lunedì 31 luglio 2017

Torna a Gubbio Estate Naif

Dopo lo straordinario successo della prima edizione nell’agosto 2016, torna a Gubbio “Estate Naif” a cura di Piero Pierini e con la collaborazione di Luigi Braghiroli

La rassegna artistica, patrocinata dal Comune di Gubbio, nasce dalla collaborazione tra il curatore Piero Pierini e l’Associazione Culturale La Medusa, e vede per il 2017 il coinvolgimento di ben due location: il Palazzo del Bargello e la Chiesa di Santa Maria dei Laici

Torna con ben cinquanta importanti nomi italiani ed internazionali che interpretano magistralmente la sottile e magica lingua dell’arte naif, unica nel suo genere. La mostra sarà inaugurata martedì 1 agosto alle ore 17,00 presso Palazzo del Bargello. 

Per arte naïf, dal francese naïf, ossia "ingenuo", si intende un certo tipo di produzione artistica priva di legami con la realtà culturale e accademica della società in cui è prodotta. L'artista naïf è di solito autodidatta, privo di specifica formazione artistica, di livello culturale ed estrazione sociale modesti; raramente, almeno in origine, era professionista. Le opere naïf, generalmente dipinti, sono caratterizzate da una notevole semplificazione concettuale e da una certa modestia tecnica ed esecutiva, sia nel disegno che nella stesura del colore e nell'impianto prospettico e compositivo d'insieme. Il tema predominante è la rappresentazione della realtà sociale più umile e quotidiana, generalmente in chiave favolistica, poetica o magica. L'arte naïf possiede comunque una certa consapevolezza delle sue caratteristiche, distinguendosi in ciò dall'arte primitiva, anche se essa è talvolta indicata come «arte neoprimitiva», oltre che serietà e rigore sufficienti a porla su un altro piano rispetto all'arte dilettantistica. 

Partecipano a questa seconda edizione eugubina: Bajsic Mirko, Barbieri Iago, Bianchini Fausto, Camardo Nino, Camellini Luigi, Camellini Paolo, De Gobbi Manola, Della Valle Paolo, Di Fazio Marino, Di Girolamo Giovanni, Federici Luciano, Fiorini Dino, Galizzi Domenico, Giunchi Emilio “Zenone”, Lipreri Luciano, Mafucci Lucilla, Marchesini Cesare, Martellini Loreno, Molino Alexia, Mora Franco, Moretti Carlo, Nardini Miria, Nardelli Pietro “Il Rigattiere”, Novi Cesare, Orsini Mario, Paccaduscio Cesare, Pierini Piero, Pillitu Luigi, Podestà Marcello, Pontrioli Gianni, Prandini Luciano, Rafael Leon, Rovesti Natale, Ruggeri Sergio, Samini Gianni, Urso Gero, Verona Gianni e dalla Collezione Braghiroli: Franjo Filipović, Nad Jiosip, Marinka Dallos, Stoikov Sava, mentre dalla Collezionbe Pierini: Carmelina di Capri, Beppe Serafini, Knjazovic Jan, Dobrosav Milojevic, Lorenzo Prato, Nikifor, Adomoff Elena, Ljerna Drasko Draskovic, Zia Veronica. 

La mostra sarà aperta dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00


sabato 29 luglio 2017

Astrazione dal mare

Sarà inaugurata giovedì 10 Agosto 2017 alle ore 19:00 la rassegna “ASTRAZIONE DAL MARE” presso la suggestiva Sala dei Templari, Piazza Municipio – Molfetta (Ba).

La mostra, organizzata dalla galleria 54 Arte Contemporanea, presenta, attraverso le opere in esposizione, diversi scenari marini caratterizzati da linguaggi artistici differenti ed è un’occasione per riaffrontare tematiche da tempo trascurate.

Gli artisti provenienti dall’intero territorio nazionale sono: Antonio Schito, Franco Valente, Michele Paloscia, Natale Addamiano, Paolo Amerini, Paolo Sciancalepore, Pasquale Guastamacchia, Vito Brattoli, Walter Valentini.

Dal 2 al 30 Settembre 2017 la mostra proseguirà presso la Galleria 54 Arte Contemporanea, sita in via Baccarini 54, Molfetta (Ba).


Cenni biografici

Antonio Schito
Antonio Schito è nato a Scorrano nel 1965 ed ha conseguito la maturità artistica presso il Liceo Artistico di Lecce.
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Venezia prima e quella di Firenze dopo, dove si diploma nell’a.a. 1991 – 1992 con una tesi su: “Arte colta e art brut”.
Esperienze artistiche:
- Attività di arredatore e designer svolta a Firenze negli anni ’90 per conto di aziende commerciali;
- Collaborazione come scenografo con Associazioni Culturali ed Enti per l’allestimento di spettacoli teatrali, manifestazioni culturali, mostre;
- Attività di grafico per la stampa di volumi di interesse artistico e culturale;
- Progettazione per l’arredamento di locali pubblici e privati in collaborazione con artisti ed artigiani finalizzati anche ad ospitare manifestazioni d’arte multimediale; Dal 1994 al 1998 si trasferisce prima in Nuova Zelanda, dopo in Australia dove continua a dipingere. Apre un Caffè – Galleria col nome Rosso Fiorentino, finalizzato alla promozione di artisti neozelandesi;
- Realizzazione di sculture in pietra leccese, pietra carpara e dipinti su tela per monumenti e cappelle funerarie, chiese in provincia di Lecce.

Franco Valente
Franco Valente, pittore pugliese, inizia la sua attività artistica nel 1960 e nel 1964, con il sostegno di alcuni intellettuali, istituisce a Molfetta il centro culturale “Il Cavalletto”, il cui scopo è quello di promuovere la conoscenza e la diffusione dell’arte nelle sue diverse espressioni. Dal febbraio 2012 collabora con la galleria 54 Arte Contemporanea in qualità di art director. Oltre alle attività svolte con “Il Cavalletto”, l’artista ha partecipato a numerose rassegne in Italia e all’Estero.
Hanno scritto di lui: Portalupi, Prisco, De Giosa, E. Fezzi, Cannizzaro, D’Elia, Finocchiaro Germano, Venturoli, Guerricchio, Solmi, De Paola, Centrone, Degrada, Marino, Franza, Mongelli.

Michele Paloscia
Michele Paloscia nasce a Molfetta nel 1949. Pittore e docente di Disegno e Storia dell'Arte, nonché di Disegno e Storia della Moda, caratterizza il proprio percorso artistico elaborando i temi del paesaggio, del ritratto e della natura "silente", in una visione lirica ed evocativa. La sua educazione artistica in terra di Bari, tra gli anni '60 e '70, lo vede allievo prima di suo padre, Giovanni Paloscia, lapicida e ornatista-scultore nell'arte funeraria e successivamente di altri maestri, faro per tutti il decano prof. Leonardo Minervini.
L'esordio risale agli anni settanta con alcune personali derivanti da studi "en plein air" ispirati ai motivi del mare e della campagna, ai colori del cielo, alle atmosfere mediterranee e alla ricerca di trame luministiche ariose e “fragranti”.
Si afferma anche come ritrattista. Rispettoso e fedele del dato reale, il suo naturalismo non è aneddotico ma emozionale.
I numerosi accostamenti allo studio dei grandi maestri del passato hanno consolidato in lui la convinzione della scelta figurativa, nella quale i valori plastici del disegno, della forma, della luce e della materia non vengono mai sacrificati "all'altare degli stili" né ai dettami delle mode del momento.
Alla sua pittura ha sovente prestato considerazione lo storico dell'arte, prof. Gaetano Mongelli, condividendone i risultati più rappresentativi sin dai primi albori. Numerose le partecipazioni a varie rassegne.


