mercoledì 31 dicembre 2014

Delli giuochi, delle umane societati et di regole.com

La mostra d'arte che accompagnerà il festival: "Delli giuochi, delle umane societati et di regole.com" propone gli approfondimenti sulle tematiche del festival, realizzati da una dozzina di artisti visivi che sono stati invitati per l'occasione.

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Nella scelta degli artisti per una manifestazione che proponga l'approfondimento di tematiche preventivamente definite, due possibilità si presentano: affidarsi ad artisti nelle cui opere già vediamo i temi che cerchiamo, oppure cercare artisti che non hanno finora affrontato queste tematiche ma nei quali intravediamo le potenzialità per affrontarle in modo soddisfacente. La scelta è complicata anche dal fatto che non tutti gli artisti hanno nelle proprie corde il costruire la propria opera partendo da una tematica proposta da altri.

La nostra soluzione è stata quella di avvalersi di entrambe le metodologie; ma non riveleremo per quali artisti è stata valida l'una e per quali l'altra, poiché vogliamo evitare che ciò possa influenzare l'osservatore nel suo relazionarsi con le opere.

Nel caso di Gabriella Kuruvilla, nota anche come scrittrice, proponiamo una serie di tele di piccole dimensioni che, collocate vicine, formano una composizione. In essa vengono utilizzati elementi, spesso in stile pop ma anche con forti richiami ad altri momenti storici quali l'arte visuale, che ci ricordano le ascendenze indiane dell'artista milanese, ma ci parlano poi delle mille cose quotidiane con cui l'ampiezza dei nostri desideri deve fare i conti.

Del fotografo Fabrizio Bellafante è presente uno scatto metaforico, in bilico tra i simboli di definizione delle geometrie relative ai nostri percorsi quotidiani e i percorsi dell'alta finanza, sempre più aleatori nelle forme del loro estrinsecarsi, e spesso sul banco degli imputati dopo i tracolli economici degli ultimi anni.

Federica Brambilla è quasi un architetto della fotografia e ce ne fornisce un esempio con un'allegoria che nella sua metafisica della realtà, ricorda le immagini dei rebus, dove tutto è sospeso nell'attesa e nella speranza di trovare una definizione.

Splendidamente in linea con i temi dei mondi particolari dove vigono regole speciali, come accade nei giochi, sono i mondi dei dipinti di Marcia Zegarra Urquizo, mondi che però portano in se molto del nostro mondo di ogni giorno, di cui l'artista peruviana vive da anni i variegati risvolti del trasferimento in una terra lontana da quella in cui è nata e cresciuta.

Le tematiche dell'emigrazione sono presenti anche nelle opere di Christian Flores Savedra che da tempo pone al centro della sua ricerca le date, materializzate in timbri che vanno a modificare e ricostruire diversamente l'essere umano, persino nelle sue caratteristiche più significative, connotati fisici compresi.

In Carlo Cecaro, girovago e performer dell'arte urbana milanese, la forza della polemica contro le regole si sostanzia soprattutto nel concettualismo e nell'uso e trasformazione della parola.

Nel trasformatore di immagini Mark Cooper, la ricomposizione dell'insieme ci ripropone cose che già conosciamo ma sotto altre spoglie, così come accade a un composto chimico rispetto ai singoli componenti e, in questo caso, l'artista inglese trapiantato in Piemonte ci mostra gli esiti di questo procedimento fatto con immagini di opere d'arte urbana dei muri di Milano, tra le quali risaltano proprio i cartelli di Carlo Cecaro.

Nuovamente alle realtà in vari modi circoscritte e protette si torna con Danièl Nicolàs Schiraldi, artista che è cresciuto e ha a lungo vissuto nell'ambiente della Comuna Baires tra Argentina e Italia. Poi, pochi anni fa, il progetto Comuna si è fermato e Nicolàs si è trovato a fare i conti con la vita metropolitana che lascia ampi riscontri nei suoi dipinti e in particolare nella serie che ci piace definire di vita panoramica, dove però sono presenti anche elementi di momenti comunitari, quasi a metterci di fronte a due piatti di bilancia che cercano con fatica un equilibrio, o forse un compromesso.

In un'incisione, tecnica non così diffusa ai giorni nostri, Silvia Giacomini sembra volerci mostrare un non facile rapporto tra diverse esperienza di vita e tra l'essere e l'esperienza di vita nel suo svolgersi su un campo di gioco e di battaglia, rappresentato da una scacchiera. Le caratteristiche della ricerca visiva lasciano trasparire altre modalità espressive di quest'artista che è anche scrittrice e donna di teatro.

L'abile disegnatore ligure Danilo Viviani con i suoi splendidi disegni terrifici, dove i fantasmi della mente prendono forma e diventano carne, riesce a mettere in immagini molte delle contraddizioni umane che sono anche alla base dei temi che ci siamo prefissi di approfondire.

Il pezzo di Alfo ci dà un esempio delle sue capacità illustrative fornendoci uno sfondo scacchistico per l'insieme della mostra.

Con le sue installazioni Virgilio Patarini, prolifico uomo d'arti milanese, ora trapiantato a Ferrara, ci fornisce un'esemplificazione di molti dei concetti di intreccio tra cultura e forme archetipe del gioco della vita, che è uno dei nodi fondamentali nello svolgersi delle vicende umane e nei modi che l'uomo prova ad adottare, nel tentativo di controllare almeno alcuni aspetti dell'esistere.

Sono presenti anche alcune opere tese prevalentemente a ragguagliarci sull'attività di alcune realtà, spesso associative, dove l'azione è importante forse ancor più delle opere materiali espresse da tali realtà. Si tratta di Museo Teo, che ama definirsi “il museo senza sede”, Costruttori di Babele, che cerca di rendere conoscibili al pubblico opere di artisti che, a causa di loro caratteristiche, hanno sempre agito nascosti nelle proprie dimore, e City Art, con il suo lungo e frastagliato percorso di arte pubblica e che è anche l'associazione che ospita l'iniziativa.

La mostra è poi in relazione dialettica con una serie di performance effettuate sia la sera dell'inaugurazione, che nelle altre date del festival.

Federica Brambilla e Fabrizio Gilardi, curatori

Delli giuochi, delle umane societati et di regole.com
CITY ART
Milano - dal 9 al 24 gennaio 2015
Via Dolomiti 11 (20127)
+39 3357689814
info@cityart.it
www.cityart.it

Atlantide, il più grande evento di musica elettronica della Sardegna per aspettare il nuovo anno.

Nato nel 2013, Atlantide è il più grande evento di musica elettronica della Sardegna e la principale attrazione di Capodanno dell’Isola. A partire dalle ore 23:00 del 31 dicembre il padiglione E della Fiera Internazionale della Sardegna situato nel centro del capoluogo sardo si trasformerà nella mitica Atlantide per festeggiare il nuovo anno.

Partners Istituzionali dell’evento sono Regione Sardegna, Ass.to al Turismo – Comune di Cagliari, Ass.to al Turismo – Fiera Internazionale della Sardegna.

7 djs internazionali suoneranno ininterrottamente per tutta la notte:
-Kevin Saunderson, artista di fama mondiale padre della “techno Detroit”;
-Leo Aguiar, dj brasiliano conduttore di diversi programmi su Radio M2o e recentemente ospite dei migliori club di Ibiza;
-Dusty Kid & Marascia, due tra i producer sardi più affermati a livello internazionale, con esibizioni nei club di tutto il mondo.
Completano il cast artistico i dj locali C_Sky, Acirne e Fabrizio Barberis.

Il Main Stage (Alchemy) avrà dimensioni imponenti e spettacolari e il concept scenografico sarà ispirato all’Alchimia: con proiezioni grafiche, animazione, giochi di acqua, fuoco e geyser artificiali, si creerà una stimolazione multisensoriale che andrà ben oltre il concetto di evento musicale composto da un insieme di suoni e luci.
Il 2nd Stage (Bohemian Grove) è una sala sperimentale, una “silent disco” (il pubblico ascolta la musica attraverso delle cuffie wi-fi) allestita come un bosco, in cui si esibiranno durante tutta la durata dell’evento i djs Noname, Baruc, Tallo, Dani Garzia, Tomo, Fendi, Guido Sainas.

Al centro del palco verrà allestito uno schermo d’acqua di dieci mt di altezza su cui verranno proiettate delle immagini tridimensionali da un proiettore Full HD. Nelle due torri laterali verranno proiettate delle immagini in mapping 3D. Un laser show stupirà il pubblico creando forme e immagini tridimensionali sospese nell’aria. Il mapping sarà curato da Studio Aira, professionisti di livello internazionale nel settore del visual.

