giovedì 27 settembre 2018

Il saluto di Francesca Pietroforte a Clara Gelao

"L’idea della donazione della cartella Mathematica - scrive Francesca Pietroforte , Consigliere per i Beni e le Attività Culturali - costituita da sei incisioni a colori dell’artista Mimmo Paladino, proposta da Enzo Di Martino, è partita da una confidenza a me rivolta quando, ormai più di un anno fa, io e il noto critico d’arte ci siamo incontrati a Bari per l’inaugurazione di una mostra. 

Clara Gelao e Mimmo Paladino

L’intento, che difficilmente siamo riusciti a nascondere a Clara Gelao, era quello di omaggiare la Direttrice in occasione del suo ritiro, dopo essere stata per decenni la guida della nostra Pinacoteca, traghettandola – compito arduo che lei ha saputo interpretare con professionalità e lungimiranza – dalla fase in cui un museo era misurato in base agli oggetti che custodiva verso una visione più moderna dell’istituzione culturale, maggiormente orientata al visitatore. Il Direttore del museo – in questo caso la Direttrice – è colui il quale deve farsi carico della gestione di un ente tanto importante, ma anche della sua evoluzione: non è sufficiente rappresentare una sorta di Re Pescatore a custodia del patrimonio raccolto e conservato, ma occorre anche fare ricerca, diffondere la conoscenza delle collezioni attraverso le mostre e le attività didattiche, garantirne l’indipendenza culturale. Di qui nasce un dovuto e sentito omaggio che noi tutti, attraverso la generosità di Di Martino – a cui rivolgiamo un sincero ringraziamento – tributiamo alla direttrice Gelao, non perché questo sia l’ultimo passo di una lunga e importante esperienza, ma perché rappresenti il primo di un nuovo percorso che, ci auguriamo, possa essere foriero di altrettante soddisfazioni.

Clara Gelao ed Enzo Di Martino


Quando, quattro anni fa, il sindaco Antonio Decaro mi chiese di occuparmi dei beni culturali della Città Metropolitana di Bari, pose l’accento proprio sul nostro museo, ben sapendo come la scarsità di risorse finanziarie del nuovo ente e il riordino di funzioni e competenze avrebbero potuto nuocere al prestigio della Pinacoteca. Accettai con entusiasmo l’incarico, con la consapevolezza che avrei avuto il massimo supporto, in particolare dalla direttrice Gelao, che avevo già conosciuto attraverso numerose pubblicazioni, mostre e iniziative organizzate nel corso degli anni. Collaborare con Clara – ci tenne ben presto a rompere il muro delle formalità e questo mi rese ancora più entusiasta – mi ha permesso di conoscere una professionista appassionata, una donna dalla cultura raffinatissima, una dirigente sempre disponibile a superare gli ostacoli, una perfezionista instancabile. Insieme abbiamo trasformato i problemi in opportunità, in una costante sinergia tra parte politica e tecnica che non avrebbe potuto esserci senza l’incessante e attiva collaborazione. I traguardi raggiunti in questi anni si misurano attraverso l’importanza delle mostre realizzate, degli artisti ospitati, delle iniziative organizzate, ciò ha generato un costante aumento dei visitatori in Pinacoteca e una crescita delle donazioni e delle testimonianze di apprezzamento. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza le doti professionali della Direttrice, ma soprattutto senza le sue qualità umane, senza la sua passione, senza la sua tenacia.

La sua notorietà in campo artistico è evidente: non solo a Bari, ma in Italia e all’estero le vengono riconosciute competenza e autorevolezza. Quando tali qualità sono attribuite così ampiamente, chi ne è oggetto tende a perdere i propri caratteri specifici per assumere una connotazione simbolicamente classica, in altre parole diventa quello che si definisce “un’istituzione”. E Clara effettivamente lo è. Ma chi ha avuto la fortuna di conoscerla e di lavorare con lei, sa che guardando oltre la professionista rigorosa e ligia, c’è una donna orgogliosa di esserlo, consapevole dei risultati raggiunti con l’impegno e la fatica di ogni giorno e soprattutto curiosa, una donna che sa anche possedere la leggerezza e la freschezza della “Toeletta” di Riccardo Tota, il dipinto che si ammira entrando nella sua stanza. Come in quella tela, in lei convivono classicità e giovinezza, in un inno alla vita, al colore, allo spirito, alla cura del dettaglio e insomma all’arte di cui è sapiente e gioiosa studiosa. L’augurio è che questo non sia un addio, ma un arrivederci e che Clara Gelao possa continuare a collaborare con la nostra, che è anche sua, Pinacoteca Metropolitana Corrado Giaquinto." - Francesca PietroforteConsigliere per i Beni e le Attività Culturali


