domenica 30 aprile 2017

Art of the In-Between

Una scelta radicale, potenzialmente rischiosa per un museo con i conti in rosso, che sta giocando il tutto per tutto sul filo di lana: il Metropolitan Museum di New York dedica a Rei Kawakubo, la fondatrice della griffe giapponese Comme des Garcons, la mostra dell'anno del suo Costume Institute. 

Con "Art of the In-Between", Kawakubo diventera' la seconda stilista vivente, dopo Yves Saint Laurent nel 1983, a cui il museo sulla Quinta Strada abbia mai dedicato una retrospettiva. Ma Kawakubo e' anche un'artista d'avanguardia, creatrice del Dover Street Market, una boutique concettuale con quattro sedi, Londra, NY, Tokyo, Singapore, Pechino. 

Sono inoltre rare a NY le retrospettive dedicate agli stilisti ancora in vita e quando accade, come con Giorgio Armani al Guggenheim nel 2000, ci sono polemiche per la commistione fra arte e commercio. Sponsor della mostra Apple, Conde' Nast, H&M e la Valentino. 

Aperta dal 4 maggio al 4 settembre, sarà inaugurata il primo maggio da un gala con 600 vip paganti.

sabato 29 aprile 2017

Lucilla Carcano e Elisabetta Pastorino alla Galleria Arianna Sartori con Wunderkammer.

Per la prima volta a Mantova si possono ammirare , nell'ambito della mostra “Wunderkammer” , le opere delle due artiste genovesi: Lucilla Carcano e Elisabetta Pastorino alla Galleria Arianna Sartori, in via Cappello 17. L’interessante mostra, che vede esposti acquerelli di Lucilla Carcano e incisioni di Elisabetta Pastorino, potrà essere visitata fino all’ 11 maggio 2017.


La mostra presenta una rassegna di incisioni ed acquarelli su carta o pergamena delle artiste genovesi Lucilla Carcano ed Elisabetta Pastorino. Dopo aver percorso itinerari formativi diversi e complementari, le due artiste si incontrano qui in un comune spazio emotivo e tematico.

Programmatica è per entrambe la scelta di dedicare l’attenzione dello sguardo alla storia naturale. La loro indagine si focalizza su minuti soggetti, siano essi frutti, insetti, piume o conchiglie, foglie cadute dal ramo o fiori appena sbocciati: essenze incontrate nell’assidua esplorazione di boschi e sentieri, oggetti naturali raccolti e conservati nella luce dell’atelier.

Grazie ad una profonda e disinvolta confidenza con la pittura ad acquarello e con le tecniche calcografiche le autrici decodificano la complessità, talora sconcertante, di queste architetture organiche per riproporla, trasfigurata dalla meraviglia dello sguardo, nel linguaggio semplice ed immediato del segno e del colore. Frammenti apparentemente trascurabili acquistano la dignità di elementi fondamentali, in quanto parte di una Natura dalla quale tutto procede ed alla quale tutto ritorna.

È, quello di queste due artiste, un mondo di silenzioso incanto e di curiosa complicità con le creature vive che animano il loro spazio interiore e vi manifestano istanti della propria segreta essenza.

“È proprio questa acuta percezione che impone a Lucilla Carcano una fedele aderenza a soggetti semplici e di piccole dimensioni indagati a distanza ravvicinata – quasi il suo occhio si avvalesse di un ideale microscopio munito di lente poetica, che costituisce una delle novità più originali del suo linguaggio visivo”. (Lucia Tomasi Tongiorgi)

“Fortunato colui che intende la segreta lingua dei fiori e delle cose mute”. (citazione da Baudelaire su un ex libris dedicato ad Elisabetta Pastorino dall’artista Paola Ginepri)


Lucilla Carcano
Nata nella provincia di Torino, studia a Roma dove si laurea in Scienze Biologiche.
Attualmente vive e lavora nella provincia di Genova.
Suoi lavori sono presenti nelle collezioni di Hunt Institute for Botanical Documentation di Pittsburgh, Lindley Library di Londra, New York State Museum di Albany, Museo della Grafica di Pisa.
Nel 2006 a Birmingham, nell’ambito del BBC Gardeners’ World Live, la sua serie di otto acquerelli su pergamena dedicati alle galle viene premiata con la Gold Medal della Royal Horticultural Society e con il Best in Show Award.
Nel 2008 partecipa alla decima edizione di Focus on Nature, esposizione internazionale di illustrazione naturalistica organizzata ogni due anni dal New York State Museum di Albany. Il suo acquarello in mostra viene premiato con un Purchase Award. Nello stesso anno, due suoi lavori vengono selezionati per The Art of Botanical Illustration, presso i Royal Botanic Gardens di Melbourne.
Riceve a Lucca il Panterino d’oro nell’ambito del concorso internazionale Botalia 2010.
Nel 2011 è tra gli artisti selezionati per Green Currency, esposizione organizzata dall’Orto Botanico di New York in collaborazione con l’American Society of  Botanical Artists.
Nel 2013, insieme ad altri artisti italiani e stranieri, prende parte alla mostra  Arte Botanica nel Terzo Millennio, allestita nel Museo della Grafica di Pisa. Una selezione dei lavori esposti costituirà nel 2014 la sezione italiana di Botanical Art in the 21st Century, nella Shirley Sherwood Gallery ai Royal Botanic Gardens di Kew.
Nel 2015 espone “Autumn walks” al Botanical Art Show nella Lindley Hall a Londra.
Ha esposto presso Il Grechetto a Genova, Salamon a Milano, Studio Arti Floreali a Roma, Villa Carlotta a Tremezzo.
È presente in numerose collezioni private in Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Elisabetta Pastorino
Nata a Genova nel 1969, diplomata all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Pittura di Genova, ha poi continuato la sua formazione nel campo del Restauro e della Deco-
razione pittorica. A Firenze ha partecipato a uno stage di restauro di 6 mesi presso “Opificio delle Pietre Dure”.
Abilitata all’insegnamento delle Discipline Pittoriche, insegna Discipline Pittoriche nei Licei Artistici genovesi.
A Genova ha un suo studio dove dipinge, incide e stampa i propri lavori e dove organizza Laboratori artistici per bambini. Collabora con La Sezione Didattica di “Palazzo Ducale” di Genova per la progettazione e realizzazione di Laboratori artistici per le scuole. Svolge la sua attività artistica nel campo della pittura, dell’incisione calcografica e della decorazione. Il soggetto dominante nella sua produzione artistica, nella pittura quanto nell’incisione, è la rappresentazione di soggetti naturali, sia composizioni di fiori o di frutti che di piccoli frammenti. Le tematiche sono analizzate sia con un interesse per il particolare na-
turalistico, la forma, il colore, ma anche per l’atmosfera dello spazio circostante che li accoglie.
Fa parte dell’Associazione Incisori Liguri.
Le sue opere sono presenti presso il Gabinetto di Stampe Antiche e Moderne di: Bagnacavallo (Ra), Cremona, Museo di Villa Croce - Genova, Bassano del Grappa (Vi), Campobasso, Cavaion Veronese, Archivio Sartori - Mantova. A Genova le opere sono presenti presso la Galleria d’Arte “Il Basilisco”.
Segnalata nel 1999 al Concorso “Giovani incisori italiani” (Museo Villa Croce - Ge), ha partecipato a numerosi concorsi e mostre d’incisione e pittura (cit. “Affordable Art Affair” - Amsterdam con Galleria Il Basilisco, Mostra “Venti di Liguria” Spazio polivalente “Corte Torcolo” Cavaion Veronese (Vr), “Biennale dell’Incisione Contemporanea” Palazzo Sturm - Museo Remondini - Bassano del Grappa (Vi), Mostra “Aspetti dell’Incisione oggi in Italia” IX edizione Villa Altan - Gaiarine (Tv), “III Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea” Pinacoteca Dinamica - Campobasso, Mostra “Incisione Italiana under 35” A.D.A.F.A. - Casa Sperlari - Cremona, ecc.) ha organizzato varie mostre personali d’incisione e pittura e partecipa ogni anno alla “Rassegna dell’Associazione incisori Liguri”.