L’evento prevede un’offerta di servizi completi pensata anche per un pubblico che viene da fuori città: bus navetta attivo tutta la notte, convenzione coi migliori ristoranti della zona, pacchetti turistici completi e low cost con pernottamento in strutture b&b, possibilità di visitare i principali punti di interesse della città a prezzi scontati, area parking attrezzata per oltre 2000 auto, parcheggio interno riservato e area privè.

Il maggior evento del capodanno sardo non vuole essere da meno dei grandi numeri che aveva fatto l’anno scorso: 6 djs internazionali, 10 ore di musica in pieno centro a Cagliari, oltre 4.000 spettatori, più di 3.000 fans nella pagina Facebook “Atlantide Project”, 6.000 views per l’Aftermovie ufficiale.

Il Promoter dell’evento è l’Associazione Culturale Matrix, mentre la produzione esecutiva è affidata a Republic Company e Sardegna Concerti.
Atlantide è un evento concepito e creato da Paolo Gaddari, che ne cura anche il Set Design e ne è il produttore esecutivo.
La direzione artistica è di 09100 Officina Musica Eventi, nella persona di Matteo Mannu, professionista attivo da un decennio per gli eventi di musica elettronica in Sardegna.
Il coordinamento della comunicazione è di Nicola Palmas.

I supporter locali per le pubbliche relazioni saranno Basstation Events, Nightsounds, Invasione Old Square.
Ad occuparsi delle offerte turistiche sarà Sardinia Tourism Factory.

La misteriosa Atlantide da sempre suscita un grande interesse. Diverse sono le teorie che alimentano il mito di questa terra, cercando di darle una collocazione e di scoprire la verità dietro la leggenda.

L’evento di capodanno rientra in un piano di più ampio respiro, l’Atlantide Project. Il progetto, sebbene non voglia sostenere la tesi che vuole la Sardegna come la vera e propria terra di questa leggendaria civiltà, utilizza il nome e l’immaginario “Atlantide” come una leva per convogliare l’interesse di larghe frange di pubblico su una terra ricchissima di risorse naturali, paesaggistiche, storiche, archeologiche e mitologiche. E cerca di farlo in chiave entertainment, ovvero con un grande evento musicale che unisca e contribuisca a consolidare la consapevolezza del fascino storico e culturale dell’isola.

Atlantide Project persegue l’obiettivo di rilanciare il turismo dell’isola e suscitare l’interesse nazionale e internazionale sulle ricchezze di questa terra seguendo due diverse strade: La prima, legata all’entertainment e al mondo degli eventi che coinvolgono e attraggono un pubblico giovane, tradizionalmente poco interessato all’argomento; l’altra prevede l’organizzazione di diversi incontri, seminari e dibattiti tematici, ma riproposti con un format più coinvolgente e spettacolarizzato.

sabato 27 dicembre 2014

Caleidoscopio seconda edizione : Molteplici visioni Contemporanee - Lo sguardo è prima di tutto un intermediario che mi rimanda da me a me stesso.

Caleidoscopio si pone l’obiettivo di creare input per una riflessione sulla molteplicità del “vedere e guardare” anche in relazione con il luogo nel quale ci si trova.

Tecnicamente Caleidoscopio è un termine che deriva dal greco καλειδοσκοπεω, “vedere bello” ed è uno strumento ottico che si serve di specchi e frammenti di vetro o plastica colorati, per creare uno svariato numero di strutture simmetriche. Il progetto coabita in una rete di piccoli frammenti, porzioni di accadimenti che compongono una visione globale del contemporaneo oggi. 

Caleidoscopio non è altro che una riflessione sulle infinite combinazioni di “vedere” una stessa realtà. La visione del singolo, attraverso strumenti differenti, diviene tassello di un mosaico che permette di “guardare altrimenti”, attraverso il filtro esperienziale di ogni singolo individuo per reinterpretare la contemporaneità.

Elisabetta Bondì - Giacomo Campagna - Francesco Paolo Catalano - Davide Comandè - Eleonora Gugliotta - Sabina Meschisi - Gioacchino Munna - Antonio Nuccio - Alessandro Reina - Francesca Sapia - Carola Tirrito

"Lo sguardo è prima di tutto un intermediario che mi rimanda da me a me stesso." (J-P Sartre, L’essere e il nulla, 1943)

Caleidoscopio seconda edizione : Molteplici visioni Contemporanee
Palermo - dal 27/12/2014 al 06/01/2015
Ex Deposito Locomotive di Sant’Erasmo – Ecomuseo del mare memoria viva.
Via Messina Marine

Info:
+39 328 266 2993
+39 3386177801
molteplicivisioni@gmail.com
video promozionale: https://www.youtube.com/watch?v=_lRWhMUZYRY&feature=youtu.be

Aperto tutti dal Martedì alla Domenica escluso i festivi e lunedì – Ingresso libero dalle 10.30 alle 18.30

venerdì 26 dicembre 2014

Il Natale in ogni “qui e ora” di Fedele Boffoli.

Il Natale in ogni “qui e ora”

Comunicato stampa - lettera  di Fedele Boffoli
                                                                  
"Il Natale, festa della luce, la cui simbologia si perde nella notte dei tempi, nelle tradizioni più arcaiche, cristiane e pagane, da Oriente a Occidente e ritorno. Simbolo della nascita perpetua (ri-nascita), della trasformazione-rinnovamento, dai piani più fisici a quelli spirituali, il Natale si festeggia, qui da noi, in prossimità del Solstizio di Inverno, momento temporale dell’anno in cui il ciclo della terra si conclude per darne vita ad un nuovo; appunto, in concomitanza di morte e rinascita della luce. 

Tutto ciclicamente scorre e si avvicenda, ogni cosa si trasforma nel proprio reciproco… e non fa eccezione la luce che, alternandosi alle tenebre, completa e dà senso a quel quadro universale, necessario per l’essere, nell’avvicendarsi, complessivo, di vita-morte-rinascita; lo stesso Cristo, luce della Cristianità, “viene alla luce” nel buio della grotta… (la sua vicenda avrà termine-inizio, non a caso, con la Sua resurrezione-rinascita… quindi con un ulteriore Natale), anche il Presepe è caratterizzato da essenze luminose nelle tenebre, come pure l’albero di Natale… asse della rettitudine e del rinnovamento, con le sue sfere di luce nella notte. 

Il Natale, dunque, nel ricorrente paradosso, festività di luce, nell’entropia delle tenebre e dell’inverno… ed esso stesso sinonimo di estate nascente, è prima di tutto celebrazione e rito di consapevolezza, che congiunge e collega gli “opposti”: la morte con la vita, il vecchio con il nuovo, le tenebre con la luce, l’interno con l’esterno, noi con gli altri…; “opposti”, ma più corretto sarebbe dire: speculari e reciproci,  che “delimitano”, per necessità contingenti un unico campo, polarizzato e trasformativo, che produce tensione… il mondo. 

Quindi, per concludere, il Natale, quale momento, favorito e medio, di passaggio stagionale (...in antichità le stagioni erano solo due) ed autentica opportunità per operare un’alchimia comprensiva e di sintesi; ma quanto detto non deve trarre in inganno: in ogni ciclo temporale della nostra vita (anni, mesi, settimane, giorni, ore, minuti, secondi…), ovunque si annida un respiro di vita… e quindi di morte e di contestuale rinascita, alberga un Natale… in ogni “qui e ora”, eterno presente."  

Trieste, 25 dicembre 2014 


Fedele Boffoli (in Facebook)
info@fedeleboffoli.it
https://www.youtube.com/watch?v=mWZyWfoUiAA
www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm
http://anforah.altervista.org/index.htm
Bari - Trieste
Tel. 338-2246495

domenica 21 dicembre 2014

Vento di Natale: la poesia a Corato.

Dopo il successo della prima edizione di “Vento d’estate: la poesia” l’Associazione Culturale EUREKA in collaborazione con il Comune di Corato organizzano “Vento di Natale: la poesia” a cura di Oronzo Liuzzi, proponendo il volantinaggio della poesia sull’intero territorio di Corato alle prime luci dell’alba di mercoledì 24 dicembre nell’ambito dell’evento “LA MATIN’ D’ LA CHIAZZ E… OLTRE”.

