martedì 29 dicembre 2015

Soriansky meets Umbria Jazz Winter meets Chioccia-Tsarkova

Dal 30 dicembre 2015 al 3 gennaio 2016 ad Orvieto, nell’ambito della 23esima edizione dell’Umbria Jazz Winter, la Bottega d’Arte dei pittori Massimo Chioccia e Olga Tsarkova (in via Alfredo Cozza, angolo con via Garibaldi) diventerà una fucina di incontri che coinvolgeranno non solo musicisti ma anche addetti ai lavori del Festival in mostre, photo set, interviste, degustazioni e musica: "Soriansky meets Umbria Jazz Winter meets Chioccia-Tsarkova" è la manifestazione ideata dal fotografo Paolo Soriani, in arte Soriansky, che per la terza edizione consecutiva del Festival abiterà la Bottega d’Arte fondendo i suoi fotoritratti con il landscape della pittura firmata dalla coppia di artisti.

Protagonisti come Joe Lovano, Paolo Fresu, Chris Potter, Franco D’Andrea, Fabrizio Bosso, Anat Cohen, Rosario Giuliani e Gianluca Petrella sono stati già immortalati all’interno di un inedito set fotografico che ha liberato in loro nuove espressioni, recuperando una dimensione ludica del proprio apparire.

Per le cinque giornate di Umbria Jazz Winter, molti gli inviti a partecipare che sono stati e continueranno ad essere inoltrati agli artisti ma anche agli operatori del settore, alla stampa e in generale ad esponenti della comunità jazz italiana che affollerà la meravigliosa Orvieto durante il Festival.

Inoltre, ogni giorno intorno alle ore 18.30 “Soriansky meets Umbria Jazz Winter meets Chioccia-Tsarkova” ha organizzato per il suo pubblico l’incontro libero con alcuni musicisti italiani: il 30 dicembre aprirà la serie di eventi Raffaella Sinsicalchi con il suo ultimo progetto “Waitin 4Waits” dedicato a Tom Waits; il 31 dicembre sarà presente un inedito “trio”: Eleonora Bianchini, Silvia Rasconà e Giulia Salsone; il 1 gennaio si inaugura il 2016 insieme all’ospite d’eccezione Maria Pia De Vito con un happening all’insegna dell’improvvisazione; il 2 gennaio la cantautrice italo-canadese Sara Jane Ceccarelli regalerà un’anteprima del suo album “Colors”; il 3 gennaio chiusura in grande stile con l’affascinante “Viaggio in Jazz” di Greta Panettieri che, insieme al sassofonista Marcello Allulli, racconterà il suo progetto musicale e l’omonimo libro a fumetti che narra la sua avventurosa ascesa artistica durante gli anni vissuti negli Stati Uniti.

La Bottega Chioccia-Tsarkova si conferma dunque un luogo di incontro, di expo, di creatività, dove respirare e liberare energie di condivisione e propositività.

Oltre alle fotografie di Soriani e ai quadri della coppia di pittori, nell’atelier sarà anche possibile ammirare l’originale dell’artwork divenuto simbolo dell’attuale edizione di Umbria Jazz Winter.

In questa manifestazione targata Umbria Jazz Winter, Paolo Soriani riversa tutta la sua esperienza trentennale nel mondo dell’arte e in particolare nel jazz internazionale, collaborando con etichette prestigiose come l’ECM e mettendo il suo “occhio” fotografico al servizio di artisti come Jan Garbarek, Ralph Towner, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso e Maria Pia De Vito. Tra le sue esposizioni, quella alla GNAM-Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e al Festival “Time in Jazz” di Berchidda. Da anni è docente di Fotografia alla John Cabot University e alla Fonderia delle Arti a Roma.

Massimo Chioccia e Olga Tsarkova sono una coppia sia nell’arte che nella vita. Il loro lavoro è particolarmente apprezzato e stimato sia in Italia che Oltreoceano. Nel 2014 hanno firmato il simbolo del più antico e forse più importante jazz festival del mondo, il Newport Jazz Festival e le loro opere sono da anni in esposizione fissa nella vetrina del “Jazz Corner of the World”, lo storico jazz club Birdland di New York e hanno “viaggiato” in tante altre location, da Londra al Blue Note Milano. Ad Orvieto, la loro Bottega è diventata negli anni una fucina ed un centro dove arte figurativa e musica si incontrano ed esplodono creando qualcosa di unico. Il loro quadri nascono come jazz standard: vi sono assoli, interplay, volti trasformati dall’estasi creativa, mani tese nel rincorrere la nota giusta.

giovedì 24 dicembre 2015

Nuovo Mecenatismo #2 a Palazzo Medici Riccardi a Firenze


Il ritratto e l’autoritratto segnano da sempre la storia dell’arte. Rembrandt si esercitò a lungo su se stesso perché non poteva pagarsi modelli e altrettanto celebri sono i camouflage self-portrait di Andy Warhol.

Ritratti e autoritratti sono al centro della mostra “Nuovo Mecenatismo #2” che vede protagonisti sette studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, da giovedì 24 dicembre a sabato 9 gennaio nella Sala Barducci di Palazzo Medici Riccardi a Firenze (via Cavour, 3 - orario 8,30/19 – chiuso mercoledì – ingresso libero), ultimo appuntamento della rassegna StARTpoint 2015, in collaborazione e grazie all’ospitalità di Città Metropolitana Firenze.

L’inaugurazione avrà luogo giovedì 24 dicembre alle ore 11, alla presenza degli artisti, dei curatori di StARTpoint 2015 Paola Bitelli, Valeria Bruni, Edoardo Malagigi e del direttore dell’Accademia Eugenio Cecioni.

L’esposizione presenta un tipo di figurazione aperto a tutte le indagini, presupponendo quella padronanza del passato remoto e prossimo che ogni artista, per superare, dovrebbe avere.

L’artista cinese Chao Ma ha utilizzato come modelli studenti e professori della Scuola di Pittura dell’Accademia, realizzando piccoli quadri dove le figure, leggermente deformate nelle proporzioni, sembrano fluttuare nel vuoto.

Tan Bi Den, ha scelto come tema la rappresentazione di soggetti tipici della società cinese, offrendo ai nostri occhi colori e usanze di un mondo lontano.

Segnato da colori “acri” e “chiassosi” il lavoro di Bartolomeo Ciccone che a “Nuovo Mecenatismo #2” presenta opere ispirate a un contemporaneo volutamente multietnico.

Al contrario, intimi sono i ritratti della propria famiglia che ha realizzato Michela Marinai. Un sapore antico aleggia nelle sue opere, creando un’insolita distorsione del tempo, sia per la posa delle figure sia per la tecnica di pittura.

E ancora, lo studente Leonardo Bentini somma l’accensione dei colori e la velocità del segno, nella ricercata preziosità delle piccole dimensione. In sintonia con la tradizione pittorica gli autoritratti di Wimar Van Ommen e Oliviero Biagetti: nel caso di Van Ommen spiccano la scelta del fondo bianco e tecniche quasi ottocentesche, Biagetti sceglie colori decisi e un segno fremente che rimanda alle vorticose esperienze della pittura a cavallo tra Ottocento e Novecento.

La rassegna StARTpoint 2015 è ideata e prodotta dall’Accademia di Belle Arti di Firenze, con il contributo di Regione Toscana, in collaborazione con Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci nell’ambito del progetto regionale Cantiere Toscana Contemporanea. 


www.accademia.firenze.it


Nuovo Mecenatismo #2
Da giovedì 24 dicembre a sabato 9 gennaio
Palazzo Medici Riccardi - Sala Barducci - via Cavour, 3 - Firenze
Orario 8,30/19 (chiuso mercoledì) – ingresso libero

Info tel. 055-215449 - www.accademia.firenze.it

StArtpoint 2015
Progetto a cura di
Paola Bitelli, Valeria Bruni, Edoardo Maligigi

Comitato scientifico
Il Presidente, il Direttore e i Docenti
dell’Accademia di Belle Arti di Firenze

Collaborazioni
Controradio, Firenze

Progetto grafico
Laboratorio di Grafica del Biennio di Arti Visive e
Nuovi Linguaggi Espressivi condotto da: Paolo Parisi, Maurizio Di Lella.
Hanno collaborato: Giusi Di Lorenzo, Chiara Giromini, Dania Menafra,
Simone Pioppi, Francesca Sanesi, Antonio Turrisi.

Foto
Carlo Settembrini

Accademia di Belle Arti di Firenze
Sede: Via Ricasoli 66 - Firenze
Tel. 055 215449 – 055 2398660
www.accademia.firenze.it
Ufficio Stampa Accademia di Belle Arti di Firenze
Marco Mannucci - cell 3477985172 - ufficiostampa@accademia.firenze.it

sabato 19 dicembre 2015

Torna a vivere dopo sisma il Munda, Franceschini inaugura Museo in ex mattatoio

Dal Trittico di Beffi al Cristo deposto di Penne, oltre 100 opere scampate ai crolli del sisma del 6 aprile 2009 nel museo al Forte spagnolo cinquecentesco dell'Aquila tornano esposte in 5 grandi ambienti realizzati attraverso il recupero dell'ex mattatoio comunale. 