Galleria Arianna Sartori - Mantova, via Cappello 17. 


giovedì 27 aprile 2017

Like e cuore

"Quando esprimi un pensiero non ha importanza il numero dei like ma solo ciò che ci sta dentro.

E se dentro ci hai messo il cuore, siane fiero." leonardo basile


mercoledì 26 aprile 2017

Fabrizio Ceccardi, Landscapes

Nel paesaggio quotidiano, la rappresentazione dell’assoluto. La Galleria VV8artecontemporanea di Reggio Emilia (Cortile di Palazzo Borzacchi, Via Emilia S. Stefano 14) presenta, dal 7 maggio al 7 giugno 2017, “Landscapes”, mostra personale di Fabrizio Ceccardi, a cura di Claudia Zanfi.

L’esposizione, inserita nel circuito off di “Fotografia Europea”, sarà inaugurata sabato 6 maggio alle ore 18.00, alla presenza dell’autore.

Accompagnata da un ampio catalogo edito da Silvana Editoriale, la mostra segna l’inizio della collaborazione tra Fabrizio Ceccardi e VV8artecontemporanea, ma anche un punto fermo in una ricerca ultratrentennale, presentata negli anni in Italia e all’estero.

Il percorso espositivo comprende una ventina di immagini dagli anni ’90 al 2014-15. Un conciso  excursus attraverso l’intera produzione dell’autore, dalle prime polaroid (pezzi unici che descrivono paesaggi interiori) e dalle opere della serie “Stanze segrete”,  fino ai cicli “Out of Eden” e “Landscapes” (che dà il titolo alla mostra), oltre ad una composizione di immagini appartenenti ad “Inequality”.

«Lo sguardo dell’autore – scrive Claudia Zanfi – ci conduce a un’inedita interpretazione del paesaggio: attraverso di esso si possono vedere tutte le devianze e le linearità della natura. Le opere di Ceccardi narrano di tensioni, incontri, dialoghi, inquietudini. Riflettono le contraddizioni, le ansie e le fratture dell’umanità”. 

«Nelle sue opere – aggiunge Roberto Mutti – sempre prodotte in copia unica come voluto richiamo alla peculiarità della pittura ma anche per ribadire la loro collocazione come momenti singoli facenti parte di una più ampia progettualità, molti sono i richiami che vanno dalla spettacolarità della Land Art alla creatività visionaria cara a Joseph Beuys passando per la lezione americana del ‘Dialectical Landscape’. Da tutto ciò nasce un’estetica che non si fa mai paradigma ma cambia per aderire esigenze suggerite dai progetti  a cui l’autore dà vita». 

L’esposizione sarà visitabile fino al 7 giugno 2017, da martedì a domenica con orario 10.00-13.00 e 16.30-19.30, oppure su appuntamento. Catalogo bilingue italiano/inglese di 144 pagine con 90 illustrazioni e testi di Claudia Zanfi e Roberto Mutti. Per informazioni: tel. 0522 432103, cell. 340 9232277, www.vv8artecontemporanea.it.

Nell’ambito della mostra, domenica 28 maggio 2017, alle ore 11.00, si terrà un matinée musicale offerto, per il secondo anno consecutivo, da VV8artecontemporanea a clienti e amici. Per l’occasione, i Musicali Domestici eseguiranno una scelta di brani storici e contemporanei, in dialogo con la proposta fotografica. Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.

Fabrizio Ceccardi vive e lavora tra Reggio Emilia e Milano. Il suo percorso creativo inizia a metà degli anni Settanta, periodo in cui frequenta importanti artisti concettuali e fotografi. Partecipa alla stagione artistica delle performance, documentando diverse azioni. Negli stessi anni avvia una ricerca personale che lo porta ad utilizzare la tecnica del Polaroid Transfer, metodo con cui interviene sulla superficie dell’opera sfumando e cancellando parti dell’immagine per ottenere pezzi unici. Inizia così un percorso che lo porta ad esporre in Italia e all’estero. Da sempre vicino al mondo dell’arte, stringe una profonda amicizia con Giosetta Fioroni, insieme alla quale realizza diversi progetti editoriali. I suoi lavori, anche di grande formato, sono esposti nell’ambito di mostre personali e collettive. Ha al suo attivo collaborazioni con gallerie internazionali e pubblicazioni con importanti editori italiani e stranieri. Tra le recenti mostre si segnala “Landscapes” (RB Contemporary, Milano, 2017).



Fabrizio Ceccardi, Landscapes
A cura di Claudia Zanfi
Inaugurazione: sabato 6 maggio 2017, ore 18.00
Date: 7 maggio – 7 giugno 2017
Orari: da martedì a domenica ore 10.00-13.00 e 16.30-19.30, oppure su appuntamento.
Catalogo Silvana Editoriale, bilingue italiano/inglese, con testi di Claudia Zanfi e Roberto Mutti.
Domenica 28 maggio 2017, ore 11.00, concerto Musicali Domestici.


PER INFORMAZIONI:
VV8artecontemporanea
Cortile di Palazzo Borzacchi 
Via Emilia S. Stefano, 14
42121 Reggio Emilia 
Tel/Fax: +39 0522 432103 
Cell. +39 340 9232277
www.vv8artecontemporanea.it
info@vv8artecontemporanea.it


UFFICIO STAMPA:
CSArt – Comunicazione per l’Arte
Via Emilia Santo Stefano, 54
42121 Reggio Emilia
Tel/Fax: +39 0522 1715142
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lunedì 24 aprile 2017

Marco Bolognesi | Il cortometraggio "Blue Unnatural" ospite di Future Film Festival (Bologna, 2 maggio) e Ibrida, festival delle arti intermediali (Forlì, 5 maggio)

Luce blu e pioggia incessante, le astronavi sfrecciano nel cielo mentre i fasci di luce dei grandi robot guardiani pattugliano la terra. Manifesti di donne seminude e armate si stagliano sui palazzi inneggiando alla vittoria contro i “ribelli” a garanzia della pace. Sendai City wants you!


Dopo l’anteprima museale a Merano, Bologna e Napoli nell’ambito di “Sendai City”, mostra antologica di Marco Bolognesi curata da Valerio Dehò, il cortometraggio “Blue Unnatural”, nella versione definitiva (13 minuti, colore, animazione, HD Stereo, ITA, 2017), approda al “Future Film Festival” di Bologna e ad “Ibrida, festival delle arti intermediali” di Forlì.

La prima proiezione, nell’ambito della rassegna “Future Film Short”, si terrà martedì 2 maggio 2017, alle ore 23.00, nella Piazzetta Pier Paolo Pasolini di Bologna, con replica mercoledì 3 maggio alle ore 14.00; la seconda proiezione di terrà venerdì 5 maggio 2017, alle ore 19.30, nella Sala Rossa di Forlì. Sarà presente l’autore.

«Marco Bolognesi – dichiara Valerio Dehò – è uno dei pochi, se non l’unico, artista visivo contemporaneo che lavora dentro l’universo cyberpunk. La sua narrazione parte da un tema classico della letteratura cyber: immaginare un mondo in cui c’è chi controlla e chi è controllato».