La manifestazione vedrà protagonisti non solo i poeti, noti nel panorama letterario nazionale, ma anche i ragazzi che distribuiranno diecimila volantini, cercando di interagire con la gente. Una performance collettiva urbana che pone il testo poetico nelle condizioni di aprirsi finalmente alla città per farsi leggere e mostrarsi.

Cogliere, vedere, percorrere, leggere ed esporsi, a qualsiasi destinazione” afferma Oronzo Liuzzi “sono condizioni che non si dissolvono nell’arco di un breve minuto, ma danno la possibilità di creare effetti sull’essere umano per una lunga e possibile crescita nel tempo avvenire.

I testi proposti svelano modi e forme di/versi del fare poesia e possiedono una pluralità di linguaggi e di ricerche creative differenti, spaziando dalla sperimentazione, al dire i limiti della condizione umana, fino a svelare il senso filosofico e romantico del cammino dell’uomo.

Versi per mostrare l’essere in un tempo in cui la luce della cultura si è affievolita.

Poeti: Matteo BONSANTE, Rossana BUCCI, Angela DE LEO, Michele DE LUCA, Nicola DE MATTEO, Donato DI POCE, Kiki FRANCESCHI, Anna LAURIA, Oronzo LIUZZI, Roberto MAGGIANI.


Associazione Culturale EUREKA
Via Torquato Tasso 30, Corato (Bari)

sabato 20 dicembre 2014

Studio 21 Tattoo and Art Gallery presenta la mostra A tua immagine

Antonello Matarazzo aerografo su tela - 2008
La mostra  presso Studio 21 Tattoo and Art Gallery dal titolo "A tua immagine" - a cura di  Emiliano Stella - intende accendere un spot sul tema dell'immagine, così stravolta oggigiorno: sull'idea di corpo " mutante" e in molti casi senza troppa consapevolezza. Quanto si è davvero consci dell'azione chirurgica e del tatuaggio sulla propria immagine? E quanto è flebile oggi il limite tra la conoscenza e accettazione del proprio corpo e della propria immagine e il desiderio ossessivo di "cambiarsi"? “La continua mutazione del corpo non avviene, nel tentativo di replicare un modello estetico, non è la ricerca di una perfezione delle forme a muovere questa perpetua trasformazione, ma l’imitazione di modelli sociali, che spinge l’attenzione al gesto, alla pratica del tatuaggio, della chirurgia, alla micromutazione e micromutilazione, non al suo contenuto estetico.”

Espongono: Elena Castiglia, Marco Chiuchiarelli, Paolo dell’Aquila, Salvatore Di Domenico, Fabulouskhate, Antonello Matarazzo, Salvatore Melillo, Tania Merenda, Ming, Gianni Padula, Mariarita Renatti, Giuseppe Sassone, Susy Saulle, Emiliano Stella.

Studio 21 Tattoo and Art Gallery – Salerno, via delle Botteghelle 30 – 84100 – tel. 089.3180396 – 392.9108208

A tua immagine
STUDIOVENTUNO
Salerno - dal 21 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015
Via Delle Botteghelle 30 (84121)
info@studioventuno.com
www.studioventuno.com

Ingresso gratuito

Vernissage ore 18.30
Curatore: Emiliano Stella
Vernissage domenica 21/12/2014
Finnisage 31/01/2015

Dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 20.00

giovedì 18 dicembre 2014

Fiori di luce. Il fervore dentro la solitudine - Una mostra di Giovanna Lionetti alla Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia

La Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia (Corso Cairoli, 2) ospita, dal 20 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015, “Fiori di luce. Il fervore dentro la solitudine”, mostra personale di Giovanna Lionetti, a cura di Sandro Parmiggiani. Realizzata in collaborazione con i Musei Civici di Reggio Emilia, l’esposizione verrà inaugurata sabato 20 dicembre alle ore 11.00. 

In mostra, una settantina di gouaches su carta, realizzati negli ultimi anni. Opere nelle quali, come spiega la stessa artista, «il fiore diventa macchia, creando un’immagine illusoria, quasi un’apparizione: nella natura si realizza un’armonia verso l’oceanico infinito».

Nata come disegnatrice, l’artista sperimenta diverse tecniche, trovando nell’acquerello una dimensione poetica e spirituale. Nel suo percorso mantiene un costante rapporto con la natura in senso lato, alternando tecniche, supporti e materiali, dal catrame alla carta nepalese.

«Eventi pittorici - scrive il curatore - che spesso assumono il carattere di brividi, di apparizioni, di bagliori, di ombre, di visioni di qualcosa che si manifesta e subitamente si sottrae: specchio di una ritrosia, di un’ansia di intraprendere il viaggio e di un desiderio di fare ritorno a un luogo d’origine che non può essere dimenticato; consapevolezza che la felicità è un’illusione cui mai si può rinunciare, pur sapendo che spesso sarà breve come un respiro. Ciò che Giovanna Lionetti è venuta proponendoci, attraverso gli esiti di un fare dal carattere così intimamente “femminile” […] è una sorta di diario in forma di pittura, nella quale la poesia diventa la “naturale” forma espressiva, inseguendo la possibilità di dire tutto attraverso una sola parola, di alludere a un sentimento con il brivido di un segno o l’alone vaporoso di un tono».

La personale sarà visitabile da martedì a venerdì con orario 9.00-12.00, sabato, domenica e festivi ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00, lunedì chiuso (apertura a richiesta per le scuole). Ingresso libero. Catalogo (Fina Estampa, 2014) disponibile in galleria. Per informazioni: tel. 0522 45105, musei@municipio.re.it, www.musei.re.it.

Giovanna Lionetti nasce nel 1943 a Roma, attualmente vive e lavora a Grizzana Morandi (BO). Diplomata al Liceo Artistico, frequenta per alcuni anni l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nei primi anni ’70 prende parte ad alcune esposizioni collettive. Nel 1976 si trasferisce a Bologna, dove apprende le diverse tecniche calcografiche che, nel tempo, affiancheranno la ricerca pittorica. Nel 1980 tiene la prima mostra personale presso la Galleria Pietralata di Bologna. Nel 1983 riprende gli studi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove si diploma nel 1984. I dipinti, gli acquerelli e le incisioni sono presentati nell’ambito di numerose mostre e fiere d’arte, in Italia e all’estero. Tra le recenti esposizioni personali, si segnalano ”Pinakes” (Museo Etrusco, Marzabotto, Bologna, 2000), “Mantra Preghiera per la Pace” (Museo Bargellini, Pieve di Cento, Bologna, 2004) e “Fiori di luce - acquerelli” (Biblioteca Civica, Pioppe di Salvaro, Bologna, 2011 / Biblioteca Italiana delle donne, Convento di Santa Cristina, Bologna, 2011). Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.

domenica 14 dicembre 2014

L’arte di tacere - I tredici principi dell'abate Dinouart necessari per impararla.

Tredici principi dell'abate Joseph Antoine Tousaint Dinouart (Amiens, 1716-1786) necessari per imparare a tacere.

- È bene parlare solo quando si deve dire qualcosa che valga più del silenzio.

-  Esiste un momento per tacere, così come esiste un momento per parlare.

- Nell’ordine, il momento di tacere deve venire sempre prima: solo quando si sarà imparato a mantenere il silenzio, si potrà imparare a parlare rettamente.

- Tacere quando si è obbligati a parlare è segno di debolezza e imprudenza, ma parlare quando si dovrebbe tacere, è segno di leggerezza e scarsa discrezione.

- Mai l’uomo è padrone di sé come quando tace: quando parla sembra, per così dire, effondersi e dissolversi nel discorso, così che sembra appartenere meno a se stesso che agli altri.

- Quando si deve dire una cosa importante, bisogna stare particolarmente attenti: è buona precauzione dirla prima a se stessi, e poi ancora ripetersela, per non doversi pentire quando non si potrà più impedire che si propaghi.

- Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo: in questi casi l’ultima cosa da temere è saper conservare il silenzio.

- Il riserbo necessario per saper mantenere il silenzio nelle situazioni consuete della vita, non è virtù minore dell’abilità e della cura richieste per parlare bene; e non si acquisisce maggior merito spiegando ciò che si fa piuttosto che tacendo ciò che si ignora. Talvolta il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo: è una lezione per gli impertinenti e una punizione per i colpevoli.

- Il silenzio può talvolta far le veci della saggezza per il povero di spirito, e della sapienza per l’ignorante.

