mercoledì 27 dicembre 2017

Il canto di Aldo Caputo e le opere di Rossana Bucci e Oronzo Liuzzi al Teatro Comunale di Corato

Dal Parco della Musica di Roma al teatro comunale di Corato. Il tenore Aldo Caputo venerdì, 29 dicembre, torna nella sua città per il “Concerto di fine anno”.

Al suo fianco Helen Lepalaan, una delle voci di mezzosoprano più raffinate e ricercate d’Europa. Estone d’origine, canta nei teatri più prestigiosi da Berlino a San Pietroburgo, da New York a Seoul. Le due voci liriche saranno accompagnate dall’orchestra da camera “Harmonia Vocis” diretta dal maestro Giovanni Rinaldi.

A guidare il pubblico alla scoperta dei brani la giornalista Ertilia Giordano. In programma alcuni brani di grande virtuosismo strumentale insieme ad alcune tra le più note e apprezzate pagine della Musica che da sempre scandiscono il tempo del Natale.

Insolita la scenografia: sul palco alcune opere di Oronzo Liuzzi e Rossana Bucci tratte dalla collezione “il Centro é il Sacro”.

Il concerto, inserito nel cartellone ufficiale del Teatro Pubblico Pugliese, é tra gli appuntamenti fuori abbonamento della stagione 2017-2018 del teatro comunale. Come per gli altri spettacoli le porte del teatro si apriranno alle 20.30 mentre il sipario sarà aperto alle 21. 

lunedì 18 dicembre 2017

La felicità

La felicità il più delle volte è 'qualcuno' ... a volte 'qualcosa', piccola-piccola... e ne fai tesoro... vale per chi la riceve e per chi la dà... (ellebi)

domenica 17 dicembre 2017

La prima volta di Mercurio - s17s71 e Medulla Studio ad Arterrima gallery and B&B

Si inaugura domenica 17 dicembre alle ore 18,30 presso Arterrima gallery and B&B in corso Trieste 167 a Caserta la mostra “La prima volta” di Mercurio - s17s71 e Medulla Studio a cura di Enzo Battarra

In esposizione otto dipinti su pelle di vitello dell'artista Mercurio-s17s71 e otto immagini fotografiche di Medulla Studio realizzate per l'artista in mostra e per LDA.iMdA architetti associati. L’esposizione sarà visitabile fino al 7 febbraio.

Mercurio - S17S71, all’anagrafe Stefania Catastini, è nata il 17 settembre 1971 a Fucecchio, in provincia di Firenze., vive e lavora a San Miniato, nel territorio di Pisa. Nel 1998 si laurea in architettura alla facoltà degli studi di Firenze ed inizia immediatamente ad operare nel campo dell’architettura contemporanea. Nel percorso di sviluppo della carriera come libero professionista raggiunge importanti riconoscimenti con lo studio LdA.iMdA architetti associati del quale ancora fa parte. Durante gli studi e nel periodo iniziale della professione la passione per la pittura è forte ma poco praticata, sporadicamente espone e partecipa a concorsi artistici. Nel 2008 inizia il suo vero e proprio percorso pittorico che va ad affiancarsi a quello architettonico. E’ un percorso che concentra la sua ricerca sull’indagine del volto e sulla Flat painting. Espone i suoi primi dipinti a Savona, presso Palazzo Peloso Cepolla nella collettiva “L’inconsapevolezza dell’essere” alla galleria Scola.

La volontà di portare nelle tele qualcosa di caratterizzante del proprio territorio la porta a frequentare il mondo delle concerie per tentare una contaminazione tra il mondo artistico e quello dell’artigianato tipico del suo luogo di origine: il settore del pellame. Inizialmente l’attività paterna le permette di studiare la verniciatura industriale su pelle ottenendo così la trasposizione di questa tecnica (velatura industriale) sulle tele con il risultato finale di superfici molto lisce e lucide. Le prime opere di questo genere sono presentate nel 2009 a Teano durante “L’esposizione nazionale d’arte contemporanea ITALICA”, presso il museo Maui e nel 2010 a Roma presso le sale del Bramante e Verona nella sala Birolli all’interno della rassegna internazionale artisti emergenti “stARTup”. Nel 2011 vince il primo premio del concorso indetto dal Museo del giocattolo a Roma entrando a far parte della collezione permanente del museo stesso con l’opera facente parte della serie Miti contemporanei dal titolo “Barbara Millicent Roberts _ Barbie”. E’ ancora del 2011 la sua prima mostra personale tenuta a Firenze presso i locali del Rifrullo dal titolo “Diciassettesettembre”, mentre è del 2012 la seconda personale tenutasi presso i locali del museo del giocattolo a Roma. Nel 2012 espone a Milano presso la galleria d’arte/museo Circoloquadro nella collettiva “Statements”, nel febbraio del 2013 è presente con opere pittoriche e oggetti di design al terminal San Basilio di Venezia per “Open design 2013”. Nel gennaio 2014 espone a Caserta presso il Museo d’arte contemporanea, design e geologia del territorio di Rocamonfina Magma nella collettiva d’arte “Opere in rosso” ed entra a far parte con un’opera nella collezione permanente del museo. Sempre di questo periodo è la sua terza mostra personale interamente dedicata allo studio fisiognomico del volto di Dante Alighieri dal titolo “Istruzioni ovunque”. Dal gennaio 2016 ha inizio la sua totale sperimentazione nel settore del pellame dove porta tutte le tecniche sperimentate fino al momento sulla pelle, abbandonando definitivamente l’uso della tela.

E’ dell’ottobre 2016 la sua prima installazione dal titolo “Vietato non toccare” dove le opere su pelle di vitello vengono presentate nel territorio di San Miniato. Nel dicembre 2016 la mostra "Tutto uguale sempre diverso" presso il Palazzo delle esposizioni di Roma, Open Colonna.

mercoledì 13 dicembre 2017

Mostre di Natale in Veneto e Friuli Venezia Giulia

Dall' Ufficio Stampa Studio ESSECI di Sergio Campagnolo riceviamo e pubblichiamo queste interessanti indicazioni sulle Mostre di Natale (alcune fresche di inaugurazione, altre ormai giunte a fine percorso) in Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Cominciamo dalla capitale delle vacanze estive, Jesolo. Che affronta la stagione inverale proponendo, allo Spazio Aquiliea 123, “EGITTO. Dei, faraoni, uomini “ (sino al 15 settembre). Spettacolo e rigore scientifico sono i due punti di forza di questa grande mostra che non teme di fare del racconto e dell’emozione la sua cifra. Senza alcun timore di “unire il sacro al profano”, accanto alle teche blindate che accolgono i reperti concessi dal Museo del Cairo e da altri musei di mezzo mondo, saranno proposte fedeli riproduzioni, scenografie e sofisticate installazioni tecnologiche, a comporre un ricco itinerario scientificamente inappuntabile e intelligentemente coinvolgente. 

