mercoledì 18 marzo 2015

Dario Fo parteciperà alla 56 Biennale d'arte di Venezia invitato dal padiglione del Costa Rica

Il padiglione del Costa Rica alla 56 Biennale d'arte di Venezia, il cui Curatore è Gregorio Rossi, ha invitato fra gli altri artisti il grande Dario Fo che ha voluto rilasciare un suo pensiero su questa sua partecipazione, dato che il Costa Rica, unico Paese al Mondo a non avere esercito, ha come tematica “La pace”.

 "Secondo i governi delle nazioni occidentali il modo migliore per promuovere la pace, specie nei paesi produttori di petrolio, è portare in quei luoghi degli eserciti e scaricare bombe a raffica sulle popolazioni civili. Nessuno alza la voce per contestare quest’assurdità, anzi, i nostri politici al completo si spellano le mani ed esaltano a gran voce le cosiddette “missioni di pace”.

Alcuni paesi, però, come il Costa Rica, hanno all’istante il coraggio di fare un gesto straordinario che da un secolo viene chiesto dai cittadini di tutto il mondo, cioè abolire totalmente l’esercito. Invece di spendere miliardi in nuovi aerei e cacciabombardieri, queste popolazioni ricolme di dignità, hanno proclamato festosamente: “Noi l’esercito non lo vogliamo, perché chi tiene una pistola lo fa solo per sparare”. Noi speriamo che tanti paesi, negli anni che verranno, abbiano la forza di imitare il Costa Rica e mettere in campo all’immediata questa decisione di coraggio e dignità per ognuno." - Dario Fo
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                  

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lunedì 16 marzo 2015

I segreti di Heap House svelati da Edward Carey

Questo romanzo rappresenta il ritorno di una delle penne più esaltanti della contemporanea narrativa inglese e l’inizio (di questo potete esserne certi) di una saga che affascina, seduce, commuove pure, come solo la grande letteratura sa fare.

"Tutto cominciò, con il terribile pasticcio che ne seguì, il giorno in cui scomparve la maniglia da porta di mia zia Rosamud. Era la sua maniglia da porta prediletta, interamente in ottone.(..)"

Sono queste le prime battute de "I segreti di Heap House", il nuovo romanzo di Edward Carey - insegnante, scrittore, sceneggiatore ma anche originalissimo illustratore - tradotto da Sergio Claudio Perroni per Bompiani, in libreria nei prossimi giorni (a proposito : L'autore sarà a Bologna il 31 marzo alla Libreria per Ragazzi Stoppani e a Milano l'1 aprile alla Rizzoli Galleria...FORTUNATI, bolognesi e milanesi!!!).

I segreti di Heap House è una fiaba, una lunga fiaba (lo dico per quelle 368 pagine in sui si dipana) dall'agro sapore dickensiano. Una storia cupa, allusiva e platealmente gotica. Un romanzo che affascina, sin dalle prime battute e...MERAVIGLIA, che riempie anche gli occhi ...con le illustrazioni dei personaggi (ad opera dello stesso Carey) che ne concrettizano l'idea che ognuno di noi se ne fa (questo è uno di quei lavori per cui, io, mi pongo il quesito se lo scrittore/illustratore, sia partito prima dal testo oppure dal disegno?? Insomma : Clod/bozzezzo è l'ispiratore della fiaba oppure la trasposizione immaginifica del personaggio/testo??...vabbè lasciamo perdere).

A questo punto - ho citato Clod - dico qualcosa del romanzo: Clod è un solitario rampollo della Famiglia degli Iremonger, che da sempre regna sui Cumuli (un mondo fatto di avanzi di oggetti, gettati via o smarriti, accumulati ai margini della Londra vittoriana,  una sorta di nobile discarica). La caratteristica degli Iremonger (come se non bastasse quella del loro "regno") è che ogni membro della suddetta, sin dalla nascita, si lega ad un oggetto in particolare - a cui vien dato con molta naturalezza, nome e cognome - che lo accompagnerà per tutto il corso della vita.

E fin qua, nulla di esageratamente "strano"...incominciamo a pensare il contrario (e a lasciarci intrigare appassionatamente dal racconto) quando leggiamo che Clod, fra tutti gli Iremonger, è il personaggio più interessante : Lui, col suo tappo da bagno universale James Henry, ci parla...eccome se ci parla. E mica solo col tappo...anche con tutti gli altri oggetti. 

