminare, durante la quale ai bambini e alle loro famiglie viene chiesto di fare squadra e di andare a scuola a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Ogni giorno i bambini devono compilare il tabellone su come sono venuti a scuola e, intanto, rielaborare il gioco
 
>Il concorso sulla mobilità sostenibile casa-scuola | 6 aprile fino a fine anno scolastico
Dal 6 aprile a fine anno scolastico ciascuna scuola può organizzare, all’interno del proprio plesso, il concorso sulla mobilità casa-scuola e premiare le 3 classi più virtuose con un attestato e delle spillette per i bambini. 
 
>Il concorso creativo | 6 – 14 aprile 2019
Nel frattempo tutte le classi potranno partecipare anche al concorso creativo che premierà quelle capaci di meglio interpretare il tema di SNPC 2019 nell’elaborazione del gioco. La competizione avverrà tra classi dello stesso anno. Per partecipare al concorso creativo bisogna inviare una foto in alta risoluzione del gioco di SNPC 2019 all’indirizzo: info@siamonatipercamminare.it, indicando come oggetto il nome della scuola, la classe e la sezione.

>La premiazione | maggio 2019 
Entro il 10 maggio verranno annunciate le classi vincitrici del concorso creativo e saranno comunicati a queste ultime i dettagli su come partecipare all’evento di premiazione che verrà organizzato alla presenza delle istituzioni cittadine. In palio come sempre bellissimi premi


Associazione Genitori Antismog
Membri European Environmental Bureau 
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Da 18 anni l’Associazione Genitori Antismog conduce una campagna di azione, sia spronando le amministrazioni a mettere in atto e perseguire una vera politica ambientale, sia contribuendo a diffondere il valore culturale e sociale di scelte di mobilità favorevoli alla salute e al benessere collettiviattraverso iniziative e progetti (scuole, istituzioni, aziende e attività commerciali). L’associazione svolge una continua opera di informazione scientifica, iniziative sul territorio e progetti educativi nelle scuole. Genitori Antismog è membro dell’EEB European Environmental Bureau, la più vasta federazione europea di associazioni ambientaliste. L’associazione vive dei contributi dei soci e di sponsor privati. I membri e gli attivisti sono volontari e cittadini che, con grande passione, prestano tempo, lavoro, competenze professionali.
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giovedì 28 marzo 2019

miart 2019 - L' ARTE.

A partire dal 5 aprile (con una VIP Preview il 4 aprile), miart - fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano accoglierà 185 gallerie provenienti da 19 paesi che esporranno opere di maestri moderni, artisti contemporanei affermati ed emergenti e designer storicizzati e sperimentali.

Un elevato numero di stand personali sarà allestito nella sezione Established Contemporary con mostre di Evgeny Antufiev (Sara Zanin), Simone Bergantini (Pack), Koenraad Dedobbeleer(Clearing e Mai 36), Frances Goodman (Smac), Roger Hiorns (Corvi-Mora e C+N Canepaneri), David Hockney (Lelong & Co.), Farah Kheli (Officine dell'Immagine), Paul McCarthy(Hauser & Wirth), Mario Merz (Casoli De Luca), Perino & Vele (Alfonso Artiaco) Marina Pinsky(Clearing), Rob Pruitt (Massimo De Carlo), David Renggli (Federica Schiavo Gallery), Thomas Ruff (Mai 36), Shimabuku (Zero.), e Serena Vestrucci (Otto Zoo).

miart 2019 sarà supportata dalla quinta edizione del Premio Herno. Sviluppato come collaborazione tra miart e Herno, il premio è concepito per riconoscere l'ambizione e la qualità delle presentazioni degli espositori. Un contributo fondamentale a miart dal 2015, il premio di 10,000 Euro sarà ancora una volta assegnato allo stand con il miglior allestimento.

La Giuria Internazionale sarà composta da:
Martin Bethenod , Amministratore Delegato e Direttore, Palazzo Grassi e Punta della Dogana, Pinault Collection, Venezia

Paula van den Bosch , Storica dell'Arte e Curatrice Senior, Bonnefantenmuseum, Maastricht
Sören Grammel , Responsabile, Arte post 1960 / Arte Contemporanea, Kunstmuseum Basel


miart è anche lieta di annunciare la nuova edizione della sezione trasversale On Demand, in cui le gallerie sono invitate a esporre opere site-specific o interattive all'interno dei loro stand, focalizzandosi su una relazione diretta con lo spettatore e/o il collezionista.