A Venezia, alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro, “Memoria e Progetto GUIDO STRAZZA PER CA’ D’ORO”, sino all’8 aprile.
Cosa unisce un grande artista d’oggi – Guido Strazza – al Barone Franchetti, l’uomo che un secolo fa donò allo Stato la Ca’ d’Oro e tutti i suoi magnifici tesori? La generosità innanzitutto, visto che anche l’artista romano ha voluto donare un importantissimo nucleo di sue opere al Museo veneziano. Poi la passione – comune a Strazza come a Franchetti – per i “marmorari” medievali e le loro sapienti, affascinanti creazioni. Di questo da conto la mostra, conducendo il visitatore, all’interno di un sottile gioco di assonanze, ad ammirare gli antichi “marmi” della Ca’ d’Oro e le creazioni dell’artista.

A Padova, nel Palazzo del Monte di Pietà, “RIVOLUZIONE GALILEO. L’arte incontra la scienza” (sino al18 Marzo).

Chi è Galileo Galilei? Dai ricordi scolastici di ciascuno di noi, lo scienziato per eccellenza. Nella realtà storica, uno straordinario rivoluzionario. Poiché dopo Galileo nulla fu come prima. Una mostra rivela l’uomo Galileo nelle molteplici sfaccettature: scienziato, grande prosatore, virtuoso musicista, artista e critico d’arte; dal Galileo imprenditore al Galileo produttore di vini; dal Galileo rivoluzionario e anticonformista al dramma dell’abiura. Ma soprattutto l’uomo che amplia i confini della conoscenza e muta il rapporto degli artisti con la Natura del cielo. La mostra indaga i confini dello spazio, la sua narrazione, da Leonardo e Dürer fino ad Anish Kapoor, in un grande viaggio nell’arte moderna. Per alcuni sarà come scoprire realmente Galileo, e tre secoli d’arte, per la prima volta.
A Rovigo, al Roverella, “SECESSIONE. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità” (sino al 21 Gennaio).

Per la prima volta in mostra un panorama complessivo delle vicende storico-artistiche dei quattro principali centri in cui si svilupparono le Secessioni: Monaco, Vienna, Praga e Roma. Evidenziando differenze, affinità e tangenze dei diversi linguaggi espressivi nel primo vero scambio culturale europeo. Basti pensare a Gustav Klimt e ad Egon Schiele che esposero alle mostre della Secessione Romana o a Segantini che partecipò alle annuali mostre viennesi.

Ancora a Rovigo, ma in Palazzo Roncale, “I CAPOLAVORI DEI CONCORDI” (sino al 21 gennaio). La Pinacoteca dei Concordi approda a Palazzo Roncale. Qui ambienti fastosi, con i loro preziosi arredi, accolgono le opere della Pinacoteca. Si tratta di una raccolta d’arte importantissima, che racchiude in sé alcuni capolavori dei grandi maestri della pittura italiana: dal gotico, a Bellini e ai belliniani, dai Fiamminghi al Cinquecento veneto, dai pittori della realtà, dalla pittura di paesaggio ai pitocchi, arrivando ai ritratti e ai pittori della Venezia del Seicento. Tra le opere esposte al Roncale è possibile ammirare il celebre “Ritratto di Antonio Riccobono” di Giambattista Tiepolo, la “Madonna con il Bambino” e il “Cristo porta croce” di Giovani Bellini e opere insigni di Piazzetta, Pittoni, Palma il Vecchio, Luca Carlevarijs.

A Treviso, negli spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, “LOTTERIE, LOTTO, SLOT MACHINES. L’azzardo del sorteggio: storia dei giochi di fortuna” (sino al 14 gennaio). Una mostra ricca di stimoli, suggestioni, testimonianze, che vuole presentare in modo facile e gradevole la complessità di un fenomeno sempre di straordinario rilievo nella vita delle società. E oggi accentuato dagli strumenti attuali del possibile azzardo: dalle lotterie istantanee a quelle via internet, dal gratta e vinci alla roulette televisiva – moderni eredi delle puntate su chi doveva essere eletto alla guida della città o alla funzione pontificia –, fino alla schedina del totocalcio (che oggi pare arcaica), e ad altre pratiche in continua evoluzione.

E, ancora a Treviso ma al Museo Nazionale Collezione Salce, “ILLUSTRI PERSUASIONI tra le due Guerre” (sino al 14 gennaio). In questa nuova mostra del Museo Salce, il focus è posto sugli autori dei manifesti. Riconoscendo loro il ruolo e la virtuosità di abili “persuasori”. I loro sono anni in cui la “propaganda” assume un ruolo ufficiale e nella grafica raggiunge livelli di straordinaria eccellenza. Sono i decenni in cui nel vecchio Continente, ma non solo, si affinano gli strumenti della “comunicazione di massa”. In mostra, un centinaio di magnifiche testimonianze dell’arte pubblicitaria tra la prima e la seconda guerra mondiale, dal 1920 al 1940.

A Castelfranco Veneto, al Museo Casa Giorgione e in altre sedi, “LE TRAME DI GIORGIONE”, sino al 4 marzo. 
In Giorgione nulla è veramente ciò che sembra. Questa grande mostra dipana le “Trame” della sua pittura. Ed è solo la tappa d’avvio per un viaggio nel linguaggio nascosto delle vesti che vengono, mai a caso, indossate per essere eternati dai ritratti. Tre secoli di grande storia dell’arte e del costume, dal Giorgione al Tiepolo, passando per Tiziani e tanti diversi protagonisti della storia dell’arte veneta.

A Vicenza, alla Basilica Palladiana, la mostra più visitata del momento: “VAN GOGH. Tra il grano e il cielo”, sino all’8 Aprile.
Oltre 120 opere, tra dipinti e disegni. Un tema attentamente focalizzato, un filo conduttore di grande suggestione: le lettere scritte dal pittore. Goldin torna in Basilica con una monografica su Vincent Van Gogh quale non la si era mai vista non solo in Italia.

Stessa sede e stesse date per “UN CANTO DOLENTE D’AMORE. Marco Goldin, Matteo Massagrande, Vincent van Gogh”. “Nella scorsa primavera, mentre mettevo mano a uno spettacolo teatrale sulla storia di Van Gogh, afferma Marco Goldin, ho scritto il breve monologo che l’attore che impersonerà Vincent sul palcoscenico reciterà sotto un ultimo albero della vita, accanto a un ultimo campo di grano. Gli ho dato come titolo Canto dolente d’amore (l’ultimo giorno di Van Gogh). Tempo dopo averlo scritto, ho provato il desiderio che un pittore potesse non illustrarne alcune scene, ma traendovi spunto, desse loro una temperatura insieme d’anima e di colore. Allora ho chiamato un artista che stimo molto, Matteo Massagrande...