Natale Addamiano
Natale Addamiano è nato a Bitetto (Bari) nel 1943. Nel 1968 si trasferisce a Milano e si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera dove si diploma nel 1972. Nel 1971 tiene una mostra personale presso la Galleria Solferino, a Milano, dove espone i dipinti della serie “Diari Notturni”. Nel 1972 espone alla Galleria A-Dieci, a Padova, e nel 1973 una sua personale è allestita alla Galleria La Bussola, a Bari. Nel 1974 espone alla Galleria Il Modulo, a Francavilla a Mare, e Pietro Marino lo invita al XXV Premio Michetti e alla mostra collettiva “Immaginazione e Realtà”, presso la Pinacoteca Provinciale, a Bari.
Dal 1976 è titolare della cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, e in quegli anni avvia un rapporto di collaborazione con la stamperia La Spirale (Milano), con la quale realizza una serie di litografie, incisioni e acqueforti. Nel 1978 una sua personale è ospitata negli spazi della Galleria Cocorocchia, a Milano, e per l’occasione viene pubblicato un catalogo con testo di Roberto Sanesi che, successivamente, invita Addamiano alla mostra “Astrazione del Paesaggio” nelle ampie sale di Palazzo Ducale a Urbino. Nel 1983 espone a Palazzo Sormani, a Milano, un grosso nucleo di incisioni realizzate sino ad allora e in quell’occasione conosce Kayoko Shimada, da quel momento suo punto di riferimento in Giappone, grazie alla quale saranno realizzate mostre individuali a Tokyo, Kyoto, Osaka e Niigata. Nel 1984 è presente alla rassegna “Venti Artisti per Manzoni” al Centro Culturale San Fedele, a Milano e nella stessa città, nel 1986 e nel 1991, espone al Palazzo della Permanente in occasione della rassegna “Triennale dell’Incisione”. Nel 1993 una sua antologica è ospitata a Milano presso il Palazzo della Regione, mentre nel 1994 è presente alla mostra “Brera” alla Galleria d’Arte Moderna a Gallarate. Nel 2001 alcune sue opere sono esposte nelle sale del Museo Fondazione Pino Pascali, a Polignano a Mare, in occasione della mostra “Il segno grafico”. Negli anni successivi, sue mostre antologiche vengono allestite a Cracovia, all’Istituto Italiano di Cultura (2004) e al Museo Archeologico Nazionale di Paestum (2005). Nel 2008 la città di Molfetta gli dedica una personale al Torrione Passari, con opere della serie “La Gravina”, realizzate a partire da il 1979 e nello stesso anno, negli spazi della Casa del Pane, a Milano, viene allestita un’ampia mostra dedicata al tema “Notturno Italiano”. Nel 2010 Flaminio Gualdoni introduce i nuovi dipinti “Cieli Stellati” presso Dep Art, a Milano, che presenta in esclusiva questa serie di lavori nelle fiere di Amsterdam, Verona, Bologna, e New York. Natale Addamiano vive e lavora a Milano.

Paolo Amerini
Paolo Amerini è nato a Prato nel 1945, dove attualmente risiede e lavora. Ha iniziato l’attività artistica nel 1969, con una pittura prettamente figurativa. Ha frequentato la scuola d’Arte “Leonardo” di Prato, seguendo corsi di disegno, pittura ed incisione sotto la guida della maestra, pittrice ed amica prof.ssa Anna Sanesi.
Il suo “modus operandi” ha progressivamente cominciato a mutare, a sfrondarsi di particolari e di linee prospettiche tradizionali, ad elaborare costruzioni verticali con piani sovrapposti.
Dal 1985 al 1989 ha seguito la Scuola di Nudo diretta dal prof. Rinaldo Frank Burattin. Sono questi difatti gli anni dedicati alla figura, allo studio anatomico ed al “movimento” inteso come dinamismo, esperienze che verranno trasferite in seguito sui lavori futuri.
L’indagine attuale è principalmente indirizzata al paesaggio, o meglio sensazioni di paesaggio, sempre più rarefatto ed essenziale.
Ha partecipato e partecipa a concorsi di pittura, conseguendo frequentemente premi e riconoscimenti importanti. I suoi quadri figurano in collezioni private e pubbliche sia in Italia che all’estero.

Paolo Sciancalepore
Paolo Sciancalepore, nato a Molfetta nel 1955, dopo aver conseguito la maturità artistica, si diploma all'Accademia di Belle Arti di Bari (corso di scenografia). Attualmente vive e lavora a Bisceglie, dove insegna Arte e Immagine nella scuola secondaria di 1° grado “Riccardo Monterisi”.
Il tempo del suo lavoro accoglie, con la pittura e l'insegnamento, numerosi altri impegni ed interessi sempre nel settore creativo: scenografie di spettacoli teatrali, illustrazione di libri di storia e letteratura, manifesti divulgativi di tradizioni locali, video documentari; in particolar modo la ricerca e la sperimentazione di nuovi strumenti informatici e tecnologici, applicati all'arte.
Interessanti le “performance” dal titolo “Contaminazioni... tra musica e pittura”, realizzate in collaborazione con il “Trio Giuliani” in varie sedi in Italia e all'estero. Dal 1971 ad oggi ha tenuto diverse mostre collettive e personali riscuotendo premi e riconoscimenti.

Pasquale Guastamacchia
Pasquale Guastamacchia nasce a Terlizzi nel 1949. Docente incaricato a tempo indeterminato di discipline plastiche. Ha conseguito il titolo di scultore presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma sotto la guida del prof. Venanzo Crocetti. Ha partecipato a molte mostre, personali e collettive e vinto concorsi nazionali indetti dallo stato per opere pubbliche plastiche e pittoriche per le città di Velletri, Frosinone, Viterbo, Lecce. Ha inoltre eseguito, per committenti istituzionali e privati, ritratti bronzei di personaggi eminenti e illustri.

Vito Brattoli
Vito Brattoli è nato a Molfetta nel 1950. Ha compiuto gli studi artistici prima all’Istituto Statale d’Arte, in seguito si è diplomato in scultura presso l’Accademia di Belle Arte di Bari.
Dal 1980 vive e lavora a Milano, dove collabora con importanti artisti e gallerie di arte contemporanea. E’ titolare della cattedra di Figura e Ornato Modellato presso il Liceo Artistico “Caravaggio” di Milano.
SI SONO INTERESSATI AL SUO LAVORO: Gaetano Mongelli, Elena Finocchiaro, Pietro Marino, Anna D’Elia, Luigi Carluccio, Luciano Inga-Pin, Giorgio Verzotti, Leon Marino.
RECENSIONI SUL SUO LAVORO SONO APPARSE SU: La Gazzetta del Mezzogiorno, L’Unità, Il Corriere della Sera, L’Espresso, Panorama.
RECENSIONI SU RIVISTE D’ARTE CONTEMPORANEA: Artforum, Flash Art, Segno, Art Dimention

Walter Valentini
Walter Valentini, milanese di nascita, si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 2007 presso la cattedra di Pittura del prof. Natale Addamiano. Da ricordare una sua mostra personale a Mantova nello spazio Sartori.