Il rapporto tra politica, identità e rappresentazione sarà al centro di molte opere. L'intervento site-specific di Latifa Echakhch con Kaufmann Repetto indurrà a una riflessione sui limiti degli stereotipi culturali, mentre l'artista portoghese Luìs Làzaro Matos metterà in scena l'assurdità della propaganda attraverso i suoi dipinti ironici e pungenti nello stand di Madragoa. Lo statunitense Jon Kesslerpresenterà le sue celebri sculture in movimento che criticano la società della sorveglianza presso lo stand di Eduardo Secci. Serena Vestrucci installerà sul soffitto dello stand di Otto Zoo un monumentale cielo stellato cucito a mano con dozzine di bandiere dell'Unione Europea.

L'artista giapponese Shimabuku con la galleria Zero. proporrà un intervento poetico che interagisce con la pressione atmosferica del padiglione, mentre l'artista slovacca Lucia Tallová creerà un'architettura di memorie all'interno dello stand di Soda che includerà anche l'installazione dello slovacco Jaro Varga che utilizza i formati in cui la conoscenza viene organizzata come i libri e le biblioteche.

L'esplorazione del corpo sarà il punto di partenza per la performance dell'artista e poetessa ungherese Katalin Ladik proposta da acb che indaga la dimensione del rituale per rivendicare il diritto alla propria autodeterminazione. Jacopo Miliani analizzerà i linguaggi dell'astrazione pittorica e del teatro con Studio Dabbeni mentre la performance di Kasia Fudakowski con ChertLüdde giocherà con l'idea di un gesto ultimo svuotato del suo significato simbolico.
L'indagine sulla scultura e i materiali è il fulcro del lavoro dell'artista britannico Roger Hiorns che mostrerà una serie delle sue iconiche sculture performative nello stand condiviso da Corvi-Mora e C+N Canepaneri; così come per l'artista tedesco Florian Roithmayr che rifletterà sulla scultura intesa come intersezione tra materiali, corpi e superfici diverse con Renata Fabbri. L'installazione scultorea dell'artista argentina Silvina Der Meguerditchian esaminerà l'aspetto della psiche umana che attribuisce a oggetti inanimati la capacità di provare dei sentimenti presso lo stand di Kalfayan Galleries. L'artista israeliano Ariel Schlesinger con Massimo Minini si confronterà con la dimensione monumentale della scultura espandendone le possibilità simboliche.

On Demand è curata da Oda Albera, Exhibitors Liaison e Progetti Speciali a miart 2019.


Questa sezione sarà sostenuta dal Premio On Demand, giunto alla sua terza edizione.
Nato dalla collaborazione fra miart e l'associazione di produzioni sperimentali
Snaporazverein ,il premio prevede il riconoscimento di 10.000 Euro assegnati alla migliore presentazione all'interno della sezione On Demand e destinati alla realizzazione di un progetto futuro dell'artista premiato.


La giuria internazionale, presieduta da Federica M. Bianchi per Snaporazverein, è composta da:
Leevi Haapala, Direttore, KIASMA - Museum of Contemporary Art, Helsinki

Vincent Honoré, Direttore mostre, MoCo, Montpellier Contemporain
Alice Motard, Capo Curatore, CAPC - musée d'art contemporain de Bordeaux


miart vi aspetta a Milano dal 5 al 7 aprile 2019 (con anteprima VIP il 4 aprile)!

Scoprite il ricco programma di eventi, inaugurazioni e aperture speciali durante la Milano Art Week.






martedì 26 marzo 2019

Una collezione sinuosa

La sinuosità cui si fa riferimento nel titolo è quella del sempre ammaliante corpo femminile. In forme astratte, rituali, autocritiche, ironiche, pseudo mistiche, erotiche, provocatorie e simboliche, esso è il protagonista nelle opere dei dieci artisti internazionali in mostra, come sempre tutte provenienti dalla Collezione OGA.



Cesare Bedogné (Sondrio, 1968) è un fotografo, cineasta e scrittore italiano. Si è laureato con lode in Matematica. Nel corso dei suoi studi, ha anche approfondito il suo interesse per le arti visive, con particolare attenzione al cinema, e "allo scopo di catturare lo sguardo nel suo stato puro", alla fine si è dedicato alla fotografia. "Credo che la fotografia sia un adattamento della visione a una necessità spirituale - l'occhio forma un'immagine che a sua volta, attraverso le sue più intime risonanze, rifocalizza e trasforma lo sguardo stesso". (C.B.)

