domenica 26 maggio 2013

Il Blu diventi luce, la luce diventi mare, il mare diventi suono. Immagini, poesia, musica.

Il Blu diventi luce, la luce diventi mare, il mare diventi suono. Immagini, poesia, musica” è il titolo dell’ evento organizzato dall’ associazione Le Ali di Pandora e la casa editrice Il Raggio Verde srl, domenica 26 maggio, ore 19,30, presso la sede dell’associazione sita in Via Pistoia, 9 (Centro Polifunzionale).
 
Nel blu dell’ immagine che si fa parole e suono. Dagli scatti fotografici che ritraggono i mari del Sud ai luoghi dell’anima che attraversa il suono e il verso in un continuum di sensazioni dove protagonisti sono la luce e il mare… per riscoprire la bellezza dell’arte.

 Le immagini saranno quelle della mostra fotografica di Andrea Sharklover autore del libro di foto e versi “In cammino verso la bellezza”, edizioni Il Raggio Verde. Inaugura la mostra Lucy Ghionna (Docente dell’Accademia di Belle Arti di Lecce).
 
Fotogrammi e versi, felicemente accostati in continuo rimando fra parole e immagini, per costituire un corpo unico in un libro che diventa pretesto per parlare di bellezza: la bellezza dei paesaggi meravigliosi, catturati tra gli angoli più disparati del nostro pianeta, e quella dei luoghi dell’anima dove sedimentano i pensieri più autentici, dove la parola diventa paesaggio interiore, riflessione sul senso della vita, quasi racconto di sentimenti e passioni che hanno la potenza delle onde che si infrangono sugli scogli dei mari del mondo. Un itinerario che parte dal Sud del Bel Paese per giungere all’estremo Sud del mondo, doppiando il Capo di Buona Speranza nel Sud Africa, come gli antichi navigatori, e poi ancora viaggiare, riprendere le rotte del mare….inseguendo le onde dal Porto di Simon’s Town, Sud Africa, a Cape Point, passando per Los Abrigos, Tenerife Sud, nelle splendide isole Canarie, per poi lasciarsi incantare dalle acque cristalline della caleta, costa Adeje, Tenerife Sud, e ritrovare i propri passi sulla sabbia di cayo Santa Maria, Sancti Spíritus, nella mitica Cuba…
 
 Nato sotto il segno del leone, Andrea Sharklover ama definirsi uno spirito in continua ricerca, dedica gran parte del suo tempo a studiare materie umanistiche e scientifiche. Il mare e gli squali, sue grandi passioni, gli fanno incontrare, nel 2006, il professore Alessandro De Maddalena, e con lui approfondisce le sue conoscenze in materia di squali, partecipando a svariati corsi sulla biologia degli stessi.

 I suoni saranno quelli del Gruppo “La chiave di Ecate” (a partire dalle ore 20.00) che presenterà la performance poetico-visiva “Il Blu diventi luce, la luce diventi mare, il mare diventi suono” che si avvarrà, scenograficamente, dello straordinario video di Massimiliano Manieri dal titolo “Plinck”. Il gruppo “La chiave di Ecate” è composto da quattro elementi, alla tastiera Stefano Caputo, alla voce Grazia Riccardo, al violino Valentina Marra e al flauto traverso Flavio Mele. La musiche composte dal gruppo posseggono sonorità profonde ed intense, che vanno a lambire i confini dell’anima pizzicando le corde più intime e nascoste della mente e del cuore qui a servizio della poesia, difatti la performance trae spunto dal libro di Andrea Sharklover “In Cammino verso la bellezza” Il Raggio Verde ed. Il libro di Sharklover è un errare poetico e contemplativo che parte dal Salento e viaggia tra il Sud Africa e Cuba.
 
Un occasione per avvicinare luoghi lontani che Andrea, amante degli squali, fissa nel suo obiettivo. Un alternarsi di immagini e parole dove non tutto quel che c'è può essere detto; sentimenti, emozioni e confronti in un universo costruito attraverso le fotografie e le parole, in una trasposizione soggettiva colma di istanti insostituibili dove pienezza, allegria, delusione, drammaticità e abbandono sono raccontati con semplicità in una fusione mistica con il mare e le sue creature. Tra le immagini e la parola c'è la musica che sembra essere il naturale nesso conciliatore. “La chiave di Ecate” apre le porte e compone la musica per la poesia di Andrea e riesce a toccare, attraverso la composizione e la tensione vocale, alle sonorità profonde ed intense, le corde più intime e nascoste della mente e del cuore andando a lambire i confini dell’anima.