Sabato 13 ottobre 2018 ore 17:30, presso la Pinacoteca di Bari, sarà presentata al pubblico la cartella “MIMMO PALADINO MATHEMATICA”. Alla presentazione interverranno:  Clara Gelao ed Enzo Di Martino .

mercoledì 26 settembre 2018

Roma Art Contest

Dal 6 al 12 ottobre 2018 presso Galleria Arte Borgo si terrà la mostra Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea "Roma Art Contest 2018" . La mostra è curata da Sabrina Falzone e riceve il Patrocinio del Primo Municipio Roma Centro. 

Espongono gli artisti: Cinta Agell, Giorgio Buccolini in arte G.B., Icona Magica, Santo Caglioti, Bruno Carati, Bruno Caviola (1937-2017), Susana Cirille, Frans Frengen, Yuni Ko, Stefano Iosca, Luciana La Marca, Giovanni Marchini (1877-1946), Teresa Martins, Roberta Musi, Florence Pages, Ninni Antonella Pecoraro, Stefano Sandri, Georgeta Stefanescu, Norbert Zehm.

L’arte sonora arriva alla Galleria Arte Borgo di Roma con uno dei maggiori musicisti italiani, Nico Acquaviva, che si esibirà in una performance musicale ispirata alle opere d’arte selezionate dalla curatrice Sabrina Falzone.
Durante il vernissage dell’esposizione internazionale “Roma Art Contest” il chitarrista storico di Fausto Leali suonerà su ispirazione immediata e spontanea della mostra. E’ un evento realizzato in collaborazione con il gruppo artistico spagnolo Art Nou.

La mostra annovera nomi internazionali come Cinta Agell dalla Spagna, Susana Cirille dall’Argentina, Frans Frengen dal Belgio, Yuni Ko dalla Corea, Teresa Martins dal Portogallo, Florence Pages dalla Francia, Georgeta Stefanescu dalla Romania e Norbert Zehm dall’Austria. Il maestro Zehm è peraltro un affermato compositore professionista di Innsbruck.
I pittori italiani selezionati per la mostra, invece, sono Bruno Carati, Giorgio Buccolini, Santo Caglioti, Luciana La Marca, Roberta Musi, Ninni Antonella Pecoraro e Stefano Sandri.

Tra i fotografi figurano nomi d’eccezione come Icona Magica, oltre ad una scultura di Stefano Iosca.
Assolutamente da visionare le opere pittoriche di due grandi maestri dell’arte Bruno Caviola (1937-2017) e Giovanni Marchini (1877-1946).


Il vernissage si terrà Sabato 6 ottobre dalle ore 18 alle 20


Galleria Arte Borgo

Borgo Vittorio 25 - ROMA

Orari di apertura: lunedì dalle 15 alle 19, da martedì a venerdì dalle 11 alle 19, sabato dalle 10 alle 13, chiuso domenica

www.sabrinafalzone.info

lunedì 24 settembre 2018

Scuola d’arte di Katarina Alivojvodic

Riprendono, dopo la pausa estiva, i corsi di pittura e disegno della Scuola d’arte di Katarina Alivojvodic, attivi ad Arezzo e provincia dal 2011, con iscrizioni aperte tutto l’anno e la prima lezione di prova gratuita.

Il nuovo programma e tutte le attività verranno illustrate nell’incontro di sabato 29 settembre 2018, alle ore 18, nei locali di Mastro Artista di via Marco Perennio 24/a, ad Arezzo. 

Il corso per adulti si suddividerà in due segmenti (per principianti e avanzato), mentre il corso per bambini contemplerà lo studio delle proporzioni, del colore, di linea e prospettiva, ma anche la sensibilizzazione all’arte dei più piccoli.