Questa la nuova incarnazione del Museo nazionale d'Abruzzo (Munda), inaugurato, oggi alla presenza del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini. "Quando riapre un grande museo è sempre festa, all'Aquila lo è doppiamente perché è una restituzione alla città e al Paese - ha dichiarato - Solo nel settore del patrimonio culturale ci sono 150 cantieri privati aperti, 50 lavori già conclusi, 15 cantieri su interventi pubblici come questo già conclusi e decine in corso". (ANSA)


venerdì 18 dicembre 2015

I Luoghi senza tempo di Enzo Bellini in mostra Galleria Vero Stoppiani di Santa Sofia

Mostra dedicata al pittore santasofiese Enzo Bellini (1932-2015), recentemente scomparso. Una quarantina le opere in mostra, con un taglio cronologico degli anni Cinquanta al Duemila, che indagheranno il lungo percorso di questo generoso pittore ed incisore, di cui sono noti i paesaggi innevati, le nature morte, gli animali.

La mostra intende dar conto anche della storia creativa di Bellini, mettendo in luce la formazione, i modelli, le influenze artistiche.

Da segnalare il gruppo dei dipinti degli anni ‘50 e ’60, in cui emergono i contatti con la scuola torinese e la crescita all’interno del Premio Campigna, le splendide incisioni (Bellini è annoverato fra i grandi incisori italiani), i paesaggi innevati dell’ultimo periodo, in cui questi “luoghi senza tempo” sono “vissuti” da animali selvatici e domestici, bambini, contadini e boscaioli.

Luoghi senza tempo. Un omaggio ad Enzo Bellini
Galleria Vero Stoppiani
Santa Sofia (FC) - dal 19 dicembre 2015 al 14 febbraio 2016
Viale Roma 5a (47018)
+39 0543974551 , +39 0543970345 (fax)

giovedì 17 dicembre 2015

La Linea Continua. Disegni dei Musei Civici di Reggio Emilia. Da Lelio Orsi a Omar Galliani

Nel Palazzo dei Musei (via Spallanzani 1, Reggio Emilia), dal 19 dicembre 2015 al 28 marzo 2016, una grande mostra dal titolo “La Linea Continua. Disegni dei Musei Civici di Reggio Emilia. Da Lelio Orsi a Omar Galliani” per scoprire circa 300 disegni di diversi autori, dal Cinquecento ai giorni nostri, in un ideale dialogo tra opere antiche, opere del XIX secolo e del Novecento e disegni contemporanei. L’esposizione sarà inaugurata sabato 19 dicembre alle ore 17.00, alla presenza dei promotori, dei curatori Alessandra Bigi Iotti, Elisabetta Farioli, Alessandro Gazzotti, Giulio Zavatta e dell’artista Omar Galliani.

All’interno del ricco corpus di disegni conservati negli archivi del Museo, Omar Galliani ha selezionato un foglio a matita su carta di Antonio Fontanesi, dal quale ha tratto ispirazione per realizzare alcune opere originali. La sezione dedicata all’autore propone, inoltre, una selezione di carte realizzate negli anni Settanta che si pongono in serrato dialogo con alcuni disegni antichi e dieci tavole tratte dal libro in poesia di Gian Ruggero Manzoni Nel vortice delle acque superiori” (Raffaelli Editore, Rimini, 2015).

«Cosa avrà letto – si chiede Omar Galliani – la fanciulla seduta con in mano un libro nel piccolo disegno di Antonio Fontanesi? Forse aspettava qualcuno? Lo stesso Antonio che poi l’avrà fatta posare per qualche istante prima di chiudere il cavalletto sul tocco di biacca dell’ultimo paesaggio della sera? Quale era il suo nome? Non lo sapremo mai. Antonio non ha dipinto molte figure preferendo paesaggi, paesaggi dell'anima, direi, più che en plein air. Forse tra le mani stringeva l’album di schizzi di Antonio? Un’amante segreta? Una figlia senza nome? Forse l’avrà dipinta a Tokyo ed è oggi appesa in qualche collezione di quel lontano paese dove la pittura era d’inchiostro e le donne vestivano di sete fiorite e i fiori di pesco si sostituivano ai pioppi della sua grande pianura? I disegni a volte nel tempo restano muti per sempre e nel loro siderale silenzio compiono viaggi straordinari che non riusciremo mai a ricostruire. La rivisitazione dell’opera esige rispetto. Il suo silenzio chiede rispetto. Sta a noi cercare quel piano inclinato tra ieri e oggi che possa rigenerarsi all’interno dell’opera stessa».

Nei Musei di Reggio Emilia è conservato un tesoro nascosto: una raccolta di disegni, studi preparatori per dipinti, bozzetti d’architettura e di scenografia che coprono l’arco cronologico che va dal Cinquecento al Novecento. “La linea continua” è il concetto che unifica l’esposizione, poiché una caratteristica peculiare del collezionismo e della pratica del disegno a Reggio Emilia è, fin dai secoli trascorsi, quella di ispirarsi alla grande tradizione per creare opere moderne.

La Fondazione Manodori, in collaborazione con i Musei Civici, ha promosso la realizzazione di un volume, edito da Skira, dal titolo “La linea continua. Disegni antichi dei Musei Civici di Reggio Emilia”, che analizza, in particolare, il fondo dei disegni antichi dal XVI al XVII secolo, formato da duecento fogli di notevole pregio, quasi del tutto sconosciuti; un “tesoro nascosto” che finalmente viene proposto all’attenzione del pubblico e della critica. 

Il libro sarà presentato sabato 19 dicembre, alle ore 11.00, nell’Aula Magna dell’Università di Reggio Emilia. Interverranno Gianni Borghi, presidente della Fondazione Manodori, Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia, Marzia Faietti, direttore del Gabinetto delle Stampe degli Uffizi, Elisabetta Farioli, direttore dei Musei Civici. Ad illustrare l’opera sarà Giulio Zavatta, che ha curato il volume insieme ad Alessandra Bigi Iotti.

La mostra sarà visitabile da martedì a venerdì con orario 9.00-12.00, sabato, domenica e festivi ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00; 1 gennaio 2016 apertura solo al pomeriggio ore 16.00-19.00. Ingresso gratuito. Sono in programma visite guidate e laboratori didattici. 

Per informazioni: www.musei.re.it, www.omargalliani.com.

mercoledì 16 dicembre 2015

Rassegna itinerante di Musica da Camera “Giovani Talenti”

I giovani e il loro talento per la musica classica: questi gli ingredienti della prima edizione della Rassegna itinerante di Musica da Camera “Giovani Talenti” realizzata dall’Associazione Concertistica Camellia Rubra, per la direzione artistica di Vesna Maria Brocca.

Dopo il successo dei primi tre concerti pievigini, che hanno visto esibirsi, in diverse formazioni, sei giovani professionisti la cui età media non supera i 30 anni, già molto apprezzati sulla scena internazionale, ora tocca ad un eccezionale giovane trio d'archi italiano.

Venerdì 18 dicembre alle 20:45 sarà la volta del concerto in programma a Conegliano, al Ridotto del Teatro Accademia, dove il Trio Hegel, formato da David Scaroni al violino, Davide Bravo alla viola e Andrea Marcolini al violoncello, coglierà l’occasione per presentare la recentissima incisione del loro CD per l’etichetta Tactus, in prima registrazione mondiale, contenente musiche dei compositori toscani del Settecento Luigi Cherubini e Giuseppe Cambini.

Il Trio Hegel ha concesso in anteprima assoluta alla nostra Associazione l’opportunità di presentare il CD che sarà in distribuzione mondiale dal prossimo gennaio 2016.

Il programma che il Trio Hegel offrirà agli ascoltatori al Ridotto del Teatro Accademia di Conegliano li accompagnerà in un viaggio italiano da Parigi a Vienna sulle note del trio per archi op. 2 n. 1 in fa maggiore di Giuseppe Maria Cambini, del trio per archi in do maggiore di Luigi Cherubini ed infine della Serenata per trio d’archi op.8 in re maggiore di Ludwig van Beethoven.

Evento realizzato in collaborazione con la Città di Conegliano e patrocinato da Regione del Veneto e Provincia di Treviso.

BIGLIETTI: Intero € 12, Ridotto € 8 (giovani under 30).
Informazioni:
Cell.: (+39) 380 86 90 410
E-mail: info@associazione-camelliarubra.org

martedì 15 dicembre 2015

Tre: Monika Wolf - Barbara Pietrasanta - Alì Farahzad

'Tre', titolo della mostra collettiva di Monika Wolf, Barbara Pietrasanta e Alì Farahzad, con la curatela di Dorino Iemmi, in esposizione a Milano presso Ostrakon Galleria sino al 22 dicembre.

