giovedì 31 maggio 2012

SOPPORTARE non è AMORE

"SOPPORTARE".... è questo un verbo che, per chiunque, riesce difficile da coniugare per molto tempo nei confronti di una stessa persona (o dei suoi difetti). A un certo punto è necessario fermarsi..... per non rischiare di dover coniugare il "SUBIRE" che, soprattutto in Amore, è odioso.

Un dipinto di Miguel Avataneo


Per questo "piccolo" post ho utilizzato una GRANDE immagine: quella riferita ad un dipinto di Miguel Avataneo, artista argentino nato nel 1962. Nato nella provincia di Cordoba in Argentina, il suo amore per la forma pura del classicismo fu nutrito dal suo precoce interesse per i maestri italiani: Correggio, Giorgione, Raffaello e Tiziano. E ‘stato anche fortemente influenzato dalla pittura tardo Settecento francese di David, Courbet e Ingres. Riconoscendo l’influenza implicita nella sua formazione, ma cercando di sviluppare la disciplina che gli ha dato, ha creato un mondo di immagini pittoriche tutta sua. L’intensità insolita della sua arte lo porta ben oltre i confini del Sud America e lo pone in una più ampia comunità artistica internazionale. Nel 1988, si laurea da La Escuela de Artes de la Universidad Nacional de Cordoba. Ha ovviamente fatto numerose mostre personali riscuotendo largo consenso, ottenendo riconoscimenti impossibile da elencare considerato il numero. Le sue figure hanno una "maestosa passività"  e sembrano sospese tra il giorno e la notte. Egli è in grado di dare ai suoi sogni la condizione della realtà.

giovedì 24 maggio 2012

Domande, domande..... Domande.

Avete mai incontrato un cane deluso?


Adottereste un oggetto randagio?

I pensieri che state per fare sanno già di esserlo e aspettano buoni in coda dietro gli altri?

Quando si potrà dire: comprereste un uomo usato da questa macchina?


Se le donne riescono a scrivere i messaggi touch scivolando rapidamente con i due pollici, mentre gli uomini sono ancora lì che picchiano con l'indice, è ora di avvisare Darwin?

Quando siete a disagio, vi mettete in pausa?


Quante volte vorreste non dover dire le solite cose, ma lasciare che sia lui a costruire qualcosa di più bello con il vostro silenzio?

Che sapore hanno i raggi di luna?

Il matrimonio omosessuale è meglio del divorzio eterosessuale?

Nel caso, preferireste un robot timido?



Siete un'azione che presuppone un effetto?


E l'ottavo giorno, che era di lunedì, Dio creò la macchina da scrivere?



mercoledì 23 maggio 2012

La donna e il suo orgasmo

Per la donna è meno semplice raggiungere l'orgasmo che per l'uomo. E' naturale, a causa della differenza tra il corpo dell'uomo e quello della donna. Spesso per la donna arrivare al piacere è il frutto di un lungo cammino di apprendimento. Per aiutarla a raggiungere più facilmente l'orgasmo, ecco in breve alcune cose che deve sapere:

Un'immagine di Madalina Iordache-Levay
(che potrebbe apparire non in tema.....forse).
1- Scegliere la posizione giusta per le gambe -  Molte donne arrivano all'orgasmo solo se le gambe sono nella posizione giusta : gambe unite o divaricate. Dipende dalla storia di ogni corpo, dalle prime scoperte delle sensazioni del piacere. Quando il corpo scopre come funzionava, continua a seguire lo stesso cammino del piacere

 2- Trovare la buona posizione del kamasutra  - Spesso si ha una posizione preferita per arrivare all'orgasmo. Tale posizione è sempre soggettiva. Alcune donne preferiscono la posizione del missionario, altre quella dell'amazzone… E' normale, tutto dipende dell'anatomia di ciascuna, in quanto ogni posizione stimola zone diverse. Inoltre, l'eccitazione legata ad ogni posizione dipende anche dall'immaginazione personale !

 3- Respirare - Fisicamante l'orgasmo corrisponde a delle contrazioni muscolari ritmiche. Perché queste si verifichino, occorre che i muscoli siano sufficientemente ossigenati. Ma certe donne quando sentono che il piacere aumenta bloccano la respirazione, impedendo così all'eccitazione di arrivare a tal punto da scatenare l'orgasmo. Allora, impariamo a respirare bene…

 4- Muoversi - Spesso le donne aspettano il piacere lasciando che il partner agisca. Ma l'ideale è partecipare, assecondare il piacere, muovere il bacino e il corpo. Se ne ricaverà molto più piacere e si faciliterà anche l'arrivo dell'orgasmo. La danza del ventre è un'ottimo allenamento per sbloccare i muscoli del bacino !
 5- Simulare per aumentare l'eccitazione - Si è parlato molto di falsità, di inganno, per le donne che simulano l'orgasmo. Eppure anche il fare più o meno finta puo' essere molto stimolante. L'eccitazione della donna, anche se volontariamente esagerata, è come un carburante che riscalda i corpi. Allora, perché privarsene ?