 La proiezione del video di Massimiliano Manieri: “Plink (…l’uomo caduto in cattive acque)”, contemporaneamente alla performance, è una voluta asimmetria che fa dell'uomo un mistero permanente e impenetrabile.

 L'evento sarà un occasione per dare voce alla poesia con il canto, un'opportunità per portare l'arte in periferia, un motivo per animare e vivere un quartiere della città considerato degradato nella convinzione che attraverso i linguaggi trasversali dell'arte in un connubio tra musica, arte e visioni si possa creare una naturale aggregazione costruttiva.

 Nel solco di questo intento si indirizza la collaborazione tra la casa editrice Il Raggio Verde e l’associazione socio-artistica-culturale Le Ali di Pandora in una sinergia mirata alla tutela e valorizzazione dell’ambiente e della persona attraverso attività culturali dove emerga la capacità di animare e creare attrattive in spazi alternativi portando il centro nella periferia, immaginando una città all'altezza delle sue bellezze culturali e del suo patrimonio di civiltà.
 La manifestazione è patrocinata da Comune e Provincia di Lecce e rientra negli eventi di Lecce Capitale Europea della Cultura 2019. Ingresso libero.

 Si ringraziano per la realizzazione dell’evento presso l’associazione Le Ali di Pandora: Pasta d’elite Via Bari 2, Lecce Alessio Gubello Executive Personal Chef e Owner presso Pasta D’elite; Scuola di cucina il gusto del tacco di Anna Maria Chirone Arnò (via Lupiae n.29 73100 Lecce); Cantine Amastuola- Massafra (Taranto) bar Kolbe Lecce; Villa Conca Marco Vanze -Lecce.
 
"Il Blu diventi luce, la luce diventi mare, il mare diventi suono. Immagini, poesia, musica"
Domenica, 26 Maggio, 2013 - 20:00
Centro Polifunzionale – sede associativa Le Ali di Pandora - Lecce
Via Pistoia, 9 Lecce
La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 31 maggio 2013.

lunedì 13 maggio 2013

Io non sono un particolare, o sono la metà che ti completa oppure niente.

"Io non voglio essere il particolare
che ogni tanto ti torna in mente
voglio essere quel sorriso che nasce 
quando non se ne spiega il motivo
voglio essere quello scintillio
che rende il tuo sguardo più malizioso
voglio essere quel pensiero ingombrante
che ti fa venire il mal di pancia
e che ti obbliga a chiamarmi anche 
solo per sentire un istante la mia voce
Io non sono un particolare
o sono la metà che ti completa,
oppure niente."


(citato su facebook)

domenica 12 maggio 2013

La compagnia delle Zoccole Dure Profetesse e viaggiatrici, casalinghe e soubrettes in equilibrio sul filo sottile fra ormone e neurone.

Una giornata tutta al femminile quella di domenica 12 maggio, presso la Galleria A plus A di Venezia, quando a partire dalle 11.30, la parte attiva nel processo di creazione e allestimento del Gran Mandala, ospitato per l’intera giornata nel centro espositivo, sarà affidata a tutte le donne che avranno piacere di parteciparvi. Un Gran Mandala di cibo da allestire e da consumare convivialmente, capace di unire alla necessità e al piacere proprie di una delle maggiori consuetudini la fascinazione mistica di quel rito espressione dell’essenza del cosmo femminile, nascosta nella cura e nella dedizione del preparare del cibo.
 
