venerdì 20 febbraio 2015

Il tempo prezioso delle persone mature

Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo da vivere da ora in avanti, rispetto a quanto ho vissuto finora...
Mi sento come quel bimbo cui regalano un sacchetto di caramelle: le prime le mangia felice e in fretta, ma, quando si accorge che gliene rimangono poche, comincia a gustarle profondamente.

Non ho tempo per riunioni interminabili, in cui si discutono statuti, leggi, procedimenti e regolamenti interni,
sapendo che alla fine non si concluderà nulla.
Non ho tempo per sopportare persone assurde che, oltre che per l’età anagrafica, non sono cresciute per nessun altro aspetto.
Non ho tempo, da perdere per sciocchezze.

Non voglio partecipare a riunioni in cui sfilano solo “EGO” gonfiati.
Ora non sopporto i manipolatori, gli arrivisti, né gli approfittatori.
Mi disturbano gli invidiosi, che cercano di discreditare i più capaci,
per appropriarsi del loro talento e dei loro risultati.
Detesto, se ne sono testimone,gli effetti che genera la lotta
per un incarico importante.
Le persone non discutono sui contenuti, ma solo sui títoli...

Ho poco tempo per discutere di beni materiali o posizioni sociali.
Amo l’essenziale, perché la mia anima ora ha fretta…
E con così poche caramelle nel sacchetto...
Adesso, così solo, voglio vivere tra gli esseri umani, molto sensibili.
Gente che sappia amare e burlarsi dell’ingenuo e dei suoi errori.
Gente molto sicura di se stessa , che non si vanti
dei suoi lussi e delle sue ricchezze.
Gente che non si consideri eletta anzitempo.
Gente che non sfugga alle sue responsabilità.
Gente molto sincera che difenda la dignità umana.
Con gente che desideri solo vivere
con onestà e rettitudine.

Perché solo l’essenziale è ciò che fa sì
che la vita valga la pena viverla.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare
al cuore delle altre persone.
Gente cui i duri colpi della vita,
abbiano insegnato a crescere con dolci carezze nell’anima.
Sí, ho fretta, per vivere con l’intensità che niente più
che la maturità ci può dare.

Non intendo sprecare neanche una sola caramella
di quelle che ora mi restano nel sacchetto.
Sono sicuro che queste caramelle saranno più squisite
di quelle che ho mangiato finora.
Il mio obiettivo, alla fine, é andar via soddisfatto
e in pace con i miei cari e con la mia coscienza.
Ti auguro che anche il tuo obiettivo sia lo stesso,
perché, in qualche modo, anche tu te ne andrai.

Mário de Andrade (Poeta, novellista, saggista brasiliano)


mercoledì 18 febbraio 2015

Un viaggio all'interno della materia con l'Alchemy di Jackson Pollock

Da qualche giorno è possibile visitare alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia Alchemy, il primo, fondamentale dipinto realizzato da Jackson Pollock, nel 1947, con la tecnica del dripping. Di questa mostra e di Alkemy, abbiamo letto tutti...tutto : che la mostra è un "coinvolgimento totale" con l'opera (attraverso un viaggio multimediale : Video, riproduzioni in 3D, touch-screen e altri strumenti interattivi e altro ancora); che è la prima opera del XX secolo ad essere stata messa "sotto ai ferri"; conosciamo i nomi di coloro che hanno eseguito il restauro, di quanti e quali colori siano stati usati da Pollock e soprattutto della importanza di tale opera nella Storia Universale dell'Arte.

Alchemy ed il suo autore : Jackson Pollock
Si è letto di tutto, in interviste, in comunicati stampa, nelle varie perizie, in articoli su carta o sul web ma... una informazione, mi ha, fra tutte, "sfatato un mito" : quello dei tempi nella realizzazione dei suoi lavori in dripping.

Sono stato sempre convinto che Pollock realizzasse le sue opere in brevissimo tempo... del resto "action painting" lo traduciamo in "pittura d'azione", veloce, fulminea...E invece NO : Chi "ha messo mani" su quella tela, per mesi e mesi, per ridargli l'originario splendore, sostiene che Pollock aspettava anche settimane tra la stesura di un colore e l'altra dato che le tinte non sono quasi mai "imparentate" ma quasi sempre sovrapposte...