Le lezioni della maestra Alivojvodic si terranno una volta alla settimana. La durata di ogni singola lezione sarà di due ore. In un ambiente attrezzato e accogliente si studieranno varie tecniche: carboncino, matita, sanguigna e seppia, pastello, china, acquerello, tempera, acrilico e olio. 

Per gli iscritti sono inoltre previste delle visite organizzate a importanti mostre nel territorio nazionale che si svolgeranno durante l’anno. 

La Scuola d’arte di Katarina Alivojvodic, attraverso l’utilizzo di una specifica metodologia, facilita l’apprendimento delle tecniche pittoriche, del chiaro-scuro, della proporzione, della prospettiva e dell’anatomia. 
I corsi sono indirizzati a tutti coloro che vogliono imparare a dipingere, indipendentemente dalle capacità e dal talento innato. Alla base c’è la convinzione che anche la persona non particolarmente dotata può mettersi in gioco e apprendere gli elementi base della disciplina. 

La ripresa delle lezioni giunge dopo il corso estivo “en plein air” svoltosi dal 16 al 23 giugno nel territorio comunale di Ficarra, in provincia di Messina. Anche quest’anno alcuni allievi aretini hanno infatti seguito l’insegnante in Sicilia per una settimana intensiva, in cui hanno potuto rappresentare dal vero il variegato paesaggio dell’isola e visitare scrigni d’arte come il Museo Guttuso di Bagheria.


LA MAESTRA:
Katarina Alivojvodic è nata nel 1973 a Belgrado. Dopo essersi diplomata nel 1999 all’Accademia di Belle Arti della capitale della Repubblica di Serbia, nel 2000 si trasferisce in Italia e vive per alcuni anni in Sicilia. Nel 2011 giunge ad Arezzo, dove parallelamente alla sua ricerca artistica, connotata da uno stile figurativo ricco di simbolismi e atmosfere oniriche, inaugura con successo corsi di pittura rivolti a bambini e adulti. 
Da anni espone con personali e collettive in tutto il mondo. Le sue opere si trovano in collezioni autorevoli, come quelle pubbliche nella Banca d’Italia e della Camera dei Deputati.

Info e contatti: 
www.alikatarina.com 
katarina.alivojvodic@gmail.com 
telefono 3665414909

sabato 22 settembre 2018

Hai lasciato la luce accesa a Casa Bossi

Apre al pubblico sabato 22 settembre Hai lasciato la luce accesa, audiodramma di Elena Pugliese, ideato e scritto per Casa Bossi, a cura di Riccardo Caldura e Maria Yvonne Pugliese

Non è un lavoro su Casa Bossi, ma un lavoro che attraversa Casa Bossi e riflette sul tema della quotidianità e su quanto qualsiasi luogo, se ne viene privato, resta inevitabilmente muto e vuoto. L’intenzione è di restituire alla Casa, almeno temporaneamente, un presente plausibile” racconta Elena Pugliese

Lo cogliamo già dal titolo, Hai lasciato la luce accesa, che ci induce a pensare che qualcosa è rimasto, che occorre tornare. 

Da fine settembre (l’opera è una donazione che rimarrà permanente) un dispositivo di audio cuffie accoglie il visitatore che, stanza dopo stanza, percorre il primo piano immerso nell’ascolto di una voce narrante e reperti sonori di vita quotidiana. Un audiodramma nato da quei pensieri costanti che ci accompagnano ogni giorno, quelli che ognuno di noi mette in atto senza neanche accorgersene. Pensieri estemporanei, apparentemente futili, senza una trama apparente. “Pensieri ad alta voce in piccole faccende di casa, nel tentativo di trasformare una confessione privata nello specchio di un’autobiografia collettiva” - Elena Pugliese. 
Nel percorrere le stanze, il fruitore entra in una forma di spaesamento misto a un riconoscimento di sé, una scissione tra la familiarità di ciò che sta sentendo e l’estraneità degli spazi che sta 
attraversando. Tra ironia e perplessità, inquietudine e lucidità, chi ascolta è sempre perso poiché non c’è nulla nel testo che lo prenda per mano, nulla che lo rassicuri nella corrispondenza delle sue sensazioni ed è allora che si appella a se stesso, alla sua esperienza di vita quotidiana, alla sua storia personale. 