Ancora a Vicenza, al Palladio Museum, raffinato appuntamento con “TIEPOLO SEGRETO”. Il Palladio Museum si è arricchito di un eccezionale patrimonio d’arte: sette straordinari strappi d'affreschi di Giandomenico Tiepolo (1727-1804), che interpretano la scena dell'Olimpico di Palladio. Da oltre cinquant’anni anni erano conservati nel palazzo dei proprietari che li salvarono dalle distruzioni belliche. Oggi gli eredi, Camillo e Giovanni Franco, li hanno destinati al Palladio Museum. Che, con questo importante arricchimento, conferma ulteriormente la sua vocazione a Museo della Città. In occasione della mostra, per ampliare l’opportunità di conoscenza del grande artista veneto, il Palladio Museum e Villa Valmarana ai Nani offrono una reciproca riduzione sui biglietti d’ingresso: Giambattista dipinse gli affreschi "Olimpici" vent'anni dopo aver affrescato villa Valmarana, per il figlio del suo primo committente.
Dal Veneto al vicino Friuli, per due appuntamenti di notevole interesse sia artistico che storico.

Ad Udine, in Castello, sino al 7 gennaio, “L’OFFENSIVA DI CARTA. La Grande Guerra illustrata, dalla collezione Luxardo al fumetto contemporaneo”. Dopo Caporetto, partì la grande controffensiva che portò alla Vittoria del 1918. Fatta con cannoni, fucili e aerei, certo. Ma è un’altra, non meno efficace, Offensiva che questa mostra illustra. Quella combattuta sotto la regia dell’Ufficio Propaganda, fatta di manifesti, parole d’ordine e soprattutto di immagini. Destinata a giovani soldati spesso analfabeti. Immagini che portano le firme di ragazzi al fronte, alcuni dei quali – come il caporale De Chirico o i soldati Carrà, Sironi e Soffici - destinati a diventare artisti celebri.

E a Gorizia, in Palazzo Attems Petzenstein (sino al 25 marzo), “LA RIVOLUZIONE RUSSA. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922)”.
Alle ore 10 del 25 ottobre 1917, Lenin proclamò il rovesciamento del Governo e il passaggio del potere al Comitato militare-rivoluzionario. Quel momento passò alla storia come la “Rivoluzione di Ottobre”. Ma un’altra, e non meno importante, Rivoluzione Russa era già in atto da tempo e si esprimeva nel campo della cultura e delle arti, trasformando vecchi canoni espressivi, imponendone di nuovi. Nulla sarà più come prima nel teatro, nella musica, nel balletto, nella fotografia e sopratutto nelle arti figurative. Come racconta questa originale mostra, in Palazzo Attems Petzenstein .
9 belle città, 13 straordinari appuntamenti. Altrettante occasioni per farsi, e fare, un originale e stimolante regalo di Natale!

Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net

Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
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lunedì 11 dicembre 2017

PhotoHappening - Ivano Bolondi

Al Castello di Montecchio Emilia (RE), il 16 e il 17 dicembre 2017, un weekend dedicato alla fotografia di Ivano Bolondi con tavole rotonde, proiezioni e letture fotografie e portfolio gratuite.

Il " PhotoHappening - Ivano Bolondi" è organizzato dal Comune di Montecchio Emilia in collaborazione con il Dipartimento Cultura FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche).

L'evento si inserisce nell'ambito della rassegna " Profeti in patria - Cammini d'artista a Montecchio Emilia" che, giunta alla sua terza edizione, è dedicata nel 2017-2018 al noto fotografo montecchiese, autore di immagini che, come parole, esplorano "I 5 continenti".

L'attività si svolgerà, secondo il programma, il 16 e 17 dicembre 2017, all'interno del Castello di Montecchio Emilia, con momenti di studio della fotografia di Ivano Bolondi, ma anche attraverso la pratica della pubblica lettura delle opere fotografiche degli autori partecipanti. Le fotografie presentate saranno valutate da una giuria, composta da Silvano Bicocchi, Orietta Bay, Isabella Tholozan, Renza Grossi, Valeria Cremaschi, Patrizia Digito, Roberta Paltrinieri, che selezionerà le migliori ricerche a tema libero e a tema "Capolinea" (tema dell'anno del Dipartimento Cultura FIAF che ha fatto formare 18 laboratori fotografici in 7 Regioni italiane), premiando i vincitori.

Il PhotoHappening sarà un momento d'incontro tra fotografi appartenenti a diverse città e generazioni che, nella fotografia, trovano tuttavia un comune linguaggio espressivo, in grado si rinnovarsi continuamente così come ha dimostrato Ivano Bolondi nella sua lunga esperienza fotografica. Il Dipartimento Cultura della FIAF si sente debitore, verso Ivano Bolondi, e continuatore del modello di condivisione della pratica fotografica da lui generosamente esercitata in tutta Italia con workshop e proiezioni.

La lettura pubblica dell'immagine fotografica, di Ivano Bolondi e degli altri fotografi convenuti al PhotoHappening, sarà il momento centrale dell'evento. «Leggere fotografie - spiegano gli organizzatori - corrisponde in una certa misura a tradurre in parole l'emozione che l'immagine ha fatto sentire in chi l'ha guardata». Per la FIAF, infatti, l'atto fotografico è l'atto culturale prediletto, la sua lettura è il necessario compimento di quel processo di comunicazione posto in atto dal fotografo al momento dello scatto e può essere appreso ed esercitato da tutti.

All'interno del Castello di Montecchio Emilia, fino al 7 gennaio 2018, sarà allestita la mostra di Ivano Bolondi intitolata " Europa", prima di cinque momenti espositivi che esploreranno "I 5 continenti".

Programma di sabato 16 dicembre:
  • Ore 9.30: Iscrizione gratuita al PhotoHappening.
  • Ore 10.00: Apertura dei lavori con saluto delle Autorità.
  • Ore 10.30-12.30: Tavola rotonda di studio sulla fotografia di Ivano Bolondi (Coordina Stefano Bicocchi, direttore del Dipartimento cultura FIAF).
  • Ore 15.00-17.45: Letture portfolio, face to face, con Silvano Bicocchi, Orietta Bay, Isabella Tholozan, Renza Grossi, Valeria Cremaschi, Patrizia Digito, Roberta Paltrinieri.
  • Ore 18.00-19.30: "Il linguaggio nell'Audio Visivo di Ivano Bolondi: riflessioni sul suo percorso", proiezione e studio di audiovisivi di Ivano Bolondi a cura di Gianni Rossi e Gigi Montali.
Programma di domenica 17 dicembre:
  • Ore 9.30-12.30: Letture portfolio, face to face, con Silvano Bicocchi, Orietta Bay, Isabella Tholozan, Renza Grossi, Valeria Cremaschi, Patrizia Digito, Roberta Paltrinieri.
  • Ore 15.30: Premiazione del Concorso a lettura portfolio a tema libero e a tema "Capolinea". Chiusura dell'attività.
Per informazioni e iscrizioni alle letture portfolio: monicabenassi@alice.it.
Per approfondimenti sul lavoro di Ivano Bolondi: www.ivanobolondi-profetiinpatria.com


sabato 9 dicembre 2017

Pensieri a voce alta di Beppe Francesconi

Parole, pensieri, riflessioni, che si liberano dalla gravità, si muovono con il vento, si nascondono tra le figure e i colori.