A sentir ciò non ho subìto alcun ripensamento sulla figura del grande artista (che è sempre stato, e rimane, uno dei miei "fari")...solo che, pensandoci, quando qualche decennio fa realizzai una serie di dripping (nominati "Omaggio a Pollock n°1,2,3....) avrei potuto...prendermi un pò più di tempo nella realizzazione invece che "dannarmi l'anima" a finirne ognuno in mezz'ora  cosiderando che ero convinto che Jackson completasse un suo pezzo...nell'arco di una sigaretta.


Uno degli "Omaggio a Pollock"


lunedì 16 febbraio 2015

Anna e Amedeo : Un amore così grande da riempire solo 176 pagine

Storia raccontata da Boris Nossik dell'amore segreto di Anna Achmatova e Amedeo Modigliani.

Modì amava le donne...e questa, è una grandissima stupidaggine. Modì, amava TUTTE le donne...questa invece è la verità. E le amava, TUTTE, con passione, ma con trasporto...limitato. E tant' era la passione che il bell'Amedeo ci metteva, che tutte quelle "passate dal suo pennello" e dai suoi colori, alla fine della posa, dichiaravano con molta pudicizia : "farsi ritrarre da Amedeo è come farsi spogliare anche l'anima". 

E all'anima fu  - con uno sguardo -  che colpì la bella Anna Achmatova, il giovane italiano. Era un tardo pomeriggio di primavera del lontano 1910 Anna è a Parigi con il novello sposo che, per far colpo, decide di portarla nel locale del momento, "La Rotonde" , un piccolo bar (caffè) di Montparnasse dove trovavi facilmente Picasso, Rivera, Trockij, e artisti che si dannavano l'anima alla ricerca di un pò di celebrità. È solo un attimo: Anna  (profilo inconfondibile: naso aquilino, frangetta squadrata sui capelli corvini, figura snella e regale) e il nostro Amedeo s'incrociano con lo sguardo... Poche battute e scoppia la scintilla.

E da qui parte la storia d'amore fra i due raccontata dal giornalista russo Boris Nossik nel suo da sé definito "romanzo documentario" intitolato molto succintamente : Anna e Amedeo , volume che Odoya ha messo in giro a fine gennaio (pagg. 176, 14 euro spesi comunque bene), "godibile sintesi di doviziose ricerche tra i documenti del tempo e narrazione epica, con quel tono di ironica rassegnazione per gli amori finiti male che solo i russi sanno dosare al punto giusto."

Il romanzo si fa leggere, è, in effetti, "godibile" ma non mi ha convinto del tutto: E' vera la passione esistita fra i due ma è vero pure che per il nostro valeva la regola "lontan dagli occhi, lontan dal cuore"...e dopo quei sedici disegni realizzati a memoria e che il bel Modì le inviò in Russia...penso che tutto sia scemato (i tanti matrimoni e uomini della Achmatova, del resto, non penso che siano "il frutto dell'amore fra i due" ...). Eppoi, io sono "legato" romanticamente alla storia d'amore fra Amedeo e Jeanne...lei sì che, drammaticamente, gli dimostrò l'immensità del suo sentimento... 

domenica 15 febbraio 2015

Tutte Le forme del Desiderio in mostra all’Atelier Vania di Livigno

Passioni ed emozioni forti da dominare, contenere o a cui, semplicemente, abbandonarsi

E’ questo il tema della mostra dal titolo "Le forme del Desiderio" a cura di Luca Rendina, che sino al 15 marzo 2015 riunisce Luisa Canovi, Giovanni Gurioli, Milvia Quadrio, Vania Cusini, Carla Molina e Ross all’Atelier Vania di Livigno. Con carta, legno, plastiche, metallo e acquerelli questi sei artisti hanno dato corpo alle loro ossessioni, materializzando sogni, ossessioni e desideri. 

Luisa Canovi, porta “Attraversami” scultura realizzata con frammenti di carta piegati e legati tra loro. L’artista, tra le migliori origamiste italiane, ha realizzato una struttura mobile, che ricorda le giostrine sulle culle dei bambini. Al centro della composizione pende un piccolo foglietto con la scritta “attraversami”: un invito a penetrare la materia invisibile e aerea dei sentimenti, richiamo all’ascolto e alla vicinanza. 