"Il tre è numero perfetto. Rappresenta il superamento del dualismo, dell’antagonismo. 
Tre artisti, tre mondi: nord, sud, oriente. Monika Wolf, Barbara Pietrasanta, Alì Farahzad. Tre personalità diverse accomunate da una prossimità di ricerca sul senso della vita più che sul linguaggio espressivo. 

Monika è portata a sfrondare, a rappresentare solo l’essenza, a eliminare dalle sue creazioni ogni traccia sovrastrutturale, ogni superflua esteriorità. I lavori che presenta in questa mostra sono ispirati alla Ghost Dance (Danza degli Spiriti) degli indiani del Nord-America. In particolare presenta tre Ghost Shirt, camicie che venivano indossate durante la Ghost Dance come tramite magico di contatto con il Grande Spirito. Il contenuto simbolico delle opere, tele come paramenti sacri, si rivela attraverso segni, decori, figurazioni mutuate dallo studio degli originali, veduti una volta, con profondo turbamento, in occasione di un viaggio in Nord-America.
Un elemento significativo nella realizzazione delle opere è il materiale. Il materiale nelle sue varie forme e caratteristiche, prevalentemente riciclato, dà un suo contenuto metaforico all’opera e spesso l’arricchisce, attraverso la sua plasticità, con una terza dimensione. 

Nelle tele di Barbara va in scena l’esistenza tout court senza travestimenti, spogliata dei condizionamenti esteriori. Sopita ogni interferenza, la sua arte comunica e interagisce col Sé profondo, kierkegaardiano (non freudiano), privilegiando i soggetti femminili, colti in momenti del quotidiano di grande intensità. 
Unico suo interlocutore esterno quando dipinge è l’Universo col suo instancabile pulsare.
Viene di fare un parallelo con l’opera di Tracey Emin per i temi che affronta legati al senso della vita, dell’identità femminile, del suo mettersi in gioco a rischio di patimenti e dolorose escoriazioni. 

Alì Farahzad affida a un segno spoglio, vibratile, il compito di esprimere ciò che è fuggevole dell’esperienza umana, non l’attimo faustiano, ma la visione onirica.
Presenta busti di giganti, rocce animate, paracaduti in picchiata, assemblee di spiriti. A cui assegna titoli allegorici e satirici al tempo stesso: “Uomo più leggero del vuoto”, “Portavuoto”. Per Vuoto egli non intende l’assenza di valori, ma una condizione ideale in cui l’uomo, svuotato appunto, liberato dagli influssi esterni, può finalmente trovare la sua dimensione profonda. Nei suoi lavori il vuoto si definisce simbolicamente attraverso lo spalancarsi di vasti spazi astrali, fluidici, entro cui volteggiano, in assenza di condizionamenti, misteriosi solidi e misteriose apparizioni antropomorfe." (Dorino Iemmi

Monika Wolf / Barbara Pietrasanta / Alì Farahzad - Tre
Ostrakon Galleria
Milano - dal 15 al 22 dicembre 2015
Via Pastrengo 15 (20124)
+39 3312565640
dorino.iemmi@fastwebnet.it

lunedì 14 dicembre 2015

Wassily Kandinsky – Tutti gli scritti. A cura di Philippe Sers, Mimesis.

La straordinaria carriera artistica di Wassily Kandinsky è proceduta di pari passo con una vasta e tutt’ora poco conosciuta produzione di scritti teorici assolutamente imprescindibili per cogliere la genialità del pittore russo. 

I saggi e gli articoli di critica dell’arte contenuti in questi due volumi ricalcano con grande fedeltà l’evoluzione della ricerca pittorica e il vissuto personale dell’artista, dagli studi giovanili compiuti a Mosca fino agli ultimi anni trascorsi in Francia. Nel primo tomo vengono presentati gli scritti in cui il Kandinsky studioso si è interrogato sulle questioni fondamentali della pittura. Tra questi, due momenti essenziali per la sistematizzazione del pensiero teorico dell’autore: il celebre trattato Punto e linea nel piano, apparso per la prima volta nel 1926 e, soprattutto, la preziosa raccolta di lezioni tenute al Bauhaus a cavallo degli anni venti e trenta.

Il secondo volume di Tutti gli scritti documenta la versatilità del pensiero di Kandinsky attraverso un corpus eterogeneo di testi. Sono qui raccolte le memorie autobiografiche, le opere teatrali, le poesie illustrate e il saggio Dello spirituale nell’arte, una delle pubblicazioni più importanti e controcorrente del ventesimo secolo. La raccolta evidenzia come nella figura di Kandinsky siano convissute due anime: da una parte l’intuizione creativa del pittore, dall’altra la capacità analitica dello “scienziato dell’arte” che si misura con la definizione di una grammatica pittorica universale. Un’opera essenziale per conoscere o riscoprire uno dei principali innovatori dell’arte del Ventesimo Secolo.


Wassily Kandinsky (Mosca 1866 - Neuilly-sur- Seine 1944), laureato in legge arriva a Monaco nel 1896 per studiare pittura. Nel 1909 pubblica Lo spirituale nell’arte che dedica alla formulazione teorica dell’astrazione e del linguaggio dei colori. Insieme al suo amico Franz Marc realizza, nel 1911, il progetto editoriale dell’Almanacco e la celebre mostra del Blaue Reiter. Nel 1922 Walter Gropius gli offre una cattedra al Bauhaus dove si trovano anche Paul Klee e Lyonel Feininger. Nel 1933 sceglie l’esilio a Parigi in seguito alla chiusura del Bauhaus da parte dei nazisti e, su consiglio di Marcel Duchamp, sceglie di vivere fino alla morte a Neuilly-sur-Seine.

Wassily Kandinsky – Tutti gli scritti, a cura di Philippe Sers, Mimesis. Vol. I, 358 pagg., 14 ill. a colori e 215 in b/n, € 38; vol. II, 462 pagg., 16 ill. a colori e 130 in b/n, € 38.

domenica 13 dicembre 2015

Antonello, L’uomo che veniva da Messina.

Messina, 1479. Un uomo sta morendo nella sua casa, dopo aver vagato per mesi accompagnato da una bara con dentro una giovane donna. E' Antonello da Messina, il grande pittore siciliano, appena tornato da una Venezia flagellata dalla peste.

Antonello è famosissimo ormai. Ma la Sicilia non ama i suoi figli più geniali e Antonello lo sa. Per questo adesso, nel delirio finale, invoca il vecchio maestro Colantonio.
Quel delirio gli farà rivivere l'infanzia pezzente e l'incontro con i misteriosi artisti del Trionfo della Morte; lo porterà da una Napoli dominata dai cortigiani, come il Panormita e la bella Lucrezia, alla Roma dei cardinali cialtroni e delle puttane; dalla Mantova del Mantegna, alla Arezzo di Piero della Francesca. Da Bruges, dove finalmente scoprirà l'amore e persino il segreto della pittura a olio, a una Venezia che gli darà fama e gloria e l'amicizia coi Bellini.

Il romanzo - scritto in una lingua ora lucida ora appassionata - è anche l'affresco dell'epoca, crudele, affamata di gloria, dove domina l'Angelo della Morte.
Tanti sono i comprimari di questa vicenda, dai familiari meschini e sanguisughe, alla nana Nannarella morta per amore nei vicoli di Napoli; dall'aristocratica Volatrice e forse erede al trono di Sicilia, al buffone Cicirello; dai viceré scaltri, ai fanatici frati Osservanti, che scatenano a Messina rivolte contro il malgoverno.

Ma in quei viaggi una sola luce per Antonello: Griet, la figlia bastarda di Van Eych. E una sola ossessione: la pittura a olio dei fiamminghi.

Un romanzo storico? Un romanzo picaresco e sulfureo? Un romanzo sull'arte o un romanzo sull'amore estremo? Forse solo un romanzo su un uomo, Antonello, che fece della sua ambizione un'arma, della fame di carne e di femmine un'ossessione, della pittura uno strumento per durare in eterno.


Silvana La Spina, L’uomo che veniva da Messina, Giunti, 18 euro

sabato 12 dicembre 2015

End in nation | Back home al Museo Borgogna

Il Museo Borgogna, aperto al pubblico nel 1908, e StudioDieci (il centro culturale no profit attivo a Vercelli da 45 anni) presentano "End in nation | Back home": un insolito dialogo tra le opere di 26 artisti contemporanei, la collezione del Museo e la passione per i viaggi del suo ideatore, Antonio Borgogna (1822-1906). 