Frasi sussurrate, spezzate, capovolte, da ricomporre quasi a piacimento; una sorta di futurismo fiabesco e surreale che volutamente inganna la percezione, diluendola in un flusso di pensieri libero, audace, irriverente.

E poi alberi, fiori, cieli stellati, animali. Tra questi, i passerotti, osservatori attenti degli ambienti sognanti o sognati, e i pesci variopinti, e gli eleganti cavalli. E i lievi e delicati elefanti, che quasi con beffarda leggerezza sfidano la loro ingombrante mole e cavalcano pesci, si innalzano in cielo, si arrampicano sugli alberi.

C'è molta letteratura, nei dipinti e nell'arte di Beppe Francesconi. A noi piace vederci Lewis Carroll, James Joyce, Saint-Exupéry, Jean de Brunhoff.
Ma se una novella si racconta con le parole, un dipinto si racconta con le immagini, i colori, le suggestioni visive. E le frasi divengono, nelle opere di Francesconi, parte integrante della rappresentazione, figure anch'esse.

Un tratto gentile, quello di Beppe Francesconi, accompagnato da una profondità di ispirazione, che cattura l'osservatore, dandogli la giusta chiave di lettura per vivere in quel mondo onirico in cui ritrova se stesso e gli altri.

Un tratto gentile e lieve: ed è appunto la lievità che ci piace sottolineare nell'opera di Francesconi, la leggerezza di un Barone Rampante che, partendo da una densa e profonda riflessione spirituale, approda ad un linguaggio incantato, sognante, talvolta fanciullesco.

Un linguaggio fiabesco, quello di Francesconi, non certo fine a se stesso, ma anzi teso a rimarcare, con un accenno di sospirata disillusione, le vacuità del mondo reale.

Beppe Francesconi è nato a Marina di Massa nel 1961. Ha esposto a Massa, Roma, Perugia, Brescia, Lecce, Sassari, Arezzo, Palermo ed in molte altre città d'Italia.


Beppe Francesconi - Pensieri a voce alta
BESSARTE
Lucca - dal 9 dicembre 2017 al 19 gennaio 2018
Via Sant'Andrea 48 (55100)
+39 0583 050627
info@bessarte.it
www.bessarte.it

giovedì 7 dicembre 2017

Vernice collection

Entrare in Vernice significa scoprire un modo nuovo di collezionare, aprire la propria conoscenza alle forme più originali del racconto per immagini regalandosi un'immersione fantastica in stili e sensibilità di percorsi attraverso l'opera dei talenti riconosciuti e aprendo a tutte le tecniche espressive contemporanee.

Illustratori e artisti urbani, fotografi, web-artist e 3D designer con un ricercato numero di opere nella galleria virtuale di Vernice si alterneranno con cadenza bisettimanale

Vernice collection entra nel mercato dell'arte con una chiave moderna e sostenibile per favorire l'accesso a un nuovo tipo di collezionismo con proposte fuori dai canali del grande mercato dell'arte, un investimento minimo e favorendo la passione di chi vuole arricchire, appuntamento dopo appuntamento, la conoscenza alle forme più originali del racconto per immagini.

L'avvio della rassegna virtuale, appuntamento imperdibile, si apre con la personale di Virginio Vona artista di spicco soprattutto nel panorama francese che per l'occasione presenta l'inedito progetto espositivo "VARCHI DI FUGA " con una presentazione di Luca Raffaelli.

L'artista, romano di nascita e parigino d'adozione, ha una storia comune a molti artisti italiani che hanno trovato fortuna e riconoscimenti solo dopo essersi trasferiti all'estero. Il curatore della mostra, Luca Raffaelli, scrive: "...Virginio un giorno si è trovato senza niente. Ma niente davvero. Romano del Tufello, lavorava ai magazzini generali trasportando le cassette. In quella zona di Roma dominata dal gasometro. Come dire, un oggetto dei suoi. Quando è finita ecco il vuoto. Nessuna prospettiva.. Anche mamma è morta. Che mi rimane a Roma? Nulla. Ho una fidanzata a Parigi e un solo grande sogno: disegnare. Che faccio? Vado? Vado. Così? Così.

Faccio un salto temporale. Dissolvenza. Riapriamo la scena in Africa, ad Algeri. È lì che incontro per la prima volta Virginio. Una forza della natura, umana e artistica. Al Fidba, festival del fumetto di Algeri, dove ovviamente molti autori sono francesi, lui con il suo francese romanesco, è una scheggia impazzita. Impazzita di energia, di gioia, di presente. Forse perché non ci crede neanche lui che ci sia davvero una via di fuga quando il quadro sembra fatto solo di ostacoli. E invece in una manciata di mesi, con una forza di volontà positiva e generosa, è riuscito a mettere in piedi il suo sogno. Fenice, un fumetto autoprodotto che vende migliaia di copie (scritto da uno sceneggiatore che si fa chiamare come un angelo custode, Iah-Hel, Frederic Gaffiat) lo fa conoscere, e conoscere bene. Tanto che espone nelle gallerie insieme ad artisti illustri come Druillet e Liberatore, e poi disegna un murale alla Gare de Lyon. E insegna. E inventa. E vive di quello che inventa. Felice.".

Virginio Vona oggi è un'artista di statura europea; le sue opere sono state acquisite dal Musée De le Centre National de la Bande Dessinée et de l'Image of Angoulême e sono quotate presso Artquid (http://www.artquid.com), Drouot Cotation (http://www.drouot.com) e l' Auction House Cornette De Sait Cyr (www.cornettedesaintcyr.fr). Virginio Vona appare nel Larousse Dictionary of Painters di Michel Laclotte.

L'artista propone un importante gruppo di opere: 20 paesaggi realizzati con tecnica mista su carta e 20 tavole su carta tratte dal fumetto "Fenice". Le opere sono espressione del mondo visionario dell'artista. Paesaggi futuristici con architetture inumane e vorticose che attingono dagli elementi estetici del cyberpunk. .