Carla Molina presenta un’opera di grandi dimensioni. Si tratta di una composizione di 10 tavolette di carta pressata che l’artista ha dipinto, tagliato e bruciato in più punti. Il tema è quello del gusto nel cibo e nel sesso rappresentato con bocche e vagine. 

Ross ha realizzato 4 lavori. Due tavole a china e acquerello dove corpi di donne, occhi, mani e labbra compongono un mosaico di immagini allusive che si sovrappongono e scolorano come in un sogno. Nelle due grandi tele ad acrilico i soggetti si fanno più espliciti: grandi corpi rossi e rosa si abbracciano e si stringono con forza, con pose in bilico tra amore e lotta. 

Milvia Quadrio presenta un lavoro di impostazione concettuale. Si tratta di 5 valigie chiuse che contengono piccoli oggetti profumati, legni e semi. Ogni valigia è dedicata a uno dei quattro sensi e l’ultima al piacere sessuale. 

Giovanni Gurioli porta due sculture che, secondo la poetica dell’artista “mettono in contatto artificiale e naturale”. Cuore è realizzata in alluminio rivettato e pelle. L’opera Sensual net è una calza a rete che contiene calchi in resina di giocattoli sessuali e preservativi. 

Vania Cusini ha realizzato una seduta doppia fatta di libri in legno e ferro. Un’immagine che rimanda ad un’idea poetica di amore. Ad attrarre i corpi è infatti, prima di tutto, la comunanza di pensieri, passioni e letture comuni. 

Atelier Vania 
Via Vinecc, 390 Livigno (SO)

martedì 10 febbraio 2015

Un San Valentino da balletto con Romeo e Giulietta

Dopo l’”Andrea Chenier” che a fine gennaio ha conquistato il consenso degli spettatori, ecco un febbraio intenso di appuntamenti con la musica, l’opera, il balletto. Prosegue infatti “Sogni senza limiti – In diretta la stagione cinematografica 2014/2015” con questi appuntamenti: “Romeo e Giulietta” sabato 14 febbraio e “L’Olandese volante” martedì 24 febbraio

Il Royal Ballet ha rappresentato Romeo e Giulietta oltre 400 volte. Migliaia di appassionati hanno potuto apprezzare coppie di protagonisti sempre diversi con nuove sfumature dell’amore. Un San Valentino diverso ed emozionante, in collegamento con la Royal Opera House.

Il 2 gennaio  1843 Wagner compose  “Il vascello fantasma” che diventò “L’Olandese volante”. Fu la prima drastica presa di distanza  dall’opera convenzionale. La melodia procede senza interruzioni e in essa compaiono i primi leitmotiv, tutti introdotti nell’ouverture. Il 16 giugno  del 1877  il lavoro viene presentato alla Royal Opera House. Ma chi è l’olandese volante, il capitano condannato a navigare fino al giorno del giudizio? Lo stesso Wagner ammette che l’ispirazione sia in parte autobiografica in seguito ad un viaggio funestato da una tempesta  nel 1839.

Gli altri appuntamenti Extra da segnalare sono:”Norma” il 17 febbraio, in diretta  dal Gran Teatre Liceu di Barcellona; “Histoire de Manon” il 18 maggio in diretta dall’Opera di Paris;  “Carmen” il 15 luglio in diretta dal teatro antico di Taormina.




THE SPACE CINEMA
The Space Cinema, nato nel 2009 dalla fusione di Warner Village Cinema e Medusa Multicinema ,  è il leader del mercato italiano dell’esercizio cinematografico. A fine 2014 la proprietà della società è passata da 21 Investimenti e Mediaset a Vue Entertainment International, il gruppo fondato nel 2003 nel Regno Unito da Timothy Richards e Alan McNail. Il controllo azionario è nelle mani di due fondi canadesi: Omers e Alberta Investment Management Corporation.

Giuseppe Corrado, amministratore delegato di The Space Cinema dalla sua fondazione, è stato confermato alla guida della società anche dalla nuova proprietà. .

Vue è presente in Uk, Irlanda, Germania, Danimarca, Polonia, Lituania, Lettonia e Taiwan con un fatturato di 900 milioni di euro, pari a una volta e mezzo l’intero mercato italiano.