ASTRAZIONE DAL MARE
Sala dei Templari, Piazza Municipio, Molfetta (Ba)
Dal 10 al 28 Agosto 2017
INAUGURAZIONE: giovedì 10 Agosto 2017 ore 19:00
ORARI DELLA MOSTRA: tutti i giorni: 18:00 – 21:00, sabato e domenica: 10:00 - 13:00 e 18:00 – 21:00

INFORMAZIONI: Tel. + 39 335 7920658. Sito: www.arte54.it
E-mail: info@arte54.it
Ingresso libero

venerdì 28 luglio 2017

IN ART Obiettivo Fotografia

A Villa Genesio di San Polo d’Enza (RE), dall’8 settembre al 1 ottobre 2017, un viaggio attraverso la fotografia contemporanea con “IN ART Obiettivo Fotografia”, esposizione collettiva curata da Elisabetta Margini con un testo di Toni Contiero.

La mostra, che per il terzo anno consecutivo porterà l’arte nelle stanze seicentesche di Villa Genesio, è realizzata in collaborazione con il Comune di San Polo d’Enza. Il vernissage si terrà venerdì 8 settembre alle ore 18.00, alla presenza degli artisti, della curatrice e dei rappresentanti delle Istituzioni.

In esposizione, le ricerche fotografiche di Fabrizio Artoni, Achille Ascani, Alle Basso, Eduardo Becchimanzi, Marco Borciani, Alessandro Brintazzoli, Alessandra Calò, Francesca Catellani, Antonio Cavicchioni, Toni Contiero (in collaborazione con Laura Cadelo, Corrado Costa, Compagnia Teatrale Pietribiasi Tedeschi), Daniele Corradini, Enzo Crispino, Marcello Grassi, Massimo Mantovani, Franco Monari, Marco Montanari, Carlo Vannini, Riccardo Varini. Nel giardino saranno inoltre presentate le sculture in ferro zincato di Oscar Accorsi.

«Scatti svelati – spiega Elisabetta Margini – dove stile e tecnica non sono lo scopo o il fine, ma un mezzo per realizzare immagini che nascono ben prima della ripresa. Negativi e positivi che riassumono una visione personale e originale della realtà a prescindere dal soggetto che, a sua volta, si trasforma in espressione d’arte e momento di storia. Obiettivi in movimento, desiderosi di scoprire, emozionare, catturare. Soggetti, luoghi, ambientazioni, geometrie, prospettive reali o surreali, ispiratrici di un progetto artistico da perpetuare nel tempo».

«Il Fotografo ai tempi della Rete – aggiunge Toni Contiero – è un essere bulimico, onnivoro, multimediale, contaminato, che non può più limitarsi e deve osare, talvolta restringendo il campo d’azione, limitando, fedele al proprio diktat interiore, la propria ricerca a ciò che conosce veramente, cioè le proprie ossessioni. Per assurdo, porsi dei limiti significa aprirsi a nuove prospettive, “alla calma, al lusso e alla voluttà” di prendersi il tempo per riflettere e capire. Ammirare la Luce: the inmost light, una luce intima, che ha a che fare con la parte più segreta e nascosta dello spirito di un artista».



Il percorso espositivo si snoderà dalle cantine di Villa Genesio sino al solaio, attraverso il salone al piano terra e le stanze del primo e del secondo piano. Una seconda parte della mostra sarà allestita all’interno dell’ex casa del custode e nell’annesso giardino.

Villa Genesio (Via Don P. Borghi 14, San Polo d’Enza, Reggio Emilia) sarà aperta al pubblico il venerdì con orario 15.00-22.00, sabato e domenica ore 10.00-22.00. 
Ingresso libero. 
Per informazioni: tel. 0522 241729, 
biblioteca@comune.sanpolodenza.re.it, 
www.comune.sanpolodenza.re.it, 
www.facebook.com/villagenesio.



Villa Genesio è un’antica dimora residenziale con giardino risalente al XVII secolo di proprietà della famiglia Margini-Villa, il cui cognome ha origine dal luogo di provenienza “Villa delle Ville”. Tommaso Villa e successivamente il figlio Genesio modificarono in piccola parte, nel corso del XIX secolo, l’impianto originale. L’attuale configurazione risale ad ulteriori interventi eseguiti nel XX secolo ad opera degli eredi. La grande cantina con il pozzo e la raccolta di reperti lapidei sono documento storico di notevole interesse. Dal 2015 Villa Genesio ha aperto le sue porte all’arte contemporanea: nel 2015 l’Associazione Culturale Merende d’Artista, in collaborazione con il Comune di San Polo d’Enza, ha presentato “Who Où. Arte fuori luogo”; nel 2016 Villa Genesio, in collaborazione con il Comune di San Polo d’Enza, ha presentato “IN ART nel segno del contemporaneo”, a cura di Lia Bedogni, Elisabetta Margini, Riccardo Varini. Nel 2016, in concomitanza con la mostra, sono state inoltre recuperate e aperte al pubblico le stanze dell’ex casa del custode.

“IN ART Obiettivo Fotografia”
Evento promosso da Villa Genesio in collaborazione con il Comune di San Polo d’Enza 
A cura Elisabetta Margini, testo di Toni Contiero
Fotografie di Fabrizio Artoni, Achille Ascani, Alle Basso, Eduardo Becchimanzi, Marco Borciani, Alessandro Brintazzoli, Alessandra Calò, Francesca Catellani, Antonio Cavicchioni, Antonio Contiero (in collaborazione con Laura Cadelo, Corrado Costa, Compagnia Teatrale Pietribiasi Tedeschi), Daniele Corradini, Enzo Crispino, Marcello Grassi, Massimo Mantovani, Franco Monari, Marco Montanari, Carlo Vannini, Riccardo Varini; sculture di Oscar Accorsi
Villa Genesio
Via Don P. Borghi, 14 – 42020 San Polo d’Enza (RE)
8 settembre – 1 ottobre 2017
Inaugurazione: venerdì 8 settembre, ore 18.00.
Orari di apertura: venerdì ore 15.00-22.00, sabato e domenica ore 10.00-22.00



Per informazioni:
Comune di San Polo d’Enza
Tel. 0522 241729
biblioteca@comune.sanpolodenza.re.it
www.comune.sanpolodenza.re.it
www.facebook.com/villagenesio

Ufficio Stampa:
CSArt – Comunicazione per l’Arte
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giovedì 27 luglio 2017

Notturni in Castello con la Milano Chamber Orchestra

Tornano i Notturni in Castello che, per la loro XXIV edizione, scelgono un programma da festival in sei serate e una orchestra residente - la Milano Chamber Orchestra – che accompagnerà solisti di fama internazionale durante ogni concerto.


Prodotto e curato dall’Associazione Amici della Musica Milano, Notturni in Castello si inserisce nell’Estate Sforzesca, manifestazione che dal 2013 anima da giugno ad agosto con concerti e spettacoli di danza e teatro il Cortile delle Armi del Castello Sforzesco di Milano. Un luogo simbolo per i milanesi, ma anche meta di migliaia di turisti ogni giorno, un vero e proprio museo a cielo aperto che di notte si accende di una magia particolare e unica.

Milano ormai anche ad agosto non si ferma mai, i turisti sono una presenza in costante aumento come anche i milanesi che rimangono in città, per questo Notturni in Castello propone un programma di concerti che celebrano la grande tradizione italiana con un tocco di contemporaneità e si rivolgono sia al grande pubblico e al neofita ma anche all’appassionato: da Puccini a Pergolesi, passando per Vivaldi e Piazzolla, fino a Morricone e John Williams, Notturni in Castello rappresenta storie in musica da ascoltare e riascoltare, attingendo dai grandi classici del passato più o meno recente, spaziando dall’opera alle colonne sonore.