Nicholas Bertini (Verona, 1987) Fin dal 2008 lavora in studi di graphic design e collabora con agenzie di comunicazione. Durante questi anni si avvicina all’animazione passando dalla motion graphics a tecniche tradizionali. Attualmente lavora in modo indipendente collaborando con produzioni video. In parallelo porta avanti la ricerca e lo sviluppo di corti animati sperimentali, attraverso una costante ricerca visiva, sperimentando e intersecando diversi processi d’animazione e prediligendo un approccio visivo minimale ottenuto con metodi di produzione interdisciplinari. 

Teymur Daimi (Baku, Azerbaijan, 1966) filmmaker, artista visivo e filosofo laureato nel 1985 presso l'Accademia d'arte statale dell'Azerbaijan e nel 1993 all'Università statale di cultura e arte dell'Azerbaigian. Dal 2001 lavora come regista alla sfera audiovisiva. È autore di numerosi articoli e saggi in edizioni locali e internazionali di arte e cultura. Ha partecipato a festival, mostre e biennali internazionali, tra cui la 1a Biennale di Salonicco nel 2007 e la 53a Biennale di Venezia nel 2009, nel padiglione dell'Azerbaijan. Membro dell'Unione dei cineasti dell'Azerbaigian.

Johannes C. Gerard (Colonia, Germania, 1959) Artista di nazionalità tedesca e olandese, ha studiato alla School of Printmaking and Design di Colonia, in Germania, e alla Dun Laogharie School of Art and Design di Dublino. Durante la sua carriera artistica ha vissuto e lavorato in molti paesi. Attualmente vive a Berlino e L'Aia. Dal 1981 partecipa a mostre, progetti, video/film in tutto il mondo. Nel 2007 la fotografia, l'installazione e la stampa sono diventate le sue discipline predilette, poi nel 2012 realizza le prime installazioni video e nel 2014 i primi video e alle arti performative.

Werther Germondari (Rimini, 1963), artista visivo e filmmaker laureato in Istituzioni di Regia all’Università di Bologna e diplomato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, collabora dal 1988 con Maria Laura Spagnoli (Amelia, 1960) Laureata in Storia della Musica presso l’Università di Roma, e in Istituzioni di Regia all’Università di Bologna. Il loro primo cortometraggio è stato proiettato nella Selezione Ufficiale del Festival di Cannes nel 1994. ‘Sex Equo’, del 2011, da cui l’episodio in mostra, è il loro primo lungometraggio.

Detlef Schlich (Colonia, Germania, 1962) è un artista interdisciplinare e designer rituale che lavora con performance, fotografia, pittura, suono, installazioni e film. Suo principale interesse è l'esplorazione della perdita di confini tra esseri umani e tecnologia nel XXI secolo, il fenomeno emergente del transumanesimo nell'era digitale. La sua metodologia è la creazione di un alter ego, un personaggio mitico, una manifestazione contemporanea del transumanesimo che incarna la relazione simbiotica tra l'esperienza umana e la tecnologia.

Oona Taper (Bozeman, USA, 1993) è un artista multimediale e un’animatrice sperimentale con una pratica artistica che comprende opere bidimensuonali, video ed installazioni Il suo stile è sia ‘capriccioso’ che caotico, utilizzando figure distorte ma riconoscibili, un forte uso del suono e un approccio misto ai media per affrontare i temi dell'intimità, della tecnologia, dello spazio fisico e delle esperienze soggettive. I suoi cortometraggi sono stati proiettati in molti festival internazionali e le sue installazioni video e le sue opere su carta sono state esposte nelle gallerie di Boston e Filadelfia.

Natalie Wardle (Bradford, GB, 1994) è un'artista visiva con base a Manchester. Il suo lavoro analizza come le donne costringono i loro corpi ad integrarsi con i tipi di corpo ideali della società, esplorando il tessuto shapewear e il nastro che è posto sopra i capezzoli per coprire e reprimere la loro forma. Si è laureata in fotografia alla Manchester School of Art. Ha esposto in Inghilterra e all'estero in mostre come Modern History presso The Atkinson (Southport) a cura di Lynda Morris e Two Night Stands presso la Cooper Gallery (Dundee), co-curata da Lynda Morris e Cooper Gallery.

Meng Zhou (Shaoxing, Zhejiang, Cina, 1992) è di una generazione che ha formato la sua personalità e le sue convinzioni durante un periodo di mutamento delle circostanze sociali ed economiche, attraverso un boom con grande disponibilità di informazioni e tecnologia. Profondamente impegnato nel processo di creazione artistica, nell'idea della metamorfosi e della socializzazione individuale, Zhou presenta la sua sensibilità verso le preoccupazioni introspettive, che ha descritto come "essere incubato e oppresso allo stesso tempo".