…la ricerca che Elena Pugliese viene proponendo da qualche anno va considerata una forma di rivalutazione dell’esperienza dell’ascolto, sia nelle fasi di elaborazione corale dei progetti” - il processo di stesura del testo è stato preceduto da un workshop all’interno del palazzo - “sia soprattutto per le modalità di restituzione dell’esperienza stessa. 
L’ascolto dunque come fase iniziale e come fase conclusiva del lavoro, in vista di una fruizione da parte del pubblico più immersiva e coinvolgente rispetto alla tradizionale lettura di un testo; immersività che viene intensificata qualora vengano attraversati concretamente degli spazi, come avviene fra le stanze disabitate di Casa Bossi“, scrive Riccardo Caldura nel catalogo. 

La pubblicazione è parte integrante del lavoro poiché rende evidente il processo creativo sviluppatosi attraverso il workshop e riporta la trascrizione dell’audiodramma. 
Progetto realizzato dal Comitato d’Amore per Casa Bossi, sostenuto dal Comune di Novara, dall’Associazione culturale YARC e Painting srl. 

Elena Pugliese (Torino, 1971) Scrive per teatro, cinema e radio. In qualità di drammaturga realizza progetti nell’ambito dell’arte contemporanea. Il suo lavoro di scrittura e ricerca ruota attorno ad alcuni punti fermi: l’attenzione per memorie personali e collettive, l’arte autobiografica, la poetica del quotidiano, gli archivi come risorse per il contemporaneo, i lasciti materiali e immateriali. Conduce laboratori di scrittura autobiografica. 

Pubblicazioni: L’ULTIMA CENA in La scena del cibo Editoria&Spettacolo, 2010; IL TESTAMENTO POETICO in La Nuova Filantropia, a cura di De Paoli et al., Libellula, 2016; IL TESTAMENTO POETICO in Lazagne Art Magazine#10, 2016; LA POETICA È NEL QUOTIDIANO in Wellness for mind, Franco Angeli, 2017; Racconti in Sagarana rivista letteraria n.31; Premio poesia Pannunzio 2000. 
Project Room | 2 
HAI LASCIATO LA LUCE ACCESA 
di Elena Pugliese 
audiodramma ideato e scritto per Casa Bossi 

A CURA DI Riccardo Caldura e Maria Yvonne Pugliese 
INAUGURAZIONE sabato 22 settembre, dalle ore 11 alle 17 
PERIODO 23 settembre – 4 novembre 2018 
ORARI venerdì 15,00 - 17,00, sabato 10,30 - 12,30 / 15.00 - 17,00 
domenica 15,00 - 17,00 altri giorni e orari su appuntamento 
SEDE Casa Bossi, primo piano 
via Pier Lombardo 4, Novara 
SITI DI RIFERIMENTO elenapugliese.it; casabossinovara.com; mariayvonnepugliese.it 

giovedì 20 settembre 2018

Caro amico ti scrivo...Firmato: Giulia Borio.

La galleria d’arte “CARTE SCOPERTE” (Via Maroncelli 14, Milano), ad un anno esatto dalla dipartita di Hugh Hefner, fondatore e patron della celebre rivista PLAYBOY, ospita la mostra “CARO AMICO TI SCRIVO”, il primo tributo al mondo dedicato ad Hefner. (Dal 27 Settembre al 4 Ottobre; Inaugurazione Giovedì 27 Settembre alle ore 18.00).



La mostra si compone di 27 scatti di grande formato, unici, inediti e che vedono come protagonista Giulia Borio, Playmate italiana, che per l’occasione manda un messaggio a Hugh Hefner attraverso gli scatti del noto fotografo Carlo Mari

Protagonisti della mostra sono la bellezza, la sensualità e l’erotismo di Giulia Borio, la nota mamma-modella e playmate biellese che, con la sua spontaneità e naturalezza, ha conquistato le copertine dell’iconica rivista erotica. I suoi scatti sono un linguaggio visivo che si trasforma in racconto, preannunciando il suo libro: “NAKED IS NORMAL”, di prossima uscita. Con questa mostra, Giulia vuole riunire virtualmente tutte le donne che si sentono sensuali e che vogliono divertirsi e giocare con il proprio aspetto. Giulia Borio sarà presente al vernissage inaugurale, giovedì 27 Settembre alle ore 18.00.          