 La mission di The Space Cinema – 36 multiplex in ogni regione italiana  e 79mila posti a sedere- è quella di porre al centro del proprio lavoro lo spettatore a cui offrire l’eccellenza sia per quanto riguarda il livello delle proprie strutture cinematografiche sia nell’offerta sempre più ampia di contenuti esclusivi. Proprio per questo nel 2012 è nato The Space Extra, un palinsesto di contenuti speciali dedicati a cultura, musica, scienza, sport, intrattenimento e arte. E dal 2014 ha preso inoltre il via The Space Movies, il nuovo marchio del circuito dedicato alla distribuzione dei prodotti cinematografici. www.thespacecinema.it

domenica 8 febbraio 2015

Immagini d'Amore 2015 in mostra a Spazio Papel di Milano

"Immagini d'Amore 2015"  è la consueta Mostra che Spazio Papel dedica all’Amore: l’amore tra esseri umani, l’amore nel mondo animale, quello di un collezionista, di un atleta, di un artista… per le proprie passioni, l’amore di un bimbo per i suoi giochi. 

Quest’anno la Mostra si apre con una tavola a fumetti di Sergio Toppi tratta da una singolare e fantastica storia ambientata in una fabbrica. La breve storia “racconta i sentimenti” che nascono fra alcuni macchinari e il guardiano di notte… 

In questa Mostra l’Amore viene raccontato da artiste e artisti legati al mondo dell’Illustrazione, del Fumetto, della Pittura. 
Partecipano, con un’opera realizzata per l’occasione, Sergio Cavallerin, Mara Chemini, Jonathan Colombo, Carlotta Di Stefano, Christian Flores, Maddalena Gerli, Roberta Maddalena Bireau, Antonella Natalis, Roberta Paggini, Giovanni Robustelli, Federica Ubaldo, Marcia Zegarra Urquizo,  Willow 

Inoltre saranno esposte opere di Enzo Facciolo, Lorenzo Mattotti, José Muñoz, Sergio Toppi della collezione Crapapelada.

Inaugurazione domenica 8 febbraio ore 17/19

Spazio Papel
via Savona 12 – Milano

www.spaziopapel.net

venerdì 6 febbraio 2015

L'Oltre di Francesco Stefanini alla Chiesa di Sant’'Agostino in Pietrasanta

"Oltre. Opere 2004 2015" è il titolo della mostra a cura di Giuseppe Cordoni e Marco Goldin  che il Comune di Pietrasanta, città di nascita dell'’artista Francesco Stefanini, organizza nella Chiesa di Sant’'Agostino. Nella prestigiosa sede saranno esposte più di 30 di opere (dipinti e pastelli), alcune anche di grande formato, realizzate dal 2004 al 2015.

"...Presenterò in questa occasione un segmento di un percorso, più mentale che reale, partendo da “ Finestra”del 2004. Le assegnerò il ruolo di aprire la mostra sulle altre opere, realizzate in un “viaggio” di più di quindici anni, che si concluderà con “Oltre” del 2015. Dipinto che chiude e contemporaneamente apre di nuovo il percorso ancora in atto: andare oltre, incamminarci senza sosta, con gli inevitabili tormenti e improvvisi bagliori, nei tortuosi e complicati sentieri della pittura." (Stefanini, Introduzione al catalogo della mostra)

L'’esposizione, patrocinata dal Gruppo Euromobil, è articolata in 11 sezioni e, in riferimento ai dipinti di una di queste, Marco Goldin in Undici frammenti per Francesco scrive: "Oltre. Non afasia, non sospensione della parola che è pittura, che è colore. Nulla di tutto questo. Ma desiderio di rappresentare ciò che mai si è lasciato rappresentare. L'’oltre, l'’al di là dalla soglia, una visione misteriosa e segreta in anticipo sul tempo. Forse previsione del futuro, oppure solo veggenza. O pre-veggenza. La pittura nata povera nelle caverne preistoriche per scacciare le paure, rappresentandole, torna al suo punto d'’origine, al punto della sua origine. E partendo da una stanza, Francesco si spalanca, nascondendosi. Aprirsi con il colore a un altrove. Il colore può posare una tela su un cavalletto. Faceva così anche Rothko nel suo studio di New York. La pittura era come una preghiera."