In questa edizione si consolida la collaborazione con la Milano Chamber Orchestra che, per la prima volta, sarà orchestra residente accompagnando tutti i concerti. Realtà cittadina giovane e dinamica e dal respiro internazionale, la Milano Chamber Orchestra è composta da 20 elementi in formazione variabile, diretti dal giovane e talentuoso Lorenzo Passerini, classe 1991. Fin dalla sua formazione l’obiettivo dell’orchestra è stato quello di portare in Italia un approccio alla musica fresco e aperto ad ogni tipo di orecchio, abbattendo le barriere tra palcoscenico e platea, in una sorta di scenografia in continuo movimento, e esplorando i compositori del passato con l’interpretazione e il gusto musicale dei giorni nostri.

Intento pienamente condiviso con il programma elaborato per l’edizione 2017 di Notturni in Castello che attraverso grandi voci soliste, come la soprano Linda Campanella, una delle più belle voci nel panorama lirico italiano, e la cantante pop Elisabetta Cois, e interpreti quali Francesco Manara, primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala, porta nel Cortile della Armi del Castello Sforzesco, una proposta di altissimo livello che accosta le arie pucciniane all’opera buffa, la classica e il tango, le colonne sonore intramontabili al pop d’autore.
  
Sabato 19 agosto
Puccini & Friends

Domenica 20 agosto
Il trionfo del Barocco Italiano

Martedì 22 agosto
Alle origini dell’opera buffa: La Serva Padrona di Pergolesi

Mercoledì 23 agosto ore 21.30
Le quattro stagioni da Vivaldi a Piazzolla

Giovedì 24 agosto ore 21.30
Ennio Morricone vs John Williams

Venerdì 25 agosto ore 21.30
Da Summertime a Vacanze Romane

www.notturnincastello.it

mercoledì 26 luglio 2017

Cristiano De Gaetano - Ice Age

Il terzo artista scelto dal curatore Christian Caliandro per Opera Viva Barriera di Milano, il progetto artistico ideato da Alessandro Bulgini e sostenuto da FLASHBACK, è Cristiano De Gaetano, artista precocemente scomparso.



Nella sua fulminante vita e carriera De Gaetano è riuscito a portare avanti e concludere una ricerca all’interno di nuclei tematici precisi: l’identità vissuta ed esperita come continua mutazione; l’identità personale, ancora, scavata ed espansa nel tempo, fino a inglobare parenti, antenati, sconosciuti, immagini e opere d’arte appartenenti ad altre epoche; una memoria “biologica” quindi, una narrazione di ricordi che tende a esorbitare dai suoi confini e ad assumere i contorni di un intero mondo figurativo e simbolico. Un mondo di frammenti, di scaglie, scorie del tempo passato e futuro, che si dispone e si ricompone sotto i nostri occhi; che sta passando e continua a passare, in perenne transizione. Un mondo convincente e persuasivo, anche a tratti malinconicamente apocalittico.

Sul cartellone di 3 metri per 6 metri in Piazza Bottesini, a partire dal 26 luglio campeggerà l’opera Ice Age, che fa parte di una serie del 2007 realizzata dall’artista tarantino; Ice Age è una canzone dei Joy Division, che tratteggia un ambiente sonoro oscuro, sommerso, struggente, gelido. Come la serie di cui il quadro fa parte. Quest’opera è percorsa dal medesimo realismo pessimista e dalla visione romanticamente cosmica, così come dalla tensione umana e umanistica, che animano le Operette morali.
L’“età del ghiaccio” De Gaetano l’ha intravista e catturata prima degli altri, insieme a pochissimi;l’età del ghiaccio è arrivata, è questa.

Quella di Cristiano De Gaetano è un’opera meravigliosamente circolare e autoconclusa, che continua a pulsare e a interrogarci, a indicare all’arte e alla critica una strada possibile e percorribile. Un approccio – una “disposizione d’animo” – costruito attraverso una relazione costante con la vita, con lo spazio-tempo esistenziale (proprio e degli altri). I suoi lavori funzionano come dispositivi aperti verso direttrici diverse, differenti, alternative della produzione – e della ricezione – artistica del e nel presente. Esattamente quelle che la sequenza di Opera Viva Barriera di Milano tenta di seguire e indicare.



Cristiano De Gaetano (Taranto, 16 agosto 1975 – Martina Franca, 10 maggio 2013) frequenta l’Istituto d’Arte di Grottaglie, partecipando al corso di Ceramica e alle mostre didattiche dell’Istituto per il quale progetta il Manifesto

Pubblicitario nel 1995. Durante gli anni dell’Accademia crea gruppi d’artista e si fa riconoscere per l’estro creativo in diverse esposizioni collettive in Puglia, si diploma in pittura nel 2001 all’Accademia di Belle Arti di Bari.
Nel percorso di studi intraprende esperienze in campo artistico come fotografo, scenografo ed operatore video,esperienze utili per le successive collaborazioni per progetti speciali come la realizzazione di alcune opere per film o prestigiose riviste. Dopo la sua prima mostra personale (2000) comincia ad esporre in numerose collettive in tutta Italia (Taranto, Bari, Bologna, Milano, Roma) e dal 2006 alle fiere d’arte internazionali di Bologna, Londra, Parigi, Basilea, New York e Miami dove viene acquisito in importanti collezioni. Partecipa a diverse rassegne istituzionali come Il Museo e il suo territorio presso la Fondazione Museo Pino Pascali a Polignano a Mare (Bari) e nel 2011 alla 54° Biennale Di Venezia, Padiglione Italia, Sezione Regione Puglia. Muore a soli 37 anni nel 2013.

Cristiano De Gaetano - Ice Age
PIAZZA BOTTESINI
Torino - dal 26 luglio al 27 agosto 2017
Piazza Giovanni Bottesini (10154)

martedì 25 luglio 2017

Pittura Analitica . Origini e continuità

Da alcuni anni, in Italia e all'estero la Pittura Analitica vive una seconda giovinezza dopo quella degli anni Settanta, testimoniata dai successi delle numerose mostre, dall'abbondanza di testi critici, dai grandi risultati sul mercato dell'arte. 

Sulla Pittura Analitica si sono scritte molte più pagine in questi ultimi dieci anni di quante se ne scrissero all'epoca, sorte peraltro analoga ad altri movimenti artistici: in un'indagine pubblicata sul quotidiano "Il Sole 24 Ore" il 6 febbraio 2016, si cita il numero di "oltre 700 eventi", tra saggi, mostre e libri dedicati alla situazione.

Si sente anche l'esigenza di legare quell'esperienza, ormai pienamente riportata alla luce e accreditata presso musei, mostre e mercato, alle generazioni seguenti, per valutarne l'impatto, non soltanto diretto (maestro-discepolo) bensì anche in termini di "universo visivo e procedurale" comune.

La mostra Pittura Analitica. Origini e continuità è in programma in due sedi, con due distinte inaugurazioni: il 7 luglio a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Padova) e il 29 luglio alla Rocca di Umbertide (Perugia). La mostra ribadisce la presenza fondamentale nella storia dell'arte contemporanea dei principali protagonisti dell'Analitica, i quali per altro hanno continuato ad operare con rigore e costanza sui fondamenti della poetica delle origini fino a oggi. Inoltre, propone anche altri artisti che o non esposero, se non pochissime volte, nelle mostre della Pittura Analitica negli anni Settanta, la cui poetica e il cui stile però sono stati vicini o affini a quelli del movimento analitico; o che, più giovani, ne seguirono lo sviluppo, proseguendo su determinati filoni concettuali e stilistici, riflettendone l'influenza, continuando, sulle tracce dei maestri originari, la ricerca, arricchendola con percorsi nuovi.

L'esposizione si propone di valorizzare ulteriormente due spazi storici, lo splendido scenario della trecentesca Rocca di Umbertide, e Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, altro scenario di prestigio (la parte centrale fu ideata da Andrea Palladio): un ideale collegamento che amplificherà la portata e la rilevanza dell'evento.