Segnalato da : 
6Glab – il laboratorio di idee di SEIGRADI
Via Bartolomeo Eustachi 31 – 20129 Milano
Tel. +39.02.84560801

Email: 6Glab@seigradi.com

lunedì 17 settembre 2018

Luciano Angioli e Roberto Loreto e le loro Memorie di paesaggio

Dal 22 settembre al 18 ottobre 2018 ExpArt Studio&Gallery, in via Borghi 80 a Bibbiena (AR), presenta “Memorie di paesaggio”, doppia personale di Luciano Angioli e Roberto Loreto a cura di Silvia Rossi.

L’esposizione, a ingresso libero e gratuito, sarà visitabile dal martedì al mercoledì con orario 16,30/19, dal giovedì al sabato con orari 9,30/12 e 16,30/19, o su appuntamento.

Sabato 22 settembre, dalle ore 16, l’apertura della mostra. Alle ore 17 la presentazione ufficiale con l’aperitivo offerto da Bar Le Logge. 

Inizia l’autunno, i colori si scaldano e i paesaggi mutano intorno a noi. Ogni stagione porta con sé un carico di odori, colori e visioni che richiamano alla memoria eventi passati, vicini o lontani, e ci ricordano l’immutabilità dello scorrere del tempo. Il trasformismo delle città e della natura si muove inesorabile ora a passo di danza, ora lento, ora come in una corsa frenetica.

Le opere di Luciano Angioli e Roberto Loreto, storici pittori toscani, segnano dei confini visivi entro cui questo mutamento avviene. La traccia del pennello diventa quella di un passaggio, di una trasformazione già avvenuta e non ancora terminata. Raccontano una memoria, il cui limite è labile e si dissolve con uno sguardo, trasportandoci in una dimensione vagamente onirica.

Luciano Angioli
Luciano Angioli compone i suoi delicati acquerelli su tavola in un vortice in cui il paesaggio attinge ai luoghi in cui vive la sua quotidianità, per poi mescolarsi a elementi fantastici, come a rappresentare l’essenza emotiva di un luogo, racchiuso come in uno scrigno prezioso in cui simboli, realtà e fantasia restituiscono la purezza del vissuto di un ambiente.
Roberto Loreto ci racconta una delle più famose città italiane. Senza ricorrere a sterili, per quanto affascinanti, riproduzioni, la “sua” Firenze pulsa, si muove e si frastaglia. L’apparenza immobile dei palazzi storici prende nuova vita e attraversa indenne lo scorrere del tempo. La linfa vitale del capoluogo toscano è rivelata da forme e colori che si spezzano e si alternano.

Ciò che emerge dall’incontro dei lavori dei due autori è un racconto vivo di una memoria, di un paesaggio interiorizzato, vissuto e rimesso al mondo sotto una chiave di lettura quanto mai personale e autentica.


Roberto Loreto
Luciano Angioli nasce ad Arezzo nel 1953. Frequenta l'Istituto d'arte e sotto le armi realizza numerose pitture murali ancora oggi visibili. Nel 1976 ottiene l’abilitazione all’insegnamento di Educazione artistica ma prosegue anche nella ricerca personale, orientata e motivata da un forte legame con i testi poetici e letterari di vasto respiro. La passione per l’archeologia, la letteratura e la storia, unite all’amore per la storia dell’arte e il territorio toscano, sono gli elementi principali della sua indagine artistico-figurativa. Vive a Pistoia e dal 1976 espone in collettive e personali in Italia e all’estero. 