 Il progetto performativo de “La compagnia delle zoccole dure” - nome provocatorio scelto con ironia dall’eterogeneo gruppo nato nel 2003 composto da Anna Benucci, Guia Camerino, Carla Sabrina Marenco, Manola Grandin, Silvia Onda, Masami Inoue, Tea Burmaz e Anna Santini – metterà in scena quel lavorio invisibile fatto di gesti sapienti e antichi, che contribuisce in maniera fondamentale alla cura della comunità; una catena di opere che vengono fatte e disfatte, di ordine e disordine, di sporco e pulito a disposizione del pubblico intero, invitato al banchetto finale, risultato di questo processo artistico-creativo, che si svolgerà negli stessi spazi della galleria intorno alle ore 19.30
 
Gran Mandala - Atto Primo di cibomagia
A plusa A Centro Espositivo Sloveno
Calle Largo San Marco, 3073, Venezia, 30124 VE
 
Domenica 12 maggio 2013 presso A plus A Centro Espositivo Sloveno
Ore 11.30: allestimento del Gran Mandala
Ore 19.30: apertura del banchetto al pubblico
 
Un’idea di Angela e Luciana Giussani
curatrice Prudencia Freire dos Reis
chef Sinead Santini
con Marisa Florian, Elisabeth Sherwood, Contessa Platessa Basinska Brancusi e Nijò.

sabato 11 maggio 2013

I Morfemi di Paolo Dolci

Sabato 11 maggio alle ore 18 presso gli Interni di Nespoli si inaugura la mostra “morfemi” di Paolo Dolci.Questa mostra vuole confermare la collaborazione nata lo scorso anno, tra Silvy Bassanese arte contemporanea e gli Interni di Nespoli. L' artista presenta una serie di opere realizzate negli ultimi anni.

"Paolo Dolci  è un pittore che si impegna a forzare l’immaginario, contro la riconoscibilità realistica e naturalistica delle forme, per stimolare l’osservatore a saltare nel vuoto immaginale di accostamenti tonali o timbrici, di grovigli filiformi di ascendenza vegetale, meccanica, astratta, digitale.

I suoi fondi, apparentemente monocromi, si rivelano, al contrario, vibranti di gradienti cromatici, dimensionali, percettivi, di tracce pallide di presenze, di memorie labili di geometrie, matericamente corrugati, grumosi, graffiati, incisi, pettinati. Sono ombre, proiezioni di UFO roteanti nell’atmosfera, morbidi nastri che si annodano e snodano nel vuoto, sono accostamenti di potenzialità formali, tra profili e spigoli, cromatiche, tra luci e ombre, toni e timbri, opacità e trasparenza, sovente di valenza lirica. Le strutture tensive e dinamiche del campo pittorico di Paolo Dolci non sono figurativamente identificabili se non come montaggio e smontaggio in fieri di terminali meccanici: bagliori remoti d’acciaio tagliente e specchiante, teneri filamenti che cercano di recuperare la memoria visiva e olfattiva del verde dell’erba, dell’odore del fieno.

Non c’è memoria, guardando indietro, di questi rapaci in volo geneticamente modificati, non c’è memoria di questi aquiloni dalle forme organiche, di queste astronavi spaziali, tra l’alieno e l’umano, esplose nel profondo cielo, di questi congegni ispidi, dove pieni e vuoti si inseguono nei colori freddi, di queste sciabolate acuminate, degne della sforbiciante creatura di Tim Burton, non c’è memoria di queste corde tese di strumenti che suonano lo spazio, su pentagrammi impazziti, su diagrammi cromatici che emettono vibrazioni sonore e visive. Ci sarà memoria a partire da questi dipinti a olio su tela, tavola, lastra di rame o di acciaio, firmati Paolo Dolci." - Viana Conti

Storicamente il suo astrattismo figurale potrebbe trovare antecedenti nell’Astratto Concreto di Antonio Corpora (Tunisi,1909-Roma, 2004), scaturito dalla somma di esperienze cubiste, espressioniste, astrattiste, come pure nelle Spirali geometricamente astratte di Roberto Crippa (Monza, 1921–Bresso, 1972), firmatario del manifesto dello Spazialismo con Lucio Fontana, quale esponente dell’Arte Spaziale, ma, fondamentalmente, la sua visione del mondo ha radici nel suo stesso immaginario. La ricerca sperimentale di Paolo Dolci si connota come indagine spaziale, esercizio di meditazione sulla forma sensibile (morphé), accompagnata dalla forma intelleggibile (eidos) nella sua modalità di apparizione (Skhema).