LA COLLEZIONE SINUOSA
Dal 26 marzo al 7 aprile 2019

Cesare Bedogné, Nicholas Bertini, Teymur Daimi, Johannes Christopher Gerard, Werther Germondari e Maria Laura Spagnoli, Detlef Schlich, Oona Taper, Natalie Wardle, Meng Zhou.

Ospizio Giovani Artisti
via Cernaia 15 - Roma

Inaugurazione: Martedì 26 marzo 2019, h18 (fino h20.30)

Orario: solo su appuntamento, scrivendo a wgermondari@mac.com



sabato 23 marzo 2019

Due Ombre Amiche alla Galleria Nozzoli

La Galleria d’Arte Nozzoli di Empoli inaugurerà sabato 23 marzo alle ore 17.30 la mostra dal titolo DUE OMBRE AMICHE

La mostra è la testimonianza di un rapporto vero tra artista e gallerista, due amanti dell’arte, della musica e della poesia; sarà un'occasione per ricordare due amici che purtroppo ci hanno lasciato prematuramente. Il loro era un legame basato su rispetto e stima che li ha portati a ideare, nel 2016, questa mostra dove l’artista Giampaolo Talani racconta con il colore della sua arte le parole e le emozioni di Giuliano Nozzoli.

L’esposizione comprende trenta opere del Maestro Giampaolo Talani formato 30x30 e trenta filastrocche di Giuliano Nozzoli che con testi semplici ma coinvolgenti, è riuscito a evocare grandi emozioni, Giampaolo ha interpretato ogni filastrocca con grande creatività conservando allo stesso tempo la sua cifra pittorica e stilistica.


Due Ombre Amiche
Galleria Nozzoli
Empoli (FI) - dal 23 marzo al 20 aprile 2019
Via Giuseppe Del Papa 134 (50053)
+39 057173419 , +39 3495629037
info@gallerianozzoli.it
www.gallerianozzoli.it




giovedì 21 marzo 2019

Creazione e fine

La Galleria Conceptual presenta dal 28 marzo al 5 maggio "Creazione e fine", una mostra dedicata all' artista Mirella Bentivoglio, esponente della poesia visiva e protagonista delle ricerche verbo-visuali.

La pratica artistica di Mirella Bentivoglio si fonda sull’analisi del rapporto tra parola e immagine e sulle possibili variazioni di significato del linguaggio, spaziando dalla fotografia alla poesia visiva e concreta, dalla comunicazione visuale alla poesia-oggetto.

Mirella Bentivoglio inizia la carriera nel giornalismo dimostrando presto uno spiccato talento per la scrittura e la comunicazione. In breve tempo sente la necessità di superare il limiti del linguaggio per esplorarne gli aspetti visuali. Uno sposalizio tra parola e immagine, come spiegherà lei stessa, riguardo al suo interesse precoce per l’universo pitto-verbale: «..probabilmente un’emersione dall’inconscio: l’archetipo linguistico è pittografico».

L’artista produce i primi testi-immagine negli anni ’60, dedicandosi sia come artista che critica alla Poesia Visiva, ovvero la libera associazione di parola e immagine, e alla Poesia Concreta, che valorizza gli aspetti visuali della scrittura, organizzando diverse mostre collettive, fino a sconfinare nell’analisi del simbolo prelinguistico e nella poesia-oggetto, che interviene linguisticamente su oggetti e ambienti. Una ricerca fondata sul gioco di parole, sullo spostamento e straniamento di senso tramite la scomposizione e la frammentazione delle parti del discorso, che attinge alle ricerche del futurismo e del Bauhaus. A partire dagli anni ’80 realizza invece opere tridimensionali, sculture e installazioni, alternando la parola come immagine all’analisi del simbolo.

La mostra raccoglie un corpus di 15 opere degli anni ’70 e ’80, abbracciando due decenni fondamentali della sua carriera. Il focus è sulla produzione scultorea: in mostra diversi lavori in pietra, legno, marmo e travertino, tra cui Variazioni sulla E, Mutilazione per accentuazione, le note lapidi, Creazione e fine, Il seme del tempo, alcuni caratterizzati dai ricorrenti simboli del libro e dell’uovo, centrali nella poetica dell’artista. Saranno esposte anche litografie e pezzi unici incentrati su giochi di parole e sull’uso delle lettere come immagine, arricchiti da progetti e documentazioni fotografiche dei suoi lavori.