È proprio il tema del viaggio il trait d’union tra i 26 artisti che tre anni fa sono partiti da Vercelli per un tour espositivo italiano ed europeo e il lungimirante e appassionato Antonio Borgogna. La casa- museo ideata dall'avvocato vercellese grazie alle risorse ereditate dal padre agrimensore e alle rendite legate al riso, è il risultato del suo progetto di vita, finalizzato a creare un museo pubblico per educare al bello ed esponendo, nella sua amata città natale, gli oggetti rari e preziosi e le meravigliose opere d’arte antica e moderna acquistate durante i suoi numerosi viaggi per il mondo, dalla Norvegia al Marocco. 

Proprio per questo, in mostra saranno visibili, per la prima volta, alcune delle guide turistiche su cui Borgogna ha appuntato pensieri e dati dei luoghi che ha visitato. Da quelle pagine emergere un aspetto poco conosciuto della sua personalità eclettica, ma che è la motivazione vera e profonda del suo collezionismo e del suo bagaglio di esperienze di viaggio, che lo hanno spinto a dar vita a quella che oggi è uno dei più importanti musei del Piemonte. 

Allo stesso modo, i 26 artisti di StudioDieci, che in questi ultimi tre anni hanno esposto in tante altre città, coinvolgendo e incontrando gli artisti del territorio che li ospitava, scambiando con loro idee, stimoli e emozioni, arricchendosi di ricordi e di conoscenze, ora riportano a Vercelli, per un ultimo e doveroso incontro, altrettanto vivo e confidenziale, quel loro prezioso bagaglio. E le opere scelte, rigorosamente selezionate tra quelle esposte nelle tappe precedenti, sono il veicolo di scambio di quei ricordi, che inevitabilmente portano a una lettura differente e nuova degli spazi museali e dei capolavori che contengono. 

Espongono: Giovanni BONARDI, Orietta BROMBIN, Adriano CAMPISI, Gianni CARUSO, Carla CROSIO, Pier Giorgio DE PINTO, FANNIDADA, Roberta FANTI, Federica FERZOCO, Eliana FRONTINI, Silvia FUBINI, Giò GAGLIANO, Roberto GIANINETTI, Robert GLIGOROV, Margherita LEVO ROSENBERG, Virginia MONTEVERDE, Diego PASQUALIN, Anna PRESTIGIACOMO, Fiorenzo ROSSO, Claudio ROTTA LORIA, Ornella ROVERA, Valter Luca SIGNORILE, Tea TARAMINO, Laura VALLE, Vittorio TONON, Beatrice VECCHIO. 

La mostra è visitabile dal 13 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016 ed è curata da Lorella Giudici e Cinzia Lacchia. In occasione dell'iniziativa natalizia “BORN”, organizzata dall’Assessorato alla valorizzazione al patrimonio artistico e beni culturali della città di Vercelli, che prevede l'apertura gratuita dei musei e delle chiese cittadini nella serata di sabato 19 dicembre (ore 18-22), la mostra End in nation/Back home è inserita tra le proposte di visita.

End in nation | Back home
Museo Borgogna
Vercelli - dal 13 dicembre 2015 al 31 gennaio 2016
Via Antonio Borgogna 4 (13100)
+39 0161252776 , +39 0161252776 (fax)
info@museoborgogna.it
www.museoborgogna.it

venerdì 11 dicembre 2015

L’altra moda – Lo stile Made in Italy va in fiera a Forlì

Non solo una fiera, ma un palcoscenico per l’ “altra” moda, quella meno vista, fuori dalle produzioni di massa, non convenzionale e, per questo, spesso frutto di un grande genio creativo. E’ così che si può sintetizzare la nuova manifestazione che debutta sabato 12 e domenica 13 dicembre 2015 nei padiglioni fieristici di Forlì. Il fascino autentico delle produzioni sartoriali indipendenti sarà protagonista de “L’altra moda – Lo stile Made in Italy”, questo il nome dell’evento fieristico tenuto a battesimo, per la sua prima edizione, da Romagna Fiere. 

La mostra-mercato si avvale già di una fitta trama di collaborazioni di alto livello, sia con soggetti istituzionali, come l’Università di Bologna e di Rimini, sia associativi, come CNA Federmoda, sia infine con un gran numero di operatori molto noti nei rispettivi settori. La fiera allestita nel quartiere espositivo di via Punta di Ferro si propone come una grande vetrina per valorizzare e far conoscere atelier e fashion designer che rappresentano al meglio il “Made in Italy”, attraverso le loro creazioni autoprodotte, che spesso non trovano uno spazio adeguato in un mercato della moda dominato dalle grande firme. “L’altra moda” aprirà sabato mattina alle ore 10 e si svilupperà in una “due giorni” ricca di appuntamenti capaci di affrontare il tema della moda da svariati punti di vista e con un occhio attento alla promozione dei giovani talenti.

Caratteristica delle produzioni presenti sarà il connubio tra innovazione e tradizione, il matrimonio tra forte qualità, anche nei dettagli, e talento. Ma “L’altra moda – Lo stile Made in Italy” sarà anche altro: un’esperienza capace di coinvolgere i visitatori a tutto tondo portandoli a conoscere i materiali e le lavorazioni che hanno fatto gli stili e le tendenze di ieri e di oggi, le sfide e le opportunità per il settore. 

Sarà un viaggio nel quale il pubblico potrà conoscere da vicino i segreti di un look personale e inconfondibile, attraverso workshop ad hoc tenuti dai professionisti del settore, e potrà realizzare il sogno di farsi accompagnare nella scelta degli abiti da personal stylist più apprezzati del momento. 

Ecco tutti gli eventi in programma:

MOSTRA “RICCIONE MODA ITALIA”
La tutela e la valorizzazione dei giovani creativi del settore saranno al centro degli eventi organizzati con il supporto di CNA Federmoda Emilia Romagna. Nei padiglioni fieristici di Forlì si potrà ammirare la mostra “Riccione Moda Italia”, allestita in occasione dei 25 anni dell’omonima manifestazione che mette in connessione scuola e imprese e si caratterizza per il Concorso nazionale Professione Moda Giovani Stilisti. Ripercorrendo modelli, materiali, stili e colori di 14 abiti realizzati dai ragazzi che hanno partecipato alle varie edizioni del Concorso, si toccherà con mano l’evoluzione dei gusti e delle preferenze del settore nel corso del tempo. 

SALUTE E TENDENZE DI MERCATO: DUE CONVEGNI
I momenti di dialogo e confronto faranno da importante corollario alla mostra-mercato “L’altra moda”. Sempre avvalendosi della preziosa collaborazione di CNA Federmoda Emilia Romagna sono previsti due appuntamenti: sabato mattina il seminario su “Le tendenze nel comportamento di acquisto del consumatore moda” per approfondire l’andamento degli acquisti online e il ruolo del social media marketing. Domenica mattina, poi, si tiene la conferenza “La promozione della salute nell’ambito della lavorazione e del consumo del prodotto tessile” per capire meglio il rapporto tra qualità delle materie prime e salute dei consumatori. 

FOCUS SULLE TEORIE DELLA MODA
Per sviluppare appieno talento e creatività servono studio e tecnica. Per questo “L’altra moda – Lo stile Made in Italy” vede coinvolto il Dipartimento di Scienze per la qualità della vita dell’Università di Bologna, sede di Rimini, di cui ha ottenuto il patrocinio. Sabato si terrà l’incontro dal titolo “Georg Simmel e Roland Barthes: le teorie della moda”, conversazione tra i docenti universitari Giovanni Matteucci e Giampaolo Proni, esperti del settore e membri del Dipartimento. Un modo per capire, attraverso i padri fondatori degli studi in materia di semiotica e comunicazione, quanto la moda influenzi molti aspetti della nostra vita e vada a costruire in modo così significativo la rappresentazione di sé stessi sul palcoscenico sociale.

WORKSHOP DI TRUCCO, MAKE-UP E ACCONCIATURA
Non solo abiti. Trucco, make-up e acconciatura sono elementi indispensabili per creare uno stile inconfondibile. A questo servirà l’interessante e utile workshop “In the mood” che dispenserà trucchi e segreti di un look perfetto. Si potranno conoscere da vicino le raffinate tecniche della nota make up artist Apollonia Tolo e le estrose acconciature di On Hair Style in due appuntamenti, sabato e domenica, dedicati al trucco e alle pettinature delle modelle. Sabato, le visitatrici potranno provare l’emozione di un servizio di trucco e acconciatura dedicato proprio a loro. Sempre sabato, nello stand di Apollonia Tolo, ci sarà “Make up trend”, mini-pillola per imparare tutte le tecniche più di tendenza sul trucco, dal ‘nude look’ allo ‘smocky eyes’. Il workshop è su prenotazione e riservato a un massimo di dieci partecipanti.