 6- Farlo parlare - L'ascesa verso l'orgasmo non è solo un fatto meccanico, corporeo. E' anche un momento legato all'eccitazione emotiva. E le parole sono degli ottimi stimolanti per la mente. Ogni persona, ogni coppia è unica e deve trovare le parole che possono accompagnare entrambi i partner verso il massimo piacere. Puo' trattarsi di parole d'amore o di termini più crudi. Ognuno ha le proprie preferenze !

 7- Incitarlo a trovare il buon ritmo - Per raggiungere l'orgasmo, ogni persona ha la sua ricetta ! Per alcune, occorrono movimenti molto lenti e regolari, e per altre movimenti sempre più rapidi fino all'esplosione ! Quando si sa di che cosa si ha bisogno, bisogna parlare con il partner, dirgli quali sono i movimenti giusti per arrivare al settimo cielo ! Parlarne puo' essere un po' imbarazzante, ma è meglio per tutti e due ! 

 8- Stimolare il clitoride - Solo il 30% delle donne dice di provare l'orgasmo vaginale. E anche tra queste donne, il 50% dice di aver bisogno della stimolazione del clitoride per raggiungere l'orgasmo. Il clitoride è l'organo fondamentale del piacere femminile. Se il partner non lo sa, bisogna, in un modo o in un altro, farglielo capire. Clitoride trascurato significa piacere in meno !

9- Accarezzare il seno - Spesso lo si dimentica : invece bisognerebbe chiedere al partner di accarezzare il seno, soprattutto nella zona attorno al capezzolo. Tale stimolazione determina e facilita il passaggio nel sangue di ocitocina, ormone della secrezione del latte e dell'orgasmo ! Inoltre l'accarezzargli i capezzoli è molto stimolante ed eccitante anche per lui, è una zona erogena di cui occuparsi, al di là dell'area dei genitali !

10- Tonificare i muscoli del bacino - Le reazioni orgasmiche sono contrazioni muscolari della zona della vagina. Se i muscoli non sono tonici, faranno fatica a reagire all'eccitazione. E quindi sarà più difficile far scatenare l'orgasmo, a meno che non vi sia un'enorme stimolazione... Alllora bisogna allenarsi a tonificare la vagina, stringendo i muscoli, e facendo così circolare meglio il sangue.

11- Fantasmare - Pensare in modo erotico, sognare l'amore durante l'azione, ma anche nella vita di tutti i giorni. Il cervello diventa in tal modo più permeabile, più ricettivo al piacere. Se risulta difficile, si puo' ad esempio cominciare a leggere della letteratura erotica. Si risveglierà il corpo al piacere.

12- Allenarsi da sola a scatenare l'orgasmo - Eh sì le donne che sanno trovare da sole l'orgasmo lo raggiungono anche più facilmente durante un rapporto sessuale di coppia. E' il vantaggio di praticare la masturbazione. Al punto che spesso i sessuologi la prescrivono come metodo per facilitare il raggiungimento dell'orgasmo. Percio' non bisogna mai vergognarsene, il piacere solitario è anche la strada per arrivare al piacere condiviso.

liberamente Copiato e incollato dal web

Inoltre : La Seduzione 

venerdì 11 maggio 2012

Amore oscuro

Il 'giovane biondo di Albacete', l'amante finora misterioso del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca, - il suo "amore oscuro" - si chiamava Juan Ramirez de Luca e aveva 19 anni, quando gli dedicò versi appassionati nel suo ultimo anno di vita, prima di essere fucilato dai franchisti, perchè di sinistra e perchè omosessuale.
The six strings (Federico Garcia Lorca II) by Menchu Gamero

Juan Ramirez de Lucas, è stato critico d'arte e giornalista, ha tenuto nascosto, per tutta la vita,  una scatola di ricordi del suo amore con il poeta autore di 'Romancero gitano' : qualche fotografia, un diario, una lettera e soprattutto una poesia inedita. Poco prima della sua morte, avvenuta due anni fa, Juan lasciò in eredità quella scatola a sua sorella. Una volta aperta, la scatola ha rivelato che Garcia Lorca e il giovane Juan avevano progettato di trasferirsi insieme in Messico. Ma era troppo piccolo per partire senza il permesso dei genitori, cosi', poco prima che scoppiasse la guerra civile tornò a casa, ad Albacete per parlare con il padre. Appreso il rifiuto dei genitori, Garcia Lorca gli scrisse una lettera, chiedendogli di essere paziente e di rispettare la decisione della sua famiglia: 'Conta su di me sempre. Io sono il tuo migliore amico'. La missiva era accompagnata da fiori d'arancio di Granada e nella scatola dei ricordi c'era pure una poesia in cui Garcia Lorca parla della sua attrazione per Juan.