E così scrive Giuseppe Cordoni in Oltre l'’apparente evidenza delle cose. Lettera all'’amico-pittore Stefanini in catalogo : "Mio carissimo amico...E con grande pazienza sulla tela progettavi e edificavi dimore per l’'anima che, lì al buio in ciascuno di noi, smania d'’uscir fuori e rivelarsi ad un'’altra che infine la comprende. Non il volto del mondo ma l'’emozione che incide nel ricordo il suo transito inafferrabile era l’'oggetto d’'ogni tua ricerca. Cosicché soltanto l'’emozione ritrovata veniva ad abitare in ogni tela. E in quel suo tornarti alla luce, persino a tua insaputa, inseguivi chissà che religiosa trascendenza. Come un palombaro che si cali in un abisso, tu emergere ne facevi l'’aldilà dell'’al di dentro Da trentanni, di felice sorpresa in sorpresa, con quale gioia ho assistito a questa tua attenta e disarmata confidenza con l’'enigma dell'’ombra e della luce."

"Nell’'atmosfera unica e particolare della Chiesa di Sant’'Agostino le opere di Stefanini vivono di energia propria, facendo vibrare ciò e chi vi sta intorno." (Il Sindaco, Dr. Domenico Lombardi, nel catalogo della mostra)

OLTRE - Opere 2004 – 2015
Chiesa di Sant'Agostino, Pietrasanta (LU)
14 febbraio – 15 marzo 2015
a cura di Giuseppe Cordoni e Marco Goldin

sabato 14 febbraio, ore 18.00
Chiesa di Sant’'Agostino a Pietrasanta - Lucca

Orario: 16.00/19.00 lunedì chiuso
Informazioni: Centro Culturale “Luigi Russo
” Tel. 0584 795500
www.museodeibozzetti.it


Segnalato da
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net


giovedì 5 febbraio 2015

Dentro e fuori di Gianni Dessì alla Fondazione Pastificio Cerere

Gianni Dessì 
Quest'oggi - alle ore 19 - inaugura "Dentro e fuori", la mostra personale di Gianni Dessì – a cura di Marcello Smarrelli - realizzata nell’ambito delle iniziative - patrocinate da Roma Capitale, Municipio II - volte a celebrare i 10 anni di attività della Fondazione Pastificio Cerere e i 110 anni dalla costruzione dell’edificio industriale dove è situata. La mostra sarà aperta dal 6 febbraio al 28 marzo 2015 .  A dieci anni dalla sua nascita la Fondazione rende omaggio - con un ciclo di sei mostre dedicate a Ceccobelli, Dessì, Gallo, Nunzio, Pizzi Cannella e Tirelli – ai protagonisti di quel fermento culturale e creativo che dagli anni Settanta anima la vita dell’ex pastificio.

Questi sei artisti, noti come “Gruppo di San Lorenzo”, sono coloro che per primi hanno riconosciuto le potenzialità di questo luogo dismesso, decidendo di trasferirvi i propri studi. Pur confrontandosi quotidianamente, hanno elaborato un linguaggio autonomo dagli esiti differenti che contribuisce ancora in maniera determinante a movimentare la scena dell’arte contemporanea, dimostrando che si può essere radicati in un posto, o addirittura in un edificio, ma allo stesso tempo far parte della grande comunità artistica internazionale.

Per la progettazione delle mostre non è stato indicato agli artisti nessun concept preciso, ma si è lasciata la possibilità di costruire e presentare un percorso all’interno della loro lunga ed articolata produzione. Queste sei mostre sono altrettanti viaggi ideali nell’immaginario, nelle fonti di ispirazione e nell’universo di segni di ogni artista, intrecciati ai racconti e alle testimonianze degli anni vissuti nell’ex Pastificio in rapporto con la città, con gli amici, con i collezionisti e i galleristi e tutti quelli che hanno avuto un ruolo significativo nel tessere le trame di queste storie.

In questo senso la mostra "Dentro e fuori" è concepita come un percorso eterogeneo attraverso il quale Gianni Dessì scandisce lo spazio espositivo, traccia connessioni tra i singoli elementi e guida lo sguardo dello spettatore tra scultura e pittura, tra presente e passato, tra interno ed esterno.