«Uso la parola come immagine. E mai più di una parola per volta. Ma oggi uso quasi esclusivamente la pietra. Sono considerata, erroneamente, uno scultore, sia pure atipico; in realtà il mio lavoro si svolge, oggi come ieri, in un ambito totalmente "poetico": tra linguaggio e immagine, tra linguaggio e materia, tra linguaggio e oggetto, tra linguaggio e ambiente. Ho dilatato l'uso della parola all'uso del simbolo: scelgo simboli universali, prelinguistici; matrici dei significanti, o, meglio ancora, matrici dei significati plurimi, dei significati aperti. [..] Utilizzo la forma dell'uovo come mio segno costante, emblema della vita, simbolo cosmico della perpetuità e dell'origine». Mirella Bentivoglio 


Creazione e fine.
In collaborazione con l’Archivio Mirella Bentivoglio

Inaugurazione giovedì 28 marzo, ore 18.00
La mostra continua fino al 5 maggio 

Via G. Mameli 46, 20129 Milano
+39 02 70103941
info@conceptual.it
www.conceptual.it




martedì 19 marzo 2019

Claritudo alla Basilica di San Celso

Il 23 marzo 2019 alle 18 inaugura alla Basilica di San Celso la mostra Claritudo a cura di Angela Madesani con Elisabetta MeroIn mostra sono le opere di 5 protagonisti dell’arte contemporanea: Satoshi Hirose, Maria Lai, Jacopo Mazzonelli, Elisabeth Scherffig, Antonio Trotta.



Qui riportiamo il testo di Angela Madesani che accompagna la mostra, che resterà aperta sino al 14 aprile. 

Claritudo, luminosità trasparente è il concetto guida della rassegna. Luce di conoscenza, di sapienza, luce spirituale, che trova nell’arte un veicolo di trasmissione. La mostra è stata concepita appositamente per il luogo, uno dei più importanti della cristianità milanese, la cui fondazione si situa nell’VIII secolo d.C.. L’attuale facciata è stata arretrata rispetto all’originaria, durante la ricostruzione della stessa da parte di Luigi Canonica, noto architetto svizzero, esponente del Neoclassicismo. Facciata che, tuttavia presenta alcuni elementi originari. Dettagli della scultura romanica in cui pare di riconoscere certi momenti di quel Medioevo fantastico così approfonditamente studiato dallo storico dell’arte lituano Jurgis Baltrušaitis.

San Celso è una basilica romanica ad andamento longitudinale, a tre navate in rapporto 1:2, senza transetto, con abside unica semicircolare, internamente scandita, alla base del semicatino da un fregio continuo ad archetti, in cui le opere dei 5 artisti si pongono in dialogo con lo spazio di fede, come spiega la scheda della Soprintendenza.

Ciò che non so è il titolo del piccolo libro di Maria Lai (1919-2013) del 1984. Si situa tre anni dopo Legarsi alla montagna, un’opera fondante per la storia dell’arte contemporanea, che mette in crisi qualsiasi forma di retorica, operando sul concetto di trasformazione, attraverso la ritualità collettiva. Il suo libro ricamato, con i fili che diventano  materia tattile, segno e colore, è un atto di umiltà, è la consapevolezza di non sapere, un’antidichiarazione. In un’intervista del 1993 l’artista parlando dei libri afferma: «I miei spazi si erano dilatati e proiettati sempre più in lontananza, ma era nato anche, come ho già accennato, un bisogno di intimità nel colloquio col fruitore. Così sono nati i miei libri, che chiedono di essere “toccati” oltre che guardati e i cui fili affiorano come da luoghi sotterranei. Le incertezze e i grovigli esprimono la mia tensione verso altri spazi».

Quelli della mente e dello spirito.

Di Antonio Trotta (1937) è il grande libro Filosofia, con il titolo scritto in caratteri greci, di marmo bardiglio imperiale. È un libro che non si apre e che è opera stessa. Per lo scultore la materia è un problema di luce. Qui il riferimento è alla cultura, alla grecità di cui un uomo del sud Italia come Trotta è figlio.

L’artista ama citare un pensiero di Heidegger “che l’Arte instaura il luogo”, il luogo d’origine della nostra cultura, l’acropoli. Qui la conoscenza si pone in serrato dialogo con il luogo sacro, quello dedicato al divino. Marco Senaldi in un testo sullo scultore italo-argentino ha scritto che la scrittura è per lui una “terza via”, un cammino che affiora evidente nell’enigmatico lavoro in mostra. 