Roberto Loreto nasce a Napoli nel 1934. Ottenuto un diploma di perito tessile all’Istituto Buzzi di Prato, crea e disegna tessuti. Lavora per molto tempo nel campo tessile e negli ultimi anni si dedica alla pittura a tempo pieno. Vive e lavora a Firenze, dove ha iniziato esporre con la Galleria Mentana. Nel 2017 la sua arte ha visto la consacrazione con la mostra personale nella sede del Consiglio regionale della Toscana. Le opere di Loreto si trovano in collezioni private sia in Italia sia all’estero.

www.expartgallery.com


Segnalato da Marco Botti
marco.botti9@gmail.com – marco.botti@pec.giornalistitoscana.it

giovedì 13 settembre 2018

Ugo Nespolo - Avanguardia Educata


La CONTEMPORANEA GALLERIA D'ARTE DI FOGGIA presenta dal 16 settembre al 12 ottobre 2018 “Avanguardia Educata”, mostra personale dell’artista Ugo Nespolo (Mosso – Biella, 1941). La mostra, organizzata da Giuseppe Benvenuto verrà inaugurata domenica 16 settembre ore 18,00 con la presenza del Maestro e gli interventi di: Leonardo Di Gioia - Assessore Regione Puglia, Luigi Miranda - Presidente Consiglio Comunale di Foggia, Michele Vaira - Avvocato Penalista, Giuseppe Marrone - Filosofo, Piero Roca - Docente storia dell’arte, Marina Colucci - Artista.

La mostra accoglie circa 25 opere, che attestano la ricchezza e la versatilità̀ della produzione dell’artista, la galleria offre al pubblico foggiano la possibilità di avvicinare l’opera di Ugo Nespolo, artista tra i più interessanti ed affermati a livello internazionale.

La ricerca del Maestro piemontese si muove sul terreno del dialogo, attraverso un confronto con la tradizione artistica e con l’universo iconografico della “civiltà dei consumi”. La sua opera, caratterizzata da cromatismi accesi e dalla scomposizione e ricomposizione delle immagini, appare come visione gioiosa e vitale di una contemporaneità, la cui bellezza è ravvisabile tanto nella realtà museale più blasonata quanto nelle vetrine delle nostre metropoli o nei protagonisti simbolici di questi tempi: i numeri.

Nespolo porta avanti la convinzione che l’arte debba immergersi completamente nella vita; ed è per questo che oltre ad essere pittore, scultore, scenografo e regista di corti d’autore, nella sua poliedrica produzione lo vediamo spaziare in diversi ambiti della realtà fino a sconfinare nel terreno del design e della pubblicità: note sono le sue collaborazioni con i marchi Campari, Toyota, RAI e Azzurra per l’America’s Cup. Ugo Nespolo espone fin dagli anni ’60 nelle più prestigiose sedi espositive in tutto il mondo. Nel 2002 viene nominato consulente e coordinatore delle comunicazioni artistiche della metropolitana di Torino. Nel 2007 ha dipinto il drappellone del Palio di Siena. Nel 2011 è nominato Presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino, istituzione d’eccellenza a livello internazionale. Nel 2014 realizza l’opera “W la Rai” che diviene manifesto per la mostra “1924-2014 La Rai racconta l’Italia” al Salone centrale dell’Ala Brasini del Vittoriano, Roma, poi a Milano c/o spazi espositivi Triennale, quindi alla GAM di Torino.

Nel 2015 ad ottobre Nespolo è presente alla Tate Modern di Londra al dibattito che segue la proiezione del suo film “Buongiorno Michelangelo” all'interno del programma “Arte Povera was Pop: Artists' and experimental cinema in Italy 1960s-70s”; a maggio 2016 al Guggenheim di Venezia per “If Arte Povera Was Pop” e successivamente al Centre Pompidou di Parigi alla Tavola rotonda “Arte Povera Hier et Aujourd'hui (9 e 10 giugno 2016).

Nel 2017 anche un cartone animato (52 episodi) disegnato da Ugo Nespolo per RAI YoYo. Si tratta di una serie animata storica della rete che Nespolo ha completamente ripensato dando al cartone un taglio profondamente pop. Il lavoro vince il primo premio a Cartoon on the Bay nella sezione Series Preschool 2017.

Tra le esposizioni più recenti si ricordano la personale al Museo Nazionale del Bargello di Firenze (2009), alla GAM Galleria civica d'arte moderna e contemporanea di Torino (2012), al Centro d'arte contemporanea del Montenegro, (Dvorak Petrovica) (2017).