All’interno del cortometraggio si ritrovano molti dei personaggi che caratterizzano la produzione di Bolognesi – donne mutanti, robot e cyborg – ma il vero cuore dell’opera è la città stessa, fantascientifica e cyberpunk, un mondo dove la libertà personale è annullata e perseguita, dove la comunicazione propagandistica si nutre dell’ossimoro della pace armata e operai privi di identità lavorano in catena di montaggio per costruire donne blu pronte a distruggere chiunque si opponga alla legge delle multinazionali.

Punto di partenza, il cinema di Antonio Margheriti. Tributo ad un grande regista di genere le cui pellicole, soprattutto horror e sci-fi, hanno fatto scuola nel b-movie italiano ed internazionale. Le scene di esterni sono state girate ex novo utilizzando il moke-up della città (proprio come si faceva negli anni ’60), con luci, mezzi volanti e pubblicità a schermo animate in post-produzione. Le scene di interni sono state realizzate a partire da piccole parti estratte dalle pellicole di Margheriti e rimontate in un mash-up complesso, stampato, fotogramma per fotogramma, sovra-dipinto a mano, digitalizzato e animato.


«Ho creato un mondo distopico – dichiara Marco Bolognesi – basato sulle “malformazioni” della nostra realtà come monito. Raccontare le proiezioni future di queste problematiche è discutere quelle contemporanee, concependo il fare politica dell’arte come analisi del sociale».

«L’universo in mutazione – conclude Valerio Dehò – vive le scorie del passato futuro, però ha in sé il germe di una forma evolutiva che si ripete. La saga continua, non termina qui, ci saranno altri episodi, altre avventure, altri blu da guardare e ricordare…».

Nelle giornate in cui sono previste le proiezioni di “Blue Unnatural” a Bologna e Forlì è, infatti, già in fase di lavorazione un nuovo cortometraggio di Marco Bolognesi in tre capitoli, nuovo tassello del Bomar Universe.

“Blue Unnatural” è la prima produzione del neo-nato Bomar Studio, realizzata in collaborazione con Abc (Bologna), Kunst Merano Arte (Merano), PAN (Napoli) e SetUp (Bologna).



Per informazioni ed approfondimenti: tel. 347 6785582, bomarstudio@gmail.com, www.marcobolognesi.co.uk, www.facebook.com/bomarstudio/. 

Marco Bolognesi, artista multimediale la cui arte spazia dal disegno alla pittura, dal cinema alla fotografia e al video, nasce a Bologna nel 1974. Prima dei trent’anni, trasferitosi a Londra, vince “The Artist in Residence Award” all’Istituto Culturale Italiano dando così inizio ad una carriera internazionale: oltre a Londra, le sue opere sono esposte a Vienna, Salisburgo, Budapest, Miami, New York, Chicago e Singapore. Nel 2014, collaborando con il critico e curatore Valerio Dehò, inizia il multiarticolato progetto “Sendai City” che si sviluppa in tre mostre personali che si susseguono tra la fine del 2014 e la prima metà del 2015 presso il Kunst Meran, Abc a Bologna ed il PAN di Napoli. Sempre nel 2015 il curatore Massimo Scaringella lo seleziona per il padiglione “Perspectivas Italianas” della Bienal del Fin del Mundo in Cile ed in Argentina. Nel 2016, in occasione della Biennale Italia-Cina, parte del materiale di lavorazione del filmato d’animazione “Blue Unnatural” è presentato alla Plastik Factory di Pechino. Nel 2017, l’opera “Mock-up” è esposta nella collettiva “Our Place in Space” a Palazzo Cavalli Franchetti, Venezia. Mostra curata da Antonella Nota e Anna Caterina Bellati, in collaborazione con ESA - European Space Agency  e NASA.


PER INFORMAZIONI:
Bomar Studio
Via Imola, 13/a
40128 Bologna
T. +39 347 6785582
bomarstudio@gmail.com
www.marcobolognesi.co.uk
www.facebook.com/bomarstudio/

UFFICI STAMPA:
Valeria La Pietra
T. +39 349 2263131
val3ria.lapietra@gmail.com 
CSArt – Comunicazione per l’Arte
Via Emilia Santo Stefano, 54
42121 Reggio Emilia
T. +39 0522 1715142
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www.csart.it

sabato 22 aprile 2017

Fake news sul parco del Colosseo

Il ricorso al Tar della sindaca Virginia Raggi per bloccare il parco del Colosseo "non me l'aspettavo", dice il ministro Dario Franceschini in un'intervista al Messaggero: tra l'altro "il Colosseo è arrivato solo un anno e mezzo dopo", prima "né De Magistris, né Pisapia, né Appendino, né Nardella, a nessuno è venuto mai in mente di impugnare questo provvedimento".

Replicando all'obiezione del Comune che lo Stato voglia gestire in autonomia il territorio della città, sottolinea:



"Non cambia nulla nel rapporto tra l'area archeologica centrale e la città. La parte a pagamento resta accessibile col biglietto, la parte aperta alla città resta libera. Nessun enclave al centro di Roma".

L'accusa al ministero è di tenere per sé i soldi del Colosseo: "Stupidaggini e falsità", dice Franceschini, "sono fake news di un sindaco. Fino ad oggi i proventi delle vendite dei biglietti di Colosseo e area centrale restavano per l'80 per cento alla Soprintendenza di Roma, e il 20 per cento andava al fondo di solidarietà. Non cambia nulla".

"Io - dice il ministro - la Raggi l'ho incontrata prima di firmare il provvedimento. Ho incontrato lei e l'assessore Luca Bergamo. Ho illustrato il disegno. Loro hanno espresso le perplessità. Ho chiesto: volete che questo incontro sia reso pubblico? Loro hanno riposto: preferiamo di no. E io non l'ho reso pubblico. La risposta ad una correttezza istituzionale è quella di ieri. Finito un incontro in cui siamo insieme vengo a sapere subito dopo dalle agenzie di stampa del ricorso al Tar. Questo non è scontro tra Pd e M5S. Qui è in ballo il futuro del parco archeologico più importante del mondo e io ho il dovere di lavorare per valorizzarlo", conclude.


http://www.huffingtonpost.it

venerdì 21 aprile 2017

Vitalismi stilistici

Una panoramica diversificata delle più varie tendenze nell'arte contemporanea dell'ultimo decennio grazie a 44 opere di grande e medio formato eseguite da altrettanti artisti contemporanei. È quanto propone, allestita a Catania nelle sale del prestigioso Museo Emilio Greco di piazza San Francesco D'Assisi 3, la Rassegna d'arte visiva "Vitalismi stilistici". 

Organizzata dall’Accademia Federiciana nell'ambito del sesto Festival siciliano della Cultura e curata dal critico d'arte Fortunato Orazio Signorello, la mostra - visitabile dal 22 al 30 aprile 2017 - propone opere eseguite da Marlena Justyna Banbura, Marisa Cacciola, Cettina Cannella, Sebastiano Cantarella, Eleonora Catania, Alberto Correnti, Rosaria Dattero (Roda), Anna Di Mauro, Guglielmo Donzella, Nelly D'Urso, Giuseppe Ferrato, Adriana Garozzo, Fili Giarratana, Angela Giglio, Nicolò Grasso, Rossana Grasso, Domenico Guzzetta, Pinella Insabella, Giovanna Isaia, Anna Maria La Torre, Francesco Lotti, Eliana Manitta, Salvatore Milazzo, Angelo Moncada, Ciro Mozzillo, Salvatore Morgante, Celestina Pace, Ida Pace, Letizia Pace, Giuseppe Persia, Gabriella Puliatti, Silvano Raiti, Vittorio Ribaudo, Elio Ruffo, Loredana Ruffo, Graziella Russo, Antonella Serratore, Fortunato Orazio Signorello (è anche un apprezzato pittore figurativo), Giuseppe Spinoso, Rosa Maria Taffaro, Simona Toscano, Pietro Alessandro Trovato, Luisa Turinese e da Angela Maria Viscuso.

