domenica 16 febbraio 2014

È una brezza leggera

 È una brezza leggera
 che l’aria un momento ebbe
 e che passa senza avere
 quasi avuto bisogno di essere.

 Chi amo non esiste.
 Vivo indeciso e triste.
 Chi volli essere già mi dimentica.
 Chi sono non mi conosce.

 E in mezzo a questo l’aroma
 portato dalla brezza, mi affiora
 un momento alla coscienza
 come una confidenza.

Fernando Pessoa, È uma brisa leve, da Poemas 1921


 (Testo originale)

 È uma brisa leve
 que o ar um momento teve
 e que passa sem ter
 quase que tido ser.

 Quem amo não existe.
 Vivo indeciso e triste.
 Quem quis ser já me esquece.
 Quem sou não me conhece.

 E em meio disto o aroma
 que a brisa traz me assoma
 um momento à consciência
 como uma confidência.



Fernando Pessoa (1888-1935) è stato uno dei più grandi poeti portoghesi.  Fu una figura molto enigmatica anche per la grande quantità di eteronimi con cui si firmava. Morì a soli 47 anni

venerdì 14 febbraio 2014

San Valentino a due facce

di Carmela Formicola - Pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno del 14 febbraio 2014 - Ma come si fa a parlare d'amore se tutt'intorno divampa violenza? Se il sangue delle donne continua a scorrere per mano di uomini che dei sentimenti hanno fatto il proprio deformato alibi omicida.
  
Come possiamo ancora ipotizzare una «festa di chi si ama» se mariti, fidanzati o amanti o ex continuano a massacrare le proprie donne? Se quattro ragazzi in una scuola strappano l'innocenza a una coetanea. Se altre diaboliche minorenni spingono al suicidio un'adolescente fragile. Dinanzi a tutta la potente carica di odio che esplode ogni giorno sul corpo e sull’anima femminili, abbandonarsi a celebrazioni di rito appare perfino imbarazzante. Oggi, 14 febbraio, piuttosto che cene romantiche e scambio di cadeaux, dovremmo tutti, donne e uomini, promuovere fiaccolate o cortei o assemblee e atti simbolici che parlino piuttosto dell’indignazione. Dovremmo spendere il nostro tempo e le nostre energie per lenire solitudini, dovremmo provare ad insegnare a certe donne a non avere paura e a certi uomini a non vendicarsi per quei vuoti brucianti, per quei buchi d’infanzia che nessuno ha visto, che hanno cambiato i destini.
 
Perché oggi sono giorni peggiori di quelli che, all’improvviso, ci consegnarono del tutto scaduto questo rituale del sanvalentino per quel suo corollario di consumismo e di falsità. Rose e cioccolatini: detriti di un romanticismo anacronistico. Ma oggi ci scopriamo perfino più cinici e ben più smarriti se in nulla (al di là di certe nostre salvifiche stanze private) riusciamo più a riconoscere l'amore. Nel paesaggio, nella politica, nelle relazioni quotidiane perché la violenza non è solo quella brutale o fisica, frutto dell’odio tra uomini o razze o religioni. La violenza è anche l'impalpabile male dell’egoismo o dell’illegalità, dell’esercizio del potere in ogni sua forma. È odio, è odio maledetto quello che come un veleno scorre sotto pelle, nelle strade, nelle città di una società allo sbando. La fame, il bisogno, il dolore sociale: non è tutto questo assenza di amore?
 
Allora ridateci la retorica e i fiori e i baci di nocciola, piccoli gesti insignificanti che ci restituiscano un po’ di innocenza e un po’ di candore. Ridateci lo stupore e la speranza e quel San Valentino da soap opera americana, da feuilleton francese. Ridateci i versi di Dante e i sonetti di Shakespeare, Paolo e Francesca, Romeo e Giulietta (che almeno la morte insieme conobbero). E le ballad degli amori felici e l’happyend degli amori tenaci. E il bacio di Rodin e quello di Klimt e quello di Hayez. E magari un po’ di sorriso. - Carmela Formicola
 
- Ti amo.
- Come fai a dire che è amore?
- Perché quanto ti penso mi manca il respiro.
- Quello non è amore: è asma.
- Allora ti asmo. (Charles Monroe Schulz)

giovedì 13 febbraio 2014

Le Fragilità nascoste di Alessandro Zenok

Writer, grafico e pittore, già negli anni Novanta Alessandro Zenok si è distinto come uno dei protagonisti più promettenti dell' Aerosol-Art. In anni più recenti, il giovane autore ha intrapreso un percorso sperimentale che lo ha condotto a elaborare un linguaggio autonomo, capace di congiungere l’esperienza di writer alla tradizione pittorica più classica, rappresentata dal quadro.
 
La ricerca artistica di ZENOK è stata illuminata da Brigitte, “Madame B”, l'enigmatica e magnetica protagonista degli ultimi dipinti. E' comparsa sulla scena con quella sicurezza che possiedono solo le grandi dive e con la determinazione di chi intende lasciare un'immagine indelebile di sé nei ricordi di chi l'ha incontrata. Brigitte non corrisponde ai canoni classici di “bellezza”, ma è piuttosto un’icona di stile e femminilità capace di catturare l'attenzione dello spettatore e di invitarlo a indulgere nell'osservazione del dipinto alla ricerca di particolari che ne rivelino la personalità.
 
Madame B sembra volerci guidare nel gioco della seduzione per svelarcene il fascino; seduta al tavolo, difronte ad un calice di vino, ci osserva silenziosa domandandosi, forse, se ci abbandoneremo con la fantasia alla bellezza del suo mondo dai colori vivaci e sgargianti, cogliendone l'aspetto più ludico e superficiale, o se sceglieremo di cogliere quelle verità spesso taciute che appartengono tanto al suo mondo quanto al nostro: la fragilità nascosta dietro al velo della vanità, l'incessante ricerca dell'altro e il timore del suo giudizio, la malinconia e la struggente solitudine dei momenti di attesa.
 
Il gusto per i dettagli, in particolare per gli accessori, per la centralità e la caratterizzazione della figura femminile e, soprattutto, per il dinamismo impresso alla composizione da linee di forza oblique, rimandano all'opera di una pittrice che ha dedicato un'ampia parte del proprio lavoro alla fascinazione femminile: Tamara De Lempicka.
 
Alessandro Zenok - Fragilità nascoste
RAL8022
Milano - dal 13 febbraio al 6 marzo 2014
Via Corsico 3 (20144)