Il mutamento, l”in fieri”, condizione imprescindibile della vita, è momento fondante della ricerca di Elisabeth Scherffig (1949). Sull’altare, una di fronte all’altra sono poste due sue sculture. Una è il calco della sua testa coperto d’oro. È il pieno in contrapposizione al vuoto della leggera e trasparente testa di organza di seta e porcellana, ricavata sempre da un calco della sua testa. Sul cranio è la mappatura sommaria dei vasi sanguigni, dove passano la linfa vitale, il pensiero, che costituisce l’unicità dell’essere umano. È un modo di metterne a nudo la processualità, di palesarlo nei suoi meccanismi. Un sampietrino d’oro posto su una base di ardesia rimanda alla Pietra filosofale, oggetto alchemico, che nella tradizione è dotata di poteri straordinari, è atto a fornire un elisir di lunga vita, fare acquisire l’onniscenza e trasformare i metalli vili in oro appunto, simbolo della gloria terrena e celeste.

Solo di Jacopo Mazzonelli (1983) è un’opera sull’uomo. Il suono di un violoncello, nel suo registro acuto, che si approssima al violino, sembra un pianto. Il violoncellista abbraccia lo strumento e diviene un unicum con esso. Attraverso la musica, l’essere umano riesce a giungere ad atmosfere altre, con un processo di trasformazione teso a superare i nostri limiti.

Doors, porte, indica l’accesso a nuove dimensioni, anche spirituali. La porta non è soltanto un elemento di separazione, quanto piuttosto la parte portante di un processo, che ha a che fare con la natura spirituale e misterica dell’esistenza.

In Doors la porta è tripartita e l’artista a tale proposito spiega: «La scelta di tripartire tale oggetto non è casuale, si riferisce infatti a due elementi distinti che rappresentano il nucleo concettuale dell’operazione. Da un lato la musica, dove tre elementi - nel caso specifico tre note musicali sovrapposte - se ordinate secondo precise regole di natura acustica vanno a formare un accordo; dall’altro lato l’alchimia, intesa non solo come trasformazione del metallo grezzo in oro, quanto come simbolico processo interiore dell’operante - l’alchimista».

Come in Maria Lai così in Satoshi Hirose (1963) è la sacralità del quotidiano nell’opera Star Dust (2000), lunga oltre nove metri, che pende dal soffitto e si piega a terra. È come una sottile stele fatta di pasta, di stelline blu, un omaggio alla Colonna infinita di Constantin Brâncuși. Sul pavimento di cotto della chiesa ancora stelline del colore del cielo, un colore che richiama il lapislazzulo della pittura medioevale e rinascimentale. La pasta nelle sue molteplici forme lo affascina, lo cattura nella sua complessità semplice. Hirose opera una trasformazione linguistica dei materiali. Una pietra di fiume dipinta con i colori dell’acqua è posta nel fonte battesimale. È l’evocazione della sua origine, la memoria della materia. Una sfera di vetro trasparente è posta in una nicchia con un affresco romanico. Essa riesce a convogliare lo spazio e a modificarlo. L’artista giapponese ama sottolineare certe vicinanze tra la sua cultura orientale e quella occidentale che lo ha adottato, è la sua la volontà di trovare una matrice comune di natura esistenziale che, di volta in volta,  si adatta ai diversi momenti, ai differenti frangenti in cui ci troviamo ad agire.

giovedì 14 marzo 2019

Paesaggi immaginari in mostra alla Reale Reggia Borbonica di Portici

Il Titolo della mostra, Paesaggi...immaginari vuole sottolineare la capacità della Natura di interagire con le sensibilità poetiche nella creazione artistica.

Cos'è un Paesaggio?

E' una Visione, uno sguardo dattorno che, all'improvviso, ci riempie di Meraviglia, o di Orrore, o di Curiosità, o di mille cose all'unisono. Cose sempre, eppure mai viste, in un attimo ci catturano, ci trascinano e fanno tracimare le nostre emozioni.

I nostri occhi all'improvviso ci distraggono dai pensieri, ci immergono in una dimensione inaspettata nella quale rimaniamo immobili: basta un secondo, la frazione di un attimo ed ecco che usciamo da noi stessi per trovarci immersi nel Mondo.

Questa visione ha sempre rappresentato per gli artisti un irresistibile desiderio di esprimere il proprio sentire, lo sguardo degli Artisti rende immobile la meraviglia, eternizza l'attimo nelle loro opere e   questa esposizione vuole rendere omaggio alla narrazione artistica del Paesaggio, alla stimolazione poetica che esercita su chi fa Arte.