In esposizione opere di piccolo, medio e grande formato eseguite da artisti noti ed emergenti - di generazioni, città e background diversissimi - che proseguono la loro ricerca espressiva - tra tradizione e innovazione - nell'ambito figurativo, dell'astrattismo, dell'informale e del concettuale. La maggior parte di loro hanno già all'attivo partecipazioni a mostre ed expo nazionali e internazionali e hanno conseguito risultati di grande valore attraverso l'uso di un linguaggio declinato secondo linee di ricerca individuali legate ai generi più significativi dell'arte: il ritratto, il paesaggio, l'ambiente, le nature morte, i soggetti mitologici...

La mostra, che è stata promossa grazie all'Assessorato ai Saperi e alla Bellezza condivisa del Comune di Catania, potrà essere visitata da lunedì a sabato dalle 9 alle 19, domenica dalle 9 alle 13. Ingresso libero.



giovedì 20 aprile 2017

Una mattinata in versi dedicata alla ricorrenza dello #ShakespeareSunday

Una mattinata in versi dedicata alla ricorrenza dello #ShakespeareSunday, celebrato a livello mondiale per ricordare la data di presunta nascita e di certa morte del grande poeta inglese, divenuto l’emblema globale della poesia di ogni epoca. 

Le Gallerie degli Uffizi hanno voluto unirsi alle molte istituzioni, che il 23 aprile ricordano la ricorrenza, cercando una propria formula originale, che vuole idealmente unire alla poesia le altre arti, che a Pitti sono sapientemente fuse. 

Un percorso che già risulta unico, grazie ai richiami interni creati dai suoi artefici per legare architettura, scultura, pittura e che si arricchirà, fra le 10.00 e le 13.00, delle voci originali dei poeti e interpreti presenti. Una galleria poetica che verrà offerta dal vivo ai visitatori, ma che sopravvivrà per un mese all’evento, permanendo i versi stampati vicino alle opere che hanno offerto loro lo spunto creativo. 

Elisa Biagini, Rosaria Lo Russo, Valerio Nardoni, Marco Simonelli e Andrea Sirotti sono gli artisti che hanno generosamente accettato di sperimentare la virtuosa contaminazione di una formula pensata insieme a Rino Cavasino e Manola Giachi.
Il Direttore Eike Schmidt ringrazia: Dipartimento per la Comunicazione digitale delle Gallerie degli Uffizi per la cura dell’evento, su progetto di Rino Cavasino e Manola Giachi insieme a Elisa Biagini, Rosaria Lo Russo, Valerio Nardoni, Marco Simonelli e Andrea Sirotti, con grafica di Annalisa Orsi.


X Biennale Iberoamericana di Architettura e Urbanistica

Il Ministero dello Sviluppo del Governo Spagnolo e Clarice Pecori Giraldi, Vicepresidente della Triennale di Milano, invitano all’inaugurazione della X Biennale Iberoamericana di Architettura e Urbanistica. A cura di Ángela García de Paredes e Ignacio Pedrosa, Paredes Pedrosa Arquitectos.
Alla sua seconda tappa, dopo essere stata inaugurata a Sao Paulo nel 2016, la mostra presenta uno spaccato di quella che può essere considerata la più interessante tra le vicende recenti dell'architettura mondiale: quella che si snoda tra i diversi stati Iberoamericani, la cui rilevanza è stata sancita dalla direzione di Alejandro Aravena all'ultima Biennale di Architettura di Venezia.

La Biennale di Architettura ha infatti assegnato il Leone d'oro alla carriera 2016 a Paulo Mendes da Rocha, all'uruguaiano Solano Benítez il Leone d'oro come miglior progettista mentre il Padiglione spagnolo ha vinto il Leone d’oro per la miglior Partecipazione nazionale. 

La mostra comprende progetti architettonici e urbanistici, pubblicazioni, progetti di ricerca, proposte di studenti di architettura e video, selezionati per ogni categoria della Decima BIAU e che sono stati prodotti nel 2013-2015 nei paesi compresi all'interno della comunità Iberoamericana (Argentina, Boli via, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Repubblica Domenicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Portogallo, Portorico, Spagna, Uruguay e Venezuela).

La BIAU è un'iniziativa del Ministero dello Sviluppo del Governo Spagnolo alla quale hanno collaborato il Consiglio Superiore degli Ordini degli Architetti di Spagna, la Fondazione Arquia e altre istituzioni pubbliche e private. 

La mostra resterà aperta dal 22 aprile al 4 giugno 2017.



martedì 18 aprile 2017

Ellenia Zagni al Cubet di exfabbricadellebambole. VIRTUOSI D'APRÈS Se un Picasso non è di Picasso

Vi aspettiamo stasera alle 18.30 per il vernissage | Dal 18 aprile al 6 maggio 2017 a Milano

Ellenia Zagni
Artista poliedrica vissuta a Zurigo e Londra, si stabilisce a Milano negli anni '40 fino all' '80. Dopo anni di pittura figurativa degli anni Zurighesi e Londinesi, a Milano è di grande apertura e ispirazione il contatto con il gruppo degli Spazialisti e l'Astrattismo nascente i cui colleghi diventano Fontana, Crippa, Baj.. La contaminazione è nuova, all'avanguardia, e porta la Zagni a un nuovo lavoro, a molte mostre, a suggestivi quadri materici e ideali di concreto e meritato successo.

Ciò nonostante, come molti artisti di forte curiosità artistica che non si fermano mai nella mente e nelle possibilità di sperimentazione, il mettere alla prova le proprie capacità è un lato imprescindibile che Ellenia Zagni, senza smettere di dedicarsi ad alto livello anche nella moda e nel disegno di tessuti, avvia in un'applicazione a dir poco secolare : la riproduzione di grandi autori.

È il mondo della trascrizione d'autore, il periodo genovese della Zagni - anni '80/'90 -, periodo di altrettanta attività dal momento in cui, come copista di sorprendente capacità, attira l'attenzione di chi già opera a furor di popolo nel mercato di lavori ben posizionati e generalmente denominati: COPIE d' AUTORE - D'APRÉS - FALSI d' AUTORE, o anche VERI FALSI .. I molti modi di denominarli esplode in un settore di opere di cui molto si occupò con più o meno condiscendenza anche la critica più elevata senza tuttavia frenarne la corsa che dura da secoli..

Ma per la Zagni la verità era una sola. È il lato avvincente della sfida che ogni artista curioso e ricco di variazioni di talento avverte; le sue repliche infatti mostrano presto l'efficacia esecutiva eccellente di saper trascrivere nell' unicomodocorretto con cui si esegue un d'APRÉS, e cioè far scaturire da tela e colori a olio quell'opera, esattamente come nasceva dai grandi maestri a cui molti guardano con il desiderio di vederla nella sua realtà anche sulle proprie pareti .

Gaby Zagni Ramsperger

Vernissage : martedì 18 aprile alle 18.30

dal 18 aprile al 6 maggio
al Cubet di exfabbricadellebambole, via Plana, 26 a Milano
lunedì-venerdì: 15.00-18.00 (in altri orari su appuntamento)
contatti: 377 1902076 | exfabbricadellebambole@exfabbricadellebambole.com
www.exfabbricadellebambole.com




Gek Tessaro - Cavalcavia. Ovvero: che m'importa dello scudo

Mercoledì 19 aprile, alle ore 16,30, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma inaugura una esposizione di 40 opere su carta di Gek Tessaro, tra i più affermati illustratori a livello internazionale, Premio Andersen 2010, ideatore di un originale teatro disegnato. 