- Si è naturalmente portati a pensare che chi parla poco non è un genio, e chi parla troppo, è uno stolto o un pazzo: allora è meglio lasciar credere di non essere genii di prim’ordine rimanendo spesso in silenzio, che passare per pazzi, travolti dalla voglia di parlare.

- È proprio dell’uomo coraggioso parlare poco e compiere grandi imprese; è proprio dell’uomo di buon senso parlare poco e dire sempre cose ragionevoli.

- Qualunque sia la disposizione che si può avere al silenzio, è bene essere sempre molto prudenti; desiderare fortemente di dire una cosa, è spesso motivo sufficiente per decidere di tacerla.

- Il silenzio è necessario in molte occasioni; la sincerità lo è sempre: si può qualche volta tacere un pensiero, mai lo si deve camuffare. Vi è un modo di restare in silenzio senza chiudere il proprio cuore, di essere discreti senza apparire tristi e taciturni, di non rivelare certe verità senza mascherarle con la menzogna.
Katarina Ali  - Il silenzio cantatore II, olio su tela, 40x70 cm, 2006


Si pensa comunemente che comunicare sia parlare bene, ma Comunicare è essenzialmente saper ascoltare. E’ l’ascolto, infatti, che permette di costruire relazioni di qualità. Contattare il silenzio, raggiungere la quiete, la calma, significa avvicinarsi alla propria essenza profonda e vera: è là che nasce la nostra capacità di comunicare con noi stessi e con il mondo. Talvolta si parla per abitudine, per sfuggire alla solitudine.Si chiacchiera per evitare il senso di vuoto, o perché si è erroneamente convinti che più si parla meglio è. In realtà, parlare molto non facilita, né migliora le relazioni e non significa comunicare. Saper ascoltare significa comprendere le esigenze di chi ci sta di fronte, rispettando i sentimenti e le opinioni altrui e considerando la realtà individuale di ciascuno.

Spesso non si ascolta, ma si finge soltanto, preparandosi in realtà a ciò che si dovrà dire quando l’altro avrà smesso di parlare. Impariamo ad ascoltare cercando punti di silenzio nelle parole dell’altro, perché solo quando la mente è in silenzio possiamo recepire senza distorsione ciò che ci viene detto.


giovedì 11 dicembre 2014

Arte in Dono alla Casa di Cura Polispecialistica Villa Verde di Reggio Emilia


Arte in Dono”: il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia per la Fondazione Guido Franzini. Sabato 13 dicembre 2014, alle ore 10.30, presso la Casa di Cura Polispecialistica Villa Verde (viale Lelio Basso 1, Reggio Emilia - terzo piano, atrio esagono), si terrà un’asta di beneficenza di opere d’arte, aperta al pubblico, a sostegno delle attività sanitarie offerte alle persone bisognose dalla Fondazione Guido Franzini Onlus.

Nel corso della mattinata, organizzata dal Circolo degli Artisti, saranno messi all’asta dipinti, sculture, fotografie ed elaborati digitali realizzati da numerosi autori afferenti all’associazione reggiana. La presentazione delle opere sarà a cura di Emanuele Filini, storico e critico d’arte. Saranno presenti Fabrizio Franzini (Presidente Fondazione Guido Franzini) ed Enrico Manicardi (Presidente Circolo degli Artisti).

Tutte le opere - generosamente donate da Camilla Adorni, Giorgio Andreoli, Enzo Barbanti, Carla Battaglia, Monica Benassi, Lisa Beneventi, Naide Bigliardi, Ivano Bolondi, Emanuela Bonini, Luis Mario Borri, Maria Grazia Candiani, Caterina Coluccio, Loretta Costi, Silvio D'Amico, Guido Ferrari, Nicla Ferrari, Erminio Frangi, Barbara Ghisi, Maria Grassi, Ivan Lazzaretti, Nero Levrini, Margareta Lillieskold, Roberta Lodi Rizzini, Corrado Luglio, Daniele Lunghini, Epifanio Mestica, Aida Palmieri, Carmen Panciroli, Claudio Panciroli, Eugenio Paterlini, Federica Pigmei, Cesare Pinotti, Oscar Piovosi, Rodolfo Pisi, Beatrice Riva, Bruno Vagnini, Donatella Violi, Angelo Zani, Enzo Zanni, Laura Zilocchi - saranno esposte, dal 2 al 12 dicembre 2014, negli ambienti ospedalieri, ormai stabile dimora di attività culturali.

In mostra, ritratti di personaggi più e meno noti, così come vedute cittadine, composizioni astratte ed opere di matrice informale. Nature morte e soggetti sacri, unitamente a sculture realizzate con materiali di recupero, fotografie di ricerca, paesaggi e immagini ottenute in postproduzione.

Le opere sono visionabili in anteprima sul sito web del Circolo degli Artisti (www.circolodegliartisti.re.it), sulla pagina Facebook della Fondazione Guido Franzini Onlus o sul sito di Villa Verde (www.villaverde.it, sezione news).

giovedì 4 dicembre 2014

Urban Portraits - Si apre a dicembre il quarto capitolo della rassegna con la mostra TRIP.

Si apre a dicembre il quarto capitolo di Urban Portraits, una rassegna di 10 mostre collettive di fotografia allestite in altrettante location di Roma, che raccontano il paesaggio urbano attraverso le 10 diverse tematiche che guidano e danno il titolo alle esposizioni.


A concludere il primo anno di lavoro a questo ambizioso progetto è la mostra TRIP, che verrà inaugurata venerdì 5 dicembre alle ore19:00 presso Visiva - La città dell'immagine, sita in via Assisi, 117, in zona Tuscolana. Il grande polo culturale indipendente ospiterà l'esposizione fino al 18 dicembre tutti i giorni secondo gli orari di apertura al pubblico di Visiva.

Per tutta la sua durata la mostra sarà ad ingresso gratuito.


Questa quarta esposizione affronterà il tema TRIP attraverso gli scatti di più di dieci fotografi da tutto il mondo, tra cui:Andrew Kennelly (USA), Balász Törő (Ungheria), Boris Le Montagner (Francia),Daan Paul Loeff (Paesi Bassi), David Young (Australia),Leonardo Regoli (Venezuela),Duane Walker (Nuova Zelanda) e gli italiani Daniele MasaNiccolò Bitto e Stefano Montagner.

Con il titolo Trip si vuole indicare il racconto della città attraverso il tema del viaggio. Ciò che sta alla base di tale ricerca è la scelta di un pumto di osservazione molto particolare, ovvero il mezzo di trasporto. Uno strumento che collega città diverse o diversi luoghi della stessa città; un punto di vista instabile perche implica movimento, ma fissato necessariamente dallo scatto della macchina fotografica.

L'evento nasce inoltre in strettissima collaborazione con la stessa organizzazione di Visiva e con RIFF e romefilmarket.com, che metteranno a disposizione alcuni film che trattano il tema del viaggio presenti sulla sua piattaforma per proiezioni in loco.


Dato il focus sul paesaggio urbano, le location espositive vengono scelte con grande cura: in questo caso Visiva- La città dell'immagine ha sede in una preziosa archeologia industriale dei primi del '900. Il comprensorio nasce come deposito di legnami con binari annessi, poi diventa stabilimento per la lavorazione del caffè e, dopo successive trasformazioni, conosce un periodo di abbandono finché un gruppo di visionari lo riscopre e riporta alla luce nel 2012.

Il polo culturale nasce grazie alla volontà di un costruttore, appassionato d'arte, che negli anni ha collaborato alla ristrutturazione e rivalutazione di grandi zone industriali romane e che nel 2007 approda a Via Assisi e comincia la riqualificazione della zona con la Fonderia delle Arti. Nel 2012 decide di ristrutturare uno spazio industriale di 7000 mq e ne mette parte nelle mani di grandi professionisti dell'arte, che lavorano nel campo della cultura e della didattica e che danno vita a Visiva, uno dei più grandi poli privati in Italia dedicati all'arte. Attualmente il complesso si compone di tre gallerie d'arte, un museo one book, una scuola di fotografia, di cinema e di grafica; comprende inoltre sale posa, studi d'artisti e una magnifica terrazza panoramica su Roma. Così oggi l'intera area è un raro esempio culturale indipendente, ovvero non legato alle istituzioni o alla politica, in continua crescita e che sta coinvolgendo tutta Via Assisi, fino a farla diventare una strada dedicata all'arte ed alla cultura.