A febbraio 2018 la Swatch festeggia i 35 anni ospitando Ugo Nespolo alla Citè du Temps di Ginevra con una mostra personale dal titolo Numbers dedicata alla passione per i numeri che Nespolo condivide con la nota azienda svizzera. Contestualmente alla mostra vengono presentati due nuovi Swatch realizzati appositamente da Nespolo per l’anniversario.
 

Ugo Nespolo - Avanguardia Educata
CONTEMPORANEA GALLERIA D'ARTE
Foggia - dal 16 settembre al 12 ottobre 2018
Viale Michelangelo 65 (71100)
+39 3467334054
artebenvenuto@gmail.com

martedì 11 settembre 2018

Differenze culturali in mostra alla Rossocinabro

Rossocinabro è lieta di presentare la mostra collettiva "Differenze culturali" che si terrà dal 17 settembre al 5 ottobre 2018. 

La scelta del titolo per questa mostra è curiosamente interessante. Il concetto di differenze culturali nasce dall’idea di conoscenza personale e dalle differenze tra ognuno di noi. Partendo dal presupposto che il concetto di differenze culturali è una pura illusione, nella ricerca sull’identità culturale, si nota l'assurdità di cercare di descrivere lo spirito umano con semplici e brevi espressioni. 

Questi artisti hanno scoperto in modo entusiasmante di esprimersi invece attraverso l'arte. L'arte dà loro la libertà di scegliere la modalità per consegnare il loro messaggio. Solo rispetto all'unicità culturale di ogni essere umano possiamo scoprire risposte vere a domande fondamentali della nostra vita, vedere la verità attraverso altre persone, culture e persino su noi stessi.

Speriamo che possiate incontrare le opere di questi affascinanti artisti e condividere le loro visioni sul futuro del rispetto alla nostra unicità culturale vista dietro le porte delle Differenze Culturali. Essi provengono da: Europa, USA, Giappone, Australia, Cina, Centro e Sud America, Canada 

Artisti 
Janice Alamanou,  Onno Dröge, Emma, Eivor Ewalds,  Fu Wenjun, Ana Paola González, Linda Grool, Gul Durmayaz Guducu, Andreina Guerrieri, Christina Haupts, Sabine Heetebrij, Gary Hopkins,  Osamu Jinguij, Stefanie Kamrath, Aleksandra Kosoń,  Judy Lange, Lisa J Levasseur, LiV, Stjepko Mamic, Walter Marin, Nevine Mattar, Alexandra Mekhanik,  Elvio Miressi, Paris Leroy, Irena Procházková, Giulia Quaranta Provenzano, Prussi, Daniela Rebecchi, Sandra Schawalder, Gladys Sica, Christina Steinwendtner, Valérie Vandermotten, Anthony Vella, Pelle Wadströmer
A cura di Cristina Madini e Joe Hansen.


Cultural Differences
17 settembre – 5 ottobre 2018

Rossocinabro
Via Raffaele Cadorna 28
00187 Roma 

Tel 06 60658125
www.rossocinabro.com
Apertura lun-ven 11:00 – 19:00

giovedì 6 settembre 2018

Eclisse di luna al Ristorante Falterona di Stia

Doveva concludersi questa settimana, ma l’ottimo riscontro di “Eclisse di luna”, personale di disegni e opere grafiche di Roberta Kali Agostini a cura di Marco Botti, inaugurata lo scorso 8 luglio al Ristorante Falterona di Stia (Ar), ha convinto gli organizzatori a prorogare l’evento espositivo fino al 30 settembre 2018. 

Protagoniste sono le creature femminili fantastiche dell’autrice casentinese, che utilizza l’arte come canale privilegiato tra la realtà e altre dimensioni. 

I personaggi di Roberta Kali Agostini vengono dalla mitologia, dal pianeta dei sogni e dal folklore. Il mondo immaginario e quello onirico consentono all’artista di navigare con la fantasia senza alcun limite. 

La rappresentazione junghiana della Grande Madre – forza generatrice ma anche distruttrice, dall’aspetto inquietante e forte – combatte lo stereotipo maschilista della donna oggetto o della figura femminile sempre buona, dolce e rassicurante.