Attraverso una combinazione di immagini e testi, la mostra Gek Tessaro. Cavalcavia. Ovvero: che m’importa dello scudo, organizzata da BNCR e CoopCulture e curata da Luca Arnaudo, è dedicata al tema attualissimo del rifiuto della guerra (visitabile dal 20 aprile al 30 giugno, lun-ven 10-18, sab 10-13). L’apertura dell’allestimento sarà impreziosita alle ore 17,00 dallo spettacolo di Gek Tessaro Il cuore di Chisciotte, tratto dal suo omonimo libro: una libera rivisitazione dell’immortale personaggio di Cervantes, in un percorso di suggestioni liriche sul tema dei cuori in viaggio e sulla scoperta di sé stessi. 

La mostra 
Il tema della diserzione ricorre nella letteratura sin dai tempi della poesia classica greca: fu infatti Archiloco a inaugurare la trattazione della figura del disertore con un fulmineo componimento in cui descrive l’abbandono dello scudo, nel mezzo di una battaglia, per salvarsi la vita. Figura spesso percepita in maniera ambigua, nel suo rifiutare obblighi sociali e contestare la legittimità stessa delle autorità, essa si mostra, a ben vedere, come una specificazione della più ampia categoria dell’obiettore, che, nel resistere in maniera non armata a un’imposizione, svela l’arbitrarietà spesso esistente al fondo di regole e aspettative collettive. Nel suo nuovo libro illustrato, Cavalcavia (Carthusia, Milano 2016), Gek Tessaro offre ai lettori tutti, dall’infanzia all’età adulta, una trattazione magistrale dei temi appena richiamati. Nella vicenda del soldato che, di fronte all’odio e la violenza, cavalca via, si compendia così una tradizione letteraria millenaria, rielaborata con giocosa intelligenza per stimolare le capacità critiche di chi legge e osserva. Le tavole originali del libro illustrato saranno presentate insieme a un ampio corpo di studi e bozzetti come a comporre un libro a parete, combinandosi con una selezione di libri custoditi dalla Biblioteca Nazionale e relative citazioni che, da Archiloco a Boris Vian, passando per l’anarchico calabrese Bruno Misèfari, riecheggiano nell’opera di Tessaro. 

L’artista 
Gek Tessaro (Verona, 1957) è artista poliedrico, capace di muoversi tra letteratura per l’infanzia, illustrazione e teatro. Insignito dei più importanti premi per l’illustrazione, dei suoi libri Tessaro è autore tanto dei testi che delle immagini: tra i titoli più recenti, oltre a Cavalcavia, si segnalano Il cuore di Chisciotte, Dimodoché, Io sono un ladro di bestiame felice. Alcuni di questi sono divenuti il soggetto degli spettacoli di quel personalissimo “teatro disegnato” che l’artista ha sviluppato nel corso degli anni. Le motivazioni per il conferimento a Tessaro del Premio Andersen 2010 come ‘miglior autore completo’ rendono appieno le non comuni capacità espressive dell’artista: “Per la sapienza e la passione con cui sa continuamente confrontarsi con strumenti espressivi diversi, percorrendo coraggiosamente, e sempre all'insegna della narrazione, strade che vanno dal teatro all'illustrazione”.


domenica 16 aprile 2017

Verifiche su patrimonio Sinisgalli

La Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio "ha avviato le procedure per verificare e accertare l'interesse culturale del patrimonio documentario e librario di Leonardo Sinisgalli, poeta-ingegnere, esponente di spicco dell'ermetismo italiano". 

Lo ha reso noto l'Ufficio stampa del Mibact, specificando che si tratta di "una procedura per evitare la dispersione di importanti materiali e documenti di un protagonista della cultura del Novecento".

Nei giorni scorsi la Fondazione Sinisgalli ha scritto al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, per chiedergli di intervenire per "bloccare la vendita" online e la dispersione nei mercatini dell'usato dell'"immenso patrimonio" lasciato a Roma dal poeta lucano, nato a Montemurro (Potenza) nel 1908 e morto nella Capitale nel 1981.




sabato 15 aprile 2017

ImageNation 2017: A Visual Storytelling

Storytelling. Narrazione visiva che diviene protagonista. E' questo il tema dell'edizione 2017 di ImageNation, che il collettivo internazionale DeFactory ha il piacere di presentare a Desenzano del Garda. 

Frutto di una ricerca durata un intero anno, questa collezione di immagini e di storie si propone di esplorare il linguaggio della fotografia attraverso una selezione chiara e definita, ma non definitiva, del panorama fotografico internazionale: Rada Akbar, Simone Amicabile, Felice Andreoli, Andrea Auf Dem Brinke, Marco Bartolini, Renzo Bertasi, Mariagrazia Beruffi, Delphine Blast, Rossella Brunazzi, Serena Campagnola, Ashley Carlon, Bruno Carlos, Ceslovas Cesnakevicius, Sil Conti, Gabriele Croppi, Emanuela Cunial, Rocco Delillo, Isa Ebrahim, Heather Evans Smith, Jefte Gerevini, André Gonçalves, Jimmi Ho Wing Ka, Aneta Ivanova, Jasper James, Maren Klemp, Hengki Koentjoro, Ilka Kramer, Giuseppe Kuma Mainetti, Luca Liloni, Victor Lima, Cocu Liu, Ambra Mariani, Dario Martinenghi, Riccardo Melosu, Nicola Molteni, Ilse Moore, Yasmin Mund, Sebastiano Mutti, Matteo Negri, Andrea Nuvoloni, Reka Nyari, Mark O'Neill, Stefano Pandini, Michael Paul Smith, Ilaria Pedercini, Giuseppe Preianò, Mohammadreza Rezania, Danny Richardson, Matteo Rinaldi, Ser Sal, Tina Signesdottir, Matteo Silva, Martin Stranka, Elena Tagini, Michele Tusi, Christian Vizl, Danny Wong, Gemmy Woud-Binnendijk, Ramy Youssry, Alessandro Zanoni


ImageNation 2017: A Visual Storytelling
GALLERIA CIVICA GIAN BATTISTA BOSIO - PALAZZO TODESCHINI
Desenzano Del Garda (BS) - dal 15 aprile al 7 maggio 2017
Piazza Malvezzi 38 (25015)
+39 0309143268 , +39 0309994275 (fax), +39 0309994275
cdes.serviziculturali@onde.net
www.comune.desenzano.brescia.it


venerdì 14 aprile 2017

Gianni Oliva. Indian frames

In occasione di Photofestival 2017, lo spazio M4A-MADE4ART di Milano presenta Indian frames, personale dell’artista e fotografo Gianni Oliva (Torino, 1964) a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni. In mostra per la prima volta a Milano una selezione di lavori che nascono dal suo recente viaggio compiuto in India, terra di fascino e di profondo mistero.


In esposizione ritratti e paesaggi di forte impatto cromatico ed espressivo, dove i volti e i luoghi raccontano, come fotogrammi di una pellicola, storie ricche di colori, profumi, suoni; sensazioni che sembrano rivivere attraverso le fotografie coinvolgendo l’osservatore in prima persona. L’occhio del fotografo si sofferma su dettagli, sguardi, attimi di vita catturati dall’obiettivo, per poi spingersi verso le grandi città o gli immensi territori naturali del Subcontinente.

Città come Calcutta e Varanasi, luoghi evocativi e carichi di poesie come le imponenti cascate, l’aperta e rigogliosa campagna, i mercati dei fiori gremiti di persone che scorrono come un flusso ininterrotto, intimo ritratto di un popolo ripreso nella sua quotidianità, carica di difficoltà ma anche di una profonda bellezza e un’intensa spiritualità.