Come di consueto, anche per questo IV appuntamento di Urban Portraits, avrà luogo presso i locali della mostra un seminario legato al tema dell'esposizione. Per TRIP interverrà il professor Pierangeli Fabio con un incontro intitolato "Le immagini del viaggio" in programma giovedì 11 dicembre alle ore 18:30.


Per maggiori informazioni: www.urbanportraits.it A questo indirizzo tutti i temi delle mostre, le location, le fotografie, gli artisti che hanno aderito e il form da compilare per proporre i propri scatti e partecipare al progetto. 

La pagina Facebook per rimanereaggiornati su tutte le novità del progetto è https://www.facebook.com/urbanportraitsrome?fref=ts.

da exibart

domenica 30 novembre 2014

C'è MUTAMENTO nelle immagini fotografiche di Ramona Zordini.

La sua ricerca artistica si focalizza sulla necessita di eliminare le normali delimitazioni spaziali e mentali di un’opera fotografica quadrata o rettangolare e bidimensionale. L’artista bresciana Ramona Zordini lavora infatti sul concetto di mutamento e si serve dell’arte per esplorare nuovi orizzonti creativi, sperimenta così la forma ellittica o rotonda e raggiunge la terza dimensione trasferendo l’immagine fotografica su materiali diversi, soprattutto sul tessuto elastico di jersey, nato proprio per esaltare le forme umane.



I suoi corpi riflettono moti dell’animo ed emozioni che, tramite i movimenti dell’acqua, vengono fissate in un momento unico che rimane però destinato a cambiare, trasformarsi ed evolvere. Nudi immersi nell’acqua di una vasca, non più riconoscibile come spazio chiuso ma utilizzata come teato dell’azione coreografica, cui attraverso vari effetti l’artista conferisce lo stesso aspetto monumentale di una grotta termale classica.

Con queste parole la fotografa ha definito la sua ricerca artistica: “Vorrei l’impermeabilità delle cose per toccare ogni sensazione senza che filtri occasionalmente il mio essere e mi stordisca, lasciandomi implosa a riempire una scatola di rievocazioni decomposte e reinventate a mia immagine e somiglianza. Ambiguo il termine, ambiguo il luogo, il gesto, il pensiero, i tuoi occhi persi dentro un lui senza entrata, è un eterno momento di transizione, nulla è come ieri, il filtro è da pulire.”

Ramona Zordini ha studiato alla Libera Accademia di Belle Arti di Brescia conseguendo un Diploma Quadriennale in pittura e fotografia ed ottenendo due borse di studio nel 2009, attualmente insegna Fotografia, ed è stata pubblicata su riviste Internazionali ( tra le più importanti Zoom di Marzo 2009 e Zoom di settembre 2009), ha vinto il Premio Telethon edizione 2009 e nel Premio Tau Visual è stata indicata come “Autore Segnalato”. Nel 2011 è stata inoltre selezionata per partecipare alla Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo. Negli ultimi anni, il suo percorso artistico l’ha indotta ad indagare sul corpo e la sua plasticità, ha infatti unito la fotografia del corpo, al cucito e alla tridimensionalità degli altorilievi lavorando prevalentemente con l’acqua, che è divenuta vero e proprio ambiente scenografico per le sue opere.




sabato 29 novembre 2014

Sominii Explanatio, ecco il mio sogno.

Fra un paio d'ore circa si inaugura "Somnii Explanatio – ecco il mio sogno", nuova personale di GIUSEPPE PANARIELLO, al "SABINALBANO STUDIO" Contemporary Art (Salita Vetriera n. 15, Napoli). La mostra è visitabile sino al 31.12.2014 tutti i giorni, eccetto i festivi, su appuntamento. Ingresso gratuito.

"Sominii Explanatio, ecco il mio sogno", più che il semplice titolo della nuova personale di Giuseppe Panariello, approdata nello spazio espositivo di Sabina Albano, una vera e propria dichiarazione di intenti. 

La parola "explanatio" in latino si traduce "spiegazione", o anche "illustrazione". E non è un caso, dal momento che questo corpus allestitivo, che comprende circa 20 pezzi, di cui anche una scultura, da un lato, disegna la parabola cronologica della produzione del creativo partenopeo da fine anni '90 a oggi; dall'altro, rappresenta, in una sorta di scelta antologica, il florilegio dei alcuni dei pezzi più rappresentativi di vari cicli pittorici dell'artista. L'illustrazione del sogno è la modalità tramite cui Panariello vede e percepisce la realtà attorno a sé, la decodifica, destrutturandola e riedificandola con i suoi mezzi espressivi, per dar corpo alla propria lettura del quotidiano. Una visione d'artista, quindi, modo di intendere l'esperienza creativa stessa, che di onirico conserva la sublimazione dell'atto ideativo, non stilemi surreali. Panariello, infatti, con forte sperimentalismo e ricerca indefessa su tecniche e materiali, tende, se proprio si vuole rintracciare uno stile, un genere, verso l'astratto/informale. 

In questo iter allestitivo, che include poco meno di 20 quadri di varie dimensioni (da 20x50 a 100x60), oltre a una scultura del '90 (un grande uccello stilizzato: 1,40X80, blue oltremare, realizzato in ferro, cartapesta, grafite, cemento e acrilico), dialogano tra loro opere provenienti da "Senza Coloranti", "Lo strappo nel Cielo di Carta", "Collezione Privata", "Materiali Parlanti", "Silenzi" e dal recentissimo "Somnii Explanatio", cicli creativi che Panariello ha attraversato in una diacronia coerente, dal '98 al 2014, sempre attento a una vera e propria esegesi dei materiali, una cernita e una riscoperta degli stessi. Nero grafite, polvere di ferro, corde, panno, argento e oro in foglia, lamiera, su un supporto in multistrato, a volte con cornici in ferro battuto smerigliate o volutamente arrugginite, sono i protagonisti di questa ricerca: materiali puri, poveri, assurti a strumenti espressivi, a tramite artistico. Il tutto in un'operazione di sottrazione e composizione sorvegliata, simmetrica, asciutta, il cui esito è un minimalismo elegante, dove la raffinatezza non è voluta o studiata, ma semplicemente naturale. 

Il tema del sogno, che carsico vive nelle creazioni di Panariello, non passa attraverso la raffigurazione, in cui invece è la linea a farla da padrona, un geometrismo puntuale e assonante, all'interno del quale spesso si insinua uno strappo, uno iato, una frattura dell'insieme ordinato, un elemento straniante, di denuncia, dolore e protesta. E per far ciò l'artista deve ricorrere ai Suoi materiali, quelli che ha scovato nel quotidiano e, nobilitandone la funzione, ha travasato in uno stato altro, quali manifestazione del segno e dell'idea.

Le forme nitide e la disciplina estetica di una tecnica mista, che fa appello anche alla colla vinilica per ottenere trasparenze che in passato erano rese dall'olio, a volte sono silenziosamente stravolte da un'irruzione quieta di un elemento altro, spesso impercettibile. Lì vive la carica eversiva e onirica, uno degli aspetti dell'illustrazione del sogno, della visione d'artista.

Il pentagramma cromatico è ampio, ma uniforme: ori, argenti, nuance terrigne, colori scuri e metallici, bruni, bruciati, talvolta vulcanici, del ferro, del piombo, del marrone, di una variabile scala di grigi e, soprattutto, del nero, “...sinonimo di purezza e capacità di creare emozioni e sensazioni, ...tremenda sorgente di forma, che unisce al mistero la potenza”. Accanto a ciò la nuance di un blue quasi elettrico della grande aquila stilizzata della scultura in ferro e multimateriale, che troneggia come un idolo, un simulacro, affermazione di forza e vigore.

Ancora una volta, dunque, nel lavoro di Panariello il contenuto emerge più che dal solo gesto pittorico, da una diversa declinazione di materiali inediti, dalla loro complementarietà equilibrata, dalla sovrapposizione meditata, dai riusciti accostamenti cromatici. Così prende vita, in un viaggio fatto di immagini, forme e colori, una visione estetica, programmatico slittamento onirico.

Artista versatile, napoletano, classe '51, GIUSEPPE PANARIELLO si è diplomato all'Istituto d'Arte sezione Decorazione Pittorica, ha frequentato l'Accademia delle Belle Arti sezione Pittura, si è diplomato in Arte Applicata ad Avellino sezione disegnatori di architettura e arredamento, ha insegnato per lungo tempo e oggi vive e lavora a Napoli. È stato tra i fondatori del movimento degli Eclettici ('69), per un periodo è stato legato al gruppo artistico della galleria la Parete e, sin dagli anni '70, ha presentato i suoi lavori in numerose collettive e personali in diverse gallerie e spazi espositivi a Napoli, in tutta la Campania, in Puglia, a Firenze, Mantova, Bergamo, Cagliari, Campobasso e Torino, ricevendo vari premi e riconoscimenti. Sua l'iniziativa "Museo Under 14 Arte Contemporanea" e la relativa mostra al PAN.