C’è ancora tempo, quindi, per visitare la mostra allestita nel ristorante di piazza Tanucci, la principale del centro storico stiano, che per tutta l’estate ha sorpreso e fatto riflettere tanti turisti e frequentatori del noto locale dello chef Leonardo Norcini.  



martedì 4 settembre 2018

CAMERA POP. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co

La mostra “CAMERA POP. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co” ripercorre la storia della trasformazione del documento, fotografico nello specifico, in opera d’arte, giunta al culmine negli anni ’60. Dal 21 settembre al 13 gennaio a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia saranno esposte oltre 120 opere tra quadri, fotografie, collages, grafiche, che illustrano la varietà e la straordinaria vivacità di questa grande vicenda.



La mostra, curata da Walter Guadagnini – direttore di CAMERA e grande esperto di Pop Art – si inserisce, afferma il Presidente Emanuele Chieli “nella linea di grandi mostre che caratterizza l’attività di CAMERA, filone che vanta precedenti di successo, come le rassegne ‘L’Italia di Magnum’ (2016) e ‘Arrivano i Paparazzi!’ (2017). Mostre che intendono indagare un momento storico attraverso un movimento o uno stile fotografico, illuminando contemporaneamente l’aspetto artistico e quello sociale”.

L’attività di CAMERA è realizzata grazie a Intesa Sanpaolo, Eni, Reda, Lavazza; la programmazione espositiva e culturale è, inoltre, sostenuta dalla Compagnia di San Paolo.

La Pop Art è stata un fenomeno mondiale, esploso negli anni Sessanta negli Stati Uniti e in Europa, e diffusosi rapidamente anche nel resto del mondo “che ha rivoluzionato – è l’opinione di Walter Guadagnini, che è forse il maggior studioso italiano della Pop – il rapporto tra creazione artistica e società, registrando l’attualità in modo neutro, fotografico, adottando gli stessi modelli della comunicazione di massa per la realizzazione di opere d’arte. In questo senso, la fotografia è stata, per gli artisti Pop, non solo una fonte di ispirazione, ma un vero e proprio strumento di lavoro, una parte essenziale della loro ricerca”.

È sufficiente pensare al più celebre e celebrato rappresentante di questa tendenza, Andy Warhol, le cui opere derivano, per la grande maggioranza dei casi, da fotografie (la celeberrima “Marilyn”, la serie delle “Sedie elettriche”, tutti i ritratti alle celebrità del tempo), e che ha scattato migliaia di fotografie, conferendo alla riproduzione meccanica della realtà un ruolo centrale nella definizione della sua poetica.
Ma si può anche ricordare come l’opera di Richard Hamilton “Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing” del 1956, che sarà in mostra, unanimemente considerata come la prima opera compiutamente Pop della storia, sia un collage fotografico. Così come in Italia il più celebre rappresentante di questa tendenza, Mario Schifano, ha sempre operato attraverso e con la macchina fotografica.

Allo stesso tempo, l’affermazione della cultura Pop ha liberato energie sorprendenti anche all’interno del mondo dei fotografi, che si sono misurati direttamente non solo con il panorama visivo contemporaneo, ma anche con le logiche della trasformazione del documento in opera d’arte.

Tra i protagonisti presenti in mostra, oltre a quelli già ricordati, si possono citare gli americani Robert Rauschenberg, Jim Dine, Ed Ruscha, Joe Goode, Ray Johnson, Rosalyn Drexler; gli inglesi Peter Blake, Allen Jones, Joe Tilson, David Hockney, Gerald Laing, Derek Boshier; i tedeschi Sigmar Polke, Wolf Vostell; gli italiani Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Franco Angeli, Umberto Bignardi, Gianni Bertini, Claudio Cintoli, Sebastiano Vassalli e tanti altri.
Tra i fotografi, si sottolinea la presenza di Ugo Mulas – cui viene dedicata un’intera sala, dove verranno esposte le serie realizzate negli Stati Uniti e quella della Biennale di Venezia del 1964 – e di Tony Evans, fotografo dei protagonisti della Swinging London dei primissimi anni Sessanta.
La mostra si avvale di prestiti provenienti da istituzioni italiane e straniere, da collezioni e fondazioni private, in un impegno che sarà il maggiore in termini organizzativi affrontato da CAMERA dalla sua nascita ad oggi.



CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Via delle Rosine 18, 10123 – Torino www.camera.to |camera@camera.to