Questa esposizione offrirà la visione di opere di straordinario valore estetico e storico in una panoramica di questo filone di ricerca della pittura italiana certamente non esaustiva, ma tuttavia "completa", essendo realizzata per exempla significativi. A suggello del rigore scientifico e della profondità di sguardo sul tema, il curatore Giorgio Bonomi, da vari decenni uno dei principali studiosi dell'arte analitica, ha voluto come collaboratori Alberto Rigoni che da alcuni anni segue con costanza gli artisti analitici e astratti, con mostre, libri, cataloghi, e Michele Beraldo, curatore esperto di arte contemporanea, in particolare del Nord Est italiano.

Giorgio Ferrarin, "amante" dell'arte contemporanea e fondatore di FerrarinArte, è stato recentemente l'artefice di una delle più importanti mostre sulla Pittura Analitica: Gli anni della Pittura Analitica al Palazzo della Gran Guardia di Verona e al Museo del Risorgimento di Villafranca, che ha visto nel 2016 gli artisti protagonisti degli anni Settanta esporre con opere fondamentali di quegli anni.

Il Catalogo, con i saggi dei tre curatori e un ricco apparato iconografico a colori, è edito da SilvanaEditoriale.

Di seguito l'elenco degli artisti in mostra.
Carlo Battaglia, Mauro Cappelletti, Enzo Cacciola, Vincenzo Cecchini, Sonia Costantini, Paolo Cotani, Sandro De Alexandris, Domenico D'Oora, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Paolo Iacchetti, Paolo Masi, Claudio Olivieri, Paolo Patelli, Gianni Pellegrini, Pino Pinelli, Pope, Lucio Pozzi, Claudio Rotta Loria, Rolando Tessadri, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.

Pittura Analitica origini e continuità

7 luglio - 1 ottobre
Villa Contarini
Piazzola sul Brenta (Padova)
orari: 10.00-18.00, chiuso mercoledì

29 luglio -27 agosto
Rocca di Umbertide
Umbertide (Perugia)
orari: 10.30-12.30 / 16.30-18.30, chiuso lunedì

inaugurazione: 29 luglio, ore 17.00

un evento
Ferrarin Arte


per informazioni: eventi@ferrarinarte.it

venerdì 21 luglio 2017

Paul Bright - Pause nel mezzo del movimento

Pause nel mezzo del movimento - "Faccio questi acquerelli quando viaggio, come deviazione dal mio solito lavoro di collage, come interludio per l'occhio ed interruzione alla routine; quando sono "in transito" per me è utile lavorare su qualcosa che mi colpisce, che mi metta in rapporto con le realtà che incontro viaggiando. 

Volevo realizzare acquerelli “semplici”, con poche sfumature “acromatiche” o “grigie”, di formato quadrato intrinsecamente stabile, “neutrale”. Con questa modalità il lavoro risulta meno forzato verso il “paesaggio” o il "ritratto", in modo da evitare le aspettative determinate dal soggetto.

Il mio intento è stato di semplificare la rappresentazione per osservare come la luce rivela la forma e la struttura e come la luce e l'ombra possono essere loro stesse "forma" e "struttura" - l'ombra là si può percepire come qualcosa che potresti raccogliere e portare via.

Ho utilizzato una tecnica rapida, per dare al lavoro immediatezza di rappresentazione e sono arrivato alla piccola dimensione basandomi sul formato dei blocchi di carta da disegno e sulla loro facilità di trasporto. Per contro le opere grandi sono state fatte in studio dopo quelle di piccole dimensioni. Anche se in maniera inconscia , molti acquerelli per dimensione e modalità "provengono" da reminiscenze di foto Polaroid, strumento fotografico già in uso dalla metà del secolo scorso.

Il ciclo di lavori presentati ha una caratteristica“oggettiva”, in cui l'elemento più “espressivo” è la gradazione liquida dei toni , qualità peculiare degli acquerelli in mostra. Queste piccole opere non sono "ambiziose" nel senso consueto; mi piace realizzarle e apprezzare il piacere visivo che provo mentre osservo e semplifico." - Paul Bright


Paul Bright - Pause nel mezzo del movimento
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara - dal 22 luglio al 5 agosto 2017
Via Del Carbone 18a (44100)
+39 3939546489 , +39 0532761642 (fax)
acca.blu@libero.it

giovedì 20 luglio 2017

Musica acustica in cortile: I Moon Hooch a Milano

Martedì 1 agosto, dopo il consueto appuntamento con “Musica acustica in cortile” - la serata live a cura di Musicraiser e de I Distratti -, a partire dalle ore 23.00 gli spazi dell’ex Ansaldo ospiteranno i Moon Hooch e il loro elettrizzante dance party.

Cresciuti artisticamente nelle strade e nelle stazioni della metropolitana di NYC, il trio di Brooklyn composto da Mike Wilbur, Wenzl McGowen, James Muschler arriva per la prima volta a Milano con una performance live che indaga le nuove frontiere della dance music.

Due sassofoni e una batteria, niente altro per creare lo stile unico dei Moon Hooch. La loro cave music, nota per lo stile dance-oriented basato sul ritmo incalzante delle percussioni e il beat dei sassofoni, sta conquistando le sale da concerto e i festival piu’ importanti di nord America e Europa.
Capaci di unire stili diversi tra loro come il Jazz, il Funk e la Dance, creano un universo sonoro nuovo al di fuori di ogni genere preesistente perfettamente in linea con la direzione creativa di BASE, luogo di sperimentazioni culturale e di nuove contaminazioni tra discipline artistiche, generi e pubblici.

Nominati proprio quest’anno al prestigioso Jazz Fm Award, i Moon Hooch, fra le tante collaborazioni, vantano quella con i Beats Antique, i They Might Be Giants e Lotus. Ospiti del “Later... with Jools Holland” sul canale BBC Two.
In un recente articolo pubblicato sul giornale inglese “The Guardian” i Moon Hooch dichiarano “We want our shows to be crazy dance parties", mentre l’icona del punk Iggy Pop afferma “I’m telling you these guys are cool.


Da Brooklyn a BASE
i MOON HOOCH per la prima volta a Milano

con una imperdibile live performance

Martedì 1 agosto, dalle ore 23.00

INGRESSO GRATUITO  

Via Bergognone 34, Milano
www.base.milano.it



Video Moon Hooch:
https://www.youtube.com/watch?v=wgaDFqxOw2g
https://www.youtube.com/watch?v=xH77nSy0t6Q

Informazioni e programma completo su:
www.base.milano.it

Orari di apertura:
LO STABILIMENTO ESTIVO BASE è aperto tutti i giorni - escluso mercoledì 12 luglio (chiuso per sfilate) e la settimana dal 12 al 20 agosto - in questi orari: da domenica a giovedì: ore 09.00-01.00. 
Venerdì e sabato (serata BASE ATOMIC) ore 09.00-03.00
Tutti i giorni in orari diurni dalle 09.00 alle 20.00: SALA STUDIO,
stazione BIBLIOTECA e il programma di workshop campoBASE.

Ufficio stampa BASE Milano
ddl studio | T +39 02 8905.2365
Ilaria Bolognesi | E-mail: ilaria.bolognesi@ddlstudio.net | T 339 1287.840
Marta Rezzolla | E-mail: marta.rezzolla@ddlstudio.net | T 347 5115.718

mercoledì 19 luglio 2017

ROAM Festival 2017

ROAM Festival è il Festival interamente dedicato al meglio della musica alternativa internazionale. Concentrato quest’anno in sette serate consecutive, porterà nella splendida cornice del Parco Ciani le principali stelle della scena electro pop, alternative e world del momento.