MOSTRA “ARCHITETTURA KM 0”
Bellezza, creatività e qualità oltre che ingredienti sostanziali della moda sono anche le parole d’ordine dell’esposizione “Architettura Km 0 – Progettisti under 40 in mostra” organizzata dall’associazione “Archibiotico” che raggruppa giovani architetti della provincia di Forlì – Cesena. La mostra vuole essere una vetrina per progetti e soluzioni per la città contemporanea, pensati da giovani professionisti e che spesso non godono di adeguata visibilità. 

L’ARTE INCONTRA LA MODA: MOSTRA DI CONTESINA SPATARIU
Nella prima edizione dell’evento fieristico forlivese, infine, non poteva mancare il connubio tra arte e moda con la mostra personale “Solo chi sogna impara a volare” dell’artista Contesina Spatariu. La pittrice espone le sue opere caratterizzate da volti dalla spiccata personalità e un utilizzo di colori vivi e forti che trasmettono energia positiva. 

SCEGLIERE IL LOOK CON LA PERSONAL STYLIST
Nella due giorni de “L’altra moda” i visitatori potranno godere di un’altra esperienza irripetibile. Alessandra Diversi, una delle più apprezzate personal stylist, accompagnerà chi lo vorrà nella ricerca, tra gli espositori, degli abiti e degli accessori più azzeccati per costruire il proprio look. La professionista di stile, nella squadra di Carla Gozzi, darà anche consigli su come rinnovare o semplicemente migliorare il proprio guardaroba. Per godere di questa imperdibile occasione bisogna prenotarsi preventivamente. 

LA FIGURA PROFESSIONALE DEL “FASHION ENGINEER DESIGNER”
Durante i due giorni di fiera, sarà presente Marco Gozzi, studente della Techno Fashion Group e vincitore dell’ambito concorso promosso dall’Accademia milanese. Il Techno Fashion Group è l’unico centro di formazione di eccellenze nazionali e internazionali che prepara e forma i cosiddetti fashion engineer designer, figure professionali in grado di saper risolvere tutte le problematiche delle aziende di abbigliamento.

MOSTRA E LABORATORI “FUTURI TALENTI DELLA MODA”
La collaborazione con l’Istituto d’istruzione secondaria superiore statale “Marie Curie” di Savignano sul Rubicone incarna al meglio lo spirito stesso di “L’altra moda”. Disegni, prototipi di abiti e calzature – con cui la scuola ha partecipato con successo a numerosi concorsi - saranno al centro di una mostra speciale cui si affiancheranno anche laboratori creativi animati da docenti e studenti. Al centro dei laboratori ci saranno disegni, stampe, creazione accessori, dimostrazioni tecnico-grafiche.


MUSICA E PERFORMANCE 
Musica e balli completano l’offerta di “L’altra moda”. Il programma della manifestazione prevede domenica un coinvolgente Live & Performance Pole dance con Laura Vigna, campionessa italiana FGC di ginnastica ritmica. Inoltre, la fiera si riempie di musica nella giornata di sabato con Dj Cristina Oliveira from Coconuts & more e domenica con Dj Blanches from ControSenso e Empyre, in collaborazione con pizzeria “Smile” e “Rockhouse”.


INFORMAZIONI 
ORARIO DI APERTURA: Sabato 12 e domenica 13 dicembre: ore 10 – 20
INGRESSI: Intero 7 euro, ridotto 5 euro con coupon scaricabile da internet
SITO INTERNET: www.laltra-moda.it

giovedì 10 dicembre 2015

L' Espressionismo concettuale di Paolo Medici in un testo di Francesco Martani

"L'incontro con Paolo Medici - scrive Francesco Martani - mi ha subitamente portato vicino ad una coscienza comune, ed implicitamente mi sono sentito di proporre, dopo visione di alcune pubblicazioni delle sue opere, di programmare un proficuo lavoro per entrambi; a lui la stesura delle opere, a me lo studio con l’impegno di solcare i suoi lumi interpretativi.

L’allievo di Corrado Cagli (Ancona,1910 - Roma, 1976), ne trascrive i linguaggi espressivi figurativi con una profonda tecnica interpretativa, ma innovativa; e  tali invenzioni più originali si devono alla sua spiritualità ed  alla sua raffinata intelligenza che traccia personaggi in morfologie proiettate in un dinamismo visionario.

Le sue opere sono evocative, ma non dottrinali, né archeologiche; sono soggetti profondi, ma nuovi e diversi. Le stesse opere hanno dimensioni di domestica verità, che dà naturalezza, per cui ci appaiono più vicine, in un tono più vero anche se a volte di aspetto, tali figure si mostrano più severe, seppur brillanti, con tipologie  sentimentali che  vicinizzano sia al cielo che alla terra.
Lo spirito che emana dagli sguardi morfologici altamente  ideologici  non è mai dottrinale, anche se molto  evocativo, ma  con apparizioni severe.

Alcune, poi,  hanno un tono  caratteriale evocativo, e conducono l’artista verso un idealismo simbolico ed allegorico.
Alcune sue opere, come si reperta, hanno uno spirito irrequieto, paragonabile al romagnolo Guido Cagnacci.
Infatti,  certi visi affascinano, soprattutto per la forte carica erotica, ma intensamente espressiva; altri invece illustrano la caducità della vita terrena. In essi il presente è già passato, ed i tempi irrealizzabili nei loro scorrere ci mostrano visi dove la bellezza delle fanciulle và sfiorandosi, e queste sono le immagini  piccanti.

In alcuni ritratti si stagliano i caratteri meditativi dei personaggi, senza fare molto per nascondere le preoccupazioni derivanti forse dalle responsabilità affettive, morali e spirituali a cui sono chiamati.
In altre opere si apprezzano geniali sintesi di archetipi di derivazione classica, leggibile nei comportamenti proposti dal Castiglione, nella “donna avvolta e virtuosa” (Vera Fortunati 1986); e qui l’artista mostra di conoscere anche le illustrazioni dei codici miniati del quattrocento, vedi negli  aspetti raccolti pressoché invisibili, nel candore dei bei volti a variegata carnagione.

La lettura di alcune sue opere ci orienta ad interpretare figure tipiche di racconti omerici, con spessore di amore consapevole e carico di ricerca fisiognomica, su cui appaiono riflettersi suggerimenti di tipologia fiamminga; certi riflessi poi,  riecheggiano per modelli michelangioleschi.
Appaiono, in alcuni ritratti, le bellezze delle donne attuali, cioè contemporanee, e quindi allettanti nella classicità moderna.

I volti, a volte, hanno espressioni caricate al limite della forzatura, ed a tal proposito l’artista segna, con tali opere, bellezze di attiva capacità intimistica, che regge all’impatto con l’arte di altri artisti già storicizzati,  quali Bottoni, Brancolini ecc…; che si misurano sullo stesso terreno.
Paolo Medici crea anche immagine fatidiche a perfezione tale da realizzare il concepimento di forme tipiche riscontrabili nei rilievi tipici di artisti quali Desiderio da Settignano o Cima da Conegliano, per il viso e il corpo apparentemente fragile ma fermo nelle silenziose preghiere.

Le tele racchiudono, nella loro incontaminata elevazione formale, aspetti di morfologie di composta concentrazione, e testimoniano che a Bologna abbiamo ancora un vertice di arte contemporanea che riecheggia di classicità attraverso la forza e l’identità di idee diverse che affiorano nelle opere del Medici.

Poi, alcuni dipinti sono carichi nella loro apparente serietà, di immaginario collettivo, di storie esterne di tipo spirituale, ed altre,  aldilà dell’apparente morfologia intimistica sopranaturale, anche se evocanti toni di silenzio, sublimano evocazioni tali da essere immesse nelle visioni della pittura veneziana seicentesca.

La scelta, nelle sue opere è ferma, ed impone rigore sia nella scelta dei colori, nell’impostazione degli spazi, e nell’esattezza dei contorni che lasciano intravedere la sua forte genialità di disegnatore.
Certe immagini appaiono quasi fotografiche.
L’artista, in piena libertà, dipinge i suoi sogni ed anche i suoi incubi, come non hanno mai manifestato molti attori, pur nella loro spiritualità, in questo  momento di insensata desolazione.
Egli è un pittore del silenzio e della luce che conduce le morfologie delle sue figure attraverso un coinvolgimento nel tempo, e nello spazio più ricco di atmosfere.
Le vite dei suoi personaggi sono silenti, ed hanno una cifra stilistica così unica da renderle inconfondibili nella panoramica dell’arte internazionale.

Ma come ottiene Paolo Medici i virtuosismi delle sue figure apparentemente statiche, ma ricche invece di emozioni, di idee spirituali, pur nei loro ambigui  cenni  di sorrisi, di apparati metafisici classificabili surrealizzanti?
L’artista usa pastelli  cerati, che stende su carta nera sottilmente, poi intelata.
Le sue cromie sono lontane dalle comparazioni con il maestro Cagli,pur emulandone certi virtuosismi.