 Temo di perdere la meraviglia
 dei tuoi occhi di statua e la cadenza
 che di notte mi posa sulla guancia
 la rosa solitaria del respiro.

Temo di essere lungo questa riva
 un tronco spoglio, e quel che più m'accora
 è non avere fiore, polpa, argilla
 per il verme di questa sofferenza.

 Se sei tu il mio tesoro seppellito,
 la mia croce e il mio fradicio dolore,
 se io sono il cane e tu il padrone mio
 non farmi perdere ciò che ho raggiunto
 e guarisci le acque del tuo fiume
 con foglie dell'Autunno mio impazzito.

 Questa poesia (che non è quella custodita nella scatola) è stata estratta dai "Sonetti dell'amore  oscuro, I".

sabato 5 maggio 2012

Lindsay Kemp narra i suoi disegni danzanti

"Spero che i miei disegni non abbiano bisogno di stampelle teoretiche per fare il viaggio dalla mia mano al tuo occhio..... e dal tuo occhio all'immaginazione che tutto comprende senza parole.
Sono cartoline spedite da istanti volanti, elettrocardiogrammi di vitalità, doni.
Come danzatore, so che ogni istante della danza è irripetibile e impossibile da catturare: sono attimi che si accendono e spariscono per sempre. Ecco perchè in scena ogni momento deve essere vissuto all'ennesima potenza.
Ecco perchè quando disegno devo iniziare e finire in pochi istanti, senza pensare o riflettere o esitare. Pochi rapidi gesti, per far partire una freccia che vuole arrivare allo spettatore con la stessa spontanea immediatezza con la quale io l'ho trasmessa alla carta.
Nessuna correzione, tranne quella di una nuova pagina bianca e, subito, un altro disegno.
Ecco perchè ricorro sempre agli stessi facilmente leitmotiv, le stesse figure che fanno gli stessi gesti, perchè così la mia mano è libera di volare col pennello, di superare la velocità del pensiero e trasmettere soltanto energia.
La ripetizione crea scioltezza. Migliaia di variazioni sugli stessi temi.
Quando disegno c'è musica, nella stanza o nel silenzio.
E così nasce la danza di un nuovo danzatore dentro di me, che nell'istante balza fuori come un lampo o un angelo dal mio corpo, una linea nera che atterra sul bianco splendore della pagina..... e esegue la sua danza, l'unica, quella per la quale forse verrà ricordato, fatta da lui, non da me.
E poi quel danzatore irripetibile vola via verso un altro momento, un altro sogno, lasciando sulla carta una traccia dei suoi gesti, come impronte sulla sabbia o il segno di rossetto di un bacio fugace.... per ricordarci che egli è stato lì.
Ma sul palcoscenico di carta bianca come su quello nel teatro, la danza è anche equilibrio e tecnica, accumulo di stimoli e influenze.
E così la mia galleria di eroi e archetipi - di marinai e toreri, ballerine e madri, angeli e diavoli - si veste di echi di Cocteau, Mirò, Picasso, Matisse, di calligrafia giapponese e grafiti preistorici, di Baudelaire, Lorca e Rimbaud, di Bach, Flamenco e Billy Holiday, di Commedia dell'Arte e Arte Africana....
Il cuore di ciascuno è pieno di danzatori ma l'importante è osare, alzare il sipario e mostrarli al mondo. Sciogliere il nodo e farlo diventare una linea, un sorriso. Per te. " - Lindsay Kemp

 

Dopo gli studi al "Bradford College of Art", Lindsay Kemp, ha sempre affiancato il disegno e la pittura alle altre attività creative con cui spesso sono connessi soprattutto nel caso dei disegni per i suoi costumi teatrali. Numerose le mostre in tanti paesi e continenti diversi. Da ricordare in particolare quella alla "Fundaction Mirò" a Barcellona nel maggio del 1980: una grande mostra arricchita da un montaggio altamente teatrale e da varie performance, reso possibile dall'entusiasmo e ammirazione di Mirò in persona per il teatro ed i disegni di Kemp. I suoi lavori si trovano in moltissime collezioni pubbliche e private in ogni parte del mondo, incluso il "New York Museum of Modern Art", il "Theatre Museum" e il "Victoria & Alber Museum" a Londra, e sono particolarmente quotati in Giappone, dove, tra mostre personali gli hanno decretato un grande successo.