Gianni Oliva. Indian frames

a cura di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni


M4A-MADE4ART | Spazio, comunicazione e servizi per l’arte e la cultura 

Via Voghera 14, 20144 Milano

20 aprile - 2 maggio 2017 


Inaugurazione giovedì 20 aprile, ore 18.30 
La mostra non sarà aperta al pubblico nei giorni 24, 25 aprile e 1 maggio 
Lunedì ore 15 - 19, martedì - venerdì ore 10 - 13 / 15 - 19 
www.made4art.itinfo@made4art.it, t. +39.02.39813872 

Un evento: Photofestival 
Media Partner: Image in Progress 
Un evento: Expo in Città 







giovedì 13 aprile 2017

Andrea Pirani - Paesaggi dell'anima

La Fondazione Luciana Matalon presenta dal 13 al 29 aprile 2017 la mostra “Paesaggi dell’anima” di Andrea Pirani

L’arte e la magia di Andrea Pirani traggono ispirazione dal teatro e dalle rappresentazioni più vive dello stesso. Nonostante l’artista abbia iniziato a dipingere in maniera più continuativa solo in età matura, ha ormai prodotto più di trecento opere prevalentemente con tecnica mista e acrilico su carta e tavola. 

L'esposizione raccoglie una trentina di opere che si configurano come un viaggio, una serie di attraversamenti di mutevoli consapevolezze, dal reale e dai fondamenti della nostra quotidianità ai recessi dello spirito, ai "paesaggi dell'anima", nella continua ed affascinante ricerca del senso dell'esistenza. Sono infatti l'avvicinamento all'antroposofia e ad autori come Rudolf Steiner ed Helena Blavatsky che portano Pirani a coniugare riflessione filosofica, spiritualità ed espressione artistica. 

Nella sua arte la figurazione serve all'informale e l'informale ha molto a che fare con la figurazione: è attraverso il colore che l’artista delinea ogni singolo elemento compositivo presente sulla tela fino a creare un’immagine unitaria complessa che spesso racconta tematiche difficili di tipo filosofico esistenziale, dalla complessità del cosmo al mistero dell’esistenza umana. Queste pagine dell’esistere quotidiano sono tracciate con colori quasi sempre vivacissimi, capaci di attirare immediatamente l’attenzione dello spettatore e condurlo a compiere un viaggio attraverso i vari “paesaggi dell’anima”.

Andrea Pirani da sempre manifesta interesse per ogni forma di espressione artistica, in particolare l’arte e la musica. Pur non avendo svolto studi accademici, già negli anni '70 ha potuto formarsi grazie agli insegnamenti tecnici di Gisella Breseghello; determinante però è stato l'incontro negli anni '90 con il maestro Gabbris Ferrari, con il quale intreccia uno stretto rapporto professionale e di amicizia profonda.
Ha ottenuto riconoscimenti in molteplici esposizioni in Italia ed all'estero tra cui: Premio della critica "2014" alla ROA Gallery di Londra; finalista del Premio Gambino "2015" a Venezia; Premio “Miglior artista”, anno 2016, a Roma. Numerose le recensioni critiche e le presenze in riviste d'arte. I suoi lavori "Migranti" e “Il ballo in maschera” sono stati ripresi dal Catalogo di Arte Moderna Mondadori nei n. 51 e 52. Alcune sue opere sono presenti tra le collezioni e i patrimoni artistici di Musei, Pinacoteche e Fondazioni di prestigio tra cui: Pinacoteca dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, Pinacoteca di Arte Moderna di Allumiere.   http://www.andreapirani.it 


Andrea Pirani - Paesaggi dell'anima
FONDAZIONE LUCIANA MATALON
Milano - dal 13 al 29 aprile 2017
Foro Buonaparte 67 (20121)
+39 02878781 , +39 02700526236 (fax)
fineart@fondazionematalon.org
www.fondazionematalon.org



mercoledì 12 aprile 2017

Franco Bruzzone - Senza Titolo


La scrittura pittorica di Franco Bruzzone, geometrica e simbolico-numerologica, musicale e lirico-poetica, è attraversata da un costante e sempre vivo spirito di ricerca che ha il suo punto di forza nella inesausta capacità di variazione segnico-cromatica. Le sue ultime opere, limpide ed intense, sembrano tendere ancora di più ad una policromia di fondo che è però variegata in sfaccettature di toni e di luce che rendono le sue tele autentiche partiture dai suoni leggeri e caleidoscopicamente colorati.

“…Le singolari caselle geometriche (appunto segni/tonali) poste da questo pittore nello spazio virtuale della superficie del quadro, e i triangoli, da lui timbricamente campiti all’interno di ciascuna di esse, sono forme inedite la cui mobile variabilità resta impressa nello sguardo offrendogli una straordinaria ricchezza di motivi percettivi che persistono, oltre le contingenze tecnico/esecutive, sono a muovere un discorso simbolico nella complessità delle funzioni comunicative. Proprio nei valori strutturali e compositivi dei Cartigli, di Bruzzone è, perciò, il concetto stesso di opera pittorica il cui “disegno” o “stile” si impongono come idea o principio articolati del sentimento e della ragione laddove il sensibile – nascosto negli scarti di senso pittorico intensità lirica della ragione. Una distillazione attenta, dunque, di preziosi e sottili segni, di trasparenze cromatiche, di corrispondenze simboliche, analogiche della esperienza effettiva dell’artisticità di un pittore…” - Germano Beringhelli, marzo 2006


Franco Bruzzone - Senza Titolo
MUTABILIS
Torino - dal 12 aprile al 6 maggio 2017
Via Dei Mille 25/c (10123)
+39 01119703172
info@mutabilislab.com
www.mutabilislab.com



martedì 11 aprile 2017

Le Dinamiche di Movimento Immobile per Maurizio Gabbana

Con le sue opere della serie “Dinamiche di Movimento Immobile” il fotografo Maurizio Gabbana è al suo primo appuntamento con gli spazi di CSA Farm Gallery

Un fascinoso omaggio alla città di Torino da parte di un “lombardo verace” che vede la nostra metropoli con occhio attento e poetico e che vuole suggerirci un modo “diverso” per guardare ciò che circonda la nostra quotidianità. 

L’autore ci accompagna, partendo da alcuni scorci e luoghi tra i più conosciuti e frequentati dal turismo e dalla cittadinanza torinese, in uno spazio affascinante ed in perenne movimento. I monumenti, le piazze, le strutture architettoniche prendono vita come in una danza. 

Negli scatti fotografici in mostra la figura umana è presente, ma non è la protagonista dell’immagine. L’uomo è ammiratore e spettatore inconsapevole della bellezza che egli stesso ha creato con il proprio estro e la propria genialità. Nell’ossimoro del titolo l’essenza degli scatti fotografici qui presentati. 

Inaugurazione: Giovedì 20 aprile 2017 dalle ore 16.30 alle ore 21.30 Termine evento: Sabato 13 maggio 2017 alle 19.30 Orari galleria: dal Martedì al Sabato - 16.00/19.30 Chiuso Lunedì e festivi. Per altri orari solo su appuntamento. 

A cura di: Marcello Corazzini. Grafica: Nicozarzi graphic © Info: info@csafarmgallery.it
marcello.corazzini@gmail.com
ph: +39 3397796065 Indirizzo Web di Facebook: www.facebook.com/cosmoshopart



Terzo appuntamento per la Rassegna "Aspettando la Biennale"

SABATO 15 APRILE 2017, dalle 17, DUE MOSTRE E UN CONCERTO alla Galleria ItinerArte, Venezia, Dorsoduro 1046 (accanto alle Gallerie dell'Accademia) per il Terzo appuntamento per la Rassegna "Aspettando la Biennale". 