Un nome nuovo, un festival nuovo. ROAM raccoglie l’eredità di Rock’n’More, facendosi carico di presentare a LongLake un cartellone musicale che scandaglia le realtà più interessanti della scena alternativa contemporanea. Evoluzione che parte dall’acronimo di Rock’n’More, per assurgere a realtà nuova. Roam, ovvero “vagabondare”, viaggiare apparentemente senza meta ma per ritrovarsi in una realtà nuova. Un tassello supplementare del percorso iniziato la scorsa edizione, che rappresenta il naturale sviluppo di quanto da tempo viene proposto durante l’anno allo Studio Foce con la rassegna Raclette. Un vero e proprio festival ora, articolato in sette serate consecutive, 12 concerti in tutto. Ambienti profondi, grandi spazialità musicali e sonore, che trovano la loro collocazione perfetta nell’atmosfera avvolgente del Boschetto Ciani, contesto magico e intimo in cui ritrovarsi anche prima e dopo i concerti. Un “vagabondaggio“ ideale, ma con una meta e un’identità sempre più precise.
Il via alle danze lo darà l’attesa performance di Aurora (25.07). Norvegese, poco più che ventenne, si sta facendo strada nel mondo della musica a ritmo di premi internazionali e tour da tutto esaurito. La sua musica si ispira dalle atmosfere dark creando un sound interessante, fresco, a tratti misterioso e guidato dalla sua voce angelica.

Il giorno successivo (26.07) ROAM ospiterà i Tinariwen, il più celebre e intrigante collettivo musicale del deserto africano. La loro inimitabile musica, il Tishoumaren, è una seducente fusione di blues, rock, musica tradizionale Tuareg e sonorità provenienti dall’Africa e dall’Oriente.

Giovedì 27 luglio si alterneranno sul palco tre diverse band: si parte con i grigionesi From Kid e il loro electro-pop, seguiti da Ider, duo al femminile da Londra, per chiudere in bellezza con i Cigarettes After Sex, band texana che con il suo indie pop sognante ha conquistato il pubblico internazionale.

Il 28 luglio apriranno la serata i Rocky Wood, band avant-pop svizzero-americana basata a Lugano. Dopo di loro i Vök, giovane band dream pop che arriva da Reykjavík, dal sound estremamente d’atmosfera; un pop elettronico capace di improvvise e continue variazioni melodiche.

Protagonisti della serata di sabato 29 luglio i Wild Beasts, quartetto inglese considerato uno dei gruppi più interessanti dell’ultimo decennio.

Il 30 luglio la serata vedrà alternarsi sul palco la polistrumentista e cantautrice Laura Gibson, una delle artiste di spicco nel panorama del nuovo folk americano, seguita dai Peter Kernel & Their Wicked Orchestra, duo post-pop ticinese che sarà accompagnato sul palco da un’orchestra cameristica fuori dal comune.

Chiudono il Festival gli zurighesi The Legendary Lightness (31.07), una delle band indie svizzere che maggiormente è riuscita a uscire dai confini nazionali, e Warhaus, il progetto solista di Maarten Devoldere, ovvero il cantante dei Balthazar, con uno dei suoi celebri live coinvolgenti, ricchi di groove e suggestioni elettroniche.




Il Festival è organizzato dalla Divisione Eventi e Congressi della Città di Lugano grazie anche al contributo di Sotell e Mojito.
Si ringraziano tutti gli sponsor che hanno sostenuto la manifestazione, in modo particolare i main sponsor Taddei SA e AIL, e lo sponsor Coca Cola. Per il Family Festival, il main sponsor Coop. Per il Buskers Festival, gli sponsor Chicco d’Oro e In Vino Sitis.
Official car provider della manifestazione è Renault – Autors SA Lugano-Bioggio.
Non ultimo, un ringraziamento va anche ai media partner RSI Radiotelevisione Svizzera e Ticinonline – 20 minuti.


https://longlake.ch/roam/

martedì 18 luglio 2017

Robert Indiana alla Pinacoteca Casa Rusca.

Riconosciuto a livello internazionale per le sue opere, Robert Indiana è il protagonista di un'ampia esposizione attualmente visitabile alla Pinacoteca Casa Rusca. Si tratta della prima personale del celebre artista statunitense in un museo svizzero.

La mostra fa seguito alle ampie retrospettive promosse al MoMA, al Whitney Museum di New York e in altri grandi musei americani ed europei, ultimo dei quali, in ordine di tempo, il Museo di Stato russo di San Pietroburgo, dove una personale dell'artista è stata organizzata lo scorso anno. Numerose tra le più significative opere di Indiana di quest'ultima rassegna sono presentate in questa occasione, unitamente ad altri dipinti e sculture raramente visibili.

Il percorso espositivo, che vede susseguirsi una sessantina di opere, si snoda a partire da significativi esempi di dipinti su legno della fine degli anni '50, dove si nota la predilezione di Indiana per i motivi geometrici, scaturita soprattutto dal confronto diretto con esponenti del movimento minimalista come Ellsworth Kelly, Agnes Martin e Jack Youngerman.

Si affronta successivamente la sua evoluzione artistica dei decenni seguenti, in particolare l'importanza assunta dalle parole, dai numeri e dai segni elaborati a partire dall'osservazione del panorama americano e sempre più protagonisti assoluti delle sue opere. Infatti così dichiarava l'artista in un'intervista al New York Times: "Ci sono più segni che alberi in America. Ci sono più segni che foglie. Per questo penso a me stesso come a un pittore del paesaggio americano".


Robert Indiana, al secolo Robert Earl Clark, nato a New Castle nel 1928, è riconosciuto come una delle voci leader della Pop Art, insieme a Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Tom Wesselmann e James Rosenquist. Tuttavia si distingue dai colleghi per la peculiarità della sua arte, con riferimenti alle proprie radici culturali e pittoriche, in cui fonde idea, parola e immagine. Il suo pensiero artistico è al tempo stesso visivo e verbale: consapevole del fatto che il linguaggio gioca un ruolo nel processo del pensiero e questo include la sua identificazione con qualcosa di visivo, nei suoi lavori fa emergere le immagini dalle parole e, viceversa, le parole dalle immagini.

Tra i fenomeni più straordinari dell'arte degli ultimi 50 anni, Indiana dimostra una costante vitalità e ricchezza d'ispirazione, unitamente alla capacità di avere esplorato i grandi temi dell'esistenza attraverso gli occhi della memoria, di avere espresso la propria comprensione personale delle aspirazioni e dei fallimenti associati al "sogno americano" e di essere stato un precursore nell'uso dei segni e del linguaggio ampiamente adoperato dagli artisti contemporanei.

In mostra non manca la famosissima LOVE, opera che ha segnato il culmine della fama dell'artista. Nata come cartolina natalizia del MoMA a metà degli anni '60, è stata in breve tempo assurta a simbolo del movimento pacifista, per poi affermarsi come marchio della Hippie Generation. Oggi è un'icona mondiale assoluta dell'arte contemporanea, fra le immagini più replicate al mondo.

Pinacoteca Casa Rusca
Piazza S. Antonio
CH-6600 Locarno
Svizzera
+41 (0)91 756 31 85

lunedì 17 luglio 2017

Diaframmi Chiusi No Stop “Summer Edition”

Fondazione Orizzonti d’Arte presenta un’importante iniziativa culturale per la città di Chiusi (SI): insieme all’Associazione Flashati Cinefotoclube grazie alla collaborazione con il MIBACT Polo Museale della Toscana, il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi e l’Opera Laicale della Cattedrale di Chiusi, sabato 22 luglio prende il via Diaframmi Chiusi No Stop “Summer Edition”, un circuito di mostre ed eventi fotografici nei più importanti musei del centro storico della cittadina in provincia di Siena. 