In primo luogo vi è la riflessione sul significato del proprio ricercare e, infatti, ad aprire la mostra è Vista (2012) in cui una moltitudine di piccoli segni, ottenuti sfregando il carboncino sulla rugosità della carta, traccia le forme delle opere realizzate dall’artista in passato. Dessì stesso lo definisce “il mio deposito, un luogo dove i lavori sono stati accatastati nel tempo. E le cornici rendono evidente la similitudine con l’infisso di una finestra. In definitiva un affaccio su ciò che ho prodotto negli anni, il disegno della mia opera”. A fronteggiare il grande carboncino, una mappa, a disposizione dei visitatori, presenta in dettaglio le opere evocate. Vista, intesa non solo come vista di camera o di interno, ma anche capacità sensoriale di discernere delle forme vibranti tra le porosità di una superficie ruvida. Un’attenzione al passato che mantiene vigile uno sguardo rivolto al presente, una riflessione che non si esaurisce con l’approccio antologico ma evolve in quello metalinguistico: il disegno, linguaggio artistico per eccellenza, diviene codice per la rappresentazione del linguaggio stesso dell’artista.

L’invito a guardare all’interno è presente anche in Lucciola (2012), un’opera incentrata sul rapporto tra materia e immaterialità: due mani in ceramica raku si intrecciano, si stringono ma lasciano un varco e una piccola luce intermittente proviene dal di dentro. La scultura è nata come omaggio a Pasolini in riferimento all’articolo in cui lo scrittore decreta amaramente e metaforicamente la scomparsa delle lucciole (“Articolo delle lucciole”, 1975) ed è l'interpretazione che ne da Dessì, quasi a voler suggerire la possibilità di nutrire qualche speranza per il futuro, ricordando che "in fondo gli artisti non fanno altro che cercare di possedere queste lucciole".

La presenza di un doppio piano, della sovrapposizione di tecniche e materiali è una costante nei lavori dell'artista e si riscontra nello stesso impianto allestitivo; in Vox (2014) il volume della materia è smaterializzato dall’elemento pittorico che - piatto e bidimensionale - apre visivamente una porta verso l’interno. È proprio questa scultura a ritrarre il volto dell’amico e collega Bruno Ceccobelli che ha condiviso con lui gli anni dell’esperienza al Pastificio Cerere e per un lungo periodo ha utilizzato lo studio oggi usato come spazio espositivo della Fondazione. Ancora un rimando e una suggestione legata alla storia di un luogo che testimonia quanto Dessì sia interessato a trovare connessioni tra la dimensione spaziale e sensoriale e a costruire un serrato dialogo tra pittura e scultura, storia e vissuto. Vox risponde all'alternanza tra l'interno e l'esterno e, creando un cortocircuito tra la sensazione auditiva e visiva, rende visibile la voce che esce dalla bocca della scultura. Quest'ultima dialoga con l'opera che dà il titolo alla mostra Dentro e fuori (2014), grande vetroresina montanta direttamente sul muro e circostritta dal colore che la contiene, considerata quasi un autoritratto dell'artista.


PROGRAMMA
• Gianni Dessì: 5 febbraio - 28 marzo 2015
• Giuseppe Gallo: aprile - maggio 2015
• Bruno Ceccobelli: giugno - luglio 2015
• Nunzio: ottobre - novembre 2015
• Marco Tirelli: dicembre 2015 - gennaio 2016
• Pizzi Cannella: febbraio - marzo 2016

Contatti:
Segreteria organizzativa: Claudia Cavalieri e Emanuela Pigliacelli 
+39 06 45422960 
info@pastificiocerere.it
Ufficio stampa: press@pastificiocerere.it

Inaugurazione: giovedì 5 febbraio 2015 ore 19.00

Fondazione Pastificio Cerere
via degli Ausoni 7, Roma
Orari:
lunedì – venerdì 15.00-19.00, sabato 16.00-20.00
Ingresso libero

martedì 3 febbraio 2015

Ritratti di Poesia al Tempio di Adriano

Il 5 Febbraio 2015 presso il Tempio di Adriano, a Roma, si terrà la IX edizione di "Ritratti di Poesia". La manifestazione, nata nel 2007 per volontà del Presidente della Fondazione Roma – il Prof. Avv. Emmanuele Francesco Maria Emanuele, che ne è l’ideatore – da molti inverni segna una data da non perdere sul calendario per tutti coloro che amano il genere letterario poetico. 