Le sue opere d’arte sono capolavori di letteratura classicheggiante, come dissi sopra, ma soprattutto rinascimentali, che creano misteri nel fruitore, alla ricerca di segni reconditi di certezza della vita, quella vita umana che è un’opera inestimabile di valore divino, che chiedono con i loro sguardi  la conoscenza per raggiungere il valore più saliente dell’anima.

La luce che l’artista fa brillare sui loro volti, sono il reale valore del pensiero umano, che continua in uno spirito, in una comune perfezione di amore con l’essere Soprannaturale, oltre le leggi del tempo e dello spazio.
Queste persone, queste donne, queste vergini, queste madri, queste nubili, queste vedove, vivono e vivranno eternamente, perché fanno parte dell’anima, attraverso l’encomiabile perseveranza di Paolo Medici che sa traghettarle ai posteri nella luce e nella bellezza dell’amore.
Attraverso le sue opere e le sue creature, fa conoscere il senso della vita, che è l’amore di cui abbiamo un gran bisogno.

Le sue creature emanano energia, perché  comunicano sostanza attraverso il loro senso di seduzione.
La vita delle donne, create da Paolo, sono segni dell’amore della sua e nostra esperienza, che viaggia nell’immensità del mondo, dove solo il Soprannaturale guida la logica, concedendole necessariamente luce, bellezza, libertà e amore." - Francesco Martani

martedì 8 dicembre 2015

Maestro raccontami il mondo

L'universo narrativo del maestro Alberto Manzi reinterpretato in chiave contemporanea dall'artista e illustratore Alessandro Sanna in una mostra didattica promossa dall'Agenzia Informazione e Comunicazione Giunta Regione Emilia-Romagna in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | Dipartimento educativo MAMbo, a cura del Centro Alberto Manzi.

L'inaugurazione - aperta al pubblico - è fissata per sabato 12 dicembre alle h 17.30 negli spazi del Dipartimento educativo MAMbo. Parteciperanno: Elisabetta Gualmini, Vicepresidente e Assessore alle politiche di welfare della Regione Emilia-Romagna; Laura Carlini Fanfogna, Direttrice Istituzione Bologna Musei; Alessandro Sanna, artista e illustratore; Sonia Boni Manzi, moglie di Alberto Manzi. 

Il momento inaugurale è preceduto da un laboratorio per bambini da 5 a 12 anni, a cura del Dipartimento educativo, che ha inizio alle ore 16.00 e si conclude con il "taglio del nastro" da parte dei piccoli partecipanti. Gratuito su prenotazione (tel. 051 6496628 mamboedu@comune.bologna.it), max 25 partecipanti fino a esaurimento posti disponibili.

Alberto Manzi, famoso per la trasmissione televisiva "Non è mai troppo tardi" che negli Anni Sessanta insegnò a leggere e a scrivere a migliaia di italiani, è stato anche un apprezzato scrittore per ragazzi e un maestro e pedagogista di primaria importanza nel panorama nazionale. Per Manzi il bambino va educato “a pensare”: le esperienze devono suscitare domande e curiosità, innescare il desiderio di capire e conoscere.

La mostra propone alcune domande su temi di attualità: il razzismo, lo sfruttamento, l’inclusione, la sostenibilità ambientale usando una chiave narrativa. È visitabile dal martedì al venerdì negli orari di apertura del museo.


lunedì 7 dicembre 2015

Stelle di Natale” - Quattordicesima Mostra Collettiva di pittura, scultura e fotografia


L'Associazione culturale "Urbis et Artis", in collaborazione con l'Istituzione Palazzo Rospigliosi e con il contributo dell'Associazione culturale "Accademia Romana della Rosa" presenta "Stelle di Natale" , grandi artisti in esposizione, tra i quali:

Tito Amodei, Antonio Anastasia, Anna Maria Angelini Chiarvetto, Carlo Balljana, Riccardo Battigelli, Enrico Benaglia, Sandro Bini, Sergio Bizzarri, Ennio Calabria, Giorgio Celiberti, Adriano Cipolletti, Luigi Colombo, Angela Teresa Corronca, Claudia Dazzini, Elisa Donetti, Amerigo Dorel, Franco Ferrari, Paolo Filippi, Silvana Frivoli, Giuseppe Gismano, Sergio Gotti, Margherita Lipinska, Laura Longhitano, Valeria Mariotti, Giuseppe Menozzi, Alfredo Rapetti Mogol, Mario Moretti, Margareth Lilian Niven, Luigi Olini, Silvano Ottaviani, Carlo Piterà, Marilisa Pizzorno, Alexandra Popova, Mario Russo, Stefano Russo, Usama Saad, Anna Salvati, Alberto Scalas, Anna Maria Tani, Valan, Paola Vincenti, Yolanda Zerboni, Francesco Zero.

Un'accurata selezione di pittori, scultori e fotografi, in una significativa pluralità di espressioni artistiche e ideative contemporanee.

- Il Vernissage della mostra si aprirà sulle note dei "Diapasoul Gospel Choir" per proseguire con la performance del chitarrista classico Francesco Ciancio jr.

- Seguirà il saluto del Sindaco del Comune di Zagarolo - dott. Lorenzo Piazzai - a tutti i convenuti, ed il benvenuto agli artisti espositori da parte dei presidenti delle Associazioni "Urbis et Artis" (CdR Anna Salvati) ed Accademia Romana della Rosa (prof.ssa Rosa Simonelli Macchi), alla presenza di autorevoli addetti ai lavori e ospiti d'onore.

- Introduzione alla mostra condotta dalla dott.ssa Carla Mazzoni e dal dott. Francesco Giulio Farachi, critici d'arte.

- Vin d'honneur e buffet caldo e freddo.

Per l'occasione saranno aperte e liberamente visitabili alcune sale del Palazzo Rospigliosi, ricostruito nel Cinquecento dalla famiglia Colonna; il Museo del Giocattolo (il più grande d'Italia in sede storica); la mostra della collezione di Arte Africana Bagà della Guinea occidentale di proprietà del Dottor Maurizio Bagarani di Medici Senza Frontiere.

Nel corso del mese espositivo i numerosi eventi di ambiti culturali diversi consentiranno un afflusso di visitatori di molteplice provenienza.

Si segnalano fra quelli direttamente curati e gestiti da "Urbis et Artis", in collaborazione con l'Accademia Romana della Rosa e Palazzo Rospigliosi:

- esposizioni d'arte, convegni, presentazioni librarie, letterarie, editoriali;

- visita della Delegazione della Croazia con S.E. l'Ambasciatore Damir Grubisa;

- gran Ballo e Gran Cenone di fine d'anno con le coppie che indosseranno fedeli riproduzioni di abiti del '500. 

Per informazioni e iscrizioni al Veglione o per la partecipazione alle esposizioni prendere direttamente contatto con il Direttore Generale di "Urbis et Artis" e curatore dell'evento, dott. Gastone Ranieri Indoni, al numero 3207105084.

domenica 6 dicembre 2015

Flux+Mutability - Mostra personale di Massimo Buccilli

Flux+Mutability è il titolo scelto per la personale di Mabù, al secolo Massimo Buccilli, che inaugurerà lunedì 7 dicembre presso le prestigiose sale dello Spazio Cerere di Roma, all’interno del complesso dell’ex pastificio, diventato celebre negli anni Ottanta come sede del “Gruppo di San Lorenzo”, di cui hanno fatto parte Nunzio, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli.

Un titolo di mostra non casuale, che prende spunto dall’album Flux+Mutability cui David Sylvian e Holger Czukay diedero vita nel 1989 con brani improvvisati. Sono proprio l’improvvisazione e l’estemporaneità, infatti, a comporre il fil rouge che accompagnerà il visitatore nel percorso di mostra, che conta oltre 50 opere del pittore e scultore nato a Roma nel 1954.

L’esposizione, curata da Nicolas Ballario e allestita in modo molto suggestivo, ripercorrerà gli ultimi 10 anni di vita professionale di Mabù, nei quali si può scorgere una citazione alla potente irruenza di Willem De Kooning e alla drastica essenzialità di Franz Kline, attraverso la personale ricerca dell’artista. I lavori in mostra saranno acrilici, china, pigmenti, matite, acquerello: tutti materiali pittorici che asciugano in fretta per appagare, almeno in parte, l’impazienza e l’insofferenza, divenuti i veri tratti distintivi della sua produzione pittorica.

Buccilli è stato protagonista di numerose mostre personali: tra le ultime ricordiamo quella di Palazzo Collacchioni a Capalbio o presso la sede nazionale del CNR di Roma. Le sue opere fanno parte di molte prestigiose collezioni pubbliche e private, come quella della Fondazione Roma. 