Simultaneamente nei due spazi in cui si articola la Galleria (lo Spazio Campiello e lo Spazio Rio Terà), apertura delle due mostre dedicate rispettivamente a FRANCO MARUOTTI (“Paesaggi del Gargano”) e W. BERNARDI, D. FAZIO, E. MAZZELLA (tripla personale intitolata “Sulla via dell’astrazione”) con mini-concerto in acustica del giovane cantautore mantovano MASSIMILIANO CRANCHI, che presenta per la prima volta a Venezia brani del quarto Album appena pubblicato e intitolato “Spiegazioni improbabili” (New Model Label).



Direzione artistica e curatela: Virgilio Patarini. Organizzazione: Zamenhof Art (Milano-Ferrara-Napoli), in collaborazione con Le Pleiadi (Venezia).

Le mostre sono visitabili fino al 21 aprile, tutti i giorni dalle 11 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30. Chiuso il lunedì mattina. Ingresso libero.


Qui di seguito una breve presentazione dei tre eventi e relativi protagonisti a cura di Virgilio Patarini :

FRANCO MARUOTTI, PAESAGGI DEL GARGANO
"Nella pittura di Franco Maruotti i quadri si squadernano allo sguardo del visitatore come appunti di viaggio, ma quello che esplora l’artista pugliese è il paesaggio della sua terra: gli alberi, le colline, gli scorci di mare, gli scogli… e dunque questo viaggio rappresenta anche un continuo ritorno alle origini. Questo esploratore del Gargano, con rapidi e guizzanti schizzi presi durante le sue lunghe passeggiate tra macchie mediterranee, rocce, e scorci marini riflette ogni giorno sul suo rapporto con la sua terra nativa. Ogni roccia della montagna, ogni scoglio sul mare, ogni trabucco nella tempesta o scorcio di paese pugliese racconta dell’uomo e del suo rapporto con le sue origini.

Dello schizzo questi quadri hanno la rapidità del segno: l'affastellarsi delle spatolate di colore ricorda la rapidità di un tratteggio a matita che non indugia sul particolare, ma cerca di cogliere l'essenza di quello che si guarda. Ma poi è evidente che l'aspetto visivo subisce l'effetto deformante della memoria, che mischia il colore con le emozioni e imprime alle spatolate ritmi e intensità incalzanti che scompongono la realtà del paesaggio fino al limite dell'astrazione: le impressioni visive vengono così trasfigurate e gli schizzi di viaggio diventano appunti di un diario tutto intimo e personale. E la visione si fa introspezione, racconto di sé, del turbinare delle proprie emozioni.". (Dall’omonimo Catalogo Mondadori, a cura di Virgilio Patarini)


WALTER BERNARDI /DENNIS FAZIO /EZIO MAZZELLA, TRE PERSONALITA’ A CONFRONTO “SULLA VIA DELL’ASTRAZIONE”

Bernardi, Fazio e Mazzella, diversi per generazione e città di origine (cinquantenne di Imperia lo scultore Fazio, più maturi e rispettivamente di Milano e Belluno i pittori Mazzella e Bernardi) hanno però due cose in comune: l’essere da sempre attivissimi animatori di esperienze collettive e la ricerca di una pittura “astratta” nel senso etimologico del termine. Ezio Mazzella è uno dei fondatori del “mitico” gruppo milanese dei “Pittori di via Bagutta” che negli anni Sessanta diedero vita ad una clamorosa “occupazione artistica” della via con conseguente manifestazione artistica poi negli anni successivi “istituzionalizzata”; Walter Bernardi negli anni Settanta entra a far parte del Gruppo Zed e negli anni Ottanta è tra i fondatori  del Gruppo artistico “ La Meridiana” tuttora molto attivo nel bellunese; anche Dennis Fazio è stato protagonista di iniziative analoghe in Liguria, ultima delle quali il progetto di Museo all’Aperto “Arrogna NaturArte” a Pieve di Teco.

Sul versante della ricerca artistica tutti e tre questi “sperimentatori” muovono da una figurazione più o meno classicheggiante ben presto abbandonata per una “astrazione” che dagli spunti visivi offerti dall’osservazione della realtà muovesse verso una sintesi e una rappresentazione di un mondo ideale o immaginario: dal “fenomenon” al “noumenon”, per dirla in termini di filosofia kantiana.


LA MUSICA DI MASSIMILIANO CRANCHI.

Cranchi vive sul Po. Il progetto “Cranchi” nasce nel 2010 dall’incontro tra Massimiliano Cranchi e Marco Degli Esposti. Un progetto artistico che vede al centro un cantautore, aperto però a contributi e collaborazioni di diversi musicisti che da anni lo accompagnano e costituiscono una realtà affiatata e consolidata, come una vera band e negli anni la musica è stata proposta in concerto nelle formule più disparate, dal semplice acustico chitarra e voce al trio con la presenza del violino fino ad arrivare alla band di otto elementi per gli spettacoli teatrali. Il luogo di origine è la provincia più profonda, lungo le rive del Po, dove, si incontrano Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

“È canzone d’autore che sa di pianura e di fiume, di gente che vede le montagne ma non le ha mai scalate, che sente il profumo del mare ma non lo ha mai navigato” come ama definire lo stesso Cranchi, ma, nonostante la forza delle radici, c’è molto altro. Il primo cd, “Caramelle Cinesi” esce nel Febbraio del 2011. Cd intimo e riflessivo sul tema dell'amore e del viaggio mentre nel 2012 esce “Volevamo Uccidere Il Re” (In The Bottle Records), composto e arrangiato da Massimiliano Cranchi insieme a Marco Degli Esposti con la partecipazione di Federico Maio (batteria) e Simone Castaldelli (basso). Nel disco troviamo “Ho Lasciato Il Tuo Amore” che nel 2016 è entrata nella colonna sonora del film “I Cormorani” di Fabio Bobbio.

I Cranchi sono stati ospiti della serata finale del premio Tenco 2013. A Febbraio 2015 esce il terzo disco della banda: “Non Canto Per Cantare”, pubblicato da In The Bottle Records e New Model Label, con distribuzione Audioglobe. L’album è un concept ispirato e dedicato a Victor Jara, cantautore cileno e alle vicende che hanno portato alla dittatura nel paese sudamericano. Si tratta di un album politico ma allo stesso tempo di un album poetico, in bilico tra due anime. Il disco è stato accompagnato da un tour di oltre 50 date che ha portato Cranchi ad esibirsi anche in Cile. È ora la volta di questo quarto album intitolato “Spiegazioni improbabili”… Tra un concerto e l'altro Cranchi e la sua banda vivono sulle rive del Po.



VEDI PROGRAMMA COMPLETO SU
https://www.zamenhofart.it/aspettando-la-biennale-venezia-2017/

Zamenhof Art
Ufficio di Milano - cell. 377.46.89.785
email:  zamenhof.art@gmail.com
sito: www.zamenhofart.it

SpazioE
Sede espositiva: Milano, Alzaia Naviglio Grande, 4
tel. 02.58109843 (dal mart. alla dom. ore 15-19)
email:  aestdelleden@libero.it

Galleria del Cammello  
Ferrara, via Cammello, 33
(solo su appuntamento) cell. 333.80.322.46




lunedì 10 aprile 2017

Mater Terra 2

E’ calato il sipario sulla mostra collettiva Mater Terra 2 allestita a Cosenza negli spazi del Museo delle Arti e dei Mestieri (MAM).