La manifestazione accoglie tutte le iniziative legate alla fotografia che hanno luogo al di fuori del festival biennale Diaframmi Chiusiche ha lo scopo di diffondere l’arte fotografica tutto l’anno.

Nel corso della seconda metà del 2017, il circuito animerà diversi luoghi di Chiusi in due periodi; la prima fase, dal 22 luglio al 1° ottobre, è la “Summer edition”: nel programma, tre mostre fotografiche all’interno dei principali musei cittadini. Il momento inaugurale della Manifestazione si tiene sabato 22 luglio, alle ore 18.00, presso i giardini antistanti l’ingresso della Torre del Duomo; in questa location d’eccezione vengono presentate ed inaugurate ufficialmente le tre mostre fotografiche del circuito estivo:

Creature” di Enzo Ragazzini (22 luglio - 1° ottobre, Museo Nazionale Etrusco)
Una serie fotografica di un grande nome della fotografia italiana che nasce dall’osservazione della materia e dalla sua re-interpretazione in chiave spesso grottesca, mostruosa, umana.


Nutrire il Cambiamento” di Simone Tramonte e Fabiano Meli (22 luglio - 1° ottobre, Museo Civico “La Città Sotterranea”)
Un progetto di beneficienza sul Burkina Faso di un noto fotoreporter che ha ricevuto riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale: nell’ex villaggio di Djicofè si è concentrata l'attenzione di “Nasara Onlus”, associazione di volontariato che realizza iniziative di promozione sociale, aiuto e sostegno.


Contrasti” dell’Associazione Flashati Cinefotoclub (22 luglio -  1° ottobre, Museo della Cattedrale).
Sottolineare le differenze, puntare l'attenzione sul tema dell'opposto, trovare l'equilibrio tramite la divergenza: questi sono gli obiettivi di Contrasti, un corpus fotografico realizzato dagli associati di Flashati Cinefotoclub, realtà nata a Chiusi, nel 2009, che ha l’obiettivo di divulgare e sostenere la cultura fotografica.




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domenica 16 luglio 2017

Richiami a Pistoia

Opere d’arte pittoriche al posto della pubblicità, esposte in trentasei spazi per le pubbliche affissioni regolarmente acquistati. È questa l’idea alla base dell’installazione RICHIAMI che l’artista Fabrizio Da Prato realizzerà dal 17 al 31 luglio a Pistoia, la città prescelta dall’artista per il suo valore simbolico, essendo Capitale Italiana della Cultura 2017

Nato a Castelnuovo in Garfagnana nel 1965, da oltre un ventennio Da Prato è molto attivo in Toscana, dove ha realizzato svariate opere, performance e installazioni accomunate dalla volontà di intraprendere un dialogo vivo e costruttivo con il territorio, utilizzando l’estetica come mezzo di riflessione antropologica e sociale. 

Con lo stesso obiettivo nasce RICHIAMI, un’operazione artistica site specific a cura della storica dell’arte Veronica Carpita. Una serie di opere dipinte in studio su un supporto di manifesti promozionali salvati dal macero saranno affisse per le piazze e le vie di Pistoia a partire dal 17 luglio attraverso il lavoro del personale adibito che - protagonista inconsapevole - ammanterà l’installazione di un aspetto corale e performativo. 

Per tutto il periodo dell’affissione decine di opere effimere usciranno così dai circuiti convenzionali dell’arte contemporanea per essere offerte a migliaia di sguardi che, giorno dopo giorno, le vedranno mutare a causa di numerosi fattori esterni: dallo scorrere del tempo agli agenti atmosferici, fino alle stesse azioni dei passanti che potranno interagire con i dipinti. 

Il progetto espositivo studiato dall’artista avrà come punti di riferimento due piazze (Piazza San Lorenzo e Piazza del Carmine) collegate tra loro da un percorso pedonale di circa 500 metri (Via del Maglio, Via delle Pappe, Via del Carmine): un tratto di città ricco di suggestioni, in cui si alternano e convivono edifici abitativi, spazi istituzionali, zone commerciali e monumenti architettonici di interesse storico e culturale. Proprio da questi riferimenti trarranno ispirazione le opere di Da Prato, che attraverso codici ritmici e geometrie “richiameranno” alla mente dello spettatore dettagli di architetture, colori, paesaggi, segnaletiche stradali, mappe e percorsi immagazzinati dall’artista durante i sopralluoghi pistoiesi, alla ricerca di un filo rosso in grado di ricucire le varie anime del territorio. 

L’operazione è inserita all’interno di Cromology per l’Arte, un progetto di mecenatismo promosso da Cromology Italia, azienda leader nei prodotti vernicianti, nato nel 2017 con l’obiettivo di creare un interessante connubio tra arte contemporanea e azienda. 

L’idea alla base del progetto, che focalizza la sua attenzione sul tema del colore, consiste nell’invitare alcuni artisti attivi sul territorio a sperimentare i prodotti e l’alta tecnologia dei vari brand per la realizzazione di opere concepite per l’occasione. Vernici, intonaci, sabbie, stucchi e impasti materici usualmente utilizzati nell’ambito dell’edilizia saranno impiegati con inedite finalità creative e concettuali, nobilitandosi e caricandosi delle suggestioni che gli artisti vorranno comunicare. 

Da Prato, in particolar modo, si confronterà con Viero Paints - brand d’ispirazione per l’architettura e il design specializzato nell’esportazione all’estero di finiture decorative – che per l’occasione ha dato vita all’iniziativa Viero per l’Arte.


sabato 15 luglio 2017

Ingmar Alge - Unbekannt

La pittura di Ingmar Alge coniuga un'atmosfera del tutto particolare e rara di estraneità e isolamento.A dispetto del realismo con cui sono dipinti, i suoi quadri si sottraggono a un'interpretazione facile e immediata. Alge gioca con l'ambivalenza di ciò che ci è familiare, avvolgendoli in un velo di mistero


Ingmar Alge - Unbekannt
SPAZIO FOURTEEN ARTELLARO
Lerici (SP) - dal 15 al 29 luglio 2017
Piazza E. Figoli 14 (19032)

venerdì 14 luglio 2017

La storia della Pubblicità in Italia

È la Pubblicità la protagonista della grande mostra in programma dal 9 settembre al 10 dicembre 2017 nei saloni della Fondazione Magnani-Rocca - la ‘Villa dei Capolavori’ a Mamiano di Traversetolo presso Parma che fu la sontuosa dimora di Luigi Magnani. 

"Volete la salute??
Bevete il Ferro China Bisleri "

È il 22 giugno 1890 e sulla ‘Tribuna Illustrata’ appare il primo e più antico slogan italiano a cui ne seguirono tanti negli anni successivi come:

"Bianchezza dei denti Igiene della Bocca .... La vera Eau de Botot è il solo dentifricio approvato dall’Accademia di Medicina di Parigi."

fino al celebre "A dir le mie virtù basta un sorriso per il dentifricio Kaliklor" (1919) esito felice di un concorso aperto a tutti divenuto una pietra miliare della storia della comunicazione pubblicitaria. 

Da questi primi passi della storia della pubblicità prende avvio la mostra, a cura di Dario Cimorelli e Stefano Roffi, che, attraverso duecento opere dalla fine dell’Ottocento all’era di Carosello, si pone l’obiettivo di raccontare la nascita in Italia della pubblicità dalle sue prime forme di comunicazione semplici e dirette, all’introduzione dell’illustrazione come strumento persuasivo e spiazzante per novità e per fantasia, al rapporto tra illustrazione e messaggio pubblicitario attraverso i diversi media, dal più conosciuto manifesto, alla locandina, alla targa di latta e poi al packaging della confezione, fino all’arrivo della radio come strumento di comunicazione di massa.