Somnii Explanatio
Sabato, 29 Novembre, 2014 - 19:30
Sabinalbano Studio
Salita Vetriera 15, napoli

Info: "Sabinalbano Studio Contemporary Art": +39348/8030029, sabinalbano@yahoo.it, www.sabinalbano.com,
Giuseppe Panariello: +39347/8116190, gpanariello3@alice.it, www.giuseppepanariello.it

venerdì 28 novembre 2014

Sull’orlo della vita di Gao Xingjian alla Galleria dell’Incisione di Brescia

Gao Xingjian, La pioggia,
 inchiostro su carta di riso, 1992
Sabato 29 novembre 2014 alle ore 18.00 la Galleria dell’Incisione presenta l'edizione italiana di “Sull’orlo della vita”, opera teatrale scritta nel 1993 da Gao Xingjian, scrittore e artista di origini cinesi insignito nel 2000 del Nobel per la Letteratura.

Il libro sarà introdotto dallo storico dell'arte Sandro Parmiggiani e sarà esposto in galleria per tutto il mese di dicembre insieme ad alcuni inchiostri dell'artista.

Sull'orlo della vitaè il monologo di una donna che confessa in terza persona lo sfacelo della sua vita, ed include nell'edizione italiana suggestive immagini dell'autore in un connubio tra letteratura e pittura che rappresenta una costante nel suo lavoro.

Edito in Italia nel novembre 2014 dai Cento amici del libro e realizzato dalla stamperia veronese di Anna Ziliotto, il libro è tradotto da Simona Polvani.

La pittura di Gao, esclusivamente monocroma, coniuga l'eco della tradizione orientale con le esperienze europee, in un risultato evocativo di grande raffinatezza.


Breve biografia di Gao Xingjian
Nato il 4 gennaio 1940 a Ganzhou, nella provincia cinese orientale del Jiangxi, Gao Xingjian è il primo cittadino di origini cinesi ad essere stato insignito del premio Nobel per la letteratura, assegnatogli nel 2000 per “La montagna dell’anima”, racconto in gran parte autobiografico di uno scrittore perseguitato dal regime.

Esiliato politico dal 1987 in Francia e dichiarato persona non grata in territorio cinese dopo la pubblicazione del testo teatrale “La fuga”, ispirato agli avvenimenti drammatici di piazza Tienanmen, Gao Xingjian è oggi cittadino naturalizzato francese ed è considerato figura fondamentale di riferimento all’interno dei processi culturali che negli ultimi decenni hanno traghettato la Cina verso la modernità.

Scrittore, drammaturgo, critico, traduttore e regista, Gao Xingjian ha svolto, parallelamente al lavoro letterario, quello di artista visivo e ha avuto anche in questo campo importanti conferme e riconoscimenti internazionali. Le sue opere sono state esposte in 30 diversi paesi.

Gao Xingjian - Sull'orlo della vita
GALLERIA DELL'INCISIONE
Brescia - dal 29 novembre 2014 al 10 gennaio 2015
Via Bezzecca 4 (25128)
+39 030304690 , +39 030380490 (fax)
galleria@incisione.com
www.incisione.com

martedì 25 novembre 2014

Noi diamo [+] senso.

L’artista è colui che rompe l’anestesia, è colui che destabilizza, è colui che fa vedere quello che noi non vediamo. Le opere di Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon in mostra a Roma al Padiglione 28 del comprensorio di Santa Maria della Pietà – ASL RME raccontano le loro storie personali, le loro memorie, i loro sogni: attraverso metafore pittoriche e sintesi artistiche allo stesso tempo esprimono la loro liberazione. L’artista César Meneghetti, co-curatore insieme a Simonetta Lux della mostra, tramite la sua opera esplora i confini della cosiddetta normalità e ci dà una lettura critica delle narrazioni di Fenu, Colapietro e Mizzon del riscatto dall’istituzione manicomiale, in un gioco d’incroci e dialogo inter semiotico. 

La mostra, aperta dal 25 novembre al 14 dicembre è promossa e realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio nell’ambito del Centenario dell’apertura del più grande manicomio d’Europa. Sessantaquattro anni dopo, nel 1978, la legge 180 nota come legge Basaglia, ne imponeva la chiusura. Occorsero ancora 21 anni perché la chiusura di questa istituzione si concludesse definitivamente nel 1999. La ASL RME, che ha supportato nel tempo il processo di de-istituzionalizzazione del disagio mentale, anche con la creazione del Museo Laboratorio della Mente su impulso del compianto artista Paolo Rosa e di Studio Azzurro, ha accolto e condiviso tra le iniziative del Centenario l’evento espositivo noidiamo[ + ]senso

Da allora a oggi la questione dell’istituzionalizzazione reclusoria e del supporto liberatorio al disagio mentale appare ancora aperta. Questo evento espositivo è tappa ulteriore di una ricerca che ha avuto inizio nei Laboratori d’Arte di Sant’Egidio oltre 20 anni fa: Alessandro Zuccari, che segue da tempo il percorso dei laboratori, ha intuito la possibilità di rivelare, attraverso l’arte, la profondità di pensiero e l’intelligenza di persone con disabilità mentale che pregiudizi e meccanismi di esclusione portano a negare o ignorare. 

Simonetta Lux, con la sua invenzione del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea e la sua concezione dell’arte come processo relazionale - azione di un soggetto non oggetto- ha sostenuto negli ultimi anni lo sviluppo di processi di collaborazione/creazione tra vari artisti contemporanei internazionali e le persone con disabilità che lavorano nei laboratori. In questo quadro si colloca il rapporto con César Meneghetti e con I/O_ IO E’ UN ALTRO, indagine sulla labilità della frontiera della disabilità mentale e della normalità. Il progetto iniziato nel 2010, coinvolge un gruppo di circa 200 disabili dei laboratori d’arte della Comunità di Sant’Egidio. Il progetto è stato premiato dalla Fondazione Biennale di San Paolo, ed esposto nel 2013 alla 55° Biennale di Venezia. S. Maria della Pietà è significativamente legata al vissuto dei tre protagonisti della mostra e alla loro permanenza più o meno lunga in istituzioni totali. 

Annamaria Colapietro, Giovanni Fenu, Roberto Mizzon, attestano con forza e verità il percorso che dall’esclusione ha condotto alla liberazione e alla restituzione del ruolo di persone e di artisti nel contesto sociale.

domenica 23 novembre 2014

Dys-functional cities - Mostra personale di Rebecca Agnes alla galleria Davide Gallo di Milano.

Il giorno 11 dicembre 2014, la galleria Davide Gallo presenterà la mostra personale dell’artista Rebecca Agnes, dal titolo “dys-functional cities”.

Da sempre sensibile alla dimensione metropolitana dell’esistenza, in quest’ultimo progetto la Agnes affronta la questione della dicotomia, all’interno dello spazio urbano, tra i limiti e le restrizioni che l’architettura, spesso dietro la maschera di un ineccepibile aspetto formale nasconde, e l’utopia che la stessa si sforza di risolvere attraverso ardite sperimentazioni urbanistiche. Il progetto include una serie di disegni e due arazzi.

Nei disegni l’artista parte da un dato personale, questi infatti si riferiscono a città e luoghi reali, un taccuino di viaggio come era uso presso i viaggiatori ottocenteschi. I disegni denunciano l’inganno della bellezza metropolitana, che di fatto cela restrizioni, e chiusure. Ci sono limiti che possono rimanere nascosti per chi non ne ha esperienza diretta, la loro ovvietà può sfuggire alla consuetudine o nascondersi dietro la bellezza. I processi in atto nelle città sono espressione del modo in cui la nostra società è strutturata. I disegni sono una critica all'ordinamento dello spazio cittadino, che spesso non prende in considerazione le reali esigenze degli abitanti, ma cerca di omologare gli individui allo standard di un individuo-tipo, escludendo ciò che è difforme o alternativo ad un ordinamento sociale tradizionale. 

I ricami, che fanno da contrappunto ai disegni, sono riflessioni su approcci alternativi all'abitabilità. 