La mostra sarà visitabile fino al 13 dicembre, ogni giorno dalle 10 alle 21,30 (la domenica dalle 9 alle 13). L’ingresso presso lo Spazio Cerere, in via degli Ausoni 3, è gratuito.

giovedì 3 dicembre 2015

Anjelica era la moglie...di tutti


Anjelica, una donna di successo, bellissima, sensuale, intraprendente, una donna in carriera, sposata e madre di un bambino, che non si fa scrupoli a vendere il proprio corpo al primo offerente, è la protagonista di "Anjelica era la moglie...di tutti", l'ultimo romanzo dall'alta carica erotica di Angelo Fornaro.

Anjelica, consapevole del suo fascino irresistibile, non ha limiti e sa che ogni affare deve concluderlo, o iniziarlo, a letto. L'insaziabile desiderio sessuale di Anjelica, tuttavia, non è legato solo agli affari, sebbene spesso lei lo ribadisca ai suoi partner quando riceve il lauto compenso per le sue prestazioni; si tratta di una vera e propria psicosi, di una dipendenza dal sesso che la pervade continuamente, al punto da portarla a considerare tutto il resto in secondo piano: gli affetti, il figlio, le amicizie.

Il rapporto con il marito, Claudio, poi è del tutto ambiguo. Lei lo umilia in continuazione torturandolo psicologicamente, lui è consapevole dei suoi tradimenti, addirittura consumati anche davanti ai suoi occhi afflitti, eppure continua a rimanere inerme, succube di un’intraprendenza così travolgente, da lasciare senza parole e senza azioni.

Gli amanti descritti nel romanzo, sono degli specchi grotteschi dei vizi non comuni della borghesia più bieca e degenerata ed Anjelica è docile e doma con gli amanti mentre è ferocemente violenta con il marito innamorato.

Pagina dopo pagina la loro storia si fa sempre più compromettente e sempre più audace in una città piovigginosa e nebulosa, come la mente di Claudio, il marito di Anjelica, che  inizia a chiedersi, dove tutto questo lo porterà e se sarà possibile scindere le sue sofferenze d’amore con la vita di tutti i giorni.

Il romanzo prende anche una piega tragica, tesa, fino a sfociare in un finale violento e drammatico. Non si parla solo di sesso dunque, ma anche di realtà sociale nella quale si contrappongono sofferenza, umiliazioni, violenza, sesso, traffici di droga e potere oltre ai vizi perversi della protagonista e dei suoi amanti.

Ambientazione

La storia è ambientata a Manchester, una città inglese con un clima freddo e madido, come la storia di questo romanzo. Altre ambientazioni complementari appartengono alle località di Londra, Parigi, Miami e Roma.

Del romanzo di Fornaro i recensori di Babylon Cafè dicono:

" Il romanzo erotico "Anjelica era la moglie... di tutti" di Angelo Fornaro presenta da subito un doppio piano di lettura. In superficie troviamo le salaci avventure di Anjelica Dixon, quarantenne ex modella dal corpo parti, coralmente conturbante che esercita il suo forte magnetismo passionale con uomini ricchi e di successo e contemporaneamente umilia fisicamente ed emotivamente il marito, il trentaduenne romano Claudio. Più in profondità, si può invece apprezzare un vero e proprio trattato sociale che analizza la grande varietà dei conflitti che nascono all'interno di una coppia dalle origini fino all'annichilimento totale dei sentimenti. Il tutto condito con una attenta disamina delle nevrosi che accompagnano l'individuo moderno: alla ninfomania evidente di Anjelica, fa da contraltare la schizofrenia del marito che affida i suoi pensieri ad un diario segreto che si chiama Alain, il quale prenderà sempre più le fattezze di un essere vivo e cosciente, vero alter ego del povero Claudio. Sul piano prettamente formale si apprezza l'uso di un registro linguistico medio alto, nel quale l'utilizzo di un certo lessico lascivo serve per sviluppare meglio le atmosfere intriganti del romanzo".

Copertina del romanzo
Un libro eccitante, emozionante e drammatico allo stesso tempo, che tiene incollati fino all'ultima pagina, e che viste le tematiche promette di far parlar molto di sé e dei suoi inquieti protagonisti.

Link al booktrailer: www.youtube.com/watch?v=4Z4TfgQt8N0

Link per l'acquisto dell'ebook: www.babyloncafe.eu/Anjelica era la moglie di tutti.html


Angelo Fornaro, è uno scrittore ed artista poliedrico. Autore di romanzi, racconti, testi di canzoni, spot pubblicitari, scrive anche soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione. Ha scritto poesie, numerose canzoni, ha maturato diverse esperienze nel mondo dello spettacolo ed ha all'attivo romanzi noir, horror, thriller e dedicati ai temi sociali.

I suoi romanzi più recenti: "La stupratrice indiavolata"; la raccolta di poesie erotiche e caotiche "Tra labirinto e ossessione"; "Il braccio violento dell'omofobia"; "Io uccido la droga e la morte".

Vive in provincia di Reggio Emilia. La sua passione è avere passione per ciò che fa e scrive.

mercoledì 2 dicembre 2015

Il Duo Piccolo-Stoppiello in concerto a Pieve di Soligo

Venerdì 4 dicembre alle 20:45 , ad inaugurare la rassegna nell'Auditorium comunale "Battistella-Moccia" a Pieve di Soligo, ci sarà il Duo Piccolo-Stoppiello  che ha debuttato in concerto a Roma lo scorso aprile esibendosi nella Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra. 

Il duo, che ha ottenuto il primo premio assoluto sia al VI Concorso di Musica “Eratai” di San Giovanni Rotondo che al IV Concorso Internazionale “Garganum”, di recente è stato anche protagonista di alcuni concerti a Palazzo Italia nell’ambito di Milano Expo 2015. A Pieve di Soligo, Bartolo Piccolo al flauto e Giuseppe Stoppiello al pianoforte presenteranno il programma dal titolo “Un soffio di suggestive impressioni” che annovera i 5 pezzi facili di Nino Rota, la Ballade di Frank Martin, la Fantasia brillante sull’opera “Carmen” di Bizet scritta da François Borne ed infine la Sonata op. 94 di Sergej Prokofiev

Il Duo Piccolo-Stoppiello debutta in concerto a Roma nell'aprile 2015, presso la Sala Accademica del Pontificio Istituto di Musica Sacra. Ha ottenuto il Primo Premio Assoluto al 6° Concorso di Musica “Eratai” di San Giovanni Rotondo ed al 4° Concorso Internazionale “Garganum”, risultando inoltre tra i gruppi da camera finalisti a Cagliari per il PREMIO ABBADO 2015. Si è esibito in concerto presso il Chiostro di Santa Chiara di Foggia nell'ambito della XIX edizione di “Musica nelle Corti di Capitanata”, nella stagione del Comune di Vico del Gargano “XXXIX Estate Teatrale Vichese” e nella stagione concertistica del Comune di Capurso “L’Autunno della Cultura”, ed è stato protagonista di ben due concerti presso Palazzo Italia nell'ambito di Milano EXPO 2015. Lo scorso agosto ha inoltre preso parte alla rassegna di concerti organizzati dalla Fondazione “Antonio Carlo Monzino”, presso la Sala Panoramica del Castello Sforzesco di Milano. Il Duo è stato selezionato per il corso di Musica da camera tenuto da Giampaolo Pretto presso la Scuola di Musica di Fiesole (Firenze). 

Bartolo Piccolo, diplomato in flauto con lode e menzione d’onore sotto la guida di Antonio Amenduni presso il Conservatorio “U. Giordano”, consegue brillantemente il Diploma di II livello presso l’I.S.S.M. “Vecchi-Tonelli” di Modena con Michele Marasco e Andrea Oliva. Vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internazionali, si è esibito nella Rodahal di Kerkrade, nell'Auditorium Parco della Musica di Roma, nel Teatro degli Arcimboldi di Milano, nella Concert Hall di Xi’an e nel Grand Theatre di Shanghai, collaborando con grandi musicisti e rinomati direttori d’orchestra come Andrei Gavrilov, Karl Leister, José Carreras, Piero Bellugi, Donato Renzetti e Daniel Oren. Affianca all’attività artistica quella didattica ricoprendo dal 2011 il ruolo di Docente di Flauto presso Scuole Secondarie di I grado ad indirizzo musicale e Licei Musicali. 