L'Arte si nutre e al contempo nutre il Mondo, si meraviglia e meraviglia, si racconta e narra, si incuriosisce e si fa curiosa, coniuga l'Uomo e il Mondo, ricollega il cordone ombelicale tra Noi e lo Spazio, tra la nostra mortalità e l'eternità del cosmo.

Gli artisti in mostra si esprimono con stilistiche e tecniche diverse, ma in questo percorso espositivo sono accomunati dalla capacità di raccontarci il Mondo delle loro Visioni stimolando nello spettatore la nascita di una nuova Meraviglia dello Sguardo.

L'esposizione è ospitata nella Reggia di Portici, tra i più splendidi esempi in Europa di residenza estiva della famiglia reale borbonica e della sua corte. Posta alle pendici del Vesuvio ha un bosco superiore ed uno a valle, esteso fino al mare.

La Reggia fu costruita nel 1738 per volere del re di Napoli, Carlo di Borbone, e della moglie, Amalia di Sassonia. Lavorarono alla sua realizzazione ingegneri, architetti e decoratori, da Giovanni Antonio Medrano ad Antonio Canevari, da Luigi Vanvitelli a Ferdinando Fuga; per la decorazione degli interni operarono, Giuseppe Canart, Giuseppe Bonito e Vincenzo Re, per il parco e i giardini Francesco Geri.

Il sito di Portici si rivelò profondamente intriso di memorie sepolte: ad ogni scavo della terra qualche meraviglia del passato riemergeva alla luce. I reperti, provenienti dalle città sepolte di Ercolano e Pompei e ben presto formarono una delle raccolte più famose al mondo e diedero vita all’Herculanense Museum, inaugurato nel 1758, successivamente le collezioni di archeologia furono trasferite a Napoli e costituirono il nucleo dell’attuale Museo Archeologico Nazionale.

Il Sito Reale di Portici, oggi centro museale è luogo in cui convivono l’anima archeologica e l’anima scientifica. Il parco, a monte e a valle dalla Reggia conserva spazi di flora mediterranea, coltivi, vivai di specie pregiate di grande interesse per gli studiosi ,  con i suoi squarci paesaggistici, rappresenta per il visitatore un’affascinante immersione nella natura.



Location: Reale Reggia Borbonica di Portici

Indirizzo: Via Università 100 - Portici (Na)

Durata della Mostra: dal 22 marzo al 3 maggio 2019

Giorni e orari di apertura: Indirizzo: Via Università, 100  Città: Portici Orari per i visitatori giovedì : 15:00:00 AM - 18:30 p m, venerdì 9,30: AM - 18:30 p m , sabato: 9,30:00 AM - 18:30 p m , domenica: 9:30: AM 

Info: artegiovanni55@virgilio.it cel 339 7919227

ingresso gratuito



L’opera con la quale  Leonardo Pappone (artista campano, trapiantato a Campobasso),  partecipa alla mostra collettiva di Portici,  dal  titolo  ” City 4.0”,   richiama attraverso la densità della materia cromatica utilizzata, un paesaggio urbano  fatto  di  cementificazioni scomposte  che,  continuano ad essere realizzate in una sorta di “caos metropolitano” in uno ad un dinamismo verticale in queste City  moderne, dallo skyline sempre più multiculturale e globalizzante , tale da generare una sorta di disagio o  vertigine da modernismo in chi le osserva.





martedì 12 marzo 2019

Le Astrazioni terrestri di Isabella Nazzarri e Giulio Zanet

Sabato 16 marzo 2019, alle ore 18.00, l'Associazione Culturale Rosso Tiepido di Modena presenta, presso l'Hangar Rosso Tiepido (Via Emilia Est, 1420/3), " Astrazioni terrestri", un intervento pittorico di Isabella Nazzarri (1987, Livorno) e Giulio Zanet (1984, Torino) che segna l'evoluzione del progetto "La Cattedrale Immaginata" promosso dall'Associazione a partire dal gennaio 2018. 

Un capannone industriale trasformato in una "chiesa contemporanea" grazie ai murales di dieci street artist italiani. Un inedito progetto che si pone l'intento di proporre un'istantanea dell'astrattismo urbano contemporaneo, focalizzando l'attenzione su una corrente sempre più apprezzata a livello mondiale.