Il primo ricamo, dal titolo "Phalanstère, Familistère, unité d'habitation/ Falansterio, Familisterio, unità abitativa", è un breve escursus storico, che parte dalle prime proposte dell'urbanismo utopico per arrivare al modernismo e a complessi urbani realizzati in anni recenti. Il ricamo rappresenta un "paesaggio ricamato" da cui emergono 3 architetture collegate  tra loro da una strada-sentiero. Il primo è il “Falansterio” di Charles Fourier (1822), struttura abitativa in cui si svolge la vita dei membri dell'unità sociale di base chiamata "Falange". Il Falansterio è di fatto il progetto di una vera e propria città, un complesso pensato per 1620 abitanti, che si sviluppa in una serie di edifici collegati fra loro, fino a creare un unico edificio regolare. E' una città autosufficiente che produce e opera collettivamente. 

Proseguendo il percorso abbiamo un progetto realizzato fra il 1856 e il 1859 da Jean-Baptiste André Godin: Familistère. Godin parte dalle teorie di Fourier. La sua intenzione era quella di migliorare le condizioni abitative dei lavoratori, ma anche "di produzione, scambio, fornitura, istruzione, e ricreazione", tutte le sfaccettature della vita di un lavoratore moderno. In Godin è la relazione uomo-produzione ad essere al centro della sua utopia urbanistica. Alla fine del sentiero abbiamo la facciata di una delle Unité d'Habitation di Le Coubousier (1947). Una sorta di città nella città. Concepita come una vera e propria "città verticale" caratterizzata da spazi individuali inseriti in un ampio contesto di aree comuni. Queste architetture, se nascondono un aspetto fallace, nell’ impossibilità a creare il luogo "perfetto", svelano comunque il tentativo di fare dello spazio un problema sociale, sicché tali utopie rimangono esperienze fondamentali da cui partire per poter elaborare nuove strategie

Il secondo ricamo, dal titolo "La ricerca della città perfetta e le 4 funzioni umane", si ispira alla Carta di Atene del 1938. Nella Carta di Atene si specificano i principi fondamentali della città contemporanea ed è un documento fondamentale del Movimento Moderno e della sua visione dell'Urbanistica. Fra i vari punti vengono a delinearsi 4 funzioni umane: abitare, lavorare, divertirsi e circolare. Queste 4 funzioni base sono riportate ai 4 angoli dell’arazzo: caselle di partenza per iniziare il gioco dell’oca che il ricamo riproduce. Un gioco in cui non esiste vincitore o fine, perché le caselle sono collegate fra loro senza soluzione di continuità. Sulle caselle stesse si trovano qua e là dettagli di edifici e note. 

Ovviamente rimangono aperte le seguenti questioni: Ma a quale cittadino/a sono rivolti tali progetti? Quale può essere il minimo comun denominatore fra gli individui e le loro necessità? In che modo l'abitare può rimanere un processo aperto (fluido) anziché restrizione e ordinamento imposto dall'alto?

Sia i disegni  che gli arazzi svelano delle norme. Da un lato la bellezza dei disegni nasconde le restrizioni che incontriamo quotidianamente, dall'altro le "buone" intenzioni dell'urbanistica "sociale" che si esemplificano nelle architetture modulari presenti sul primo ricamo e nella “Carta di Atene” del secondo. 


12 Dicembre 2014 - 31 Gennaio 2015 - 
da martedì a sabato, dalle 15,30 alle 19 o previo appuntamento.
OPENING 11 dicembre 2014, 18.30 - 21.00.
Davide Gallo, Via Carlo Farini 6, secondo cortile, 20154 Milano.
www.davidegallo.net
info@davidegallo.net

sabato 22 novembre 2014

Le Immagini ed emozioni di Paolo Bongianino al Made4Art di Milano

Paolo Bongianino, "bolla",
stampa fine art su carta cotone, 2014
Lo spazio Made4Art di Milano presenta una personale dell’artista e fotografo Paolo Bongianino (1956) a cura di Vittorio Schieroni ed Elena Amodeo

La ricerca di Paolo Bongianino è incentrata sul rapporto che intercorre tra le immagini e gli effetti che esse suscitano nei loro osservatori. Ambienti urbani, delicati paesaggi, composizioni di fiori dagli accesi cromatismi, porte e portoni che sembrano racchiudere la storia di un luogo e quella delle persone che lo abitano: sono questi i soggetti principali che caratterizzano le opere inedite selezionate dai curatori per la presente esposizione. Immagini capaci di provocare sensazioni, suscitare emozioni, destare sorpresa, portare alla memoria ricordi: reazioni che variano a seconda di chi le osserva, sulla base dei propri trascorsi personali, del proprio vissuto. 

L’occhio e l’obiettivo di Bongianino ritraggono con curiosità e profonda consapevolezza il soggetto, cogliendo giochi tra luce e ombra, rapporti tra i colori, oppure ricorrendo a un elegante bianco e nero. Il risultato è un caleidoscopio di immagini capaci di stimolare la fantasia di chi le osserva, scendendo nell’interiorità di ognuno di noi, tra pensiero ed emozione. 

La mostra presso la sede di Made4Art (Via Voghera 14 - ingresso da Via Cerano), con inaugurazione martedì 25 novembre 2014 alle ore 18.30, sarà visitabile fino a giovedì 11 dicembre. Sempre giovedì 11 dicembre sarà allestito uno speciale Christmas Cocktail alle ore 19 presso il lounge bar Castelli Gourmet - Castelli Gallery (Via Cerano 15, a pochi metri dalla galleria d’arte). 

Presso Castelli Gourmet - Castelli Gallery sarà possibile ammirare, in occasione del Christmas Cocktail e fino a gennaio 2015, una nuova selezione di lavori di Paolo Bongianino, ideale prosecuzione e sviluppo della mostra precedentemente presentata presso la galleria; anche l’esposizione presso Castelli Gourmet - Castelli Gallery è organizzata da Made4Art con la curatela di Elena Amodeo e Vittorio Schieroni. 


Paolo Bongianino - Immagini ed emozioni
MADE4ART
Milano - dal 25 novembre all'undici dicembre 2014
Via Voghera 14 (20144)
Ingresso Via Cerano
+39 02 39813872
info@made4art.it
www.made4art.it



giovedì 20 novembre 2014

I gioielli di grandi artisti esposti e proposti in vendita da Minerva Auctions.

All'interno della vendita all'incanto del reparto Gioielli, Orologi e Argenti che avrà luogo il prossimo 26 novembre, dopo il successo ottenuto nello scorso maggio, la Casa d'Aste romana Minerva Auctions presenta una sezione interamente dedicata a straordinari ed inediti gioielli eseguiti dai principali artisti del XX secolo.

Il gioiello d'artista ancora poco noto al pubblico, si pone quale vera e propria opera d'arte "da indossare", oggetto del desiderio, che trova finalmente una collocazione adeguata sul mercato. Pur registrando successi notevoli all'estero, soprattutto negli Stati Uniti, l'offerta all'incanto in Italia di questi pezzi non è sviluppata quanto dovrebbe, per la difficoltà nel loro reperimento e per la loro scarsa divulgazione. In tal senso, il dipartimento Gioielli, Orologi e Argenti di Minerva Auctions, sta intraprendendo una strategia che associa le regole del mercato all'attività storico-scientifica.

A Roma, nel secondo Dopoguerra, nacque il primo progetto organico legato alla realizzazione e divulgazione di questi monili, grazie ad editori gioiellieri quali Mario Masenza, seguito dai fratelli Massimo e Danilo Fumanti. Verranno esposti e proposti in vendita gli ornamenti per lo più inediti di grandi maestri come Giorgio de Chirico, Max Ernst, Giuseppe Capogrossi, Carla Accardi, Pietro Consagra, Umberto Mastroianni, Corneille e di personalità di spicco come Nicola Carrino, Nino Franchina, Riccardo Licata, Roberto Almagno.

In occasione dell'apertura dell'esposizione il 20 Novembre presso la sede della casa d'aste a Roma in Palazzo Odescalchi a Piazza SS Apostoli, 80, ci sarà occasione di definire in maniera sempre più chiara lo stretto legame tra il mercato ed un riscoperto settore artistico ancora ricco di future sorprese.