La prima sezione racconta come i primi illustratori furono in primo luogo artisti e i loro bozzetti e manifesti fossero realizzati seguendo l’idea dell’illustrazione come elemento di comunicazione, in primo luogo bello e quindi indipendente dal contenuto promosso, dove la rappresentazione spesso stupisce, altre volte cattura l’attenzione per la sua costruzione e composizione cromatica, altre volte impaurisce, altre ancora attrae con ironia.

La seconda sezione è dedicata al rapporto tra illustrazione e messaggio pubblicitario, dove uno rafforza l’altro, dove il prodotto è rappresentato, o comunque evocato nella rappresentazione, e quindi descritto con il suo nome e la sua marca alcune volte associato a uno slogan che ne rafforza le caratteristiche e la sua distintività. In questa sezione divisa in capitoli, attraverso marchi celeberrimi quali Barilla, Campari, Cinzano, Motta, Pirelli e molti altri, si indaga il mondo del manifesto in un incrocio virtuoso tra temi (la donna, gli animali, l’uomo etc.) i settori merceologici (bevande, moda, trasporti, turismo etc..) le scuole (le grafiche Ricordi, Richter, Chappius etc..) le prime agenzie pubblicitarie (Maga, Acme Dalmonte etc..) e i grandi maestri (fra i quali, Cappiello, Dudovich, Mauzan, Codognato, Carboni, Nizzoli, Testa).

La terza sezione riguarda tutti gli strumenti di promozione pubblicitaria che si sono sviluppati accanto al più conosciuto manifesto, come locandine, depliant, targhe in latta fino all’illustrazione della confezione.

La quarta e ultima sezione è dedicata ai nuovi strumenti di comunicazione che si affacciano dal 1920 in poi, la radio prima e poi la televisione fino al giorno in cui nacque Carosello, il primo passo verso un’altra storia.

La mostra, fra gli altri contributi, si avvale della collaborazione col prestito di un importante numero di bozzetti originali di Carboni, Nizzoli, Testa, Sepo del Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell’Università di Parma, e di manifesti d’epoca del Museo nazionale Collezione Salce di Treviso, della Civica Raccolta delle Stampe ‘Achille Bertarelli’ del Comune di Milano, della Collezione Alessandro Bellenda – Galleria L’Imagine, Alassio - Savona.


mercoledì 12 luglio 2017

RADIEUSE, capitolo GLN

In occasione di questa esposizione, appositamente concepita per gli spazi Rossmut, terza di un ciclo iniziato nell’autunno del 2016 nello spazio del collezionista Frédéric de Goldschmidt, abbiamo invitato dieci giovani artisti studenti dell’Accademia reale delle Belle Arti di Bruxelles (ArBA-EsA) a confrontarsi, o a confrontare le loro pratiche, allo scopo di reinterpretare, in senso lato e non univoco, il concetto polisemantico insito nel titolo del progetto.

Al di là del riferimento alla Città Radiosa immaginata da Le Corbusier, la sua interpretazione, lungi dal mettersi in contrappunto anche ad un certo spirito dei tempi, va innanzitutto cercata nell’etimologia del latino radius – il raggio geometrico. Un termine che, certo, evoca implicitamente l’idea di un irraggiamento, ma anche quella del legame esistente tra il centro e la sua periferia, in una dinamica di scambio e di incontri, di andate-ritorni ripetuti, di confronto con le dimensioni e i concetti di alterità, di spazio, di differenza, in una porosità rivendicata di impostazioni, di pratiche, di idiomi e/o di discipline.

L'irraggiamento centrifugo del progetto inizia dalla comunicazione, che utilizza opere che non compaiono tali e quali nella mostra, ad esempio la font Dervona, elaborata dal francese Marc Buchy, (www.marcbuchy.com) sintetizzando i quattro attualmente più comuni (Tahoma, Verdana, Helvetica, Arial). 

E si proseguirà nell'eclettismo deliberato delle pratiche degli studenti e delle opere selezionate, a margine perfino delle correlazioni, di volta in volta d'affinità o dissonanza, che il loro confronto potrà suscitare.

Emmanuel Lambion

Curator Bn PROJECTS
Deputy Director of Académie royale des Beaux-Arts de Bruxelles, ArBA-EsA


RADIEUSE, capitolo GLN
ROSSMUT
Roma - dal 13 luglio al 9 settembre 2017
Via Dei Reti 29b (00185)
+39 065803788 , +39 065803788 (fax)
info@rossmut.com
www.rossmut.com

martedì 11 luglio 2017

To Corpse di Eddie Peake

In occasione di Volcano Extravaganza 2017 – I Polpi annuncia la serie di azioni performative To Corpse di Eddie Peake, a cura di Milovan Farronato.

L’evento, realizzato nell’ambito del progetto Itinerari del Contemporaneo – Confronti promosso e finanziato dalla Regione Campania, rientra fra le azioni previste da PROGETTO XXI (ed. 2017), la piattaforma attraverso la quale la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee si propone di esplorare la produzione artistica nel suo farsi, sia pratico che teorico, e le pratiche artistiche e istituzionali più seminali, nella loro proposta metodologica, degli ultimi decenni, contribuendo alla produzione e alla diffusione di narrazioni e storiografie alternative del contemporaneo.

La performance To Corpse, che inaugura venerdì 14 luglio, sarà declinata in tre diverse variazioni della durata di 20 minuti ciascuna, dirette da Eddie Peake in collaborazione con Actress, Gwilym Gold e Holly Pester e ambientate in tre spazi della regione Campania: il museo MADRE e Le Scalze-Chiesa di San Giuseppe a Pontecorvo (salita Pontecorvo, 65) a Napoli e il Vulcano Solfatara a Pozzuoli (via Solfatara, 161). 

To Corpse è una performance inedita e interdisciplinare, volta a sperimentare le possibilità di interazione tra corpo, musica e poesia. Nelle sue tre declinazioni, l’azione sfida i limiti e le opportunità che si definiscono negli interstizi tra i differenti generi e le varie forme d’arte: dalla fisicità corporea al suono sperimentale e alla parola. L’articolato vocabolario artistico utilizzato da Eddie Peake si colloca in effetti proprio nella discrepanza tra le parole, le immagini, le emozioni, i movimenti corporei e le produzioni sonore.

La prima variazione di Peake, sviluppata in collaborazione con l’electronic producerActress, sarà presentata alle ore 15.00 nel cortile interno del museo MADRE. Il progetto continua alle ore 18.00 a Le Scalze-Chiesa di San Giuseppe a Pontecorvo, dove si svolgerà la seconda variazione, composta dal musicista Gwilym Gold. La performance, nella sua terza variazione, sarà interpretata dalla poetessa e scrittrice Holly Pester dalle ore 20.15, nel suggestivo cratere vulcanico della Solfatara a Pozzuoli.



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lunedì 10 luglio 2017

Liliana Casadei con Malinconia metropolitana per Fun Cool Oh Arte

Fun Cool Oh Arte e' l'iniziativa ideata per dare spazi, visibilità e voce a tutti gli artisti (pittori, fotografi, grafici, scultori, ecc.) che vogliono farsi conoscere esponendo le proprio opere in un contesto informale. A cadenza mensile e gratuitamente.



Liliana Casadei - Malinconia metropolitana
FUN COOL OH CAFFE'
Bologna - dal 10 luglio al 6 agosto 2017
Via Belvedere (40121)


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