TRICROMIA Via della Barchetta, 13 - 00186, Roma 
tel +39 066896970 / +39 3397856006 
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martedì 5 dicembre 2017

Simone Domeniconi - Life in a game

Gli scacchi come gioco intellettuale per eccellenza, ma anche come rappresentazione mitica dell'universo ordinato. Si muovono lungo questo percorso di ricerca i dipinti dell’artista emiliano Simone Domeniconi che espone negli spazi del Lu.C.C.A. Lounge & Underground con una personale dal titolo “Life in a game”, a cura di Maurizio Vanni

La mostra, prodotta da Mviva in collaborazione con la Galleria d’Arte Enrico Paoli, sarà visitabile dal 2 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018 con ingresso libero. Da non perdere l’inaugurazione alla presenza dell’artista che si terrà sabato 9 dicembre 2017 alle ore 17,30 e che sarà il pretesto anche per la presentazione del catalogo realizzato in occasione dell’esposizione lucchese. 

L’originalità del lavoro di Domeniconi parte dalla scelta di riprodurre un “momento vero e cruciale” di partite a scacchi passate alla storia, con tanto di pezzi reali correttamente posizionati sul supporto in tela o tavola. I fondi non rappresentano la classica scacchiera, ma si trasformano in una narrazione visiva che prende spunto da qualcosa di straordinario e suggestivo successo nello stesso anno in cui fu giocata la celebre partita. Uno scandalo, una tragedia, un caso politico, un fatto o un cambiamento di qualunque genere che hanno modificato il corso della storia in un ambito specifico diventano il presupposto per catapultare la vita all'interno del gioco.

Da questo “gioco della vita” scaturiscono dipinti privi di precisi riferimenti spazio-temporali  dove i contendenti si sfidano in una costante tensione verso l’equilibrio tra ragione e istinto. Lo spazio sul quale si muovono i pezzi ha anche un valore metafisico, filosofico e morale: i due principi che muovono l'universo sono radicalmente opposti tra di loro come luce e ombra, finito e infinito, vita e morte. Il segreto del reale, e anche quello della nostra esistenza, è riposto nelle cose della  quotidianità, ma anche in un'oggettività che trascende la loro percezione tradizionale. “Domeniconi – spiega Maurizio Vanni – ci invita ad andare oltre ciò che vediamo proprio nel momento in cui non vuole determinare in un unico senso i suoi lavori. Gli elementi delle sue composizioni sono prevedibili solo in apparenza: i volumi si autodefiniscono di fronte al fruitore attraverso una realtà ri-programmata e ri-progettata con dati reali, uniti a componenti memoriali e ideali. La sua non è mai una denuncia sociale, piuttosto un momento di raccoglimento, un atteggiamento di riflessione, un desiderio di conoscenza e auto-conoscenza, una proposta visiva legata a più livelli percettivi che potremmo considerare esoterica in quanto intrisa di segni e simboli che vanno oltre il loro valore iconografico diretto”. 

Un po’ come un moderno archeologo, Domeniconi seleziona gli strumenti per scavare e vivere esperienze di prima mano, e mentre indaga il passato coi suoi misteri ed enigmi riflette sull’assoluto e sul senso dell’esistenza umana. “Le proposte visive di Domeniconi – conclude il curatore – ci spingono a prendere in considerazione il gioco della vita nella consapevolezza che ognuno, scegliendo le mosse appropriate, può diventare artefice del proprio destino rispettando le regole in divenire di qualunque partita, ma senza allontanarsi troppo dai dati anagrafici della propria anima”. 



Note biografiche Simone Domeniconi
Simone Domeniconi nasce a Carpi, in Emilia Romagna, il 19 maggio del 1972.
Fin da giovanissimo manifesta una precoce vocazione per la poesia – sbocciata in seguito sui banchi del liceo – che lo porterà a ricevere prestigiosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Internazionale del San Domenichino ed il Premio Alpi Apuane.
Nel frattempo scrive, dipinge, organizza eventi, si confronta con artisti ed intellettuali. In particolare frequenta lo studio del pittore americano Robert Carroll, e quello del maestro e docente d'Accademia delle Belle Arti di Carrara, Fabio Grassi. 
In pittura, dopo gli esordi figurativi ed alcune sperimentazioni, la sua particolarissima ricerca si volge ad una “narrazione estetica” ispirata al gioco degli scacchi, ricerca che sta destando un crescente interesse anche al di fuori dei confini nazionali.
Attualmente vive e lavora in Versilia, Toscana.
Diversi i critici e storici dell'arte che hanno scritto di lui, tra cui Luciano Caprile, Maurizio Vanni, Robert Carroll, Penesta Dika e Giovanni Faccenda. 




“SIMONE DOMENICONI. LIFE IN A GAME”
a cura di Maurizio Vanni
Lu.C.C.A. Lounge&Underground 
Dal 2 dicembre 2017 al 4 febbraio 2018
orario mostra: da martedì a domenica 10-19, chiuso lunedì
Ingresso libero

Inaugurazione 9 dicembre 2017 ore 17,30


Per info:
Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca
tel. +39 0583 492180   www.luccamuseum.com  info@luccamuseum.com

Addetto Stampa Lu.C.C.A.
Michela Cicchinè  mobile +39 339.2006519 m.cicchine@luccamuseum.com

sabato 2 dicembre 2017

Mi basta vederti ridere.

"Mi basta vederti ridere" è il secondo lavoro letterario di Giandomenico Basile (sulla scia ancora viva del primo "I cerchi nell'acqua"). 

L'ennesima storia d'amore, raccontata dal giovane autore,  da "consumare" in un pomeriggio sdraiati su un divano oppure seduti in tram, tornando a casa. Un romanzo che si fa leggere tutto d'un fiato e che alla fine - un pò come il primo - non ti lascia col fiatone ma con il soddisfatto sospiro del lieto fine... perchè non può piovere sempre. Diamine.

"Con questo nuovo romanzo - scrive Basile - inizia una nuova avventura. Spero di emozionare e rapire l'interesse di coloro che decideranno di leggerlo. La più grande soddisfazione per me è quella di riuscire a trasmettere ai lettori quelle emozioni che hanno fatto da motrice per la creazione di questo mio nuovo lavoro."

