martedì 27 giugno 2017

The China Town Biennal

Mercoledì 5 luglio 2017, dalle 18 alle 21, la galleria Davide Gallo inaugura la mostra evento “The China Town Biennal”. Con questo progetto la galleria desidera dialogare con il quartiere di Paolo Sarpi - China Town, e con il sapore di una festa estiva dell’arte, raccontare storie di artisti che risiedono sul territorio e vivono quotidianamente il rapporto con questo distretto che è il più multietnico e cosmopolita della metropoli lombarda. 

Gli artisti invitati sono: Alessandra Mazzucchelli, Camilla Santi, Casagrande&Recalcati, Coquelicot Maffile, Ferdinando Scianna, Helga Franza,  Li Pin, Loredana Di Lillo, Marc Kalinka, Michele Foti e Li Yang, Nathalie Du Pasquier, Paola Brusatti, Premiata Ditta, Steve Piccolo, Ugo la Pietra, Vedovamezzei.

Da questa indagine nel tessuto artistico e sociale di China Town, il dato che emerge è che gli artisti, in prevalenza tutti italiani (!) vivono il rapporto con il quartiere in modo profondo, totalizzante: il quartiere non solo è teatro delle loro vicende, ma anche ispiratore delle stesse, come nel caso di Anna e Vincenzo di Premiata Ditta, la cui opera è un singolare taccuino degli odori, raccolti passeggiando in via Paolo Sarpi e in particolare in quei luoghi in cui sono stati colti da particolari intuizioni sulla loro ricerca in arte. 

Anche il lavoro di Camilla Santi, è un taccuino legato ad eventi consumati nel quartiere, in questo caso l’artista ha raccolto scontrini dei  ristoranti di Chinatown sicché l’opera diventa veicolo di memoria e di esperienza vissuta. La vita quotidiana è raccontata anche dalla musica di Chinatown, splendidamente interpretata dal liuto di Li Pin, che con la sua melodia  allieta le passeggiate serali degli abitanti del quartiere. Dalla vita all’idea della morte, così come vi allude Paola Brusati nella sua opera, una teoria di carte tradizionalmente usate da alcune etnie cinesi, come omaggio ai defunti, su cui l’artista interviene con una leggera bruciatura, lasciando intravvedere la superficie sottostante come a significare che da una morte può esserci una possibile rinascita. 

Di rinascita parla anche il lavoro di Casagrande&Recalcati, un trionfo di fiori e sensualità, metafora della primavera dell’intera società cinese oramai tra le più floride e benestanti del pianeta. Ma la gloria può portare la vanità ed il bisogno di nuova gloria. Il risultato è un’accelerazione dei ritmi di crescita della società, che come denuncia Ugo la Pietra può avere come conseguenza lo svilimento dei modelli di vita. Eppure dietro la commercializzazione ci può essere anche la poesia, così come la coglie Ferdinando Scianna, che da attento osservatore immortala il dialogo surreale tra una famiglia di manichini e un graffito metropolitano. 

Coquelicot Maffile nella sua opera ritrae due giovani cinesi che invece di leggere il libro rosso di Mao Tse-tung preferiscono “Ecology” di Arne Naes, un monito ecologista ma anche l’esaltazione di una nuova presa di coscienza da parte delle giovani generazioni, nate e cresciute oltre i confini della Cina. L’idea del confine, della sua dilatazione, della progressiva conquista da parte della Cina di nuovi spazi commerciali e non solo, viene denunciata da Loredana Di Lillo nel suo mappamondo senza confini, metafora della sparizione di nazioni e relative identità culturali. L’opera della Di Lillo introduce al complesso problema della convivenza tra comunità, e su questo punto interviene Helga Franza che analizza la questione della comunicazione, sia ideologica che culturale, attraverso l’organo della stampa. 

Il pericolo che rischiano società multietniche è l’omologazione dell’individuo e il suo annientamento in una massa anonima e priva di personalità secondo la riflessione di Marc Kalinka, che nella sua opera confonde molti visi in un unico collage. Antico e nuovo, tradizione e cultura pop si mixano nella società cinese contemporanea e anche nel lavoro di Steve Piccolo, che contrappone un sound pop cinese contemporaneo, con un’immagine che fa riferimento all’antica tradizione dello zodiaco. Sulla stessa tematica, della contrapposizione tra antico e moderno, agiscono Michele Foti e Li Yang, i cui video proiettati su tela tendono a scardinare la contrapposizione dialettica tra immagine statica del quadro e immagine in movimento del video. Il risultato è una raffinata poesia contemporanea. 

Anche di poesia parla il lavoro di AlessandraMazzucchelli, che individua nel soggetto della coppa, graal contemporaneo, un elemento narrativo che riporta ad un simbolo di femminilità e accoglienza ancestrale. Le opere di Nathalie Du Pasquier e Vedovamazzei affrontano la questione del rapporto tra artista e comunità che lo ospita in senso più lato, nel senso di rapporto tra individuo e società, e delle visioni interiori che l’artista è in grado di avere in relazione al mondo che lo circonda: un ironico autoritratto di Stella Scala, della coppia Vedovamazzei, in cui l’artista si rappresenta in versione “cinese”, un quadro con strutture prime per la Du Pasquier.

“The China Town Biennal” sarà visitabile fino a domenica 9 luglio, con i seguenti orari: 10-13, 14-19