E se pensate che sia lui solo a "parlar essi", vi sbagliate: Anch' essi (gli oggetti) parlan con lui...Altrimenti che storia strana e appassionamnte intrigante sarebbe??


Edward Carey è nato nel 1970 nel Norfolk, scrittore, drammaturgo, illustratore, è autore di "Observatory Mansions" e "Alva e Irva. Le gemelle che salvarono una città", entrambi pubblicati da Bompiani.
http://edwardcareyauthor.com/the-iremonger-trilogy/

venerdì 13 marzo 2015

C'era una volta...Marinaia

Sabato 13 marzo alle ore 19:30, Marinaia esporrà a Roma le sue opere in "C'era una volta...Marinaia" una mostra interamente curata dall'HulaHoop Club. C'era una volta...Marinaia è il racconto in due parti di un'artista che narra con l'immagine e il cui fine è quello di incuriosire e meravigliare, il cui tratto è sospeso tra il figurativo classico, la decorazione e l'illustrazione tradizionalmente intesa.



Venti tavole originali, ci raccontano “Le fiabe mobili”, libro edito da Tempesta Editore (2014), scritto da Silvia Mobili (scrittrice e giornalista di Radio Capital) in cui la parola d'ordine è rompere gli schemi, andare oltre le apparenze e infine stupirsi alla maniera dei dei bambini.

La seconda parte ci racconta ancora di fiabe, ma lo fa ponendo come soggetti delle tele le donne eroine, le principesse, le guerriere. Le sue principesse metà gipsy e metà angeliche sono il centro dell'opera, divenendo il piano zero sul quale Marinaia applica elementi e oggetti tridimensionali, piccole immagini ritagliate e parti di foto, dando luogo ad opere di grande attualità, conferita dalla natura degli oggetti applicati, ma allo stesso tempo inaspettate e soprattutto colorate. Le sue opere subiscono il fascino del barocco, forse ereditato dalla tradizione leccese, città natale di Marinaia, e allo stesso tempo suggeriscono immagini che rimandano al liberty in cui l'incastro di decorazioni “obbliga” l’attenzione alla figura centrale. Gli elementi decorativi assumono il valore di altrettanti personaggi capaci di attualizzare i soggetti delle fiabe di sempre. I suoi lavori si configurano quindi come degli ad poster in cui ogni elemento ha valore in sé e valore in quanto parte di un insieme, capaci di comunicare in una sola immagine i caratteri, i mondi, gli amori e le disavventure delle protagoniste delle fiabe.

Durante la serata sarà presentato il libro illustrato “Le fiabe mobili” (Tempesta Editore) scritto da Silvia Mobili, di cui Marinaia ha curato le illustrazioni. Saranno inoltre presenti la ballerina Daria Greco e la musicista Ersilia Prosperi che metteranno in musica e movimento le visioni suggerite da Gretel and Gretel, opera inedita dipinta ad hoc per l'HulaHoop Club.


Marina Mancuso in arte Marinaia: artista nata a Lecce, capitale del Barocco, si forma artisticamente all'Accademia di Belle Arti a L'Aquila. Collabora come performer al progetto “Ideologia e Natura” di Fabio Mauri. Apre un laboratorio a L'Aquila “Artisticamente”, dove realizza trompe l'oeil e decorazioni per locali pubblici e privati. Collabora con settimanali abruzzesi (“Periscopio” e “Sipario”) per i quali realizza calendari e illustrazioni. Partecipa a mostre collettive e personali tra le quali “Donna tra terra e mare” all'interno di “Perdonanza Celestiniana” a L'Aquila, ripetuta poi a Lecce. Per il Salone del Mobile a Milano, realizza la personale “Heart Attack”. Vive tra Milano e il basso Salento, dove divide la sua casa-laboratorio con il suo compagno e la figlia Mathilda. Espone a Londra in una mostra curata da Blandine & Magdalena's e a Bari nei negozi di arredamento Driade e Minotti.