«Intervenire sul pavimento della "cattedrale" - scrive il curatore Giacomo Recalcati - è ciò a cui sono chiamati Isabella Nazzarri e Giulio Zanet. Un'operazione che nasce dal basso, la realizzazione di un tracciato percorribile di forme e colori che fluttuano all'interno di due spazi: un rettangolo, posizionato all'ingresso per Zanet e un cerchio al centro della "navata", per Nazzarri. Un percorso di forme e colori all'interno del quale l'osservatore è chiamato a guardare e a muovere le strutture e le tinte presenti attraverso gli occhi dell'immaginazione nel tentativo di edificare la propria cattedrale immaginata. Le pennellate di colore prive apparentemente di qualsiasi riferimento figurativo sono l'espressione della "potenza in sé" generativa che lo spazio all'interno al quale si muovono possiede. Quell'energia tipica dell'immaginazione che non significa inventare, vivere di illusioni o false speranze ma coincide con quel processo di trasposizione in forma del riflesso di qualcosa di più grande che sentiamo e viviamo a livello (con)creativo. Un piano che riflette come uno specchio ciò che sta sopra e che verrà ma che si formerà e sarà solo nella misura in cui si guarderà la terra immaginando».

Il progetto, patrocinato dal Comune di Modena, è realizzato con il sostegno di Tecno-Utensil e Chiaravalli Group. L'Hangar Rosso Tiepido sarà accessibile al pubblico fino al 20 luglio 2019, da lunedì a sabato con orario 10.00-12.00 e 15.00-18.00, domenica ore 15.00-18.00. Ingresso a offerta libera o a tesseramento. Per informazioni: tel. 059 282353, cell. 340 6408427, info@te-com.it. 





domenica 10 marzo 2019

La moda passa, lo stile resta: Coco Chanel

Presso la sala conferenze della Fondazione Accorsi-Ometto, prende il via un ciclo di conferenze sulla storia della moda.  Silvia Mira, storica della moda, parlerà di 5 stilisti, 5 icone di stile che, con la loro genialità e il loro estro, hanno segnato la storia del costume e influenzato il modo di vestirsi delle donne del XIX-XX secolo. 

I protagonisti di questi incontri saranno: 

Charles Frederick Worth (Bourne 1825- Parigi 1895), il cui esordio alla corte dell’Imperatrice Eugenia lo consacrò come il couturier più esclusivo d’Europa. Non solo vestì per le cerimonie ufficiali tutte le teste coronate d’Europa, ma le fece sognare creando abiti straordinari per i più famosi balls masqué dell’epoca.

Paul Poiret (Parigi 1879 – 1944) che, grazie alla sua fantasia, riuscì a mescolare Oriente ed Occidente creando scenari favolosi e animando la Parigi degli anni Dieci con le feste davvero da “Mille ed una notte”.

Coco Chanel (Saumur 1883- Parigi 1971) che regalò alle donne una nuova immagine di sé alla quale si deve la creazione del mitico e intramontabile tailleur e dell’altrettanto intramontabile profumo.

Elsa Schiapparelli (Roma 1890- Parigi 1973), la stilista italiana, rivale di Chanel, che seppe regalare alle donne uno sguardo surreale ed ironico verso il mondo e nel confronto di se stesse.

Chiude il ciclo Chirstian Dior (Granville 1905 - 1957 Montecatini Terme) che riportò in auge i busti e le crinoline trasformando le donne in fiori vaporosi all’indomani degli avvenimenti bellici.

A seguire, presso ABRì – Alchimie di sapori, via Po 57, i partecipanti potranno pranzare con una specialità creata per l’occasione dallo chef del locale. 


CALENDARIO
• Domenica 10 marzo, dalle 11.00 alle 12.30 
CHARLES FREDERICK WORTH: IL PRIMO STILISTA NELLA STORIA DELLA MODA
• Domenica 24 marzo, dalle 11.00 alle 12.30 
PAUL POIRET: COLUI CHE TRASFORMÒ LE DUCHESSE IN ODALISCHE! 
• Domenica 7 aprile, dalle 11.00 alle 12.30 
MADAMOISELLE CHANEL: VITA DA “IRREGULIERE” 
• Domenica 19 maggio, dalle 11.00 alle 12.30 
SHOCKING ELSA: TUTTI I COLORI DI ELSA SCHIAPPARELLI 
• Domenica 16 giugno, dalle 11.00 alle 12.30 
SE BELLE VOLETE APPARIRE DI NUOVO DOVETE SOFFRIRE… DIOR LO STILISTA DEL NEW LOOK 


La moda passa, lo stile resta: Coco Chanel
FONDAZIONE ACCORSI - OMETTO MUSEO DI ARTI DECORATIVE
Torino - dal 10 marzo al 16 giugno 2019
Via Po 55 (10124)
+39 0118376883
info@fondazioneaccorsi-ometto.it
www.fondazioneaccorsi-ometto.it