L’esposizione, a cura di Marilena Morabito con il coordinamento di Francesco Minuti, ha visto la partecipazione dei seguenti artisti: Francesco Cisco Minuti, Diego Minuti, Fiormario Cilvini, Fabrizio Trotta, Claudio Grandinetti, Massimo Maselli, Franco Paternostro, Paolo Ferraina, Franco Ferraina, Giuseppe Celi, Valeriano Trubbiani, Salvatore Pepe, Alfredo Granata, Franco Mulas, Domenico Cordì.

Di valido supporto all’iniziativa: una performance di danza contemporanea (Continuity Fluid Performers, con le coreografie di Angela Tiesi); un momento musicale (“Nidrā”, con l’artista Costantino Rizzuti) e la presentazione di un’accattivante pubblicazione (Kiwi, deliziosa guida di Rosarno, edita da Viaindustriae pubblishing).

Da segnalare, ancora, i prestigiosi patrocini ricevuti da questa interessante proposta: Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Provincia di Cosenza, Comune di Cosenza, Fondazione Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona, Fondazione Rocco Guglielmo, Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Associazione CO.RE..



“Mater Terra”, simbolico rapporto fra la forza divina della vita e della morte luogo mistico dove si genera dove si produce, questa energia concettuale è alla base del progetto della collettiva per donare significato al significante in un sistema di incastri irregolari di idee e produzioni. La Madre, colei che ti concede la vita, una vita limitata a tutto ciò che ti è possibile trasportare in un ipotetico bagaglio, in un ripiegare elementi per farli stare tutti in uno spazio troppo limitato che ci vede ingordi di esperienze. La necessità di produrre arte, ancora oggi come in passato, è l’ancestrale sentimento di lasciare una parte di quello che è stato il nostro viaggio di quello che i giorni hanno scritto sul volto, sulle mani e sulla materia. L’umano sentire non lascerà alla terra il proprio trascorso ma solo il proprio corpo mentre tutte le tracce saranno sparse come ceneri in luoghi dove l’arte è stata riconosciuta. “Mater terra” è progetto, già alla seconda edizione, che presume e vuole dare origine a fecondi momenti di incontro e di interazione, attraverso una situazione espositiva in cui artisti possano dialogare con la stessa tensione esplorativa all’interno di un unico contenitore in grado di divenire contenuto e che tutto questo permetta di trasformarli in incessanti viaggiatori nelle dimensioni e nei territori dell’arte, della ricerca e dello scambio.









Mater Terra 2
Cosenza - Museo delle Arti e dei Mestieri (MAM)

Curatore: Marilena Morabito
Coordinatore: Francesco Minuti
Allestimento: Franco Paternostro

Segreteria organizzativa Coordinamento artistico e grafica: ACAV Associazione Culturale Arti Visive (Stefano Milazzo)

Addetto stampa: Silvio Rubens Vivone (Giornalista)
svivone@tiscali.it

L’evento è patrocinato da:
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Provincia di Cosenza, Comune di Cosenza, Fondazione Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona, Fondazione Rocco Guglielmo, Accademia di Belle Arti di Catanzaro e Associazione CO.RE..

Chiara Manca - Nudità

Il nudo come mezzo di catarsi. Nudi. Liberi dai pesi. Svincolo dalla realtà con libero sfogo al proprio universo. Per fare Ordine nel caos interiore che tenta di prendere il sopravvento.

Chiara Manca - Nudità
STUDIO MEDINA
Roma - dal 14 al 28 aprile 2017
Via Francesco Guicciardini 3 (00184)
+39 3464004364
info@medinaroma.com
www.medinaroma.com

domenica 9 aprile 2017

Georges Claude Boissonnade - Trittici

In un documentario facilmente consultabile su internet, Gerhard Richter, nella sua giovinezza, già affermava: «Parlare di pittura è difficile, se non addirittura privo di senso. Perché infatti si può mettere in parole unicamente ciò che può essere messo in parole, espresso per mezzo del linguaggio. Ora, non è il caso della pittura.»

Ecco, qui bisogna sottolineare che queste pitture vengono esposte in una libreria, una di quelle che sanno far vivere ciò che è stato scritto. 

Richter prosegue: «A questo si aggiungono certi cliché come: a che cosa pensa creando questo quadro? Non si può pensare a niente… la pittura è un modo di pensiero in sé. D’altra parte in pittura, e questo concerne il che cosa e il come, mi interessa soltanto quello che non afferro. Ed è così ogni volta. Trovo cattivi i quadri che comprendo».

La scrittura offre il suo nutrimento, il suo risveglio, la caffeina della coscienza, nel suo lineare dispiegarsi (si legge e si scrive una parola dopo l’altra). La pittura invece capta in blocco l’occhio e la mente e, poiché è astratta, disturba il bisogno di comprensione agevole, lineare, discorsiva. Essa lascia “senza parole”. In questa libreria, regno della parola distesa sulla carta, io propongo delle pitture astratte su carta. Allora, quale logica paradossale si gioca qui?

«La tua pittura è musicale» mi è stato detto, un po’ con la voglia di spiegare tutto tramite questa scorciatoia. Sì, ma solo un poco, perché la musica dispiega il suo fascino anch’essa in modo lineare. E tuttavia la musica è molto importante, considerando l’enorme influenza che per me ha avuto il canto corale, da più di trent’anni. Mi fermo un momento su questo punto: la trasparenza della struttura verticale della musica, come l’ho vissuta nel mio corpo durante l’esecuzione di tutto il repertorio di canto a cappella a quattro voci, – dai canti gregoriani fino a Schönberg – è un’esperienza che impregna l’essere in primo luogo sul piano fisico, su quello intellettuale a seguire. Ho visto così ammorbidirsi il centro stesso della mia reattività pitturale in ciascuna delle mie decisioni plastiche istantanee; ho cominciato ad affrontare ogni problema sentendomi autorizzato a praticare i voltafaccia del contrappunto – fatto di frizioni, interferenze – con intento puramente ludico e altrettanto arrischiato, a volte glaciale, ma non importa, purché la sorpresa fosse abbastanza grande da farmi sorridere. E di sorriso in sorriso, una risoluzione si è imposta, una risoluzione che non vuole essere fissa né conclusiva (sennò è la morte!). 

«Un quadro astratto non nasce spontaneamente, ma nasce senza disegno, senza intenzione preventiva» affermava ancora Richter al suo tempo. Io desidero fortemente andare più avanti in questo non-volere, in questa imprevedibilità liberatrice. Rifiuto la produzione in serie, specchio obbediente alla razionalizzazione consumista contemporanea. Niente giustifica ai miei occhi una ripetizione gestuale, coloristica, grafica. Sento salire la nausea al minimo riflusso di auto-déjà-vu. Da sempre coltivo l’ambizione che questo lavoro della libertà, gioiosamente rivendicato con un solido marameo, abbia un impatto forte sull’occhio di colui che guarda, lo sconcerti e nel medesimo tempo lo rassicuri. Con lui condivida la sana collera, l’attitudine a tradire le attese, smantellare le abitudini e le certezze, certo giocosamente, ma in piena coscienza degli abissi imprevedibili dell’arte e della realtà. Continuare questa strana impresa dell’astrazione che dura da più di un secolo: mostrare le cose sottosopra, come la famosa tela di Kandinsky poggiata all’inverso sul cavalletto, quella fatidica sera del 1908.

Comunque, Trittici… perché questo nome? Perché 3 sta fra 2 e 4: due è insufficiente, quattro è troppo. Scherzo, ma è vero. Gettate uno sguardo su tutte le cose di questo mondo. (Georges Claude Boissonnade )


LO SPAZIO DI VIA DELL'OSPIZIO
Pistoia - dal 9 aprile al 13 maggio 2017
Via Dell'Ospizio 26 (51100)
+39 057321744 , +39 057321744 (fax)
lo-spazio@libero.it