«La rassegna Ritratti di Poesia  – dichiara il Presidente Emanuele – ebbe inizio nove anni fa come un piccolo ‘salotto’ sul tema della poesia, nel convincimento che in Italia la poesia dovesse avere la medesima visibilità e fruibilità di altre forme artistiche, quali il cinema, il teatro, la musica e la danza. Abbiamo fatto molta strada da quella data, mossi dalla passione e dalla volontà di portare a Roma una iniziativa che potesse arricchire, in modo originale, l’offerta culturale della città e del Paese. Oggi la manifestazione rappresenta un punto di riferimento, a livello nazionale ed internazionale, per il genere poetico e vanta la partecipazione di poeti noti, italiani e stranieri, accanto al talento di voci esordienti. Sono orgoglioso – conclude Emanuele – del percorso che è stato fatto; la grande partecipazione popolare, che si rinnova sempre più ampia di anno in anno, è la conferma della bontà dell’iniziativa e ci dà l’entusiasmo per crescere ancora e rinnovarci».    

La manifestazione, che propone ogni anno un ampio parterre di esponenti di spicco della poesia italiana e internazionale, presenta quest’anno due novità assolute: una «incursione» nella street art con Mauro Pallotta, in arte Maupal – l’autore del famoso murale «super pope» – e un Poetry Slam, competizione di poesia orale e performativa in cui sono gli spettatori a decretare il vincitore. Nato negli Stati Uniti come arte di strada, il Poetry Slam si propone di riportare la poesia a una dimensione più estesa e popolare, riscoprendone la vocazione originaria. In Italia è stato introdotto dal poeta e performer Lello Voce, che sarà EmCee (Masters of Ceremonies) del Poetry Slam di Ritratti di poesia, tappa ufficiale del campionato nazionale L.I.P.S. Lega Italiana Poetry Slam

La rassegna, aperta gratuitamente al pubblico, è promossa dalla Fondazione Roma e organizzata dalla Fondazione Roma-Arte-Musei con InventaEventi,ed è a cura di Vincenzo Mascolo.


Ritratti di Poesia IX edizione
Roma, 5 Febbraio 2015 
Tempio di Adriano
Informazioni e programma su www.fondazioneroma.it

domenica 1 febbraio 2015

Family Lexicon - Fred Stonehouse e Esther Pearl Watson

"La mostra propone un nuovo corpo di lavori volti a indagare il lessico famigliare dei due artisti, inteso come il complesso di espressioni e termini propri della dimensione intima di ogni famiglia. 

La pittura confessionale e spiccatamente naïf di Esther Pearl Watson attinge dagli anni della sua peculiarissima adolescenza, trascorsa on the road fra Italia e Texas, nell'orbita del padre, inventore di dischi volanti costruiti con motori e rottami di automobili.

I ricordi di Esther si dipanano sullo sfondo di cittadine di provincia assonnate e infinite pianure texane, i cui cieli sono sempre dominati dalla rassicurante presenza di navicelle spaziali: duplice emblema, queste, del legame tra lei e il genitore, primo ispiratore di forza creativa della sua vita, e di quello fra lei stessa e la giovane figlia, che fin da bambina ha imparato ad associare la Watson ai suoi ufo. 

Anche la ricerca artistica di Fred Stonehouse, uno dei capisaldi della folk art americana contemporanea, trae origine dall'attività preferita della sua infanzia: fingere di fare parte di una famiglia immaginaria, dai membri solo in apparenza somiglianti ai suoi reali genitori, con eccentricità e stravaganze del tutto inventate.
Prendendo in prestito elementi dalla sua educazione cattolica, dalle fiere di paese e dai racconti popolari, Fred inserisce questi personaggi, bizzarri come soltanto i parenti sanno essere, nei boschi e nelle paludi del suo Wisconsin, facendoli muovere dalla stessa logica che governa i sogni.

Fra le numerose similitudini che li accomunano, entrambi insegnano arte e possono vantare di essere stati pubblicati sulle pagine di culto di BLAB!, l'antologia di arte e fumetti di Monte Beauchamp.

Irriverenti e visionari, Esther e Fred si ispirano all'outsider art, a quell'arte che meglio di tutte sa raccontare il quotidiano autobiografico, apertamente romanzato e filtrato attraverso la lingua vernacolare."

In galleria saranno presenti dipinti, installazioni site-specific e lavori su carta.

Fred Stonehouse / Esther Pearl Watson - Family Lexicon
ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA
Milano - dal 5 febbraio al 21 marzo 2015
Via Solferino 44 (20121)
+39 0229060171 , +39 0229060171 (fax)
info@colomboarte.com