Da "Mi basta vederti ridere" di Giandomenico Basile :
"(..) - Che brutta cera! C'hai la faccia de' uno che non s'è divertito pe' niente. - Affermò Angela, rivolgendosi a Giacomo. Carmelo, continuava a sorseggiare tranquillamente il suo caffè e spostò per un attimo lo sguardo dal suo giornale per osservare suo figlio.
Giacomo non rispose e mangiò un frollino.
- M'ha detto mamma che te sei fidanzato. Quand'è che ce la porti a casa sta' meraviglia?- Quelle parole, furono per Giacomo, come un pugnale al cuore. Non ne voleva assolutamente parlare, anzi avrebbe voluto rimuovere completamente quel pensiero fisso che adesso lo faceva stare male. Il fatto che i suoi sapessero di Francesca, però, non faceva altro che rendere più difficile quell'operazione di rimozione-software che Giacomo si era convinto ad intraprendere.
- Io e Francesca non siamo fidanzati e non lo saremo mai e con questo vorrei mettere una pietra bella grossa su questa questione. - Disse Giacomo cercando di sembrare il più convincente possibile alle orecchie dei suoi genitori.
Evidentemente però, quelle parole non erano state abbastanza incisive, dato che Angela continuò a toccare più volte l'argomento, durante il corso della colazione.
- Sei troppo rigido a’ Già! - Esclamò ad un tratto Angela. - Devi essere più naturale con le donne, stupirle, affascinarle e soprattutto... le devi fa ridere, Giacomo mio. Quella è la chiave del successo. - Giacomo lo sapeva. Purtroppo però, il problema consisteva proprio nel suo limite.
Non sarebbe mai riuscito ad affascinare Francesca o a stupirla. Per quanto riguarda la parte delle risate poi, riusciva a farla ridere, solo grazie al suo essere maldestro. Non bastava. Il cuore di Francesca poi, apparteneva ad un altro. Tra lui ed il bello e dannato Vanni, non ci sarebbe mai stata storia. Farla ridere. Per sua madre forse, sembrava una cosa da niente, ma per Giacomo, un'ardua impresa. Riusciva a farla sorridere solo quando la sua goffaggine si rendeva palese.
Accese il portatile, deciso a buttar giù qualche riga. Il motore di ricerca sembrava invitarlo a cercare qualcosa. - Magari potessi cercare e trovare quel che voglio su Google. Digitò qualcosa nel riquadro: Per farla ridere. In prima pagina una serie di siti a cui quella frase aveva riportato ma la frase che colpì Giacomo fu una citazione. Un certo Tommaso Ferraris scriveva: "Mi dissero che per farla innamorare dovevo farla ridere, ma più lei ride e più mi innamoro io."
Aveva dannatamente ragione quel Ferraris. Giacomo si lanciò sul letto e chiuse gli occhi stanchi. (..) "

venerdì 1 dicembre 2017

Evento conclusivo de La città e l'ospitalità. La fatica e la bellezza

Sabato 2 dicembre, alle ore 21.00, il museo MADRE ospita l’evento conclusivo della rassegna La città e l'ospitalità. La fatica e la bellezza. Solo nella convivenza si intravedono possibili futuri: protagonista l'attore bolognese Alessandro Bergonzoni, autore di numerosi testi teatrali e narrativi, che porterà in scena un incontro-spettacolo dedicato all'evento.

La rassegna - promossa da Dedalus-Cooperativa Sociale con Associazione Astrea, Associazione A voce alta, Associazione Con…, Officine Gomitoli eFondazione Premio Napoli e dedicata al tema della relazione tra "comunità" e "ospitalità" - ha articolato, attraverso workshop, incontri con le scuole e tavole rotonde, una riflessione sulla "bellezza" propria di ogni incontro e al contempo sulla "fatica" che ogni convivenza comporta. Al di là di ogni possibile ipocrisia o luogo comune, la rassegna (ri)pensa l’incontro e la convivenza tra culture, storie e persone differenti come opportunità di benessere e sviluppo per la comunità, analizzandone le potenziali interconnesioni con esperienze e progetti di rigenerazione urbana.

Il programma della giornata conclusiva di sabato 2 dicembre prevede inoltre una mostra di 18 suggestive tavole sul tema dell'incontro con chi è migrante, donate per l’evento dal celebre fumettista Altan, che sarà inaugurata sabato 2 dicembre, alle ore 10.30, nella sede di Dedalus presso l'ex Lanificio di Porta Capuana (Piazza Enrico de Nicola, Napoli). 


Ingresso gratuito
Prenotazione obbligatoria all'indirizzo:
officinegomitoli@coopdedalus.org



giovedì 30 novembre 2017

Attimi da ricordare

Sarà inaugurata mercoledì 6 dicembre, alle ore 15.30, presso la casa di riposo Ca' Rezzonico di Lugano, la nuova mostra della pittrice Gloria Guidi Nobile, artista di Arosio (Alto Malcantone) capace di spaziare con disinvoltura dall’universale al particolare, dall’evasione poetica all’arte di denuncia sociale. 

I suoi dipinti richiamano con forza la nostra attenzione, ci offrono immagini reali o verosimili che facilmente possiamo ricondurre alla nostra esperienza, provando quel piacere unico che chi ama l'arte conosce bene e che si basa su un riflesso psicologico istintivo: siamo attratti da ciò che riconosciamo e nei cui confronti proviamo un legame di appartenenza.

L'esposizione, intitolata “Attimi da ricordare”, consentirà al pubblico di ammirare gli esiti più recenti di una ricerca originale, fortemente esistenziale ed evocativa, volta a far riflettere sui significati più profondi della vita attraverso l'analisi dei sentimenti, delle passioni, delle aspirazioni e delle difficoltà che contraddistinguono il percorso di ogni essere umano. Temi non semplici da affrontare e da tradurre in immagini, soggetti che l'autrice indaga con grazia e sensibilità nell'intento di trasmettere un messaggio di speranza verso il futuro. 

Gloria Guidi è una narratrice delle luci e delle ombre, degli opposti che si attraggono e spesso si contraddicono; ama spaziare dalle tecniche tradizionali a soluzioni sperimentali, da una pittura  immediata ed istintiva a soluzioni formali più meditate, mostrando sempre e comunque il suo tratto distintivo, improntato sull'analisi psicologica, sull'armonia compositiva e sulla portata etica e spirituale della pratica artistica. Le sue opere ci conducono dalla realtà oggettiva ad una realtà soggettiva seguendo il filo rosso dell'incanto e della meraviglia, ricordandoci quanto sia importante non smettere mai di ricercare il senso della Vita e di apprezzarla, giorno dopo giorno, in ogni fase della nostra esistenza.