ESPOSIZIONE : Da giovedì 20 a domenica 23 novembre, ore 10.00 - 19.00 
Lunedì 24 novembre, ore 10.00 - 13.00 
Martedì 25 novembre, ore 10.00 - 19.00 
Mercoledì 26 novembre, ore 10.00 - 13.00

ASTA : mercoledì 26 novembre ore 15.00

CATALOGO ON-LINE 
www.minervaauctions.com

Palazzo Odescalchi - Piazza SS Apostoli, 80 
T. 06 679 11 07 info@minervaauctions.com
www.minervaauctions.com

lunedì 17 novembre 2014

The Nude Prize : Dedicato all'arte emergente italiana il "Premio Furla"

In occasione della sua decima edizione il "Premio Furla", importante riconoscimento dedicato all’arte emergente italiana, lascia Bologna per trasferirsi a Milano.

Palazzo Reale è la nuova prestigiosa location scelta per premiare i più giovani e talentuosi artisti contemporanei. Madrina e presidente della giuria internazionale sarà Vanessa Beecroft, ideatrice del titolo "The Nude Prize", che è un evidente riferimento all'artista che, scegliendo di partecipare a un premio, si mette a nudo di fronte al giudizio degli altri.

I finalisti di quest'anno sono Luigi Coppola, Maria Adele Del Vecchio, Francesco Fonassi, Maria Iorio e Raphael Cuomo, Gian Maria Tosatti.

Il Premio Furla per l’Arte nasce nel 2000 in collaborazione con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, ed è organizzato da Fondazione Furla insieme a Fondazione Carisbo e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna. Il premio, curato da Chiara Bertola, è stato concepito per dare maggiore visibilità, valorizzazione e sostegno agli artisti italiani emergenti con l’obiettivo specifico di fornire una panoramica esaustiva della creatività contemporanea nel Paese. Gli artisti presenti in ogni edizione rappresentano la molteplicità dei linguaggi dell’arte contemporanea, dal video alla fotografia, dalla pittura alle installazioni, dalle performances alla scultura. Ad ogni edizione corrisponde una diversa immagine grafica, ideata di volta in volta da un artista di fama internazionale, che diviene, con il suo contributo, padrino del premio. In questi anni si sono succeduti Joseph Kosuth, Ilya Kabakov, Lothar Baumgarten, Michelangelo Pistoletto, Kiki Smith , Mona Hatoum e Marina Abramovic, Christian Boltanski e Jimmie Durham e Vanessa Beecroft.

Per informazioni:
www.fondazionefurla.org

sabato 15 novembre 2014

Il sesso diventa opera d'arte nelle immagini dell'artista canadese Sarah Anna Johnson.

"Attraverso l’utiilzzo di inchiostro, glitter, collage e sfumature, l’artista Sarah Anna Johnson nasconde l’identità degli amanti mostrando tutta l’intimità dell’amore, nella sua bellissima serie fotografica Wonderlust.

L’atto sessuale diventa protagonista di immagini il cui punto di vista sembra provenire da un buco della serratura, scatti in cui l’artista canadese mette a nudo l’atto in sè, togliendo l’attenzione dai dettagli e restituendo tutta la potenza del gesto.

La fotografa ha immortalato amici e conoscenti manipolandone poi le immagini fino a rendere irriconoscibili corpi e volti, eliminando il confine tra relazione privata e opera d’arte pubblica. Inquadrature che non lasciano spazio all’immaginazione e ritraggono il puro e semplice atto sessuale. Amore, dolcezza, bellezza, tutto questo e molto di più, nei suoi corpi che senza malizia si stringono in un abbraccio e si intrecciano con la passione di amanti felici.

Sebbene potrebbe sembrare a prima vista una violazione dell’intimità, il corpo nudo dei soggetti diviene in realtà tela su cui l’artista agisce esaltando tutto il potenziale comunicativo e sensuale delle forme, rendendo il tutto sensuale ma non volgare.

“Ogni esperienza è diversa dall’altra. Alcune coppie erano disinibite. Altre timide e nervose perché non avevano mai fatto niente di simile prima” ha dichiarato l’artista. Grazie a colori, tecniche grafiche ed alterazione delle figure Sarah Anna Johnson è riuscita a rendere le immagini della serie fotografica delle vere e proprie opere d’arte da ammirare.
La sua ricerca artistica è ormai nota grazie all’originalità di creazioni realizzate con tecnica mista in cui fotografia, disegno, pittura e manipolazione digitale si alternano sapientemente."

Laura Sgobbi / Blogger  -   http://artenews.it/


giovedì 13 novembre 2014

Parole ad Arte.

Sabato 15 novembre dalle ore 17:00 presso “L’ArtGallery LAB” in Strada Garibaldi 36 Parma si terrà l’inaugurazione della mostra “Parole ad Arte” della pittrice Roberta Bissoli, dell’illustratrice Monica Zani e di Sonia Maria Luce Possentini .


Parole ad Arte è unione di linguaggi. La serie Words di Roberta Bissoli è espressione di una comunicazione limpida, individuale resa in materia. L’illustratrice Monica Zani esprime parole sotto traccia che fanno parte di vecchi libri ingialliti ai quali sovrappone microstorie e collage: una varietà di linguaggi e materiali, accostamenti di colori e immagini originali e stimolanti.”

La mostra rimarrà in visione dal 15 novembre al 7 dicembre 2014.

Lab Strada Garibaldi, 36  Parma – tel. 0521.282175

ORARI MOSTRA: dal Martedi al Sabato 10.30 – 13.00 e 16.30 – 19.30 (giovedi e festivi su appuntamento)

www.artcogallerie.it
lartgalleryartco@gmail.com

lunedì 10 novembre 2014

Il tempo e il mare.

"Mi sconvolge l'idea del tempo; scorre tutto insieme ma per parti separate, tanto che per avere un tempo comune occorre fermarlo, con-dividerlo, consumarlo sotto forma di ricordo; ricordi messi da parte in previsione dei tempi di magra.
"Respiro" di Claudio Pugliese, 2009, tecnica mista su tela, cm 80X40

La solitudine, quella vera, è forse un tempo senza ricordi.
Lottiamo sempre per riunire frammenti, le disperse meteore di nostri sè.

Ad ognuno il proprio, di tempo, a ciascuno la propria personale onda sull'acqua: a volte percorsi paralleli, visibili, in cui le scie, dai e dai, finiscono per fondersi, almeno in lontananza. 

Altri, inspiegabilmente solitari, desolatamente lontani da tutto.
Finchè il solco tracciato sull'acqua svanisce.

E senza un perchè, resta solo il mare." 

Bruno Santoro

Le Emozioni argentine di Anna Svelto a Villa Amoretti.

La fotografa Anna Svelto racconta l’incontro con “la sua Argentina”: emozioni dell’anima vissute con straordinarie e indimenticabili immagini, con visioni dai colori stupefacenti da condividere

A Nord - Est le Cascate di Iguazu imponenti e al Centro Buenos Aires, metropoli dal fascino europeo, che ha saputo conservare le tradizioni dei nostri emigranti nei quartieri Boca e Caminito. Dalla Patagonia, pampa sconfinata del Sud alla quasi antartica Terra del Fuoco, lo sguardo incontra la Península Valdés con balene, pinguini, elefanti marini, gli iceberg color zaffiro dalle forme bizzarre nelle gelide acque del Lago Argentino con i ghiacciai e l’imponente Perito Moreno. Gli scenari della Terra del Fuoco sono grandiosi e Ushuaia,la città più australe del Mondo, offre atmosfere rarefatte, fiordi, ghiacciai millenari, vette innevate, uccelli artici, foreste incantate, il Canale di Beagle con l’Isla de Los Lobos ed il Faro di Les Eclaireus o del Fin del Mundo.

Alla vernice della mostra, patrocinata dall' Ambasciata Argentina in Italia e con la collaborazione dell’Associazione Argentino Italiana Piemonte Onlus, dopo il saluto delle istituzioni, seguirà la performance "Argentina, fuoco dell'anima", voce narrante Loredana Bagnato - selezione letteraria e musicale di Ezio Beccaria, testi di Rodolfo Alonso, Jorge Luis Borges, Sylvia Iparraguirre e Osvaldo Soriano; musiche di Carlos Gardel, Roberto Goyeneche, Astor Piazzolla, Adriana Varela.


Anna Svelto - Emozioni argentine
BIBLIOTECA CIVICA - VILLA AMORETTI
Torino - dal 10 al 22 novembre 2014
Corso Orbassano 200 (10137)
+39 0114438603 , +39 0114438604
www.comune.torino.it/cultura/biblioteche