Giuseppe Stoppiello si è laureato con lode in Pianoforte Concertistico presso il Conservatorio “Giordano” di Foggia, sotto la guida di Olaf John Laneri ed Elisabetta Mangiullo. Attualmente è allievo di Pietro De Maria presso la Scuola di Musica di Fiesole (Firenze). Nel maggio 2015 si è esibito al Teatro Sociale di Mantova eseguendo il Concerto n. 2 op.102 di Shostakovich nella versione per pianoforte ed ensemble di sassofoni da lui elaborata. È stato selezionato come pianista per l'esecuzione delle musiche originali dell'opera Vita di Galileo di Bertold Brecht, in scena presso il Teatro della Pergola di Firenze ed il Teatro Carignano di Torino con la regia di Gabriele Lavia.

martedì 1 dicembre 2015

Hit Parade al Museo Nazionale dell'automobile

"Hit Parade" è la nuova mostra voluta e organizzata dal  Museo Nazionale dell'automobile in collaborazione con Paratissima, aperta al pubblico da venerdì 4 dicembre a domenica 17 gennaio 2016. Una collettiva dei 30 artisti più rappresentativi di Paratissima, selezionati tra gli iscritti delle edizioni 2014 e 2015: trenta forme diverse di creatività, trenta artisti le cui opere dialogheranno con la collezione permanente del Mauto, a sua volta organizzata per raccontare la storia della creatività applicata alla mobilità e al car design.

La serata inaugurale – giovedì 3 dicembre, alle ore 18.30 – vuole essere una festa dedicata all’arte nelle sue tante declinazioni, alle relazioni, agli scambi, alle contaminazioni. L’esibizione del Quartetto di Sassofoni del Conservatorio introdurrà la visita in anteprima a una mostra costruita su linguaggi artistici differenti – fotografia, pittura, scultura, videoarte: un discorso articolato e affascinante sul concetto di ispirazione artistica e capacità artigianale che, se applicato ai processi creativi dei car designer di ogni epoca, contribuisce a sottolineare il valore artistico dell’automobile, non solo oggetto ma progetto creativo.

La mostra HIT PARADE sarà corredata dall’esposizione di 9 ART CAR che raccontano l’automobile come opera d’arte che nasce dalle linee negli sketchbook dei creativi fino alla modellazione artigianale dei materiali più svariati. Nove modelli di vetture assolutamente straordinarie, vere e proprie sculture su ruote, inusuali tele pittoriche o riadattamenti creativi di modelli esistenti.Modelli unici, queste vetture rappresentano il collegamento ideale tra il percorso museale del MAUTO, la cui ultima parte è dedicata alla creatività applicata al car design, e lo spazio mostre, dedicato alla creatività in senso assoluto.

lunedì 30 novembre 2015

Arte alla luce

Progetto sottoscritto questa mattina fra il Save the Children - organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e difendere i loro diritti - e il Mibact-Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane.



Il progetto presentato stamani - presente fra gli altri il ministro Franceschini - si propone di promuovere la conoscenza dell’arte contemporanea tra i bambini e i ragazzi quale fattore determinante per lo sviluppo armonioso di ciascun individuo, con il coinvolgimento diretto di affermati artisti (in questa prima fase sono stati coinvolti gli artisti Massimo Grimaldi, Domenico Mangano, Adrian Paci). 

"Arte alla luce" - questo il nome del progetto - coinvolgera’ circa 50 ragazzi  - tra i 13 e i 17 anni a Palermo, Gioiosa Jonica e Bari - che verranno accompagnati dagli artisti citati, per tre giorni, e coinvolti con workshop, laboratori artistici e corsi di formazione. L’arte contemporanea dunque per riqualificare le periferie e allo stesso tempo come strumento per coinvolgere gli adolescenti che vivono nelle realta’ geografiche piu’ svantaggiate e marginali.

Si tratta di una bellissima iniziativa- ha commentato il Ministro Franceschini - ormai il tema della riqualificazione e degli investimenti nelle periferie urbane e’ diventato centrale nel dibattito e nell’azione di Governo che ha previsto anche un fondo da 500 milioni nella legge di Stabilita’. C’e’ un grande spazio di investimento, ma abbiamo perso molto tempo. Nel secolo scorso abbiamo vinto la battaglia della conservazione dei centri storici, oggi e’ il tempo dell’investimento nelle periferie. E questa sfida si vince se il pubblico e il privato collaborano”.

domenica 29 novembre 2015

L' Amerika di Egisto Nino Ceccatelli a Palazzo Orsini di Gravina

Mercoledì 2 dicembre 2015, alle ore 12:00, a Napoli, presso Palazzo Orsini di Gravina, sede del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II, si inaugura la mostra personale di Egisto Nino Ceccatelli, dal titolo Amerika. L’esposizione, che si sviluppa in due ampie sale ubicate al primo piano del pregevole edificio rinascimentale di via Monteliveto 3, nasce dalla sinergia con la Galleria Anywhere Art Company ed è curata da Marco Amore.

Le dieci fotografie, di media e grande dimensione, scattate fra New York e San Francisco, offrono al visitatore un’efficace spaccato degli Stati Uniti del nuovo millennio: i luoghi in continuo cambiamento, l’armonia di taluni paesaggi, il respiro affannoso dei quartieri periferici, il caos della downtown, la goffagine e la sfrontatezza. Questi sono gli elementi, immediati, semplici, che Ceccatelli ha virtuosamente assunto per immortalare la maestosa e “irregolare” messinscena americana.

…Ciò che i colori vogliono nascondere è un senso di grigio, di fumi tossici, smog e discariche a cielo aperto; di inquinamento, di cancro, di batteri anaerobi e necrosi dei tessuti. Il corrispettivo di un profumo floreale per coprire la puzza di putrefazione dell’immoralità neocapitalista. Dopo aver indagato un mondo autentico al di là dell’Occidente, Ceccatelli si inoltra nella realtà etnocentrica degli U.S.A. per uscirne con litri di percolato variopinto come una miscela di pigmenti inorganici uniti a formare l’archetipo di un’opera d’arte.” Dal testo di Marco Amore.

L’evento si completa con l’extra mostra, dalle ore 13:00 alle ore 20:00, presso la Galleria Anywhere Art Company, in via Mezzocannone 31, a Napoli. Lo spazio, diretto dall’architetto Armando Minopoli, ospiterà cinque fotografie di medio e grande formato che arricchiscono il progetto “Amerika”.

La mostra a Palazzo Orsini di Gravina sarà visitabile fino al 22 dicembre 2015, tutti i giorni tranne la domenica, dalle ore 09:00 alle ore 20:00, invece la mostra presso Anywhere Art Company sarà visibile fino al 15 gennaio 2016 previo appuntamento telefonico.

Egisto Nino Ceccatelli è nato a Livorno nel 1943. Negli anni ’60 si avvicina al mondo del cinema collaborando con Pier Paolo Pasolini alla realizzazione di “Edipo re” e “Porcile”, successivamente con Nelo Risi (Ondata di calore). Dal 1981 è membro della Società Italiana di Antropologia ed Etnologia. Nel 1988 il cortometraggio “La laguna di Hemingway” è stato premiato al Festival del Cinema di Venezia nella sezione documentari. Ha partecipato con le sue opere fotografiche al XXVI e al XXVII Festival dei Popoli di Firenze. Sue mostre sono state ospitate negli USA, in Bosnia, in Romania e in Danimarca.

Info: Galleria Anywhere Art Company tel. 329 3662 095
email- anywhere.artcompany@virgilio.it web- www.anywhereartcompany.com

giovedì 26 novembre 2015

Il Viaggio nell’Arte – 16 Aste, 20 Paesi, 2000 Opere d’arte.

A partire dal 27 novembre, la principale casa d’asta online Auctionata condurrà gli amanti dell’arte in un emozionante viaggio alla scoperta dell’arte di un’ampia gamma di nazioni, stili e artisti. Nel corso di undici giorni saranno offerte in vendita nelle aste in live streaming circa 2.000 opere d'arte suddivise in 15 collezioni a tema e il una costituita da “100 capolavori” che avrà luogo il 7 dicembre. 

Con questa serie completa di aste d’arte, Auctionata è la prima casa d'aste ad invitare i suoi offerenti internazionali in una passeggiata attraverso le sfaccettature della storia dell'arte, con la possibilità di essere seguita   ovunque nel mondo. Tutte le aste saranno trasmesse in livestream e sono accessibili su www.auctionata.com o sulla App per Iphone Auctionata Live.

Il 3 dicembre mostrerà un’asta dedicata all’arte in Spagna, Portogallo e America Latina, seguita da un’asta dedicata completamente all’arte italiana dal 16t° al 21° secolo. In quest’asta, gli appassionati di arte classica, nonché dei temi storici gioiranno alla vista delle opere selezionate, che includono una C-Print del popolare fotografo e giornalista italiano Massimo Vitali, che mostra una vivace scena di strada sotto l’intensa luce del sole. Inoltre in quest’asta verrà offerta anche la composizione futuristica dell’artista italiano Roberto M. Baldessari Dinamismo di Forme” con una base d’asta di 22,000€.

Per ulteriori informazioni:  Dott.ssa Jolanda La Piana, Direttore Italia (tel: 06 686 78 69 ; cell:  329 24 58 359; email:rome@auctionata.com)