GLORIA GUIDI NOBILE è nata in Friuli a Martignacco in provincia di Udine, ma ha trascorso la maggior parte della sua vita in Svizzera, dapprima a Berna ed in seguito a Lugano. 
In Canton Ticino, ad Arosio nel bel Alto Malcantone, dove vive tutt'ora, ha trapiantato le proprie radici. 
Ha vissuto a lungo in Canton Grigioni (prima a Poschiavo e poi a Klosters) da qui il suo grande amore per le montagne grigionesi.
Dopo i primi anni di formazione si è lasciata ispirare dai pittori impressionisti, di cui tutt'ora predilige Monet, e si è orientata poi verso l’arte figurativa, immortalando anche i ricordi dei suoi viaggi. 
Mossa da un intenso sperimentalismo, ama spaziare, dedicarsi a tecniche diverse ed esprimersi anche attraverso lavori astratti e lavori materici, mediante l'impiego di materiali eterogenei come la carta pesta, la lana, sabbie e altri inerti, cortecce e stoffe. 
Il suo stile è cangiante e multiforme ma la sua ecletticità consente comunque di rintracciare all'interno del suo percorso alcuni caratteri dominanti: una notevole perizia formale, la presenza di temi di matrice esistenziale e una spiccata predilezione per i colori vivaci e le tonalità calde.


“ATTIMI DA RICORDARE” - Mostra personale della pittrice Gloria Guidi Nobile
Dal 25 novembre 2017 al 26 gennaio 2018
VERNISSAGE: MERCOLEDI' 6 DICEMBRE, alle 15.30
Presentazione a cura di Emanuela Rindi

Residenza Ca' Rezzonico
Via Torricelli, 30 - 6900 Lugano
Orario di apertura: tutti i giorni 8.00-19.00
www.carezzonico.ch

INGRESSO LIBERO
Per informazioni: www.gloriaguidi.ch

mercoledì 29 novembre 2017

Souls – Anime

La seduzione del disegno italiano di Omar Galliani in mostra a Treviso. Nell’ambito della rassegna “Artisti del XXI Secolo. Realtà del contemporaneo”, il Museo Civico Casa Robegan (Via A. Canova 38, Treviso) presenta, dal 2 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018, “Souls – Anime”, esposizione personale di Omar Galliani, a cura di Daniel Buso

Ideata e progettata da Giorgio Russi, la mostra sarà inaugurata venerdì 1 dicembre, alle ore 18.00, alla presenza di Giovanni Manildo (Sindaco di Treviso), Luciano Franchin (Assessore alla Cultura) ed Emilio Lippi (Direttore dei Musei Civici).

Il percorso espositivo comprende una ventina di opere su tavola, alcune delle quali di dimensioni monumentali, realizzate dagli anni Novanta ad oggi. 

«Galliani ventenne – ricorda Flavio Caroli – era perso principalmente in due ambizioni. In una ricerca di magia, di seduzione, di fascino che è l’ossessione primaria di ogni grande artista, in qualsiasi tempo, sia egli tragico (Caravaggio), classico (Ingres) o fondamentalmente realista (Degas). Tutto cambia e tutto corre, ma non c’è grande artista quando non ci sia ricerca di Bellezza; di qualche forma di Bellezza. La seconda ossessione di Galliani era infatti la qualità esecutiva, proprio tecnica nel senso antichissimo del termine, della pittura e dei suoi misteri: cosa non facile in un tempo in cui i balbettii e la cattiva pittura parvero la chiave della modernità. Galliani otteneva risultati straordinari grazie ai miracoli realizzativi di una matita forse veramente fra le più dotate del secondo dopoguerra. Nei trenta e più anni che ci separano da quei giorni, il miracolo non ha fatto che approfondirsi».

«La ricerca di Omar Galliani – aggiunge Teodolinda Coltellaro – affonda nelle densità figurali del passato, nelle estensioni storiche dell’arte, di cui evoca modelli culturali e motivi linguistici che coniuga in una originale sintassi espressiva. La sua sensibilità, pienamente contemporanea, sa cogliere gli aspetti di transitorietà e complessità del nostro tempo, gli scenari mobili che ne connotano la dimensione sistemica, ma li traduce in modi e forme che sollecitano lo sguardo a percorsi interpretativi più profondi che non si esauriscano nel “qui ed ora”, proponendo il ricorso alla memoria e alla citazione come processo di rinascita creativa nell’alchimia della forma. […] Per Galliani, l’opera è, in modo prioritario, disegno: dalla dimensione fisica del tracciare (di esercizio muscolare protratto fino allo stremo), del coprire di segni una superficie al suo essere fenomeno articolato, fluttuante, vivente, animato da una propria biologia memoriale che ne determina l’esistenza e in cui si compenetrano mirabilmente e dialogano mondi di tenebra e luce».

L’esposizione, organizzata da Artika, è accompagnata da un catalogo bilingue italiano / inglese (Quaderni d’arte di Casa Robegan, 2017) con la riproduzione fotografica di alcune opere, una nota dello storico dell’arte Flavio Caroli ed una conversazione-intervista con il critico d’arte Teodolinda Coltellaro.

Il Museo Civico Casa Robegan è aperto al pubblico da martedì a venerdì con orario 10.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00-20.00, lunedì chiuso. Ingresso Euro 6,00 (ridotto Euro 4,00). 

Per informazioni: tel. 0422 544895, mostre@artikaeventi.com, www.artikaeventi.com.


Omar Galliani, nato a Montecchio Emilia (RE) nel 1954, dove vive e lavora, è uno tra i più significativi artisti italiani di riconosciuta fama internazionale. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. A partire dai suoi esordi, già nel 1978, Enrico Crispolti evidenziava le sue straordinarie capacità disegnative e la sua forza evocativa invitandolo al Premio Michetti con l’installazione “Ritratto di dama con unicorno”. Invitato poi nel 1979 da Giovanni Maria Accame a “Le Alternative del Nuovo”, nello stesso anno Flavio Caroli lo invita a “Il Nuovo contesto” allo Studio Marconi di Milano e successivamente in “Magico Primario” a Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Partecipa inoltre ad “Arte e critica 1980”, presentato ancora da Giovanni Maria Accame, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma a cura di Giorgio De Marchis e Ida Panicelli e, nel 1981, a “Linee della Ricerca Artistica in Italia” da Nello Ponente. Sarà negli anni successivi un susseguirsi di inviti a manifestazioni nazionali ed internazionali che porteranno l’artista, oltre ad essere invitato a tre consecutive Biennali di Venezia (1982, 1984, 1986), ad essere anche tra gli artisti selezionati per la Biennale di Pechino di quest’anno e a misurarsi sulla scena artistica non solo con i più importanti autori del contemporaneo, ma anche a confrontarsi con i grandi nomi della storia dell’arte del passato. Valga per tutti la partecipazione a mostre quali: “Galliani incontra Morandi” presso la Fondazione Giorgio Morandi nella sua casa natale nel 2014, “Omar Galliani – Lorenzo Puglisi. Caravaggio, la verità nel buio” a Palermo nel 2016 e a Napoli, nel 2017, “Nero su Nero. Da Lucio Fontana a Kounellis a Galliani” a Firenze nel 2017. Per approfondimenti: www.omargalliani.com.