Morfemi
gli interni di nespoli
Via Trento 28, Biella

martedì 7 maggio 2013

Shop, les jeux d’ amour : Un’ indagine sui Meccanismi dell’ Amore ai tempi del Contemporaneo alla Galleria Ostrakon di Milano.



"L’ amore oggi si offre attraverso norme completamente nuove. A seguito della liberazione sessuale degli anni ’70 è diventato evidente come, nel mondo occidentale, fosse ormai impensabile arginare e contrastare ogni tipo di “rivoluzione” che riguardasse gli usi e costumi legati all’Erotismo e all’Amore in tutte le sue declinazioni possibili ed in immaginabili. Successivamente, Internet ed i canali televisivi a pagamento hanno dato adito ad un fenomeno particolare, in cui il voyerismo si è declinato in un atteggiamento di massa - e quindi difficilmente condannabile - poiché dall’altro lato dello schermo il desiderio di esibirsi, di mostrarsi, ha raggiunto livelli estremi e non solo in ambiti di diffusione pop come il “Grande Fratello”, bensì espandendosi fino alla sfera del privato, dell’alcova.
 
Ma quanto questo atteggiamento ha cambiato il nostro modo di pensare? E quanto ha influito sulle dinamiche del rapporto uomo-donna? Pensiamo - in qualità di ideatori e curatori – di poter dare il nostro contributo attraverso l’Arte al mondo dell’Eros Contemporaneo, attraverso gli occhi degli artisti invitati a questo evento. Quello che la mostra Shop_les jeux d’amour si prefigge di sondare, non ha obiettivi sociologici; il nostro “modest proposal” vuole assumere le forme di un contemporaneo racconto visivo, che sondi, attraverso le arti applicate, i rapporti e la discussione sui meccanismi dell’ Eros, che regolano le nostre esistenze, non solo nell’intimo.

Un racconto a volte ironico, altre estremo, morbido o spigoloso, colorato e rumoroso o candido e silente, attraverso artisti che hanno affrontato nei loro lavori temi quali: il corpo, l’erotismo, la sensualità e il sentimento al fine di creare un’indagine artistica, seppur parziale e nuova nell’ arte italiana contemporanea, su un tema d'indagine così attuale. Il titolo Shop_Les jeux d’ amour indica, da un lato, la situazione odierna del mondo dell’Eros svilita a mero “uso e consumo” e, dall’altro, ne sottolinea l’approccio ludico ed informale, che lo estranea da qualsiasi tipo di teorizzazione estrema cercando quindi di raggiungere un target trasversale per età anagrafica e ceto sociale. - Testo critico di Alessia Locatelli
 
ARTISTI IN MOSTRA: APOSTOLO, Jurij ATZEI, Fabrizio BELLAFANTE, Manuela CARRANO, Paolo CASSARÀ, Elisa CELLA, Vanni CUOGHI, Francesco DE MOLFETTA, Ilaria DEL MONTE, Carlo DELLI, Pino DIECIDUE, Federica FERZOCO, Sergio MESSINA, Antonio PIGA, Stefania ROMANO, Shuzo AZUCHI “Gulliver”, Damiano SPELTA.
 
Durante la serata di inaugurazione ci sarà una performance di Alba Marra e Manuela Perugini di Nuova Danza Egiziana, della scuola di A. Marra. Per informazioni: alba.marra@fastwebnet.it
SHOP_LES JEUX D’AMOUR

Un’indagine sui Meccanismi dell’Amore ai tempi del Contemporaneo Mostra a cura di Alessia Locatelli
Ideazione Pino Diecidue
7 – 22 maggio 2013
Inaugurazione
martedì 7 Maggio 2013, ore18.30
GALLERIA OSTRAKON
via Pastrengo, 15 -20159 Milano MM Garibaldi (uscita stazione via Pepe) Orari: Da lunedì a domenica, h. 16.00 - 19.00 info@spazioostrakon.itwww.spazioostrakon.it 338. 7948714 Catalogo in galleria

Piero Marino’ e l' anima dei luoghi.