Marinaia è la combinazione del suo nome e il luogo in cui vive, il Salento, circondato su tre lati dal mare. Nasce nel 2013 anno in cui durante un temporale con tuoni e fulmini, la figlia Mathilda inseguita dal gatto di casa, fa cadere dal tavolo in rapida successione, dei disegni, il barattolo di colla e un cesto pieno di pupazzetti di plastica. Un vero disastro a prima vista che ha dato vita ad un'armonia data dalla casualità. Marinaia è un alter ego ludico e spensierato che da anni giaceva nel suo animo.


Daria Greco: nasce nel sud della Puglia e sviluppa molto presto una forte passione per la danza. Prima la danza dell'obbedienza, dei doveri e delle gambe alte. Poi la danza dello stereo in spalla e della competizione. Poi il mix di tutte le competenze acquisite e la ricerca di un modo personale. E poi la danza dell'essere qui e ora. Fra i suoi insegnanti Silvia Humailà, Mauro Astolfi, Simone Ginanneschi, Jun Quemado, Enzo Celli, Marta Ciappina, Arkadi Zaides, Iris Erez, Roy Assaf, Christine Calì, Kathleen Hermesdorf, Katie Faulkner, Sara Shelton Mann, Lizz Roman. Daria è oggi alla ricerca di un linguaggio che si attacchi alla realtà come i rami della vite.


Ersilia Prosperi:compositrice, arrangiatrice, trombettista e vocalist per Zazie, Tzacatal, Son de Roma, OU e molti altri. Registrazioni – Aideè Montejo, Zazie, Claudio Meilli, Adriano Lanzi-Omar Sodano, Ned, Ardecore, Nuove Tribù Zulu & Gypsies from Rajastan, Emanuele Martorelli, Razmataz, Roberto Fega, Dispositivoperilanciobliquodiunasferetta, Lame a foglia d’oltremare, Superbox, Tommaso di Giulio, Diana Tejera, Saesciant, Lapingra, Son de Roma, I Rinoceronti, Tzacatal, Alvin Curran and Orchestra Iato, Funkallisto, OU. In tour con Pata Palo, Ardecore, Tzacatal, Zazie, Son De Roma, Amy Denio, OU, Jessica Lurie e molti altri.


Venerdì, 13 Marzo, 2015 - 19:30
HulaHoop Club
Via L.F. De Magistris 91/93, 00176 Roma
( www.hulahoopclub.it club.hulahoop@gmail.com)

domenica 1 marzo 2015

Perché i pittori dipingono quello che dipingono? Se tu fossi un bambino di nome Henri Matisse...

"Se tu fossi un bambino di nome Henri Matisse e vivessi in Francia, in un triste paese dai cieli grigi, e sentissi il bisogno di luce e sole, che cosa avresti fatto per avere i colori, per dare luce e brillantezza al mondo che ti circondava?"

Incomincia così il "Se fossi Matisse" , libro per bambini scritto da Patricia MacLachlan e sapientemente illustrato da Hadley Hooper, sul "Perché i pittori dipingono quello che dipingono?". Nel racconto illustrato, partendo da alcuni elementi reali della vita di Matisse, l'autrice prova (e secondo me ci riesce alla grande) a spiegare l'Arte ai bambini, senza mai smarrire la vivacità tipica dei libri per l'infanzia.

Se fossi Matisse è un volumetto (album) di 40 pagine che - con soli 12 euro - riesce a farci sorridere e a rafforzare la convinzione in quelli come noi  - che nella vita hanno "scelto di colorare..." - che i colori si possono sempre trovare, oppure inventare e quindi mischiare...

Patricia MacLachlan ha scritto molti racconti per bambini, tra i quali Sarah, Plain and Tall vincitore del Newbery Medal, Waiting for the Magic e The Truth of Me. Tra i suoi albi illustrati ricordiamo What You Know First e Once I Ate a Pie. Vive nel Massachusetts con suo marito e il suo vecchio cane, Emmet.

Hadley Hooper lavora come illustratrice per molte riviste e giornali. Nel 2011 ha illustrato Here Come  the Girl Scouts! di Shana Corey. Se fossi Matisse è il suo secondo albo illustrato. Vive a Denver, in Colorado.

Se fossi Matisse
Patricia MacLachlan
Illustrazioni di Hadley Hooper
Collana I Cuccioli – Motta Junior
Pagg. 40 - € 12.00