Artisti del XXI Secolo. Realtà del contemporaneo
Omar Galliani, Souls – Anime. La seduzione del Disegno Italiano

Ideazione e progettazione: Giorgio Russi
A cura di Daniel Buso
Organizzazione: Artika
Museo Civico Casa Robegan
Via A. Canova 38, Treviso
2 dicembre 2017 – 28 gennaio 2018
Inaugurazione: venerdì 1 dicembre, ore 18.00
Orari: da martedì a venerdì ore 10.00-13.00 e 15.00-19.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00-20.00, lunedì chiuso.
Ingresso Euro € 6,00, ridotto Euro 4,00 (studenti under 26, over 65, possessori biglietto Museo Bailo, carta fedeltà Musei Civici, soci enti convenzionati Fai, Arci e Touring Club), gratuito under 18, disabili non autosufficienti con accompagnatore, giornalisti con tesserino.

INFORMAZIONI:
Elena Zannoni
Tel. 349 1623368
mostre@artikaeventi.com 
www.artikaeventi.com 

UFFICIO STAMPA:
CSArt – Comunicazione per l’Arte
Via Emilia Santo Stefano 54, Reggio Emilia
Tel. +39 0522 1715142
info@csart.it 
www.csart.it

martedì 28 novembre 2017

Humanlandscape - Mostra personale di Sante Muro

Humanlandscape è il titolo della mostra personale di Sante Muro, in programma dal 6 gennaio al 3 febbraio 2018 presso la Galleria Sasso 2 Art Center di Rino Cavalluzzo a cura dell’associazione In Arte Exhibit e con il patrocinio del Comune di Matera.  Il vernissage è previsto per il 6 gennaio alle ore 17:00, saranno presenti l’artista Sante Muro, il direttore della rivista In Arte Multiversi Angelo Telesca, il giornalista e critico d’arte Carlo Maria Nardiello.

Sante Muro, artista lucano classe 1978, nella sua decennale esperienza artistica si muove sul doppio binario creativo del ritratto e del paesaggio urbano: da qui il nome della manifestazione materana, che intende condensare efficacemente in 20 opere anni di osservazione e di studio divisi tra le due espressioni realizzative. Questo doppio filone consente all’artista di indagare e raccogliere storie, emozioni, esperienze e sentimenti radunati insieme sulle tele al termine di viaggi e incontri, che trovano felice espressione in un procedimento pittorico maturo e studiato. I tagli incisivi, i segni pastellati, le crete sfumate e la forza della spatola sono i tratti peculiari delle tele di Sante Muro, impreziosite dal vivido incontro di colori in movimento che garantiscono un senso di realtà e di totale immersione nei volti e nei paesaggi.

Humanlandscape è un viaggio dentro i viaggi vissuti, raccontati o sognati da Sante Muro: fra gli altri in esposizione sono il mercato della frutta di Muna, la via del cotone di Fès, il profilo di Santorini. Ma Humanlandscape è anche una galleria di ricordi condivisi, grazie alla presenza di ritratti di icone di un passato ancora presente, come confermato dalla fama indiscussa di artisti come Amy Winehouse, Frida Kahlo, David Bowie, solo per fare alcuni esempi.

A Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, l’anno nuovo si apre con una mostra dal sapore esplorativo e conoscitivo, in uno spazio laboratoriale di ricerca e sperimentazione come la Galleria Sasso Art 2 Center di Rino Cavalluzzo. La galleria d’arte è una porta aperta sulla città per i curiosi, gli estimatori, i collezionisti privati e i molti appassionati che popolano i Sassi, insieme ai tanti turisti che, in coincidenza con la festività dell’Epifania, potranno ulteriormente arricchire il proprio viaggio alla scoperta di luoghi unici e irripetibili.

Humanlandscape Mostra personale di Sante Muro

Matera – Galleria Sasso 2 Art Center, via Rosario 45-46

6 gennaio – 3 febbraio

Vernissage 6 gennaio ore 17:00

Curato e organizzato da In Arte Exhibit

Ufficio stampa “In Arte Multiversi”

Largo Pisacane 15, 85100 Potenza

Infoline: 330 798058 - 392 4263201

E-mail: informazioni@in-arte.org - eventi@in-arte.org

Website: www.in-arte.org - Facebook: www.facebook/InArte

lunedì 27 novembre 2017

Jean Cocteau - Segni e disegni del principe frivolo

Io sono una menzogna che dice la verità” : Poeta, romanziere, drammaturgo, pittore, scultore, regista, ma anche saggista, stilista, fotografo, grafico, imprenditore, designer e altro ancora, una mente multiforme ed eclettica che si è tuffata nei diversi sentieri dell’arte non tanto per un provocatorio sperimentalismo e non solo per l’inquieta ricerca di dare forma a turbate e perturbanti emozioni. 

Per comprendere Cocteau non è sufficiente stigmatizzarlo nell’immagine del tormentato anticonformista, dell’irriverente ingegno, dell’oppiomane profanatore di perbenismi e convenzioni, per comprendere Cocteau non dobbiamo soffermarci singolarmente sulle sue diverse espressioni artistiche, non dobbiamo costringerlo separatamente nella definizione del poeta, o del regista o del pittore. Non ha mai “preso fiato” Cocteau, non ha mai disgiunto, frazionato, spaccato. Come ha sottolineato il critico Giancarlo Vigorelli. “... Non dimentichiamolo mai, è sempre il poeta, in Cocteau, che si fa pittore... Poesie e Pittura si scambiano le parti, convivono, sono anime gemelle in un corpo solo, e il passaggio dalla pittura al cinema è stato naturale, fatale”.

La Galleria San Carlo, via Sant’Agnese 18, 20123 Milano, ospita una personale dell’indimenticabile Jean Cocteau, viaggiatore instancabile di tantissime espressioni estetiche del Novecento. Una rara e preziosa esposizione di venti opere tra disegni, pastelli, grafiche e documenti. 

Per comprendere Cocteau occorre cercare di afferrare quel filo trasparente e sottile che lega parole e immagini in un unico registro, una sorta di alfabeto che include oltre alle lettere, i segni più liberi ed evanescenti dell’anima, l’imago che abita i confini tra reale e surreale, che è costantemente in tensione verso l’impalpabile, l’inafferrabile, in quell’infinito, enigmatico e meraviglioso deserto là dove “non ci sono parole”.

Jean Cocteau - Segni e disegni del principe frivolo
GALLERIA D'ARTE SAN CARLO
Milano - dal 30 novembre 2017 all'otto gennaio 2018
Via Sant'Agnese 16 (20123)
+39 02794218 , +39 02783578 (fax)
info@sancarlogallery.com
www.sancarlogallery.com