"Le opere di Piero Marinò di raffinata eleganza denotano un rapporto vincolante con la sua terra per intendere e definire, con la pittura, un intreccio dialettico col paesaggio, la sua bellezza, il suo ordine naturale.  Per cui cerca di rivelarci, mediante l’uso dell’immaginazione e della fantasia, ciò che non appare o sappiamo di non conoscere fino in fondo in quanto incapaci di includere nel nostro quotidiano andirivieni quei modi di percepire nel riflesso della natura la nostra esistenza.
Piero Marinò, pittore pugliese contemporaneo - vive stabilmente a Martina Franca - ritiene ancora possibile cercare con l’arte qualcosa di più sulla bellezza e ri-crea immagini che contribuiscono a suscitare con una differente prospettiva riconducibile alla realtà, percorrendo le vie dell’arte figurativa fedele ad una passione animata dallo studio geomorfico delle gravine e delle pietraie, con ampi sguardi sulla civiltà contadina, un mondo in trasformazione e, con una sistematica e teoretica documentazione tra etica ed estetica, racconta il volto del territorio.
Un lavoro che si attua attraverso la pittura, riesce ad estendere e forse a dare differenti esaustive risposte capaci di svegliare emozioni e sentimenti, come solo e soltanto l’arte riesce ad offrire. E’ proprio nella dualità culturale che si ritrovano insospettati incroci e, il linguaggio pittorico spinto in una direzione personale, si presta ad indicare l’originalità con cui viene affrontata in materie e forma-colore una rappresentazione visiva animata dal desiderio di essere percepita, sia come utile messaggio “ecologista”,  sia ad assecondare logiche tutte interne al quadro. Nello stesso tempo il lavoro dell’artista, semplice e infinitamente complesso, pone davanti a noi analogie visive con le profonde e tenebrose gravine della murgia tarantina e in ciò assume valore esclusivo l’aspra e affascinante superficie pittorica, su cui l’autore distende una quantità di pigmenti lirici con l’intento di formalizzare ciò che si osserva e si recepisce immaginando di abbracciare con lo sguardo, da un picco, la rupe e le sue asperità.
E allora in questi dipinti, così come vengono rappresentati in “eccessi” materici, tra toni intensi e bicromatici rilievi terrigni, va poi a concentrarsi, riguardati nel rugoso calcare, il verde intenso della macchia mediterranea su esiti ed effetti che richiamano il Realismo Magico, di morlottiana memoria. 
In questa visione stilistica il genius loci stratifica ulteriori significati e lui, l’autore, seguendo il ritmo del suo sentire da scrutatore inesorabile, pone in essere decisamente nell’intensità mimetica la forza impressiva dei siti rupestri, invalicabili gravine. Così ispirato dall’aura della storia antica, Piero Marinò, mediante i riferimenti filologici con i disegni, le fotografie, i documenti video “mette in scena” in ogni nuova mostra un percorso che viaggia parallelo e nel linguaggio pittorico forse ancor meglio si recepisce, ampliata al modo immaginario, idealmente nell’aura della poesia esibita nel modo lieve dell’anima e in perfetto stile novecentesco, la “bella pittura”: (parola corrente per identificare, dopo le tante sperimentazioni concettuali e post-concettuali, intorno alla metà degli anni Ottanta, il ritorno alla forma dipinta riscontrabile nelle opere di un gruppo di artisti italiani sostenuti dal critico Maurizio Calvesi).
Di fronte al bisogno continuo di arte nel rapporto tra natura e cultura che investe la forma stessa delle opere, si percepiscono incroci con l’archeologia e l’etnologia e, tanto nei testi scritti quanto nella pittura non manca uno slittamento di senso e almeno in una parte della sua produzione in cui prevale l’elemento morfo-pittorico, si ravvisa una poetica maniera di vedere e reinventare il paesaggio, e non soltanto con le innegabili doti di pittore ma a ciò che aspira, percepite in sé stesso, le leggi della fantasia. E non può sfuggire che Piero Marinò riportando sulle tele non direttamente imitative “il bello naturale” concorre a definire, rovesciato nel linguaggio pittorico e con rara duttilità stilistica, il suo ideale e reale habitat e, sotto il profilo estetico, rende possibile una equivalente affettiva fruizione." -  Dino Del Vecchio
 
L’ANIMA DEI LUOGHI di Dino Del Vecchio
Mostra personale di Piero Marino’
Pinacoteca Comunale “Salvatore Cavallo”
Dal 9 al 30 maggio 2013
Inaugurazione 9 maggio ore 18,30